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Visualizzazione dei post con l'etichetta Unione Europea

L'Unione Europa stravolge il paesaggio pugliese,e la politica tace

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di Nico Baratta La sentenza della Corte di Giustizia Europea sull'abbattimento degli alberi di ulivo sani distanti meno o pari di 100 metri da quelli malati da Xylella, secondo un mio personale (ma condiviso da molte persone istituzionali cui nelle scorse ore mi sono interfacciato) ha tutta l'aria di ridurre la produzione locale di olive e olio, per favorire quella straniera, così da aumentare l'ingresso di olio d'oliva, già imposto nei mesi scorsi. Insomma, ancora una volta si vuol colpire il Made in Italy e poi affondare la penisola innanzi le coste di paesi dove la produzione agricola nasconde quelle filiere agroalimentari che garantiscono sicurezza alimentare. Mi chiedo se la parlamentare "agricola" Colomba Mongiello e l'europarlamentare pugliese Elena Gentile abbiano opposto resistenza o abbiano sottaciuto per volere di un Governo Renzi che sul caso non ha speso una parola, solo spot e tweet in politichese e tutti atti a screditare il lavoro svolt...

Lo sviluppo a macchia di leopardo della Capitanata

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L'amico Luigi Zelano mi scrive: Siamo Amici su Fb ed ho letto la notizia dei Fondi Regionali predisposti per la Puglia e soprattutto per la prov. di Foggia e per i Monti Dauni relativi al dissesto idrogeologico. Sono un dottore commercialista e dopo 50 anni trascorsi a Foggia dove ho anche insegnato oltre a svolgere la professione di commercialista, sono rientrato nel mio paese di origine (Accadia). Sono coordinatore della UNITRE di Accadia ed abbiamo organizzato un convegno il giorno 16 Aprile scorso sulla Storia del Territorio. Dopo il relatore, è toccato a me chiudere il convegno, registrato con un video dall'Associazione Santagatesi nel mondo che si può ancora vedere. Ebbene nel mio breve intervento dicevo proprio questo: il Territorio è ridotto allo stremo anche per l'esodo dei giovani verso terre che offrono più opportunità di lavoro (Germania-Inghilterra-Canada) soprattutto perché qui non si sfruttano le risorse messe a disposizione come i Fondi Europei e Region...

L'Europa non è più un lusso o una virtù: è una urgenza e una necessità

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Il POR (Programma Operativo Regionale) costituisce, assieme al PSR (Programma di Sviluppo Rurale), lo strumento fondamentale della programmazione comunitaria a livello regionale. Entrambi i documenti sono stati approvati dalla Regione Puglia e formalmente adottati dalla Commissione Europea, sicché dal primo gennaio 2016 (data in cui sarà definitivamente conclusa la precedente fase della programmazione comunitaria) è possibile e necessario cominciare a lavorare, per dare attuazione ai due programmi. Il POR e il PSR mettono in campo risorse per 8 miliardi e 64 milioni di euro fino al 2020: 7,1 miliardi sono previsti per il POR (5 miliardi e mezzo a carico del FESR - Fondo europeo di sviluppo regionale - e un miliardo e mezzo a valere sul FSE - Fondo Sociale Europeo), mentre il PSR prevede risorse per 1,64 miliardi, in grado di mobilitare investimenti per 2,1 miliardi. Cifre da capogiro, che indicano quanto la nuova stagione di programmazione in fase di avvio, rappresenti una sfida ...

Potenza: "Fermare la carneficina"

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Giuseppe Potenza , presidente provinciale Adiconsum, mi ha fatto pervenire questa interessante riflessione sui migranti. La pubblico volentieri, invitando lettori ed amici di Lettere Meridiane a leggerla, condividerla e commentarla. * * * Cari Amici, questa volta l'Adiconsum non c'entra. Scrivo a titolo personale e vorrei condividere con Voi una riflessione. Io oltre ad esercitare la professione di Avvocato, insegno da molti anni. Sapeste con quante generazioni di giovani ho condiviso i miei giorni. Ho un enorme FB qui, proprio nella mia mente. Ricordo tutto di loro, ma in particolare il loro sorriso.  Oggi, scambiando un post con un mio carissimo ex Allievo, a cui voglio un gran bene, mi sono soffermato sul fatto che la cosa che più mi colpisce nell'insegnamento è scoprire la specialità di ogni singolo individuo. Si è proprio vero, ogni essere umano è speciale. Quando crediamo che i nostri figli appartengano ad una generazione conformista, fatta di so...

L'Europa ha sempre ragione? Macché

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Mi ha sempre irritato la sicumera degli europeisti a tutti i costi, quelli che l'Europa ha sempre ragione, e che si stracciano capelli e vesti se qualcuno osa esprimere qualche dubbio sulle politiche europee. L'unità e l'unione europee non sono dogmi e neppure verità rivelate, ma processi difficili che vanno costruiti giorno per giorno. In questi giorni, lorsignori tacciono. L'Europa delle norme e dei regolamenti, l'Europa così brava a stabilire quanto dev'essere spesso il vetro delle nostre finestre o quante volte possiamo usare in un giorno lo sciacquone del bagno, resta incapace di qualsivoglia reazione davanti all'emergenza dei migranti, paralizzata dai propri egoismi nazionali, intimorita dai nuovi muri che vanno sorgendo, e che evocano tristissimi fantasmi del passato. L'Europa dei patti di stabilità e della spending review, l'Europa dei contabili e dei ragionieri finisce in crisi ogni volta che si tratta di affrontare un problema vero, di...

Che faresti se fossi greco? Partecipa al sondaggio di Lettere Meridiane

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Fatta eccezione per l'11 settembre, raramente, o forse mai, una vicenda estera quale il referendum che chiamerà alle urne il popolo greco domenica prossima, è stata seguita con tanto interesse  e tanta passione anche in Italia. L'impressione è che il braccio di ferro che il premier ellenico Tsipras ha ingaggiato con l'Europa costituisca per  l'Unione Europea una verifica che valica i confini greci, e coinvolge la coscienza di tutti gli europei. Riassumendo, il quesito sul quale i greci sono chiamati ad esprimersi riguarda le proposte contenute nel progetto di accordo presentato da Commissione europea, Bce e Fmi alla Grecia, e bocciate dal premier, che ha rimesso la decisione alla volontà popolare. Chi vota sì, accetta le riforme proposte dalle autorità europee (riforma dell’Iva e delle pensioni, la cancellazione dell’imposta una tantum del 12% sui profitti societari superiori ai 500mila euro, una nuova griglia salariale per la pubblica amministrazione e interventi ...

Fondi comunitari a rischio, senza "coesione"

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Quale responsabilità hanno i dirigenti pubblici sullo scempio dei fondi comunitari non spesi, o spesi male? Se lo domanda, intervenendo nel dibattito aperto da Lettere Meridiane, Domenico Palma Valente. La tesi sostenuta dal blog è che non basta utilizzare i finanziamenti realizzando le infrastruttura o i servisti dai progetti. Occorre anche verificare preventivamente la sostenibilità dei costi di gestione, per evitare che quanto è stato fatto diventi un’altra cattedrale nel deserto. Domenico Palma parla con cognizione di causa, operando all’interno di un’azienda che si occupa di innovazione tecnologica, e che ha lavorato in diversi appalti basati su fondi comunitari. “Ci sono due aspetti da considerare - scrive su Google + -. La visione e l'opportunità di richiedere certi finanziamenti se non si sa come sostenerli (abbiamo altre esperienze che riguardano direttamente la provincia di Foggia anche se sono meno visibili, o le comunità montane enti ormai e per fortuna soppress...

Lo scempio dei fondi europei: ecco perché li abbiamo spesi così male

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Scrive, sempre attento e sagace come al solito, Michele Pietrocola commentando la lettera meridiana sullo scempio dell’ottagono sul piazzale della stazione di Foggia che avrebbe dovuto ospitare uno sportello d’informazione turistica: “ Ho avuto a che fare con l' amministrazione pubblica e Geppe Inserra ha perfettamente ragione nell' auspicare un "piccolo" e fondamentale cambiamento sulla gestione post-progetto…Le amministrazioni, dopo aver attivato i finanziamenti e realizzato i progetti, dovrebbero OBBLIGATORIAMENTE prevedere dei capitoli di spesa per la gestione, dipendente dalla complessità del progetto… a 2, 3,5,10 anni e così via. I progetti, falliti miseramente appena qualche mese dopo, saranno solo un brutto ricordo. “ Pietrocola mette in effetti il dito nella piaga. C’è un vizio di fondo nella filosofia stessa della programmazione comunitaria: troppo spesso i finanziamenti vengono erogati senza che venga preventivamente verificata la capacità del sogget...

Il coraggio di Emiliano: il Sud si riprende se impara a dire no all'Europa

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Da quant’è che non si parlava di Mezzogiorno, in termini rigorosi, riflessivi, nel tentativo di immaginarsi quel riscatto, quel superamento del divario che sembra esser diventato una chimera? A rompere il silenzio ci ha pensato Michele Emiliano, ormai e sempre più “non solo” sindaco di Bari, ma coscienza critica di un Mezzogiorno che non s’arrende. Per la sua esternazione, Emiliano ha scelto una ribalta insolita e non pugliese (il convegno “C’era una volta… il Sud” promosso da laboratorio Democratico a San Giorgio a Cremano) e la circostanza è sfuggita a quasi tutta la grande stampa, ma non al portale Resto al Sud , che dà voce a cronisti e blogger attenti alle tematiche meridionaliste.  Nel corso dell’incontro, il sindaco di Bari ha coraggiosamente indicato nell’Europa il vincolo più serio per lo sviluppo del Sud, puntando  il dito contro le politiche europee e il patto di stabilità. ”All’espressione ‘ce lo chiede l’Europa’ dobbiamo cominciare a dire, che non ci va – h...

Il Gadd chiama, il Parlamento Europeo risponde

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Tutto puoi dire a proposito dell’Unione Europea, ma non che non si sforzi al massimo per far funzionare gli istituti della democrazia. Detto per inciso, è una virtù che nel nostro Paese - intento a tagliare tutto il possibile - è da tempo in crisi. Una sforbiciata alle Camere, un’altra alle Province, passando per le circoscrizioni... e poco importa se poi a comandare sono sempre meno persone… Ma torniamo a noi. Anzi all’Unione Europea. Ricordate la bella petizione promossa dagli Amici della Domenica, il gruppo foggiano di facebook che promuove la cittadinanza attiva ,  all’indomani della tragedia di Lampedusa? Bene, con ogni probabilità sarà discussa dal Parlamento Europeo. L’Ufficio del Segretario Generale del Parlamento Europeo ha infatti risposto a Cesare Rizzi, che aveva inoltrato a Bruxelles le firme raccolte, facendo sapere che la sua petizione è stata iscritta al ruolo generale e quindi inoltrata alla commissione per le petizioni “che si pronuncerà innanzitutto sulla ...

Arriva la "Garanzia per i giovani": gli interventi previsti, le azioni finanziabili

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Qualcosa comincia finalmente a muoversi per dare corpo alla “Garanzia per i giovani” voluta dall’Unione Europea per affrontare il problema della disoccupazione giovanile, particolarmente drammatico in Italia e negli altri paesi in recessione più acuta, ma diffuso anche nel resto della comunità. Per il Mezzogiorno e per la Puglia, si tratta di una sfida da non perdere, perché l’Ue ha previsto anche un sostanzioso finanziamento nelle Regioni dove la disoccupazione giovanile risulta superiore al 25%. La Struttura di Missione istituita presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha licenziato qualche giorno fa il Documento Preparatorio ( cliccare qui per scaricarlo integralmente ) che disegna le caratteristiche generali del Piano nazionale della “Garanzia per i giovani” e ne fissa gli obiettivi prioritari, che sono quattro:  1. offrire a giovani destinatari della garanzia l’opportunità di un colloquio specializzato, preparato da percorsi di costruzione del cv e di...

La Capitanata sta imparando a pensare europeo

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Se la memoria non ci inganna, è la prima volta che il consiglio provinciale si pronuncia – e per giunta in modo bipartizan – nell’ambito di una procedura comunitaria di ascolto. Anche questo è il segno che finalmente si comincia a pensare europeo, anche dalle nostre parti, dopo la bella notizia dei giorni scorsi sulla performance della Regione Puglia, prima in Italia nell’avere raggiunto e superato gli obiettivi fissati dal Ministero della Coesione Territoriale, per quanto riguarda l’utilizzazione dei fondi comunitari. Va detto che siamo ancora a metà strada: il Ministero aveva infatti fissato gli obiettivi nell’ambito di una iniziativa di monitoraggio rivolta ad accelerare la spesa dei progetti finanziati dalle risorse comunitarie. Si tratta dunque di risultati soddisfacenti, ma ancora parziali: perché i progetti siano effettivamente conclusi e i soldi effettivamente spesi ci vuole ancora tempo ed impegno. Ma qualcosa sta cambiando, ed il segnale che giunge da Palazzo Dogana è co...

Fondi comunitari, si inverte la tendenza / Puglia regina in capacità di spesa

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È ancora troppo presto per dirlo con certezza e per stappare lo spumante. Ma sull'uso dei fondi comunitari, soprattutto nel Mezzogiorno, potrebbe essersi innescata una inversione di tendenza. La capacità (e la tempestività) di spesa delle Regioni Meridionali hanno fatto registrare negli ultimi mesi un autentico balzo in avanti.  La Puglia è sugli scudi, per espressa ammissione del Ministero per lo Sviluppo e la Coesione Economica, che ad appena qualche giorno dalla scadenza della data fissata per verificare i rispetto della tempistica  circa gli obiettivi di spesa ha fornito i dati ufficiali: 43 programmi operativi su 52 hanno raggiunto il target delle spese certificate. Si trattava - afferma in una nota il Ministero  - di vero banco di prova per il rispetto degli obiettivi di spesa stabiliti dal Comitato Quadro Strategico Nazionale (QSN) lo scorso 27 febbraio. "Per quanto riguarda i programmi che hanno superato l’obiettivo, talora attraverso forti acceler...

Una grande opportunità per l’aeroporto di Foggia e il porto di Manfredonia / Nasce la macroregione adriatica-ionica

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In Puglia se ne parla poco, ed in Capitanata ancora meno. Eppure potrebbe rappresentare una nuova frontiera di futuro e schiudere nuovi orizzonti di sviluppo la macroregione adriatico-ionica che vedrà la luce nel 2014. Eppure la Puglia è più che mai dentro questo progetto, e ancora di più la provincia di Foggia, che ne rappresenta la parte più settentrionale e dunque anche più baricentrica rispetto alla macroregione che va delineandosi. Come mai dunque se ne parla poco, a fronte del protagonismo di altre regioni interessate, come il Friuli Venezia Giulia che ha promosso nelle sedi comunitarie l'attività di lobby che ha avviato il progetto, o come le Marche, che qualche mese fa hanno ospitato il forum delle regioni interessate e il cui governatore, Gian Mario Spacca, non fa mistero delle sue ambizioni a guidare la macroregione, la cui presidenza dovrebbe toccare all’Italia? Il “ritardo di metabolizzazione” da parte delle istituzioni regionali e locali è probabilmente dovuto al f...

Ecco come e perché la Capitanata non riesce a spendere un miliardo e mezzo di fondi comunitari

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Sono 5.557 i progetti finanziati in Capitanata dall'Unione Europea. Non tutti attivi, però. L'investimento comunitario complessivo ammonta a ben un miliardo e mezzo di euro.  Ma si tratta di danaro pubblico che potrebbe restare virtuale, se i progetti non si tradurranno in cantieri. La media pro-capite è alta, tra le più alte delle province meridionale. Facendo un po' di calcoli, è come se l'Unione Europea avesse elargito ad ogni abitante della provincia di Foggia 2.295 euro. Il problema è che i pagamenti effettivi - ovvero i finanziamenti che sono stati concretamente erogati, perché le opere o gli interventi sono stati cantierizzati, sono di gran lunga inferiori: soltanto 339,4 milioni di euro, poco più del 20 per cento. Sono queste la cifre che si ricavano dal sito Opencoesione , lodevole iniziativa del Ministro per la coesione economica, Fabrizio Barca, che è riuscito a mettere on line un capillare monitoraggio di tutti i progetti in itinere sostenuti d...

Finanziamenti Ue, ecco come la Capitanata potrebbe perdere un miliardo e mezzo

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Si sente spesso dire che la questione meridionale è scomparsa da tempo dall'agenda del Governo nazionale, ed è sotto molti aspetti vero, almeno per quanto riguarda il dibattito meridionalistico, da molti anni ridotto a polemica da ballatoio.  La crisi economica e la necessità di ridurre la spesa pubblica rilanciano, invece, la necessità di ripensare il meridionalismo e con esso la questione meridionale, che non è stata risolta e si pone oggi più o meno negli stessi termini di un secolo e mezzo fa. Tra il Mezzogiorno ed il Centro-Nord persiste un divario economico, sociale e culturale che impedisce l'autentica integrazione delle diverse aree del Paese. Ad essere cambiato, e moltissimo, è però il contesto della questione meridionale, che riguarda ormai solo marginalmente il rapporto tra il Mezzogiorno ed il resto d'Italia (e di conseguenza non riguarda più soltanto la più o meno concreta volontà della classe dirigente di rimuovere le cause che producono il divario). L...