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Visualizzazione dei post con l'etichetta Franco Antonucci

Filiere ed intermodalità per il riscatto del Mezzogiorno (di Franco Antonucci)

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Filiere per raccordare le attività industriali che si svolgono sul territorio alle sue vere vocazioni, ed alle produzioni agroalimentari. E poi logiche intermodali per ottimizzare l'altra grande, ed inespressa, risorsa della Capitanata: la sua centralità geografica. Sono queste le proposte che sommessamente avanza Franco Antonucci , meditando su quanto Domenico Iannantuoni e Michele Eugenio Di Carlo hanno scritto a proposito della filiera meridionale dell'olio d'oliva e sui tragici accadimenti di Genova. Un intervento come sempre lucido e puntuale che vi invito a leggere e a commentare. (g.i.) * * * Sono queste le proposte  Se volessimo individuare alcuni fondamentali interventi di nuovo (?) raddrizzamento della situazione economica produttiva del Mezzogiorno, fermo restando la generale necessità di un riallineamento meridionale al sistema infrastrutturale nazionale, si dovrebbe, in primo luogo, ritornare al congeniale e logico completamento “in loco” della intera f...

Se i tratturi della transumanza diventano piste ciclabili...

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Non è vero che le discussioni sul social producano sempre aria fritta. Succede anche che inneschino discussioni serie, approfondite, qualificate. Soprattutto se ad intervenire sono persone competenti, che conoscono bene l'argomento di cui si sta ragionando. È successo a Lettere Meridiane , in occasione del recente articolo [ Piste ciclabili e tratturi della transumanza, un'opportunità per Foggia , per leggerlo cliccare sul link) di Franco Antonucci sulla possibilità che i tratturi della transumanza diventino altrettante piste ciclabili, innescando nuove relazioni tra le città che vengono da questi attraversate, a cominciare da Foggia, che fino all'Ottocento era al centro di questa fitta rete di strade ante litteram. Un dibattito intenso, di rara qualità, aperto dall'intervento di Carlo Frutti , storica figura del movimento culturale e sportivo che si batte per valorizzazione della civiltà della transumanza. Aquilano di Rojo, Carlo è stato tra i promotori della Staff...

Piste ciclabili e tratturi della transumanza, un'opportunità per Foggia (di Franco Antonucci)

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Monta il dibattito a Foggia sulle piste ciclabili. Fanno discutere i progetti che potrebbero essere attuati in esecuzione del PUMS (il piano urbano per la mobilità sostenibile). Volentieri ospitiamo questo intervento, come sempre lucido e appassionato, di Franco Antonucci , già ingegnere presso l'Ufficio Tecnico Comunale e per molti anni ingegnere capo al Consorzio Asi, autore di numerose lettere meridiane orientate alla trasformazione e allo sviluppo di Foggia e del suo ruolo di capoluogo. * * * Avrei una gran voglia di fare una proposta di territorio semplice semplice e forse anche difficile, o almeno, "difficile" solo a parole. Utilizzando l’ipotesi di “piste ciclabili territoriali” extra-urbane, di particolare ordine e qualità per gli eventuali progetti futuri. La Capitanata è un grande territorio poliurbano , segnato, come si sa bene, da grandi strutture radiali e anulari, rappresentate dei tratturi storici della Transumanza. In questa idea primigenia gli ant...

Pedesubappenninica, grande occasione di sviluppo perduta (di Franco Antonucci)

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A quanti esprimono puntualmente perplessità, quando si tratta di pronunciarsi sulla utilità di un'opera pubblica, suggerisco un'approfondita lettura di questo interessante articolo di Franco Antonucci, padre di gran parte della pianificazione urbanistica che si riferiva alle aree industriali della provincia di Foggia, avendo guidato per decenni il settore tecnico del Consorzio Asi. L'articolo costituisce un esempio da manuale di come un'opera pubblica, nella fattispecie la Strada Regionale n.1 - Pedesubappeninnica, possa essere veramente strategica, essendo profondamente e intimamente connessa a una più ampia visione dello sviluppo. L'articolo è utile anche per capire il caro prezzo pagato dai Monti Dauni al mancato completamento dell'arteria. E l'amico Antonucci ha assolutamente ragione quando sottolinea che la vision sottesa a quella pianificazione, sarebbe di grande attualità, ancora oggi. Il problema è che di questi temi, oggi, non parla più nessuno. ...

Foggianesimo e baricentrismo: la crisi non si supera con le contrapposizioni (di Franco Antonucci)

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Leggo sempre con molto interesse i contributi e le lucide riflessioni di Franco Antonucci sulla Capitanata. Non vivendo più stabilmente a Foggia, ma in una città comunque vicina, come Pescara, ha la giusta distanza di sguardo per capire e commentare, senza lasciarsi coinvolgere più di tanto dalle passioni locali. L'articolo che segue è espressione di questo sguardo partecipe e al tempo stesso distaccato. Un eccellente contributo al dibattito sul futuro della Capitanata che Lettere Meridiane si sforza di portare avanti, ma che si trova a dover fare i conti con le due correnti di pensiero, nitidamente individuate ed analizzate da Antonucci, in uno al ruolo, tuttora critico, della Regione Puglia verso la Capitanata. Bisognerebbe ragionarne con serenità, oltre le passioni e le posizioni politiche ed ideologiche. Come si sforza di fare Antonucci. Ai cari amici e lettori di Lettere Meridiane la raccomandazione di un'approfondita lettura, e l'invito ad esprimersi sulle tesi e...

Foggia rinasce se torneremo ad amarla (di Franco Antonucci)

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Il bell'articolo di Francesco Caponigro sulla presunta "bruttezza" di Foggia ha suscitato un dibattito vivace ed appassionato tra gli amici e i lettori di Lettere Meridiane . Tra gli interventi più interessanti e intensi c'è quello di Franco Antonucci, come al solito attento e coinvolto osservatore delle cose che riguardano il capoluogo dauno, e le sue prospettive. Condivido del tutto sia la tesi di Caponigro, che quella di Antonucci (peraltro ripresa da diversi amici interventi nel dibattito, come Gino Longo) : se Foggia sia bella o brutta non è una questione meramente estetica, ma riguarda il modo di viversi, di concepirsi della città, il suo rapporto con i cittadini, sempre più spesso costretti, per citare Davide Leccese , ad abitarla, piuttosto che a viverla . Per uscire da questo circolo vizioso non c'è che un modo: imparare o tonare ad amarla. Ecco la belle riflessioni di Franco Antonucci. * * * Mi piace molto il concetto poetico di Francesco Caponigr...

Mammangelina, la donna garganica che sfidò i tedeschi

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Il social network non è soltanto fake news. Certe volte può essere un formidabile strumento di scrittura collettiva, di storia pubblica, di raccolta e trasmissione di memoria. Tempo fa, l'amico Franco Antonucci scrisse un articolo molto bello su sua Madre (potete rileggerlo più avanti). L'articolo fu commentato da Mariagrazia Napolitano che raccontò un'altra storia intensa e memorabile, quella di sua nonna, che simboleggia l'anima femminile di un Mezzogiorno che dovremmo imparare a guardare più nel profondo, superando le categorie materialiste, come auspica l'Autrice. Una grande storia, quella di Angelina, che mi pare giusto sottrarre all'angusto spazio dei commenti, e pubblicare come lettera meridiana a sè, in occasione della Festa Internazionale delle Donne 2018 . Come suggestione di un rinascimento meridionale che potrebbe e dovrebbe partire dalle tante Mammangelina che fanno grande il Mezzogiorno. Buona lettura. * * *  Mi piace molto, Franco, lo sgua...

Storie di cartiera: quel dirigente che scelse Foggia e tifava per l'Incedit

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Pasquale Antonucci Presentando il bel libro di Mara Cinquepalmi Donne di Carta , Linda Giuva auspica che la ricerca della scrittrice giornalista foggiana possa rappresentare l'inizio di un progressivo dissodamento del terreno della memoria, riportando alla luce storie, personaggi, eventi a rischio d'oblio. Ed è proprio in questa direzione che il libro si sta incamminando. Perché un libro non si scrive, né si pubblica e basta: leggendolo, presentandolo, ragionandovi, può fecondare e suscitare nuova memoria. Avevo invitato l'amico Franco Antonucci all'evento della scorsa settimana, in cui con l'Auser, Spi Cgil, Cgil e Slc Cgil abbiamo presentato la preziosa ricerca condotta da Mara Cinquepalmi. Non sapevo che fosse così legata alla storia della Cartiera la "foggianità" di Franco, che ha risposto all'invito regalando ad amici e lettori di Lettere Meridiane i ricordi personali che seguono. Racconto di una Foggia che forse non c'è più, ma che ...

Appunti per un rinascimento foggiano (di Franco Antonucci)

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Franco Antonucci ha spesso appassionato e deliziato gli amici e i lettori di Lettere Meridiane con la sue acute osservazioni, con il suo sguardo di prospettiva, con la sua capacità di volare alto e di disegnare per Foggia e la Capitanata orizzonti non convenzionali, e che dimostrano quanto essere possano e debbano volare alto. Questa volta l'amico Antonucci si supera, regalandoci un articolo-saggio che, partendo da una questione solo in apparenza estetica (Foggia è bella o brutta?) rilancia temi nevralgici del futuro, a cominciare dalla necessità di una nuova visione urbanistica, architettonica della città capoluogo e delle sue relazioni con il territorio provinciale, potenziale ed originale area vasta. Leggete con attenzione. Riflettere. E poi dite la vostra. (g.i.) * * *  I giudizi estetici sono sempre soggettivi, e soprattutto nel particolare caso dell’estetica urbana, i dubbi sono ancora più intricati ed opinabili. Giacché gli elementi di valutazione sono, in tale caso,...

Riconquistiamo la magia del "piatto" Tavoliere (di Franco Antonucci)

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Vincenzo Baratta , giovane artista foggiano, allievo del Corso di Arti Figurative del Liceo Artistico "Perugini" di Foggia, ha realizzato un reportage fotografico molto interessante sul castello di Ponte Albanito, altra gemma foggiana che, come la Masseria Pantano, versa in pietose condizioni. Potete guardarlo a questo link (ma problemi di privacy potrebbero non consentirne a tutti la visione). La storia di questo pezzo di storia dauna che si sta irreversibilmente degradando è lunga, e tormentata: ne parlò quasi un secolo fa Romolo Caggese , in Foggia e la Capitanata . Ma il suo grido di dolore, che potete leggere in questa lettera meridiana ,  è rimasto inascoltato. All'iniziativa di Vincenzo Baratta ha dedicato una bella riflessione l'amico Franco Antonucci , che ha voluto affidarne la diffusione a Lettere Meridiane . Eccola, di seguito. * * * La mia passione per la bicicletta mi conduceva spesso per stradine interne del territorio foggiano e mi dava la po...

Come Foggia ha rinunciato alla sua espansione (di Franco Antonucci)

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Rare volte il mio amico Franco Antonucci è riuscito a sorprendermi, come in occasione dell'articolo che pubblico di seguito. Vi si parla di un progetto che fece molto discutere negli anni Settanta: la costruzione della tangenziale che avrebbe dovuto collegare, sopraelevandosi dal suolo, lo svincolo della superstrada Candela-Foggia sulla circumvallazione, con il casello autostradale sulla Bari-Bologna. La stampa dell'epoca si appassionò molto sul tema, che divise partiti politici e opinione pubblica. Per amore di verità, preciso che erano tra quanti non vedevano di buon occhio il progetto, per le evidenti ripercussioni che la sua realizzazione avrebbe avuto sul futuro urbanistico della città. In effetti, il progetto non fu approvato e solo dopo diversi anni, grazie alla lungimiranza dell'allora presidente della Provincia, Michele Protan o, si optò per realizzarne soltanto un lotto, dalla circumvallazione a viale degli Aviatori, altrimenti la superstrada da Candela non s...

Gli archi sfondati di Federico II, denti cariati della memoria (di Franco Antonucci)

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Il bel video di Antonio Fortarezza sul degrado di Masseria Pantano, di cui abbiamo parlato in una lettera meridiana di qualche tempo fa , ha ispirato in Franco Antonucci questa appassionata e coinvolgente riflessione. Da leggere tutta d'un fiato. Su cui meditare. Da condividere. Grazie, Franco. * * * Sono disarmato. Senza voglia di. Senza speranze di. Senza più coraggio di. La città che mi ha cresciuto non è mai stata giovane. Soggiogata da transumanze imposte, anche moderne, ancora quotidiane. Non è nemmeno mai invecchiata. È e non è. Ferma lì. Non ci riconosce più. Non riconosce nemmeno i suoi amici e i suoi ricordi. Quando Federico era qui con noi, nei dintorni, dappertutto. Federico che popolava questa fovea calda di passione e di colori esotici sgargianti. Oggi solo imbuto di torrido caldo meteorologico. Ora che i tanti comuni Cittadini foggiani, ammutoliti, guardano ai pochi archi sfondati di Federico, i denti cariati già cadono, ingoiati per lo stomaco. O aspettano...

Riscattare Foggia ripartendo dalla fantasia dei foggiani (di Franco Antonucci)

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Chiamato direttamente in causa dal mio commento alle riflessioni di Milly Pellegrini sul senso del bello dei foggiani (e su quanto sopravvive della bellezza della città), Franco Antonucci non si è lasciato pregare. Ecco il suo intervento, di largo respiro e di alto profilo. Antonucci - che ha progettato, quando era sindaco di Foggia Pellegrino Graziani , la maggior parte delle opere pubbliche di quella indimenticabile stagione di crescita della città - avanza diverse interessanti proposte legate da un filo rosso che deve farci riflettere attentamente: Foggia possiede tante risorse, che restano per lo più inespresse. E perciò si perdono... La discussione è aperta. E, una volta tanto, si ragiona non solo della questione se Foggia sia bella o brutta, ma su come si possa difendere la bellezza foggiana sopravvissuta agli scempi della storia e all'incultura degli uomini, su come si possa portare alla luce quella nascosta, su come si possa fare di Foggia una città più bella, e più vi...

Il Foggia promosso. Ma quando sarà promossa Foggia? (di Franco Antonucci)

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Sono oltremodo felice che la squadra del Foggia calcio sia salita nella serie cadetta. Sono uno di quelli che era presente nelle principali fasi storiche del Foggia rossonero, che saliva più volte nelle serie superiori, e metteva in difficoltà le grandi squadre, compresa l'Inter del tempo, fresca di un titolo mondiale. E sono allegramente sorpreso della immensa esplosione di gioia che l'intera popolazione foggiana ha espresso anche in questa occasione, con grande vivacità, scorrazzando per le vie e le piazze della intera città. In anticipo, del resto, appena ottenuta la certezza matematica della promozione nella serie cadetta. Una festa collettiva come solo la gente del Sud sa fare, con tutta la sua carica e spontaneità espressiva. Queste manifestazioni dureranno ancora parecchio nei prossimi mesi, perché non è solo un impulso fugace, ma il contrappeso lungo, di una intera vita di rivalsa. Uno strano mix di felicità e di rassegnazione, che fa prevalere, alla fine, la gioia e...

Quando Foggia volava in alto e le circoscrizioni erano stelline trick track (di Franco Antonucci)

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Un inatteso e gradito riconoscimento di Geppe Inserra , a commento di una mia osservazione e ricordo, "Foggia deve ritrovare il coraggio di riflettere su se stessa" , mi ha riportato alla storia delle prime esperienze nelle Circoscrizioni a Foggia, metà anni '70 e primi '80. Ho ben chiari nei miei ricordi tanti episodi pieni di insolito entusiasmo dentro le nascenti Circoscrizioni comunali di prima istituzione, intesi come momenti tra i più importanti nella mia vita e credo per la stessa intera di Foggia, che viveva, allora, una particolare fase rampante della sua storia. Tra l'altro si sviluppava contemporaneamente uno speciale ed inedito interesse e rilancio della vicenda Urbanistica foggiana globalmente considerata. Ma anche di un rifiorito istinto allo sviluppo, forse corroborato da una inaspettata voglia di "partecipazione", che le nuove Circoscrizioni avevano suscitato con un grande coinvolgimento collettivo, offrendo una adeguata piattaforma sc...

Foggia deve ritrovare il coraggio di riflettere su se stessa (di Franco Antonucci)

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(Foto di Bruno Caravella) Non vorrei dare l'impressione, presuntuosa, di prendere a parlare di qualcosa che mi riguarda da vicino, e che, nel passato, mi ha esaltato. Ma penso che parlare di fatti personali soprattutto se questi sono stati, allora, utili, non è vanità. A maggior ragione se possono ancora portare vantaggio. Se è così, questa odierna mia iniziativa deve darmi il coraggio per espormi nuovamente. Nel 1973 ero Dirigente nell'ambito del settore urbanistico del Comune di Foggia, esperienza importante, ma interrotta quando la mia voglia di sperimentare andava oltre. Prima di questa data a Foggia non si parlava di Urbanistica. Sembrava che non esistesse questo ambito di interesse. Del resto il Comune di Foggia aveva un Piano Regolatore generale (Rutelli anni '56) molto preciso e chiaro. Si tratta di seguirlo alla lettera e tutto diventava facile. Un buon Piano Regolatore generale, che, però, era l'espressione di una prassi razionalista precedente (l'Ur...

Foggia salverà la Fiera, e la Fiera salverà Foggia (di Franco Antonucci)

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La Fiera di Foggia nel 1777, in un acquerello di Luigi Del Giudice Il pezzo di Geppe Inserra sulla Fiera di Foggia come una inaspettata risorsa intelligente per la città di Foggia, ma anche nei confronti dell'intero territorio, mi riporta immediatamente ai casi di tante città, che, di fronte alla loro crisi di ingolfamento o di mancato nuovo sviluppo, utilizzano le "aree dismesse" come polmoni in cerca di nuovo ossigeno. Ovvero di ribaltamento delle situazioni stallate. Nel caso della Fiera di Foggia in crisi, in effetti, non si tratta di una "area dismessa" classica (in genere sono spazi lasciati vuoti da industrie in crisi, che con l'espansione inesorabile delle città, vengono a trovarsi in posizione scomoda, al tempo stesso diventando risorse nuove per la città in deficit di Aree utili al nuovo sviluppo-intelligente), ma di un'Area strategica rispetto ai nuovi potenziali di sviluppo, visti dalla città capoluogo verso il suo vasto territorio pol...

Foggiani, per scongiurare l'estinzione è urgente rilanciare lo sviluppo (di Luigi Augelli)

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Luigi Augelli , presidente del Comitato Un baffo ferroviario per Foggia (che si batte, tra l'altro per scongiurare il by pass della stazione di Foggia sulla ferrovia Napoli-Bari, con la realizzazione di una seconda stazione a Foggia), oltre che esperto di questioni ferroviarie, è anche un cultore di demografia e statistica. Anticipando a Lettere Meridiane i risultati di un'allarmante indagine che ha svolto sulle prospettive demografiche del capoluogo, rilancia la necessità di affrontare con urgenza i temi dello sviluppo aggredendo una volta per tutte le questioni infrastrutturali. Un contributo molto interessante. Leggetelo e dite la vostra. ( g.i. ) * * * Dopo aver letto gli ultimi articoli, pubblicati sul blog di Lettere Meridiane, dell’Ing. Eustacchio Antonucci e dei Dott. Maurizio De Tullio e Geppe Inserra , risulta a tutti chiaro che alla gente di Capitanata è totalmente assente, per ragioni storiche e culturali, il Capitale Sociale , che De Tullio chiama  “ man...

Castrignano: "Per il risveglio della Capitanata, serve mettersi in gioco"

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Protagonista dei più significativi processi che hanno riguardato la Capitanata negli ultimi decenni, dalla stagione della concertazione a quella della pianificazione strategica, prima quale segretario provinciale della Cgil, quindi quale "mente" della programmazione della Provincia, Salvatore Castrignano, è un caro amico oltre che compagno di tante battaglie. Ho sempre apprezzato di lui, oltre che la sua profonda passione civile e la sua grande capacità analitica, un innato ottimismo, che nei momenti difficili del nostro comune impegno professionale nei servizi pubblici del lavoro, si è rivelato un ottimo antidoto allo scoraggiamento. La nota che segue conserva intatte la lucidità e la passione di cui ho detto. Ma mi sembra che l'ottimismo vacilli. Castrignano punta il dito verso la politica, e non gli si può dare torto, anzi sarebbe il caso di approfondire la riflessione sulle conseguenze che la leggerezza di certa classe dirigente ha provocato sulle potenzialità fru...

Se la Capitanata riuscisse veramente a fare rete...

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 Nel suo ultimo post, La grande Capitanata deve saper guardare "oltre" ,   Franco Eustacchio Antonucci sollecitava una partecipazione più ampia alla riflessione che da qualche settimana si è avviata, su Lettere Meridiane , attorno ai temi dello sviluppo della Capitanata, da lungo tempo assenti nel dibattito politico e culturale. Non si sono fatte attendere risposte importanti all’appello di Antonucci. Come quella di Vincenzo Germano , direttore generale di Fergargano , e esponente di spicco di Confindustria . "Da tempo auspico nuove visioni per lo sviluppo di questa provincia - ha scritto Germano -. Le intelligenti provocazioni di Antonucci aprono nuovi e interessanti basi di discussione su cui è il momento di confrontarci. Lo dico da barese che crede nelle potenzialità di un territorio come la Daunia vocato all'agricoltura, ai servizi e al turismo in particolare. Da direttore generale delle Ferrovie del Gargano e da vicepresidente della Confindustria Foggia con...