Reati denunciati: Capitanata prima in Puglia e nel Mezzogiorno

Attenzione a gioire. Di tutte le classifiche pubblicate dal Sole 24 Ore, quella relativa all'andamento dei reati è la più problematica. Da prendere, come si usa dire, con le pinze. Per prima cosa bisogna sottolineare i limiti intrinseci all'indicatore utilizzato, che è il numero dei reati denunciati, e non quelli dei crimini effettivamente consumati, dato che sarebbe peraltro impossibile da ottenere.
La criticità è lapalissiana. Un territorio dove è più presente e virulento il fenomeno dell'omertà, o anche più semplicemente dell'abitudine ai reati, della rassegnazione, denoterà di conseguenza un numero di reati denunciati assai più bassi rispetto a quello reale.
Per questo non mi sento di condividere il sollievo e l'ottimismo con cui è stata accolta sul social la classifica della "pericolosità" delle province italiane, che vede la Capitanata attestata "soltanto" al 23° posto con un numero totale di delitti denunciati nel 2015 pari a 29.656, che rapportati alla popolazione fanno 4.701 denunce per 100.000 abitanti.
Che la graduatoria non rispecchi neanche lontanamente l'effettiva realtà, lo spessore e la pericolosità della criminalità, lo si capisce scorrendo rapidamente la classifica, che vede in testa Rimini, seguita da Milano, Bologna, Torino, Roma, Ravenna, Firenze, Prato, Genova e Savona. Tutte province centro-settentrionali. Che la criminalità sia massicciamente emigrata al Nord?
Il dato di fatto che emerge dalla classifica è che al Sud si denuncia meno rispetto al resto del Paese. Paura? Omertà? Sfiducia nelle istituzioni?
E comunque, anche fatte tutte queste considerazioni, non c'è di che gioire. Pur essendo "soltanto" al 23° posto, la provincia di Foggia è la prima tra quelle meridionali e pugliesi per il numero dei reati denunciati, in rapporto agli abitanti residenti.
Per quanto riguarda la Puglia, la classifica è aperta da Foggia, che come già detto si piazza al 23°posto della graduatoria nazionale, seguita da Bari (25° posto), Brindisi (44°), Bat (53°), Lecce (64°) e Taranto (75°). Foggia sta comunque davanti ad altre province metropolitane meridionali: Napoli è al 30° posto, Palermo al 37°.
Scorrendo le diverse classifiche tematiche, che si occupano del tipo di reati denunciati, la Capitanata primeggia in una soltanto: quella relativa ai furti di autovetture, in cui occupa la quarta posizione, con 3.526 denunce, pari a 559 denunce ogni 100.000 abitanti.
Un dato su cui riflettere è che all'interno di un trend nazionale e regionale, che registra una complessiva riduzione del numero delle denunce, la provincia di Foggia si colloca nettamente in controtendenza. Mentre tra il 2014 e il 2015, le denunce sono diminuite in tutte le province pugliesi, in quella dauna sono aumentate in modo molto significativo, del 6 per cento. Meglio della Capitanata ( o peggio, a seconda dei punti di vista) hanno fatto solo Massa Carrara (+9,3%) e Avellino (+7,7%).
Il 6 per cento di denunce in più non è poco: che stia aumentano la fiducia dei cittadini colpiti dal crimine nelle istituzioni? che stia diminuendo l'omertà? Le statistiche non sono in grado di dare risposte. E voi, cari amici e lettori di Lettere Meridiane, che ne pensate?
G.I.
(Per scaricare la classifica pubblicata dal Sole 24 Ore in alta risoluzione, cliccate qui)

Commenti

Anonimo ha detto…
La criminalità macro( quella dei soliti Boss di quartiere ) tanta micro criminalità al loro servizio ( vedi furti di auto); a questo si aggiungono moltissimi cittadini foggiani INDISCIPLINATI che, a quanto pare , si adeguano al non rispettare le regole della civile convivenza . Concludo pensando che oramai Foggia è una citta "invivibile" per le persone oneste che rispettano le leggi e sono costrette a subire continui affronti ed angherie.

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