Salcuni: "Si può e si deve restare, anche andando via"
Le partenze non sono tutte uguali. Tanto più se i rapporti con il posto che si lascia rimangono solidi, e tante le cose da fare.
Franco Salcuni, dirigente dei Legambiente ed organizzatore di Festambientesud, la festa nazionale dell'associazione ambientalista che si svolge annualmente a Monte Sant'Angelo, è stato chiamato a svolgere la sua attività di docente in Umbria, nel tourbillon di assegnazioni di cattedra che che ha preceduto l'inizio dell'anno scolastico.
Il suo contributo alla discussione su Chi parte e chi resta che sta animando in queste settimane Lettere Meridiane è però molto diverso da quelli che lo hanno preceduto. E molto interessanti sono le considerazioni sulla cittadinanza liquida, su come si possa contribuire a migliorare il luogo da cui si è partiti, anche quando lo si è lasciato. Ecco cosa scrive Salcuni.
* * *
Caro Geppe Inserra, quei saluti, di chi trasferisce in altre regioni, che diventano strappalacrime come se si andasse a vivere in un altro continente prima dell'invenzione dell'aeroplano, non tengono conto che oggi si viaggia di più, si comunica quotidianamente tramite i social e si continua praticamente ad essere cittadini della propria città anche se si vive in un'altra città.
La partenza non ti assolve neanche dalla responsabilità di contribuire, da dove ti trovi, a rendere migliore la tua terra d'origine. Diciamo che credo profondamente in un concetto liquido di cittadinanza, che se diventasse patrimonio diffuso, penso possa essere una risorsa preziosa per la nostra terra, un modo per tenere in rete risorse, energie e competenze che diamo per perse, ma che invece stanno là, dietro l'angolo.
Franco Salcuni
Franco Salcuni, dirigente dei Legambiente ed organizzatore di Festambientesud, la festa nazionale dell'associazione ambientalista che si svolge annualmente a Monte Sant'Angelo, è stato chiamato a svolgere la sua attività di docente in Umbria, nel tourbillon di assegnazioni di cattedra che che ha preceduto l'inizio dell'anno scolastico.
Il suo contributo alla discussione su Chi parte e chi resta che sta animando in queste settimane Lettere Meridiane è però molto diverso da quelli che lo hanno preceduto. E molto interessanti sono le considerazioni sulla cittadinanza liquida, su come si possa contribuire a migliorare il luogo da cui si è partiti, anche quando lo si è lasciato. Ecco cosa scrive Salcuni.
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Caro Geppe Inserra, quei saluti, di chi trasferisce in altre regioni, che diventano strappalacrime come se si andasse a vivere in un altro continente prima dell'invenzione dell'aeroplano, non tengono conto che oggi si viaggia di più, si comunica quotidianamente tramite i social e si continua praticamente ad essere cittadini della propria città anche se si vive in un'altra città.
La partenza non ti assolve neanche dalla responsabilità di contribuire, da dove ti trovi, a rendere migliore la tua terra d'origine. Diciamo che credo profondamente in un concetto liquido di cittadinanza, che se diventasse patrimonio diffuso, penso possa essere una risorsa preziosa per la nostra terra, un modo per tenere in rete risorse, energie e competenze che diamo per perse, ma che invece stanno là, dietro l'angolo.
Franco Salcuni
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