La beffa delle Ferrovie a Foggia: 34 uffici trasferiti e il passante - forse - c'è già



Sono veramente tante le reazioni al grido d’allarme lanciato dal presidente della Camera di Commercio di Foggia, Fabio Porreca, sulla possibilità che la stazione di Foggia venga bypassata dal progetto di alta capacità ferroviaria Napoli-Bari. 
Lo stato d’animo degli amici e dei lettori di Lettere Meridiane si suddivide, più o meno equamente, tra sdegno, amarezza, rabbia.
Estraggo dai numerosissimi commenti quelli che meglio rappresentano questo malessere che sta serpeggiando tra l’opinione pubblica e che aggiungono ulteriori contorni ad una storia amara, che potrebbe risolversi - o forse si è già risolta - in un’altra beffa per la Capitanata.
Tra le prime a condividere il link è stata Marialuisa d’Ippolito, presidente del FAI e portavoce del Comitato Vola Gino Lisa, che ha postato l’articolo di stamattina sulla bacheca di Basta Chiacchiere Aeroporto, con questo significativo commento: “anche in questo caso non si sentono le voci dei rappresentanti della Capitanata...Consiglieri, Onorevoli, Senatori.”
Marialuisa commenta più tardi su Gargano Libero, osservando laconicamente: “Porreca ...e gli altri ?” Non si fa attendere la risposta altrettanto laconica del responsabile del gruppo, Raffaele Vigilante: “Dormono.”

La questione è seria. Stante anche il commissariamento alla Provincia e la lunga vicenda elettorale che ha interessato l’amministrazione comunale della città capoluogo, da alcuni mesi tocca al giovane e combattivo presidente della Camera di Commercio, Fabio Porreca, rappresentare le esigenze e le istanze di un territorio ha assolutamente bisogno di un salto di qualità per evitare di imboccare la china di un degrado irreversibile.
Porreca lo ha fatto molto egregiamente per l’aeroporto, andando ad incontrare perfino il Ministro per impedirne il declassamento. Che si muova il mondo dell’impresa e dell’economia è una bella notizia. Ma non basta. La politica deve fare la sua parte.
Tanto più in questa vicenda. Che viene da lontano perché la politica che stravolge la geografia in Puglia non è un fatto nuovo, come giustamente scrive Luca Marinacci, commentando il temuto bypass: “Non ci vedo nulla di strano. Dovendo andare da Napoli a Bari chi penserebbe di passare da Foggia? A16 docet. Bisognerà lottare per l'AV che arriverà tra 50 anni per non farsi buggerare da Termoli e Barletta.”
La vicenda del tracciato dell’autostrada A16, che taglia fuori Foggia passando da Canosa è stata un campanello d’allarme, negli anni Sessanta. Lo stesso copione si sta ripetendo con la Ferrovia.
Alfredo Signorile, ex dirigente dell’azienda ferroviaria, conosce vita, morte e miracoli della stazione di Foggia. I suoi diversi commenti sono particolarmente illuminanti, perché confermano che negli ultimi decenni c’è stato un continuo, inarrestabile processo di declassamento della stazione foggiana. Sintetizzo i diversi, appassionati ed interessanti commenti dell’amico Signorile.
"Era prevedibile, sono anni che noi ferrovieri ed ex protestiamo. Sono anni che non viene ascoltato il mio "grido di dolore". Insieme all'Ing. Scelsa presentammo al Comune un progetto per non escludere la stazione di Foggia dal tracciato. Purtroppo i nostri politici per anni sono rimasti indifferenti allo scippo continuo di 34 uffici trasferiti dalla nostra stazione a quella di Bari.  L'attuale Amministratore Delegato del Gruppo FS è di Bari e ha tutto l'interesse affinché l'opera venga compiuta al più presto."
Signorile aggiunge che "la linea che stanno costruendo è tutta nuova e fuori dal vecchio tracciato. Da tempo sull'attuale Foggia-Napoli a semplice binario non circolano più la maggior parte di regionali per Napoli . L'alta capacità, a differenza della TAV, consente anche il transito di regionali e merci, non solo frecce. Ma il progetto FS è quello di far circolare prevalentemente le frecce che rendono di più. Durante l'ultima riunione presso la Sala AMGAS indetta da una delegazione di dirigenti romani protestammo vivamente, ma a nulla è servito. Ora l'opera subirà una accelerazione, dal momento che l'attuale Amministratore Delegato del Gruppo FS è di Bari. Faranno il "baffo" che escluderà il fabbricato viaggiatori per risparmiare 7 minuti a Foggia di regresso(giro banco). Minuti che si guadagnerebbero agevolmente nelle tratte successive. Andremo a prendere il treno nei pressi di Cervaro. Foggia diventerà stazione di transito per l'Adriatica.”
Nei diversi commenti si discute anche se esistano margini per scongiurare la beffa. Gianni Ferramosca osserva: “Perdonatemi, è da molti anni in costruzione la nuova linea ferroviaria che arrivando da Bari si dirige svoltando verso Napoli, escludendo così, la stazione di Foggia. E' davvero strano che vi accorgiate oggi di questa situazione...”
Recandosi a Cervaro si ha in effetti l'impressione tangibile che, forse, la frittata è stata già fatta, nonostante che le intese a suo tempo raggiunte prevedessero una concertazione tra le parti interessate sul progetto. Michele Carlo invia una foto del passante, che è quella che potete vedere in alto.
C'è però anche di guarda al problema da un punto di vista completamente diverso: se a questo punto convenisse far buon viso a cattivo gioco, e valorizzare in qualche modo il progetto della nuova stazione ferroviaria? E’ una tesi suggestiva, quella sostenuta da Fabrizio Ferrazza che scrive: “A ben pensare però si potrebbe cogliere l'occasione, ovvero spostare la stazione ferroviaria a via Ascoli, costruendola magari sotto l'aeroporto e contemporaneamente sistemare l'aeroporto stesso. I due tronchi ferroviari, quello per Roma e quello per Milano, sarebbero molto ben raccordati, infatti il tronco Nord potrebbe ricongiungersi all'attuale tracciato all'altezza di via San Severo. Detta così sembrerebbe fantascienza, in realtà risolverebbe diversi problemi e darebbe un'enorme quantità di lavoro alla città e alla provincia. E la vecchia stazione? potrebbe rimanere per il traffico locale, compreso quello di una eventuale metropolitana.”
Sarebbe bello. Almeno parlarne. Ma – detto tra noi – occorrerebbe una visione del futuro e una classe dirigente che al momento Foggia non sembra possedere.
Francesco Paolo Turri la butta sull’ironia: “La mia proposta l'ho fatta.. Visto che ormai tutto è in mano ai baresi, rinunciamo al nostro stato di comune e facciamo un referendum per diventare un quartiere di Bari … Foggia Bari nord... Voglio diventare cittadino di Bari visto che noi foggiani nun sapime fa nun vulime fa e non vulime fa fa... Ed è inutile dare colpa ai nostri politici... Sono espressione della nostra incapacità .. Scusate il post provocatorio ma da abitante di questo angolo di Puglia sono avvelenato…”
Turri è uno stimatissimo medico ospedaliero. E’ stato discepolo ed amico di un grande foggiano come Antonio Pellegrino. L’ultimo amministratore che abbia saputo sognare. Antonio Pellegrino sulla storia del passante che avrebbe danneggiato la sua città ebbe un alterco violentissimo con Antonio Di Pietro, allora ministro e segretario dell’Italia dei Valori, partito in cui militava lo stesso Pellegrino.
Dopo quella lite, l'ex presidente della Provincia di Foggia strappò la tessera. Altri tempi. Altre storie. Altri uomini.

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