A rischio i progetti finanziati con i fondi FAS e Cipe

Sta per scoccare la fine di giugno, che coincide con la prima scadenza per la cantierizzazione delle opere finanziate con i fondi FAS e CIPE. La seconda è fissata per la fine dell’anno. Ma il bilancio è in profondo rosso. I ritardi sono paurosi e diventa sempre più incombente il pericolo che le scadenze non vengano rispettate.
L’allarme è stato lanciato in occasione della recente Giornata dell’Economia svoltasi alla Camera di Commercio dall’assessore regionale al bilancio, il foggiano Leonardo Di Gioia.
Il paradosso  è che l’opera per la quale l’opinione pubblica maggiormente paventa il rischio che sfumino i finanziamenti (i fondi FAS sono assistiti da contributi comunitari, che potrebbero essere revocati), è quella che dal punto di vista procedurale sta meglio.
Ci riferiamo al progetto di allungamento della pista dell’aeroporto Lisa (la scadenza per la cantierizzazione dell’opera è per la fine di giugno). Ma - come ha rilevato l’assessore Di Gioia - quello relativo all’aeroporto è il solo progetto presentato al Ministero dell’Ambiente per la valutazione di impatto ambientale. Insomma, è il progetto che sta più avanti.
L’iter degli altri è molto più indietro, e si tratta di altri progetti nevralgici per la dotazione infrastrutturale della Capitanata: la messa in sicurezza di Marina di Lesina, la costruzione dell’orbitale di Foggia (l’appalto è di 30 milioni di euro, l’iter della gara è stato avviato nello scorso mese di aprile), le opere stradali di interconnessione con il nuovo casello stradale, la tangenziale est di San Severo. Si tratta di quasi un centinaio di milioni che si trovano sotto la spada di Damocle di una possibile revoca dei finanziamenti.

Per quanto riguarda l’allungamento della pista, l’assessore Di Gioia ha espresso una valutazione positiva dello studio commissionato dalla Camera di Commercio al prof. Baccelli, presentato nel corso della Giornata dell’Economia: “La quota aggiuntiva sui costi di gestione stimata dai tecnici che hanno realizzato l’indagine (un milione e 400mila euro all’anno, che andrebbero a sommarsi ai due che rappresentano i costi attuali della struttura, n.d.r.) è alla portata del territorio, tenuto conto anche dei positivi effetti di ricaduta sulla qualità del turismo. Ma per quanto riguarda l’aeroporto il problema non riguarda soltanto l’allungamento della pista, c’è una questione più generale di governance, rispetto alla quale lo studio rappresenta un contributo importante.”
Per quanto riguarda invece il problema della Valutazione di Impatto Ambientale, l’assessore Di Gioia ha chiarito che si tratta di una questione di natura squisitamente tecnica. “Sbaglia sia chi pensa che la politica possa in qualche modo intervenire nell’iter di un procedimento che prevede esclusivamente valutazioni di natura tecnica, sia chi ritiene che dietro i ritardi possa esservi una regia occulta che non intende realizzare l’opera.”
Resta per tutte le opere il problema dei tempi. Va detto che il rischio che i finanziamenti possano sfumare è, in ogni caso, piuttosto remoto perché in genere l’Unione Europea concede deroghe, avendo tutto l’interesse acché i finanziamenti vengano investiti. Ma il tempo , si sa, è comunque danaro: i ritardi bruciano risorse preziose, rallentando flussi di spesa che potrebbe contribuire al rilancio della Capitanata.

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