Prencipe e le politiche culturali: sbagliato pensare solo ai contenitori e non anche ai contenuti


Sul dibattito che la temporanea chiusura dell'ODA ha suscitato a proposito delle politiche culturali a Foggia e in provincia, interviene Fabio Prencipe, qualche anno fa ideatore e promotore di Gargano Cinema, e successivamente componente della direzione artistica del Festival del Cinema di Foggia. Fabio ha detto la sua con un commento pubblicato su facebook, particolarmente stimolante e sintetico. Ecco quanto scrive.
Il punto fondamentale, per la cultura come per altre materie, è che alle nostre latitudini le politiche pubbliche hanno quasi sempre privilegiato i "contenitori" invece che i contenuti. Emblematica in tal senso la vicenda Teatro tenda e Mediterraneo. Nessuòna discussione in premessa su che cosa offrire, quale proposta privilegiare, in che direzione sviluppare l'offerta culturale (ma anche di intrattenimento, perché no!). Ma solo: cosa possiamo costruire o riadattare, recuperare, riciclare .... ???(prima). Che cosa ci facciamo dentro ??? (poi).

Amici, elettori, dopolavoristi o (nella migliore delle ipotesi) professionisti amici (...nessuno si tiri fuori) sono spesso serviti a fornire un'aurea impegnata alle proposte frettolosamente allestite.
Le ricadute in termini economici, di sviluppo, di prospettive occupazionali non sono mai stati un elemento di valutazione della riuscita (i soldi pubblici a cosa servivano se no), mentre il successo e il valore culturale è rimesso al sentito dire di amici e conoscenti più o meno qualificati.
Ora la "festa è finita e gli amici se ne vanno". La cultura, l'intrattenimento devono fare in proprio ..... senza un sostegno e senza un percorso credibile indicato ... ah no dimenticavo. Conferenza stampa Sindaco Ciliberti... proposta: valorizzare (nei soliti spazi pubblici riadattati) la musica napoletana fatta nei box come simbolo di una identità culturale della città.... (citazione a memoria, credo per l'annuncio dei lavori al Giordano). Buon lavoro e in bocca al lupo a chi ancora si impegna.
Fin qui Fabio Prencipe, le cui tesi condivido in tutto e per tutto, osservando solo che la tendenza di privilegiare i contenitori rispetto ai contenuti non è soltanto foggiana e neanche soltanto italiana: basti pensare a quanto accade per gli stadi di calcio. Tutti si affannano a costruirne dei nuovi, fa niente se fuori i tifosi continuano a massacrarsi, come dimostrano i recenti episodi che hanno costellato il derby della Capitale. La strage dell'Heysel non ha insegnato niente, nonostante siano passati quasi vent'anni. 
Sono d'accordo con Fabio anche su un altro aspetto, sul quale non si è riflettuto abbastanza: negli ultimi decenni la città ha conosciuto un fiorire di contenitori culturali, mentre le strade, le aziende pubbliche e i bilanci degli enti locali si dissestavano. Adesso anche a quei contenitori arride la stessa sorte. Forse non potevamo permetterceli. O forse bisognava - come dice giustamente Prencipe - che alle politiche edilizie si accompagnasse una seria riflessione su come gestirli, su come potessero essere veramente motori di economia produttiva.

Commenti

Unknown ha detto…
Mi piace trovarmi concorde con te e con Prencipe. Proprio qualche giorno fa affidavo a un commento su CIVITAS TROIANA XXI sec. analoga considerazione: "Se l'intervento di recupero di San Domenico è nato da esigenze più o meno chiare, non sempre lo spessore strategico dell'uso è stato altrettanto nitido in un quadro di prospettiva da parte dell'Amministrazione, più incline a soffermarsi su necessità del momento o su valutazioni di opportunità di vario genere. Per i contenitori manca una figura che ne dia direzione e prospettiva. Tutto è affidato all'intuizione geniale di gente spesso incompetente”.
DAVIDE LECCESE BLOG ha detto…
Sono costretto - mio malgrado - a fare il "passatista" e ad autocitarmi (una volta tanto). Quando ero Assessore alla Cultura al Comune le stagioni liriche e quelle di prosa erano programmazioni al top nazionale. Si privilegiavano i contenuti in contenitori tenuti come si deve e rispettati come luoghi di cultura. Qualcuno ricorderà, poi, che gli studenti erano ammessi - a titolo gratuito - alla prova generale delle opere liriche. Pienone sempre. Ma erano altri tempi!!!
Teresa Maria Rauzino ha detto…
Non direi che l'ODA Teatro di Foggia sia un mero contenitore, cui mancano i contenuti. La compagnia "Cerchio del Gesso", che lo ha gestito in tutti questi anni, ha programmmato spettacoli teatrali e manifestazioni di ottimo livello, e diversificati su vari target di pubblico.
Ha ospitato spettacoli di alto livello di gruppi teatrali provenienti da tutta Italia.
Coinvolte anche le scuole superiori di Foggia e di tutta la provincia, noi abbiamo gradito in particolare i matinée "Facciamo l'Italia!", "Macbeth night" e "Amleto". Queste rappresentazioni hanno colpito gli studenti per l'originalità della sperimentazione teatrale che ha colpito favorevolmente un pubblico giovanissimo che non aveva mai avuto modo di frequentare un teatro.

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