Viscardo di Manfredonia (di F.Prudenzano)
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VISCARDO DI MANFREDONIA
ROMANZO IN DUE TOMI
DI FRANCESCO PRUDENZANO
Tipografia dell’Ancora
S. Marcellino 2.
1854
Napoli
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- Scheda introduttiva e critica al romanzo
- Personaggi
- Capitolo I - Raimondo, Barone di Montesantangelo decide di dare una festa nel suo castello, in occasione della Fiera di San Michele Arcangelo. Annuncia la sua partecipazione all'evento Ugo di Rocciglione, Duca di San Giovanni Rotondo. La moglie del Barone, Eleonora Grimalda, resta visibilmente contrariata. Memorabile la descrizione iniziale del Tavoliere e del Gargano, che ricordano l'incipit dei Promessi Sposi.
- Capitolo II - È il giorno del mercato. La descrizione che ne fa Prudenzano è veramente notevole. Vengono passati in rassegna prodotti e costumi locali. Poi il discorso si sposta nel Castello. Il primo ad arrivare è il Duca di San Giovanni, Ugo Rocciglione, che Raimondo Della Scala presenta a sua moglie, una donna malaticcia e malinconica, Eleonora Grimalda ed alla bellissima figlia Gabriella. Le due donne sembrano imbarazzare, ma quando giunge Viscardo tutto cambia. Il capitolo si conclude con il racconto della vita del protagonista e del tenero rapporto di amicizia che lo lega ad Eleonora e Gabriella.
- Capitolo III - Si svolge la festa organizzata dal Barone Della Scala. Il racconto di Prudenzano è vivido ed efficace. Viscardo è visibilmente benvoluto da Eleonora Grimalda e da Gabriella, che preferiscono la sua compagnia a quella degli altri convitati. Un malinteso tra il Conte di San Giovanni Ugo Rocciglione e il giovane Viscardo potrebbe ad un certo punto turbare la serenità della festa, ma tutto rientra subito perché Ugo ha bevuto, è brillo e non si accorge della reazione di Viscardo. Ma sul castello in festa incombe un'atmosfera strana, un presagio di quanto sta per accadere.
- Capitolo IV - Prudenzano si sofferma sulla storia di San Giovanni Rotondo. L'autore racconta come il feudo sia finito nella mani di Rocciglione e come questi siano diventato ricco a dismisura con la protervia, la violenza e l'assassinio. Vi si apprende che il Duca, per punire la moglie che aveva denunciato i suoi misfatti all'arcivescovo di Manfredonia, la fa avvelenare dal peggiore dei suoi bravi, Caino, così soprannominato perché da giovane aveva ucciso il fratello. Alla fine del capitolo, si apprende che Ugo ha intenzione di chiedere al barone Della Scala, la mano di sua figlia Gabriella.
- Capitolo V - Le condizioni di salute di Eleonora precipitano improvvisamente. Il male che l'affliggeva si rivela letale. Durante l'agonia, la donna è angosciata non soltanto dalla malattia, ma dall'incertezza che grava sul futuro della figlia Gabriella. In un drammatico colloquio. implora suo marito Raimondo, Barone di Montesantangelo, di essere più buono con il popolo e di non concedere sua figlia in sposa allo spregevole Ugo, Conte di San Giovanni. La baronessa spira subito dopo l'arrivo di Viscardo, per il quale era come una madre.
- Capitolo VI - Si svolgono le esequie della baronessa, accompagnate dalla viva commozione di tutto il popolo. Trattenutosi nel castello di Montesantangelo dopo i funerali, il malvagio Ugo Rocciglione comincia ad ordine le sue trame. Chiede in sposa Gabriella al barone Raimondo, che acconsente. I due aristocratici finalizzano la loro alleanza al predominio sugli altri nobili pugliesi. Ma quando Raimondo comunica a sua figlia le intenzioni di Ugo, riceve da Gabriella un secco rifiuto.
- Capitolo VII - Viscardo dopo aver sedato un tumulto sorto a seguito delle manovre speculative di un vassallo che si approfittava della miseria del popolo, sale a Monte Sant'Angelo per incontrare Gabriella. I due giovani riconoscono i sentimenti che nutrono l'uno per l'altra, e si giurano eterno amore. Gabriella non rivela a Viscardo le intenzioni paterne, nel timore che la contesa che va profilandosi tra Ugo e Viscardo possa indurli a sfidarsi a duello.
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