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Visualizzazione dei post da maggio, 2015

Risolto il mistero del quadro di Seago: era Chioggia, non Foggia

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Risolto il mistero del quadro A church in Foggia , dipinto nel 1950 dall'artista inglese Edward Brian Seago , di cui ho parlato nel post di ieri . A tanti anni di distanza è difficile stabilire se il titolo del quadro sia stato dato direttamente dall'autore o come a volte accade da altri (curatori di mostre o mercanti d'arte). Fatto sta che ad essere sbagliato è proprio il titolo. L'opera avrebbe dovuto essere infatti intitolata A church in Chioggia e non A church in Foggia , perché la chiesetta raffigurata dal celebre pittore inglese si trova nella cittadina lagunare veneta, come dimostra oltre ogni ragionevole dubbio l'immagine di Roberto Nardo , che illustra questo post. Molti i lettori e gli amici di Lettere Meridiane che hanno contribuito a trovare la chiave del giallo. Walter Di Pierro : "Non siamo in Capitanata, questa è una chiesa di Chioggia, precisamente si tratta del settecentesco oratorio di S. Filippo Neri sul canal Vena". Di Pierro accl

Perché è importante votare. Comunque.

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Mai come nei prossimi giorni, la Puglia assurgerà al ruolo di laboratorio politico nazionale. In un momento di crisi e di scomposizione senza precedenti del sistema dei partiti e delle coalizioni, sta proprio in Puglia il crocevia da cui potranno snodarsi evoluzioni importanti, anche per il resto del Bel Paese. Da un lato c'è il derby senza fine in seno al centrodestra, che nel Tacco dello Stivale si consuma nella diretta contrapposizione tra Berlusconi e il suo ex delfino Raffaele Fitto e i rispettivi candidati (Poli Bortone e Schittulli), dall'altro c'è Michele Emiliano ma anche le nuove relazioni che in caso di vittoria il nuovo candidato potrebbe cercare con il M5S, per la prima volta ai nastri di partenza della competizione regionale, nell'ormai consolidato ruolo di incognita o di terzo incomodo. In un modo o nell'altro, per la Puglia passano e paradossalmente si incrociano i destini delle due coalizioni, in un confronto che di bipolare o bipartitico ha ben

Un altro schiaffo per la Capitanata: soppresso l'Ovile Nazionale

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Foggia perde un altro gioiello di famiglia, l’Ovile Nazionale, il più antico della folta rete di centri di ricerca agroalimentari che una volta punteggiavano il territorio, ma che stanno per essere sottoposti a una pesante sforbiciata per effetto dei tagli alla spesa pubblica. La bozza del piano triennale per il rilancio e la razionalizzazione della ricerca del CREA (organismo che reciterà le funzioni del CRA, Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura) prevede la soppressione dell’istituto, che era un’emanazione territoriale del Centro di ricerca  per la foraggicoltura. Non ci sta la Fir Cisl, l’associazione di categoria della Csil che concentra i lavoratori dell’innovazione e della ricerca, che ha contestato - come si legge in un comunicato - "la  chiusura  di  alcune  strutture  di  ricerca  di  particolare  rilevanza  scientifica come  quella dell’Unità di ricerca per la zootecnia estensiva (ZOE) di Bella e dell’Azienda “Posta Tuora di Barone” in Segezia (F

A church in Foggia: il giallo del dipinto di Edward Seago

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Qualcuno di voi riconosce la chiesa ritratta nel dipinto qui a fianco? Leggete tutto il post, per capire le ragioni di questa domanda, che può sembrare sulle prime bizzarra. L’immagine riproduce un bel quadro dipinto da un celebre pittore inglese del secolo scorso, Edward Brian Seago . Raffigura una chiesa di stile vagamente barocco, sullo sfondo di una piazzetta attraversata da un canale, e solcata da un ponte. Un insieme abbastanza plastico, reso ancora più suggestivo dal sapiente gioco di ombre e di colori disegnato dalla mano di Seago, che durante la sua carriera artistica ha fatto molte cose, ma si è distinto soprattutto come paesaggista e ritrattista. Le quotazioni delle opere di Seago, scomparso nel 1974, sono piuttosto sostenute: il valore del quadro di cui stiamo parlando è stimato tra i 18.000 e i 25.000 euro. Fin qui nulla di strano, se non fosse che dietro questa opera si nasconde un autentico giallo, da cui la richiesta iniziale di lumi. Il quadro è intitolato infatti A

La bella Capitanata, in un'incisione del Seicento

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Nel 1629, in occasione della festa di San Giovanni che si celebra il 23 giugno, Napoli festeggiò la concomitante ricorrenza del settimo anno di governo del viceré Antonio Alvarez Di Toledo con un fastoso spettacolo pubblico. Com’era usanza del tempo, durante tali feste venivano declamati testi encomiastici, che concorrevano successivamente al corpus della narrazione della festa “il cui racconto - come ricorda Lorenza Gianfrancesco in un approfondito saggio sull’argomento - veniva immortalato in testi plurilingue che i floridi laboratori di stampatori e librai napoletani mettevano in circolazione per il pubblico raffinato di corti ed accademie.” Il racconto della festa di San Giovanni e del settimo anniversario del governo del viceré venne scritto da Francesco Orilia, in un libro  prezioso e suggestivo, dal titolo chilometrico: Il Zodiaco Over Idea Di Perfettione Di Prencipi, Formata dall’Heroiche Virtù Dell’Illustriss. Et ccellentiss. Signore D. Antonio Alvarez Di Toledo Duca D’Al

Il risanamento di Borgo Croci, tra rimpianto e nostalgia

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La lettera meridiana sulla storia del risanamento di Borgo Croci, originata da alcune belle immagini pubblicate da Marco Scarpiello , ha suscitato tanti commenti e tante riflessioni tra gli amici e i lettori del blog, accomunate da una certa nostalgia ed un certo rimpianto per quella che fu, in ogni caso, una bella pagina di democrazia e di partecipazione per la città. Franco Onorati riflette sulla filosofia di quell’intervento, che è rimasto comunque la più grande iniziativa di edilizia pubblica che Foggia abbia mai vissuto, pari soltanto alla costruzione del quartiere Cep. “Non metto in dubbio le capacità di coesione sociale dei soggetti citati - scrive Onorati - mi rimane l’amarezza di aver visto perdere l’occasione di fare architettura ed urbanistica. Croci sud poteva essere la cerniera tra un quartiere chiuso, avente la barriera della ferrovia Foggia - Lucera e viale Cardelaro come perimetro, ed il resto della città fuori dal centro antico. Si preferirono tipologie ad alta int

Antonucci: "Valorizzare la Capitanata come territorio-snodo"

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L'ing. Eustacchio Franco Antonucci è un po' la memoria storica per quanto riguarda i grandi temi dell'infrastrutturazione a supporto dello sviluppo e dell'urbanistica foggiana. Di tanto in tanto, regala ai suoi amici del social network note molto lucide e intelligenti, che sempre di più, però, restano una vox clamantis in deserto , una voce che grida, vanamente, nel deserto politico e culturale di casa nostra. L'ultima riflessione di Antonucci riguarda un tema nevralgico per il futuro della Capitanata, sul quale il territorio sta accusando una inquietante stagnazione da alcuni anni: porti e sistemi ferroviari. Si sente e si legge spesso che una delle maggiori risorse che la provincia di Foggia dovrebbe investire per la ripresa è rappresentata dalla sua favorevolissima posizione geografica, che la rende una naturale cerniera tra il Nord e il Sud, e che è rafforzata dalla presenza di una rete di infrastrutture di trasporto di prim'ordine. Ma c'è il risch

La Capitanata bella nelle immagini di Internet Archive

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Non mi aspettavo che la lettera meridiana sulla bella carta geografica della Capitanata di suscitasse tanti consensi e tante condivisioni tra gli amici e i lettori del blog. È il segno che esiste – ed è forse più diffusa di quanto non venga comunemente percepita – una identità provinciale. In realtà, non era la prima volta che Lettere Meridiane offriva ai propri amici e lettori gadget sulla bella Capitanata. Così ho pensato, sperando  di far cosa gradita sia a quanti hanno già letto i relativi post, sia ai nuovi amici che non l ‘hanno fatto, di raggruppare in un solo articolo le stampe, recesntie qualche mese fa, ed estratte dall'enorme stream di immagini che Internet Archive -  organizzazione no profit che si prefigge di offrire “un accesso universale a tutta la conoscenza” – sta rendendo disponibile sul social fotografico Flickr . Le immagini sono state scansionate ad hoc e messe a disposizione in alta risoluzione estraendole dalla enorme collezione di libri e di document

Katia Ricci racconta Séraphine de Senlis

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Pittrice singolare e carismatica, Séraphine de Senlis , ha scritto alcune tra le pagine più straordinarie della storia dell'arte del Novecento. Cameriera, povera e autodidatta, dotata di un talento purissimo, venne scoperta quasi casualmente da Wilhelm Uhde , collezionista ed esperto d'arte che l'aveva assunta come domestica.  Traeva ispirazione dalla vita, dalla fede e dalla bellezza che la circondava. La sua sensibilità era pari alla sua fragilità psichica che le procurò il ricovero in un manicomio,  dove trascorse gli ultimi anni della sua vita, spegnendosi a 78 anni. Morì in povertà, e venne sepolta in una fossa comune del cimitero di Clermont. Foggia ha la possibilità di conoscere meglio questa "artista senza rivali" (questo Séraphine avrebbe voluto si scrivesse sulla sua tomba) grazie a Katia Ricci che sulla pittrice francese ha scritto un libro, che verrà presentato domani, martedì 26 maggio, alle 18 al Museo Civico. Il volume è intitolato Séraphine de

Biccari ottiene il marchio dei Borghi Autentici

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Da qualche giorno, anche Biccari si fregia del Marchio dei borghi autentici . Il ridente paese dei Monti Dauni è entrato a far parte delle rete di comuni che, diversamente da iniziative similari come quelle delle bandiere arancioni o dei borghi più belli d’Italia, non si limita a certificare particolari qualità del territorio dei centri interessati, ma unisce i comuni aderenti in un’associazione che si prefigge un obiettivo quanto mai ambizioso ed intrigante: “elaborare - come si legge nel manifesto delle rete, intitolato Territori che ce la vogliono fare - un modello di sviluppo nuovo, perfettamente in linea con la grande vocazione nazionale di sempre: la qualità . Dove la bellezza è un fattore produttivo determinante e la cultura, sposata magari alle nuove tecnologie, diviene un incubatore d’impresa. Una via italiana alla green economy in cui l’innovazione è un’attitudine che investe anche le attività più tradizionali – dove le eccellenze agroalimentari, ad esempio, sono un volano

Quando Borgo Croci scrisse una storica pagina di democrazia e di partecipazione

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Marco Scarpiello regala dal suo inesauribile archivio due preziose fotografie che documentano una stagione esemplare della vita cittadina, ed uno dei momenti più alti di democrazia e di partecipazione popolare. Le immagini si riferiscono ai lavori di risanamento di Borgo Croci, che hanno rappresentato l’opera pubblica più importante che sia stata realizzata negli ultimi decenni nel capoluogo dauno e,  assieme alla realizzazione del quartiere CEP, che risale agli anni Sessanta, l’intervento più imponente di sempre in materia di edilizia popolare. Guardo le foto non senza un pizzico di nostalgia, perché ho vissuto quella stagione in prima persona e potete dunque credermi se vi dico che, in quella occasione, la nostra città seppe dare una grande prova di sensibilità e di coesione. Siamo alla metà degli anni Settanta. Qualche anno prima di quelli in cui la fotografie sono state scattate, che si riferiscono alla realizzazione del progetto. Ma non fu facile arrivare fino al quel punto.

Manfredonia onora Re Manfredi con una statua equestre

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Ha dovuto aspettare 749 anni, perché la città che aveva fondato ed alla quale aveva dato il suo nome, in segno di predilezione e di prestigio, onorasse la sua memoria con un monumento. Adesso il monumento c’è e Re Manfredi potrà essere soddisfatto. Manfredonia gli ha reso onore. La bella statua equestre in bronzo, collocata nel piazzale Silvio Ferri, sul lungomare, nelle vicinanze del castello che fu proprio il re svevo a volere, è stata realizzata dallo scultore Salvatore Lovaglio , troiano, vincitore del concorso indetto dalla civica amministrazione. L’inaugurazione è prevista per questo pomeriggio, e si tratta di un evento particolarmente sentito dalla popolazione sipontina che ha sempre amato molto Re Manfredi, che nell’immaginario collettivo viene percepito come il padre della città. Alla cerimonia interverranno Giuseppe Palladino , presidente della Banca Credito Cooperativo di San Giovanni Rotondo, l'autore dell'opera, Salvatore Lovaglio ,  Andrea Mapelli , della Fond

La più bella mappa della Capitanata adesso è di pubblico dominio

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Fino a ieri, per poterla utilizzare o stampare, bisognava cercarla nelle pagine di qualche libro, dribblando il pericolo di incappare in qualche violazione del copyright. Da qualche giorno, la mappa più bella della Capitanata, realizzata nel 1630 dal cartografo e navigatore olandese, Willem Blaeu , è divenuta di dominio pubblico, e per espressa iniziativa del suo legittimo proprietario, l'antiquario newyorkese Geographicus Rare Antique Maps , che si è reso promotore di una delle più spettacolari donazioni di sempre a Wikimedia Commons , il sito di Wikipedia che raccoglie materiali multimediali esenti da diritti. Specializzato nella raccolta, restauro e commercializzazione di antiche mappe e documenti cartografici che coprono un arco di tempo che va dal XV al XIX secolo, l’antiquario ha donato all’archivio di file multimediali liberi di Wikipedia, praticamente tutta la collezione delle immagini digitalizzate della mappe di cui si è occupato. Un patrimonio culturale di inestimabi

Per cambiare Foggia, dovremmo imparare a sognarla

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Per cambiare Foggia, per renderla più bella, dovremmo cominciare a sognarla. Immaginarla diversa. Così come fa Salvatore Agostino Aiezza sul suo diario facebook, postando una fotografia che lì per lì sembra denunciare una delle quotidiane brutture con cui siamo costretti a convivere, la solita auto lasciata in mezzo alla strada, a disturbare le altre auto e perfino i pedoni. Ma è nella didascalia che Aiezza, uno di quei foggiani che non s'arrende e che per questo stimo, racconta il suo sogno. Lo scorcio raffigurato nella immagine sta in vico Cutino, la stradina che costeggia il Teatro del Fuoco per finire in una delle non molte scalinate cittadine, forse quella che presenta più gradini. Si tratta di un fenomeno particolarmente concentrato in questa parte della città, che presenta dei dossi mai compiutamente investigati, nonostante rappresentino la sola eccezione alla piana su cui la città si distende. Salvatore sogna in grande e definisce la scalinata di vico Cutino "la

Partì da Foggia la più agghiacciante missione della seconda guerra mondiale

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Premuroso come sempre, l'amico Tommaso Palermo ha raccolto la mia sollecitazione a saperne di più su quel 451° Bomb Group che operava nell'aeroporto di Castelluccio dei Sauri, e che aveva il suo comando operativo nella Masseria Nannarone, di cui ho parlato in una recente lettera meridiana , grazie alle belle fotografie inviatemi dall'amico Enzo Garofalo . Palermo è riuscito prima di tutto a scovare, nel suo ricchissimo archivio, con la collaborazione dei reduci con cui ha stretto proficui rapporti di collaborazione, una immagine di com'era la masseria durante l'occupazione alleata (la vedete a destra), quando venne appunto utilizzata quale base del comando strategico del reparto dell'aviazione americana. Palermo aggiunge un particolare importante. Quell'aeroporto e quel gruppo, il 451°, sono tristemente noti per essere stati protagonisti di una delle stragi più gravi e nefande della seconda guerra mondiale, passata alla storia come strage di Gorla , dal

La buona scuola? C'è già. A Rodi Garganico.

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In questi giorni si sente parlare tanto di scuola, e in toni particolarmente accesi. È un peccato, perché un simile argomento richiederebbe una discussione più pacata e un confronto più partecipato, tanto più quando sul piatto c’è una riforma che si prefigge l’obiettivo di cambiare molto, in termini di reclutamento del personale docente e di complessiva qualità del servizio scolastico pubblico. Per ragionarne in termini più distesi si dovrebbe partire da un dato di fatto che viene spesso trascurato: la scuola è l’ultimo baluardo di formazione delle coscienze e di produzione creativa e culturale in un Paese che negli ultimi decenni è stato sottoposto a un devastante processo di egemonia sottoculturale ad opera di veline, cronisti, iene, grandi fratelli, vip (e aspiranti tali) . (La definizione non è mia ma di Massimiliano Panarari , autore del libro L’egemonia sottoculturale. L’Italia da Gramsci al gossip , Einaudi, 2010.) Di questa sua funzione fondamentale e spesso disconosciuta, la

Non era orsarese Johnny Torrio, padre putativo di Al Capone

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Tra i tanti, tantissimi personaggi (molti dei quali - incredibilmente - sconosciuti ancora oggi) che vengono scrupolosamente elencati e raccontati da Maurizio De Tullio nel suo Dizionario Biografico di Capitanata ve n'è uno dal pedigree tanto altisonante, quanto scomodo. Si tratta di Giovanni "Johnny" Torrio, che in America divenne uno straordinario stratega della mafia criminale, diventando padre putativo del più noto Al Capone. Il luogo di nascita di Torrio veniva diffusamente indicato in Orsara di Puglia. Ma il problema era che dati certi sulla sua origine orsarese (come lo stesso De Tullio annotò nel Dizionario Biografico ) non ve n'erano, sebbene sul web continui a circolare questa voce. Così, avendo più tempo per fare ricerche a posteriori, De Tullio è riuscito finalmente ad appurare che Johnny Torrio nacque senza alcun dubbio a Irsina (Matera, e che a quel tempo si chiamava Montepeloso) e che i genitori erano di Altamura (Bari) e che solo per un breve peri

Renzi antipatico. Ma sulla grammatica ha ragione.

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Il post di ieri , sul presunto errore commesso dal premier Matteo Renzi mentre illustrava in un video i contenuti della riforma della scuola (aveva scritto sulla lavagna cultura umanista e non - come secondo alcuni sarebbe stato corretto - cultura umanistica ) ha suscitato un nugolo di reazioni. Alcune carine ed appassionate, altre meno(c'è stato perfino chi ha chiesto di cancellare il post da un gruppo, in quanto sarebbe stato off topic , cioè fuori argomento). Dalla discussione mi sono reso conto che il confine che separa l'ideologia dai dati di fatto a volte è labile. Anche quando tali dati di fatto attengono a questioni per definizione sottoposte a regole, come la grammatica. Ribadisco che il mio post non intendeva entrare in alcun modo nel merito della riforma. Da tempo il presidente del consiglio non mi sta più simpatico come agli inizi, e per quel che può valere ho raccontato la mia opinione in questa lettera meridiana intitolata non casualmente Perché Renzi mi pi

Cinquant'anni fa moriva Michele Vocino

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Cinquant'anni fa, il 17 maggio del 1965, moriva Michele Vocino, grande scrittore e saggista garganico. Nato a Peschici nel 1881, si laureò in Diritto a Napoli, entrando qualche anno dopo nel Ministero delle Marina, dove fece carriera diventandone direttore generale. Come annota Francesco Granatiero, nella bella voce dedicata a Vocino nella sezione Capitanata Meravigliosa del sito della Biblioteca Provincia di Foggia, "dopo alcuni anni passò al Consiglio di Stato, uscendone, per limiti di età, da Presidente di sezione. Venne eletto a Montecitorio come deputato democristiano (della circoscrizione Foggia-Bari) nella 1 a legislatura, dal 1948 al 1953. Parallelamente alla carriera istituzionale, Vocino coltivò una smodata passione per la scrittura. Fu una penna poliedrica e instancabile, scrisse testi tecnici legati alla Marina, si prodigò per la promozione culturale e turistica della Capitanata, scrisse romanzi e memorie, collaborò inoltre con svariate riviste e gior

Foggia da riscoprire: la masseria Nannarone

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C'è una Foggia bella e nascosta. Da riscoprire e da amare. Come quella che, a sorpresa, ci regala l'amico Enzo Garofalo ., con alcune suggestive foto dell'azienda agraria fondata dall'ex sindaco di Foggia, Raffaele Nannarone, che guidò la città dal 1872 al 1876. Nella didascalie che accompagnano le immagini, Garofalo precisa che a Nannarone, che dopo l'esperienza di sindaco venne eletto al Senato, subentrò nella conduzione dell'azienda un altro foggiano illustre, l'ammiraglio Alberto da Zara. Durante la seconda guerra mondiale e l'occupazione americana, la masseria diventò sede del Comando del 451° Air Bomb Group , di stanza in uno dei tanti aeroporti che circondavano il capoluogo (chissà che l'amico Tommaso Palermo non ci offra ulteriori informazioni a riguardo...) Le foto mostrano che la masseria - che si trova in località Mortillo, tra Foggia e Castelluccio dei Sauri a circa 14 chilometri dal capoluogo - versa in uno stato di conservazione m

Perchè sulla scuola Renzi ha ragione. Almeno grammaticalmente.

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Matteo Renzi fa lezione in video agli insegnanti, per illustrare la buona scuola , e viene ferocemente bacchettato per aver scritto, sulla lavagna su cui illustrava i diversi aspetti della riforma, cultura umanista e non - come secondo taluni sarebbe stato corretto- cultura umanistica . Le critiche sono state spietate, e il tam tam del social network addirittura furente: qualcuno ha perfino consigliato al premier di tornare a scuola. Mo tutto possiamo dire a Renzi ma non che gli manchi una certa dimestichezza con la lingua italiana, visto che è stato sindaco di Firenze, città che ha dato i natali alla nostra bella lingua. Quindi, prima di criticare e di segnare l’errore con la matita blu, sarebbe stato forse il caso di approfondire, soprattutto se i criticoni in questione sono docenti. Non entro nel merito politico della vicenda. (La riforma mi piace a metà, e un confronto serio e approfondito col sindacato l’avrebbe sicuramente migliorata, ma questo è un altro discorso). Però v

Il Gargano ce l'ha fatta. Ma solo grazie ai garganici.

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Lo scorso week end sono stato nel Gargano, per un giro panoramico da Torre Mileto a Rodi Garganico, da Peschici e Vieste. L’ho trovato splendente, radioso. Magnifico e abbacinante nei suoi mille colori. Ancora più del solito. Alcune ferite lasciate dall’alluvione dello scorso settembre sono ancora lì, difficili da cicatrizzare, e ci mancherebbe altro, visto che i contributi per la ricostruzione stanno arrivando con il contagocce. Ma la notizia è che il Gargano c’è. Nonostante i ritardi con cui sono state erogate le provvidenze. Nonostante le tante promesse non mantenute. Il Gargano c’è ed aspetta con orgoglio l’imminente stagione turistica grazie alla sua gente, a quei meravigliosi garganici che vengo spesso accusati di avere la testa dura (ed è accusa talvolta fondata), ma che spesso riescono a trasformare la loro proverbiale capa tosta in coraggio, tenacia, capacità di fare da soli. L’impressione è che l’alluvione abbia prodotto una nuova coesione sociale, una nuova consapevolezza

Fa ancora paura la fabbrica della morte

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Francesco Paolo Gentile , dal suo canale Foggia Video Reporter , recentemente inaugurato su Facebook , rilancia la questione della bonifica del sito dove sorgeva, nei pressi dell’Istituto Poligrafico dello Stato, la fabbrica segreta di armi chimiche che probabilmente incrementò il valore strategico di Foggia nello scacchiere bellico e di conseguenza la ferocia dei bombardamenti alleati. La fabbrica ebbe vita breve. Come ricorda Gentile, lo stabilimento "fu realizzato nel 1941 dai fascisti sotto la guida di esperti tedeschi spacciandola per fabbrica di birra. Entrò in funzione nel 1943 e nello stesso anno fu distrutto dagli stessi tedeschi in ritirata quando le truppe americane erano prossime ad occupare Foggia.” Il punto è che da allora, nulla è stato fatto non solo per bonificare il sito ma anche per capire se i ruderi possano rappresentare un rischio per la salute pubblica. Gentile ha trovato presso l’Archivio di Stato di Foggia un interessante carteggio che risale al 1948, e

Lago Salso, quando una palude diventa un luogo d'incanto

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La provincia di Foggia è una delle più belle non solo d'Italia, ma d'Europa. Peccato che, a volte, i primi a non accorgersene sono quelli che vi risiedono. In Capitanata, le bellezze culturali si intrecciano con quelle ambientali e paesaggistiche, in una varietà e ricchezza che si trova davvero in poche parti del mondo. Per questo mi piace quando gli amici e i lettori di Lettere Meridiane apprezzano i post che il blog dedica ad angoli della terra dauna non molto noti, come quello in cui ho proposto il bel video girato da I mmobiliare Gargano sulla cosiddetta Valle dell'Inferno, che collega Manfredonia e San Giovanni Rotondo. Un altro angolo di assoluta bellezza che ci regala il Gargano è rappresentato dal Lago Salso o Paludi sipontine, zona umida protetta dalle convenzioni internazionali che ospita una straordinaria varietà di fauna e di flora. Compreso nel perimetro del Parco del Gargano, e ricadente nell'agro di Manfredonia, Lago Salso è divenuto da qualche ann

Foggia in preda ai vandali. Ma la colpa è di tutti.

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Foggia è sempre più alla mercé dei vandali. Ho visto nell'estrema periferia, fatto a pezzi da questi nuovi barbari, un cippo funerario che la mano pietosa dei genitori aveva posto per ricordare il figlio scomparso in quel punto di strada. Gli autori della bravata non saranno gli stessi che qualche giorno fa hanno danneggiato Ritorno a casa , il monumento all'emigrante posto sul piazzale della stazione ferroviaria. Ma lega gli uni agli altri lo stesso humus culturale: la distruzione della memoria, l'oltraggio all'identità. Non basta prendersela con il vandalo di turno. Bisogna cominciare seriamente a riflettere sulle responsabilità sociali, morali e culturali diffuse. E soprattutto non ci può più limitare a puntare l'indice contro la classe dirigente, contro il degrado culturale che sta soverchiando la città. Winston Churchill affermava che ogni popolo ha il governo che si merita. Il che significa che si vince o si perde tutti insieme. Ed è proprio questa dimens

Domani torna al Giordano Mario Salvatore

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Mario Salvatore ha un chiodo fisso: il riconoscimento della canzone napoletana, di cui è tra gli interpreti più raffinati, quale bene culturale. È in buona compagnia: se ormai, dopo qualche timida proposta di legge in passato, la questione sembra rimossa in un parlamento che ha completamente dimenticato la questione meridionale, l’idea della Canzone napoletana, patrimonio identitario ed attrattore turistico-culturale è stata rilanciata nientemeno che dal Cnr e dall’Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo. [ Cliccate qui se volete scaricare l'interessante studio sul tema di Maria Simeon ]. Intanto, Mario continua ad inseguire il suo sogno nella maniera che gli riesce meglio: cantando. Domani, dopo oltre dieci anni d’assenza, torna assieme al suo gruppo al Teatro Giordano di Foggia per proporre una nuova versione del suo spettacolo “Così cantava Napoli” , cui è per l’occasione è stato aggiunto un sottotitolo dichiaratamente meridionalistico: “le canzoni dell’anima meri

Monti Dauni, così il passato diventa speranza di futuro

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Enogastronomia Biccarese (Monti Dauni e dintorni) è un gruppo social molto diverso dai tanti che sono spuntati negli ultimi tempi sui sapori e sull’arte culinaria di una volta. Non c’è solo gusto per la tradizione ma un riuscito e sapiente intreccio fra passato, cultura e marketing territoriale. Il punto è che - come vado sostenendo da tempo - valori come la tipicità, la genuinità, nei Monti Dauni non sono un’invenzione o un artifizio. Ci sono e basta, profondi e radicati. Era questa l’intuizione di Federico Massimo Ceschin , che stava alla base del progetto di eccellenza turistica di quest’area della Puglia settentrionale, che i pugliesi stanno ri-scoprendo con crescente entusiasmo. Proprio a Biccari, mi è capitato un paio di settimane fa di partecipare a un incontro sul tema del lavoro, assieme al sindaco Gianfilippo Mignogna e al presidente del Gal Meridaunia, Alberto Casoria. “Ce la stiamo facendo” ha detto Casoria, che non è tipo aduso ai facili entusiasmi. Sono d’accordo. I

Daunia, Gargano, Capitanata, tra brand e identità

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Ci sono temi affrontati da Lettere Meridiane che non perdono mai di attualità. Ho ripubblicato in questi giorni alcuni post che tempo fa dedicai al complesso tema dei diversi toponimi con cui la provincia di Foggia è conosciuta, una pluralità che non contribuisce né al consolidamento dell’identità, né al cosiddetto brand . Pur trattandosi di un reprint , gli amici e i lettori non hanno fatto mancare le loro osservazioni e le loro riflessioni, che mi piace concentrare in un nuovo post. Purtroppo il sistema di pubblicazione sul social network dei link al blog , se ha il pregio di diffondere in modo capillare i contenuti nei gruppi amici, ha il limite di disperdere i commenti che animano le diverse discussioni. Come ho già detto, si tratta di commenti e osservazioni particolarmente stimolanti. Mi scrive l’amico e collega giornalista Antonio Del Vecchio : "Caro Geppe, a proposito di "toponimi" son d'accordo con te, bisogna fare battaglia comune tra Gargano e Mont

Settant'anni fa finiva la guerra: così Foggia salutò la pace

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Settant’anni fa, con la resa della Germania, si chiuse almeno formalmente la Seconda Guerra Mondiale (i giapponesi non si arresero, e vi fu il terribile epilogo delle bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki ad agosto del 1945). La resa tedesca agli Alleati venne firmata il giorno prima della formale conclusione delle attività belliche, il 7 maggio, e la notizia fece immediatamente il giro del mondo. Foggia, città più delle altre vessata dal conflitto, che aveva pagato alla guerra un immane prezzo in termini di vite umane e di distruzioni, accolse la notizia con una gioia incontenibile che sfociò in spontanee manifestazioni di piazza. Fin dal giorno precedente, quando cominciò ufficiosamente a diffondersi la notizia che la Germania aveva capitolato (in effetti gli atti di resa furono due, il 7 maggio con gli Alleati occidentali, il giorno successivo con i Russi) Foggia scese in piazza, scossa da un fremito di sollievo e di liberazione. Ecco come il giornale Ricostruzione Daun

Il tenore partigiano Nicola Ugo Stame, oggi la presentazione

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Se non fosse stato per Mario Napolitano (nella foto), per la sua tenacia e il suo impegno affinché Foggia serbasse memoria di suo cugino, Nicola Ugo Stame , Lello Saracino non avrebbe mai scritto il libro che questo pomeriggio verrà presentato nella sala dell’Auser (ore 18, via della Repubblica 72). È un vero peccato che Mario non ci sarà, almeno in carne e ossa, perché soltanto qualche giorno fa la morte ce lo ha portato via. Il libro di Saracino corona il sogno che Napolitano ha seguito per tutta la sua vita: è un decisivo recupero di memoria su un foggiano di grande caratura etica e politica, poco noto nella sua città. Saracino, ottimo giornalista che in questa occasione si rivela anche un ottimo saggista, ha raccolto tutto quanto era possibile, facendo luce su molti aspetti della vita del tenore foggiano antifascista, protagonista di una vita particolarmente avventurosa, conclusa prematuramente per mano nazifascista, alle Fosse Ardeatine. La presentazione de Il tenore parti

Porto di Manfredonia e Fiat di Melfi, matrimonio possibile

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L’autorità portuale di Bari guarda con nuovo interesse al porto di Manfredonia. Sullo sfondo c’è la possibilità che la struttura sipontina possa diventare uno dei porti di riferimento della Fiat di Melfi. L’anticipazione giunge da Federico Pirro , docente di Storia dell’Industria presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Bari, ma anche ottimo conoscitore dell’economia della Capitanata e delle sue potenzialità di crescita, per essere stato in passato consulente di istituzioni locali ed associazioni di categoria che operano in Capitanata. Pirro fu tra gli autori del celebre Progetto Capitanata varato dalla giunta provinciale guidata da Francesco Kuntze nel 1981, che resta a tutt'oggi uno dei più seri e affascinanti tentativi di elaborare un modello di sviluppo avanzato, e orientato alla ottimizzazione delle risorse di cui la Capitanata dispone. Intervistato da Immediato Tv sulla situazione economica e produttiva della provincia di Foggia, Pirro ha sfoderato il consueto otti

Si è spento Mario Napolitano, un faro della memoria

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Con la morte di Mario Napolitano scompare per me un altro faro: una di quelle persone che da sole sono in grado di illuminare le tenebre, con il loro coraggio, con la loro tenacia, con la coerenza ai valori in cui hanno creduto per tutta la loro esistenza. Partigiano, ha speso una vita perché Foggia non dimentichi il sacrificio di quanti si sono immolati per la libertà e per la democrazia e in modo speciale perché serbi memoria di Nicola Ugo Stame , il tenore partigiano trucidato alle Fosse Ardeatine, di cui Napolitano era cugino. Mario - 94 anni portati bene finché la morte non ha decretato ch'era giunta la sua ora - era conosciutissimo dai (non molti) giornalisti che coltivano la memoria collettiva della città. Bussava senza sosta alle porte delle redazioni, saliva le scale dei palazzi istituzionali per fare in modo che le tracce foggiane del suo illustre cugino fossero qualcosa di più del misero vicoletto che porta il suo nome nell'estrema periferia della città, a Rion

Umberto Giordano: un video della Settimana Incom dimostra quanto fu popolare

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Inutile girarci attorno. Umberto Giordano, che rappresenta un simbolo per la città di Foggia (forse il simbolo per antonomasia), non è amato, conosciuto ed apprezzato quanto si dovrebbe nella città che gli ha dato i natali. Soprattutto da parte dei giovani. Sulla scarsa fortuna di Giordano nella sua città grava anche il luogo comune che vuole che la musica lirica sia espressione di una “cultura colta”, riservata a pochi. Niente di più falso. Nell’Ottocento e nel Novecento, il melodramma è stato una forma di cultura popolare: le arie e le sinfonie delle opere venivano fischiettate e cantate per strada, come si usa oggi con le canzoni dell’ hit parade . Lo stesso Giordano era popolarissimo tra la gente, anche tra il popolo. Purtroppo più a Milano, città in cui visse l’ultima parte della sua vita e che ospita le sue spoglie mortali, che non a Foggia. Non ci credete? Guardate come la Settimana Incom , il cinegiornale che settimanalmente informava il pubblico sui fatti più importanti,