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Visualizzazione dei post da dicembre, 2018

Nuovo sito e nuovo look per Lettere Meridiane

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Dopo undici anni di onorato servizio sulla piattaforma Blogger di Google, scanditi dalla pubblicazione di circa 3.700 articoli , con oltre 4 milioni di viste , Lettere Meridiane cambia veste grafica, tecnologia e organizzazione. Da blog diventa un sito vero e proprio. La scelta si è resa necessaria proprio per valorizzare il grande patrimonio di conoscenza e di comunicazione che in questi anni Lettere Meridiane ha costruito, con l'obiettivo di rendere l’immenso archivio più accessibile ai lettori, cosa impossibile o quasi sulla pagina facebook e sul blog. La migrazione dei contenuti è iniziata da qualche settimana. Non è ancora del tutto completa, perché gli ultimi passi li faremo in compagnia di amici e lettori, pubblicando giornalmente una guida che li aiuti nella utilizzazione dei tanti nuovi servizi offerti dal nuovo sito. Cambia l’indirizzo web, che diventa dominio di primo livello: https://letteremeridiane.org . Cambia anche la piattaforma, che non sarà più Blogger

Michele La Sala, l'arte come antidoto al male

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Michele La Sala sta diventando sempre più bravo nell’impastare di colore le sue nature morte e i suoi paesaggi. Attraverso sfavillanti policromie, l'artista racconta la natura e il tempo, così come potrebbero essere e, in fondo, così com’erano. Nelle sue opere sembra di cogliere i tratti di una nostalgia profonda, una volta tanto non soffusa di nebbia e di rimpianto, ma cristallina e coloratissima. Ho avuto la fortuna e il piacere di seguire Michele fin dai primi passi del suo percorso artistico, intrapreso da autodidatta, ma sostenuto da quel sincero stupore che solo gli artisti di razza sentono, e trasmettono, nei loro quadri. Se nelle altre occasioni la crescita costante di La Sala mi aveva colpito ed entusiasmato, l’ultima volta mi ha addirittura commosso. Nei paesaggi, il tratto e il colore sono diventati ancora più decisi nel consegnare al pubblico una immagine inattesa ma del tutto vera del Tavoliere, del Gargano, dei Monti Dauni, sublimando la loro struggente bellezza

Per i suoi ottantun'anni, un inedito di don Tonino Intiso sulla Cattedrale di Troia

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Ottantuno anni fa, a Troia, nasceva don Tonino Intiso , sacerdote foggiano molto amato per le sue iniziative di solidarietà e di carità, che hanno scritto pagine importanti della vita religiosa e civile foggiana. Pioniere dell’accoglienza e dell’integrazione (che lo hanno visto impegnato fin  dall’epoca dei primi arrivi di extracomunitari dall’Albania, quindi con l’Opera Nomadi), il suo nome è legato ad altri due indimenticabili momenti di solidarietà vissuti da Foggia e caratterizzati da una grande mobilitazione e partecipazione popolare: la Giornata Internazionale degli Ammalati di Lebbra , e alla mobilitazione per la raccolta fondi per la Radioterapia , che ha dotato gli Ospedali Riuniti di Foggia di un’apparecchiatura fondamentale per salvare tante vite umane. Grazie ai fondi raccolti durante la Giornata degli Ammalati di Lebbra, Foggia riuscì a realizzare un ospedale nella cittadina indiana di Nalgonda. Il sacerdote è stato attivo anche in campo pedagogico ed educativo, con l

La stele federiciana che anche Foggia potrebbe avere (di Pasquale Episcopo)

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La Stele eretta a Göppingen, città gemellata con Foggia. Da notare lo stemma civico di Foggia, con le tre fiammelle sull'acqua. Imparare ad amare la propria città, la sua identità, le sue eccellenze, standone lontano. È quanto è successo a Pasquale Episcopo . Foggiano, ingegnere, ufficiale dell'Aeronautica in pensione, vive da qualche anno in Germania. Ha lasciato la sua città natale giovanissimo, quando si è trasferito a Pozzuoli per frequentare l'accademia militare. Poi i casi della vita lo hanno portato addirittura lontano dall'Italia. In Germania, dove si è ambientato molto bene e dove ha scoperto i profondi legami che uniscono Foggia a quella terra. Nel nome e nel segno di Federico II, l'imperatore svevo che elesse Foggia a sua dimora preferita e a città imperiale. Giornalista e insegnante, da qualche anno, Episcopo sta studiando ed approfondendo la vita e le opere del grande Imperatore e il suo rapporto con Foggia e la Capitanata. Su questo argomento, lo

Al Foggia mancano due rigori col Venezia

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Nel lunedì delle infuocate polemiche per il rigore non concesso alla Roma dall'arbitro Rocchi, per il fallo commesso su Zaniolo, è il Foggia a doversi lamentare per le sviste arbitrali che hanno influito sul risultato della partita casalinga con il Venezia. La squadra rossonera lamenta infatti la mancata concessione della massima punizione in due circostanze, e la fotocronaca che pubblichiamo qui sotto dà del tutto ragione alla tesi dei satanelli.. D’accordo, in serie B non v’è il Var, il Foggia non ha fatto una grande partita col Venezia, e il pareggio con cui l’incontro si è concluso è sostanzialmente giusto. Ma come sarebbero andate le cose senza gli errori arbitrali? E il peggio è che mentre il povero Rocchi e il suo assistente al VAR Fabbri sono finiti nell’occhio del ciclone per quanto è successo domenica sera all’Olimpico di quello che ha combinato Volpi allo Zaccheria non parlerà nessuno. Il primo episodio al 5’ della ripresa, quando Gerbo ha raccolto in area un assist