Il terremoto, ventisei anni dopo
Ha fatto bene, il portavoce dei Piccoli Comuni, Virgilio Caivano, a ricordare il ventiseiesimo anniversario del terremoto dell'Irpinia, che sconvolse anche la provincia di Foggia. Anniversario di dolore, ma anche di riflessione, e un po' di rabbia. Ancora una volta, si deve lamentare una Finanziaria che esclude i comuni terremotati del 1980 dalle provvidenze per la ricostruzione. Non si tratta soltanto di una ingiustizia, ma di un leit-motiv che ha accompagnato tutta la lunga stagione della ricostruzione e che si è risolto per la Capitanata – per la Capitanata tutta – in una beffa, oltre che in un danno. Lungi da noi la tentazione di voler stilare una graduatoria dei morti e delle distruzioni: furono senz'altro enormi nell'area del cratere, e nemmeno lontanamente paragonabili con quelle patite dei comuni appenninici della Daunia. Il problema riguarda la gestione del post-terremoto, che ha visto la provincia di Foggia pervicacemente esclusa da t