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Visualizzazione dei post da agosto, 2017

Ricostruire il palazzo imperiale di Federico II, Cataleta spiega il senso del progetto

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Giovanni Cataleta , promotore della idea di ricostruire il palazzo regale foggiano di Federico II, affidandone a Edoardo Tresoldi la realizzazione, chiarisce il senso del progetto in una intervista pubblicata sulla Gazzetta di Capitanata . Sostenuto dalla petizione on line promossa da Lettere Meridiane (se non avete ancora aderito, fatelo accedendo a questa pagina web ), il sogno che vorrebbe far rivivere il mitico palazzo imperiale ha trovato fino ad oggi circa 1.500 adesioni, a testimonianza del diffuso interesse di foggiani e non. La raccolta di firme è indirizzata a Edoardo Tresoldi, l'artista milanese che ha realizzato a Siponto la suggestiva ricostruzione della bellissima Basilica paleocristiana risalente al XII secolo e "duplicata" in rete metallica. "Abbiamo proposto all’artista Tresoldi - spiega il giornalista e scrittore Cataleta - la ricostruzione del Palazzo Imperiale di Federico II nell’intento di restituire a Foggia la sua identità, di cui appunto

Foggia condannata a un eterno zero a zero (di Maurizio De Tullio)

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Maurizio De Tullio replica ad Alberto Mangano, che aveva a sua volta risposto alle perplessità di De Tullio sul monumento ai caduti della tragica estate del 1943 che dovrebbe sorgere sul piazzale della stazione. L'amico Maurizio ribatte anche alle mie osservazioni circa il "riduzionismo" che affligge taluni strani dell'opinione pubblica foggiana. Al termine dell'intervento la mia risposta. Chi volesse rileggere le "puntate precedenti", le trova qui: De Tullio: "Perché non sono d'accordo con il sogno di ricostruire il palazzo di Federico II"   Mangano replica a De Tullio: "Foggia non vuole ricordare" * * * Senza voler tediare i lettori, mi vedo coinvolto in un imprevisto dibattito a tre voci che, spero, farà chiarezza su molte cose, il più delle volte male interpretate. Sulle osservazioni fatte alcuni giorni fa da Geppe Inserra, circa la libertà di espressione e opinione sul web, risponderò in un separato intervento

La questione meridionale? Sta dentro di noi (di Teresa Silvestris)

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Già autrice di commenti che hanno innescato discussioni e riflessioni feconde, Teresa Silvestris torna sulla questione meridionale , con una nota ragionata e ricca di ulteriori stimoli. Teresa mette il dito nella piaga, o, più precisamente, nell'altra faccia della questione meridionale, quella che chiama in causa direttamente la classe dirigente meridionale e le sue responsabilità, la sua (problematica) capacità di governare positivamente i processi di sviluppo del territorio, senza della quale - visto anche il persistente contesto di divario che penalizza il Sud - si è fatalmente condannati al sottosviluppo. Un contributo apprezzabile, anche per il tono accorato, che tradisce una reale volontà di discussione e di partecipazione. Ringrazio sentitamente l'autrice. (g.i.) * * * Gentilissimo Direttore, in questi giorni ho seguito con molto interesse il dibattito sorto su Lettere Meridiane in seguito alle riflessioni di Michele Eugenio Di Carlo riguardo ai finanziamenti d

Video clip inedito e postumo di Giuni Russo. Lo firma il foggiano Carlo Fenizi.

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“La vera strada è quella che ci facciamo da noi. Non me ne andrò da dove son venuta. Continuerò per la mia strada. Combatterò senza aver paura. Non voglio andare via, non tornerò come son venuta.”  La voce di Giuni Russo è calda, potente. Sorprende e avvolge come sempre. Stupisce e commuove l’attualità di questo singolo che è un regalo, tanto stupendo quanto inatteso. “Non voglio andare via” , inedito e uscito postumo, disponibile da qualche ora su YouTube è un inno alla vita e alla forza delle donne, al coraggio con cui sanno affrontare le difficoltà, un invito a non arrendersi. Giuni Russo è stata una forza della natura della musica d’autore, e la sua prematura scomparsa ha lasciato un vuoto grande quanto una voragine che però sembra in qualche modo destinato ad attenuare Armstrong , il cd in uscita il prossimo 8 settembre, anticipato dal videoclip di “Non voglio andare via”, ideato e diretto dal regista foggiano Carlo Fenizi (bravo, bravissimo Carlo).

Mangano replica a De Tullio: "Foggia non vuole ricordare"

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Il plastico del monumento di Biasci, che dovrebbe sorgere nel piazzale Vincenzo Russo, all'uscita della Stazione Alberto Mangano , promotore e responsabile del Comitato "Un monumento a ricordo delle vittime del 43 a Foggia" , replica ad alcune considerazioni svolte da Maurizio De Tullio , a margine dell'articolo in cui esprime il suo dissenso rispetto alla proposta di ricostruire il Palazzo Imperiale di Federico II. L'idea era stata lanciata da Giovanni Cataleta , e sostenuta da Lettere Meridiane con una petizione on line . Ecco quanto scrive Mangano. * * * Ho letto attentamente quello che ha scritto Maurizio De Tullio circa il monumento alle vittime del 43 e mi sento di dover precisare alcune cose: 1. Il monumento definito di pessimo gusto (bastava dire a me non piace) è stato pensato e progettato da un artista internazionale che abbiamo il piacere di ospitare a Foggia nell'Accademia delle Belle Arti 2. Lo stesso artista Biasci è stato scelto dall

De Tullio: "Perché non sono d'accordo con il sogno di ricostruire il palazzo di Federico II"

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Maurizio De Tullio esprime il suo dissenso rispetto all'idea, lanciata da Giovanni Cataleta , e sostenuta da Lettere Meridiane con una petizione on line , di ricostruire il Palazzo di Federico II, sul modello di quanto è già stato fatto da Edoardo Tresoldi a Siponto, dove l'artista milanese ha fatto rivivere la basilica paleocristiana, con una suggestiva installazione metallica. Ecco quanto scrive De Tullio. Al termine alcune mie considerazioni. * * * Come tutti i sogni, anche quello di Gianni Cataleta, cioè di ricostruire a Foggia in fil di metallo il mitico Palatium di Federico II, ha diritto alla divulgazione e ad essere coltivato. Personalmente, però - e gliel'ho anticipato -, non mi trova molto d'accordo e tantomeno entusiasta, per cui non firmerò, per varie ragioni. Intanto non mi piace l'idea "di fare come a Siponto". Lì, all'artista-architetto Tresoldi fu commissionato dal MiBact (se non erro) un progetto, coperto da un finanziam

San Lorenzo in Carmignano, quanta storia e quanta fede

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Devo a Raffaele De Seneen (che assieme a Romeo Brescia ha dedicato alla festa di San Lorenzo un bel post sul FoggiaRacconta ) la scoperta di questo interessante articolo di Mario Menduni , comparso sul Corriere di Foggia del 27 gennaio 1949. Non sono in grado di stabilire la veridicità di tutte le notizie che vi si riportano, ma lo scritto di Menduni rappresenta una preziosa conferma della importanza storica che il sito di San Lorenzo in Carmignano ha avuto nel corso dei secoli. Mario Menduni è stato un avvocato, giornalista e scrittore di un certo prestigio che ha operato a Foggia nella prima metà del secolo scorso. Autore di alcuni libri importanti sulla storia di Foggia (la cui amministrazione gli ha anche dedicato una strada) racconta a proposito di San Lorenzo di quando vi si svolgeva una festa particolarmente sentita dai bettolai foggiani, rilevando che già dal 1948 si trattava di una tradizione ormai scomparsa. Menduni conferma anche che proprio presso San Lorenzo sorge

Una registrazione inedita per ricordare il 150° della nascita di Umberto Giordano

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Centocinquanta anni fa, il 28 agosto del 1867, nasceva a Foggia in una casa signorile in via Pescheria, Umberto Giordano . Il grande compositore, le cui spoglie riposano a Milano, ebbe un rapporto non sempre facile con la sua città che tuttavia in questa ricorrenza ha saputo riannodare, sul filo della memoria, un saldo rapporto con il suo figlio più illustre. La città ha organizzato numerosi eventi in occasione della ricorrenza, riproponendo opere giordaniane note e meno note come Andrea Chenier e Giove a Pompei , quest’ultima rappresentata anche nella splendida cornice del parco archeologico della cittadina vesuviana. Tra le iniziative di maggior pregnanza artistica e musicale, a testimonianza di come l’opera giordaniana sia ancora straordinariamente attuale, va segnalata la prima incisione di un inedito, che rischiava di cadere nel dimenticatoio: l’ Andantino e Allegro per violoncello e pianoforte . L’iniziativa si deve a due realtà foggiane d'eccellenza: il laboratorio crea

Disastro Foggia, esordio da dimenticare

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Questa volta l’allievo non ha superato il maestro. Anzi. Il Pescara di Zeman ha impartito una lezione di calcio al Foggia di Stroppa, che ha esordito nel campionato cadetto nel peggiore dei modi. Intendiamoci, il risultato è bugiardo e premia molto più del dovuto i padroni di casa. Per almeno 40 minuti, i satanelli hanno tenuto in mano il pallino del gioco, senza riuscire a concretizzare le diverse occasioni da rete, mentre gli attaccanti pescaresi sono stati molto abili a sfruttare i pesanti errori della difesa rossonera, la cui giornataccia è probabilmente la chiave per capire la disfatta dei satanelli. Il risultato finale (5-1) stride clamorosamente con le statistiche della gara. Il possesso palla pende largamente a favore dei rossoneri (62%, contro il 38% degli abruzzesi) e così pure i tiri: 18 quelli dei satanelli (di cui 9 nello specchio della porta), 13 quelli del Pescara (9 in porta). Va detto anche di un evidente rigore non concesso al Foggia (Mazzeo cinturato in area, l’a

L'appello del comitato a Mons. Pelvi: "Ci aiuti a salvare San Lorenzo in Carmignano"

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Foto di Romeo Brescia Sono stato qualche giorno fa a San Lorenzo in Carmignano, luogo simbolico più di altri della damnatio memoriae , cui Foggia sembra essere stata condannata da un imperscrutabile destino. Temo che il degrado che avvolge quanto è rimasto dell'antico splendore stia raggiungendo il punto di non ritorno: le erbacce circondano la chiesetta, i cui lavori di restauro sono fermi da tempo, bloccati dalla Sovrintendenza che li ha ritenuti non conformi alle norme. Il contesto complessivo parla di un declino inesorabile, forse irreversibile. Qualche tempo fa, la stessa Chiesa era stata trasformata in stalla e soltanto l'intervento dei volontari del comitato del Salice Nuovo guidati dal presidente Dario Iacovangelo ha permesso lo sgombero degli animali e la restituzione di un minimo di decoro. Ma con l'estate, la situazione è tornata a volgere al peggio. Erbacce dappertutto che impediscono l'accesso alla chiesa, peraltro transennata per ragioni di sicurez

De Leo: ok alla ricostruzione del Palazzo, ma attenendosi alle fonti

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Sul sogno di far rivivere il palazzo imperiale che Federico II costruì a Foggia, chiedendo ad Edoardo Tresoldi , l'artista che ha già realizzato la pluripremiata ricostruzione della basilica paleocristiana di Siponto, interviene Carmine de Leo , presidente dell'associazione Amici del Museo, cultore di storia locale ed autore di articoli e saggi sull'argomento. De Leo propone un incontro pubblico, e credo che l'idea vada accolta positivamente, sia per dare modo a quanti si stanno appassionando al tema di approfondire le loro conoscenze, sia per avviare una riflessione collettiva sulle strategie da mettere in campo per fare in modo che il sogno (pur con tutti i problemi messi in evidenza dallo stesso de Leo) possa essere realizzato. Ricordo che Lettere Meridiane ha lanciato una petizione sulla idea lanciata da Giovanni Cataleta: se ancora non l'avete sottoscritta, potete farlo cliccando qui . Ecco il testo dell'intervento di de Leo. * * * L'iniziativa è

Contro la Puglia baricentrica torniamo alle Puglie (di Vincenzo Concilio)

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Vincenzo Concilio , animatore di Daunia chiama Molise e del gruppo Populus , replica alle considerazioni di Michele Eugenio Di Carlo sulla grande Capitanata e sul suo (difficile) rapporto con la Puglia. Non sono d'accordo con diverse delle tesi sostenute da Concilio. Ma, come sempre, le sue riflessioni sono lucide, intelligenti e rappresentano un significativo contributo al confronto che, su questi temi, Lettere Meridiane si sforza di portare avanti. Le frasi in corsivo sono tratte dal post di Di Carlo. Buona lettura (g.i.) * * * VOGLIAMO CHE LA PUGLIA BARICENTRICA IMPLODA E CHE DA ESSA RINASCANO FIERE LE PUGLIE! Che le Puglie non siano ancora diventate la Puglia è indiscutibile; che lo debbano diventare non è un obbligo. Certo, lo sono diventate a forza perché così denominate nella Costituzione. E come l'Unità d'Italia imposta con la forza. Mancano soltanto le fucilazioni che ci furono con i Savoia. Con facce come quelle di Vendola ed Emiliano (temporalmente le

Gargano, terra sperduta. Giuliani riscopre Beltramelli.

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Puntuale e rigoroso filologo, Francesco Giuliani è tra i più geniali scrittori pugliesi, e sicuramente il più  borgesiano . L'ho amato in modo particolare per certe pubblicazioni, edite da "Il Rosone" in cui racconta e parla di francobolli così come lo scrittore e poeta argentino ha saputo fare in modo supremo in Finzioni e ne La Biblioteca di Babele . Di Borges ha il gusto del dettaglio che custodisce in se stesso un universo. E nella sua certosina opera di filologo, s'industria meritoriamente a recuperare la memoria e le parole di scrittori dimenticati. Come il grande Antonio Beltramelli , che fu tra i primi a raccontare il Gargano. Giuliani ha ritrovato un articolo di Beltramelli, scritto qualche anno prima che venisse pubblicato il suo reportage garganico, che uscì nell'ambito della collana  Italia Artistica (Lettere Meridiane ne ha parlato in diversi post, che potete trovare qui ). L'articolo, intitolato Terre Sperdute e comparso sulla rivista mila

Ricostruire il Palatium di Federico II, a gonfie vele la petizione

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La petizione lanciata da Lettere Meridiane e da Giovanni Cataleta , a nome di un sempre più folto numero di cittadini, per la ricostruzione del Palazzo Imperiale di Federico II a Foggia procede a gonfie vele. Dopo aver superato di slancio le mille adesioni, veleggia adesso verso le 1.500. Ma si può e si deve fare ancora di più, e perciò in questi giorni Lettere Meridiane dedicherà diversi post al Palazzo, di cui restano oggi poche vestigia: l’arco d’ingresso murato nel fianco del Museo civico che affaccia su piazza Nigri e la lapide che ricorda l’erezione di Foggia a regalis sede inclita imperialis da parte dell’imperatore svevo. La petizione non ha soltanto l’obiettivo di sondare la disponibilità di Edoardo Tresoldi , il magico artista che ha ridato vita alla basilica paleocristiana di Siponto, a curare il progetto, ma anche di sensibilizzare la cittadinanza sulla necessità di recuperare i simboli del passato della città, di conoscerli meglio. Nell’intensa discussione che si è

Metti una sera a Foggia

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Una Foggia che non t’aspetti. Quella d'una rigida sera autunnale di un giorno feriale, quando il freddo ti consiglia di restare in casa, e invece ti ritrovi a camminare per strade in cui c’è meno gente, mentre cala il tramonto e dai comignoli salgono i primi fumi. I rumori e i suoni attutiti, il silenzio che circonda di magia strade e vicoli del borgo antico, che ti sembra di vedere per la prima volta. E poi le stelle. Marco Antonio Palmieri racconta una Foggia piena d’incanto e di suggestione. Attore, fine dicitore ma anche fotografo sempre a caccia di angoli suggestivi di Foggia, Gino Caiafa interpreta il bel racconto “ Una sera” di Marco Antonio Palmieri. Un invito a scoprire quelle bellezze che troppo spesso passano sotto il nostro sguardo, senza che le vediamo. Qui sotto il filmato. Bello davvero. Guardatelo, amatelo, condividetelo.

Foggia imperiale: quando Federico II era di casa (di Savino Russo)

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Mette le ali il sogno di un sempre più folto gruppo di cittadini foggiani (il cui portavoce è Giovanni Cataleta ) e di Lettere Meridiane , di far rivivere il Palazzo imperiale di Federico II a Foggia utilizzando il format artistico già sperimentato con successo alla basilica paleocristiana di Siponto. Migliaia le letture, le condivisioni e i like all' articolo in cui abbiamo illustrato l'idea , mentre ha raccolto quasi mille firme in un solo giorno (se non avete ancora sottoscritto, potete farlo cliccando qui ) la petizione on line lanciata dal nostro blog per chiedere ad Edoardo Tresoldi , autore della straordinaria installazione sipontina, di prendere in esame la possibilità di firmare anche la resurrezione della domus fridericiana di Foggia. Ma com'era il Palazzo foggiano dell'imperatore svevo che venne definito stupor mundi ? Dove sorgeva esattamente, visto che oggi non restano che il grandioso arco d'ingresso e la lapide che l'adornava? Tra i docume

La grande Capitanata conviene. Soprattutto alla Puglia (di Michele Eugenio Di Carlo)

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Michele Eugenio Di Carlo interviene sulla questione, più volta discussa in questi giorni sul blog Lettere Meridiane , della competizione che divide e spesso contrappone i diversi territori della nostra regione, confermando che le Puglie non sono ancora diventati la Puglia. L'intervento è particolarmente interessante, perché allarga il punto di vista alle oggettive difficoltà che implica il governo di un territorio tanto articolato e complesso  alla necessità di guardare ai problemi dello sviluppo non tanto in termini di confini, quanto in termine di relazioni. Ecco il testo del contributo di Michele Eugenio Di Carlo, che ringrazio calorosamente (g.i.) * * * Caro Direttore Geppe Inserra, leggo spesso di questa dualità che attraversa le terre di Puglia. La capisco, la condivido, ma sono convinto che abbiamo rivendicazioni ben più importanti e datate da far valere e che queste rivendicazioni abbiano bisogno dell’unione non solo dei pugliesi, ma di tutti i meridionali. Sono conv

Vandalismo senza limiti né confini

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Nuova postazione o postazione alternativa? Se lo domanda, tra il divertito e l’incazzato, Michele Sepalone , fotografo e artista foggiano, il cui obiettivo ha prontamente immortalato una delle mille brutture che punteggiano il capoluogo dauno. Siamo in pieno centro, a via Diomede, angolo piazza Giordano. I soliti ignoti hanno divelto la palina che segnalava la stazione di bike sharing per collocarla in posizione orizzontale. Chissà quanto tempo, adesso, resterà lì, a dare pessima immagine di sè, e della città. Il bike sharing è stato un’altra occasione perduta per i foggiani. Voluto dalla Provincia, che aveva fatto installare una serie di stazioni nei punti nevralgici del centro cittadino, per dare modo agli utenti del servizio di potersi spostare comodamente in città, è finito alla mercé dei vandali, che ci sono presi tutto: biciclette, rastrelliere, pezzi di ricambio. È l’ennesima riprova che il vandalismo brucia ingenti risorse pubbliche, abbassa la qualità della vita, abbrut

Il sogno: ricostruire con l'arte il Palazzo imperiale di Federico II a Foggia

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Restituire a Foggia un pezzo - forse il più importante - della sua identità smarrita, del suo passato sepolto e stravolto da guerre, saccheggi, distruzioni, terremoti. Ritrovare la sua grande storia perduta, attraverso l’arte e la bellezza, ricostruendo il Palazzo di Federico II, del quale sono rimaste poche, ma significative tracce: lo splendido arco che ne adornava l’ingresso e la lapide con cui l’imperatore svevo professa il suo amore verso Foggia, proclamandola “regalis sedes inclita imperialis” (regale gloriosa sede imperiale) . L’esistenza del Palazzo è certificata da numerosi documenti storici e iconografici, ma da scarse tracce archeologiche. I resti dell’edificio, che dovette rappresentare una meraviglia dell’epoca fridericiana, giacciono ormai sepolti per sempre nelle viscere della città, riaffiorando qua e là nei tanti ipogei che punteggiano il centro antico di Foggia. Ma se il compito degli archeologi è improbo, potrebbe essere l’arte a riportare alla luce questa gemma

23 agosto 1927, la disperazione della famiglia Sacco e di Torremaggiore

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Novant'anni fa, il 23 agosto del 1927, una ingiusta sentenza condannò a morte, mandandoli sulla sedia elettrica, i due anarchici ed emigranti italiani Nicola Sacco, di Torremaggiore, e Bartolomeo Vanzetti. Quell'errore giudiziario, che sarebbe stato riconosciuto diversi decenni dopo dalla magistratura americana, è passato alla storia come simbolo dell'atroce assurdità della pena di morte, nonché dei pregiudizi sociali e culturali che nella storia della giustizia hanno spesso guidato la mano della giustizia. L'esecuzione dei due italiani provocò reazioni, proteste e scioperi in tutto il mondo. I giornali seguirono spasmodicamente la vicenda. Di seguito, per gli amici e i lettori di Lettere Meridiane l'articolo che La Stampa di Torino pubblicò nella seconda pagina del numero in edicola il 24 agosto 1927, raccontando le reazioni della cittadinanza di Torremaggiore e del padre dell'anarchico pugliese ucciso sulla sedia elettrica. Cliccando qui, potete invece s

Terremoto che c’è , risparmio che trovi (di Nico Baratta)

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Ci risiamo. Un’altra ferita lacera il Belpaese. Una pugnalata alle spalle a già chi vive, consapevolmente, tra tufi, pietre, malta scadente e servizi precari. Il terremoto che ha colpito la bella e florida isola di Ischia è l’ennesima piaga di un paese che arranca tra doveri e rispetto delle norme. Una magnitudo del 4.0 della scala Richter, di pochi attimi, è bastata a radere al suolo un preciso punto dell’isola. Casamicciola alta quasi non c’è più. E con essa chi ci vivrà, perché ritornare ad abitare laddove si sbriciola il muro non è la dimora che ti dovrebbe proteggere. A due persone l’ha uccise, due donne, Lina Balestrieri, 59 anni, mamma di sei figli, perita a causa della caduta di calcinacci presso la Chiesa di Santa Maria del Suffragio, e Marilena Romanini, 65 anni, che era in vacanza, tra l’altro ospite presso l'abitazione di un'amica in via Serrato a Casamicciola. Il bilancio è pesante per una scossa di lieve entità, 42 feriti, meno male non gravi. Il fiato sospeso s

Donne contro la guerra e la dittatura: le monteleonesse

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L'amico Gianni Ruggiero mi ricorda (e gliene sono grato) che oggi, 23 agosto 2017, cade il 75° anniversario della rivolta rosa di Monteleone di Puglia, evento storico di cruciale importanza perché rappresenta anche la prima ribellione popolare contro il regime autoritario e contro la monarchia. L’episodio è stato portato alla luce soltanto da qualche anno, grazie all’iniziativa dell’allora sindaco del comune dei Monte Dauni (che faceva parte, una volta dell’Irpinia), Giovanni Campese , che apprese quanto era accaduto diversi decenni prima da  alcuni appunti lasciati dal Parroco che ne era stato testimone oculare. Il primo cittadino decise così di contattare l’ Istituto Pugliese per la Storia dell'Antifascismo e dell'Italia Contemporanea (IPSAIC) diretto da Vito Antonio Leuzzi , docente di storia e tenace ricercatore delle memoria nascita dall’antifascismo pugliese. Le ricerche prontamente avviate da Leuzzi, che studiò le carte processuali, hanno contribuito a riporta

Porcili mediatici e libertà di opinione (di Geppe Inserra)

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Commentando i commenti (alcuni dei quali effettivamente al di sopra delle righe) al recente post di Lettere Meridiane sull'ennesimo intoppo a danno del Gino Lisa , Maurizio De Tullio accusa il blog di star diventando un "porcile mediatico" e il sottoscritto di non moderare la discussione come si converrebbe. L'argomento è serio e merita una risposta ponderata. Premetto che diversamente dalle policy di Google e della piattaforma Blogger (che è quella utilizzata da Lettere Meridiane ) sulla pagina Facebook - così come nei gruppi di cui non si è amministratori -  non è possibile un filtro preventivo dei contenuti che vengono postati, e di cui restano responsabili in ogni caso gli autori. La sola possibilità concessa agli amministratori delle pagine e dei gruppi è quella di cancellarli o di limitarne la visione all'autore e ai suoi amici. Non nascondo che assai spesso non condivido neanche un po' la forma e la sostanza dei commenti e non di rado succede

Il rito della salsa (di Geppe Inserra)

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Ti accorgevi che l’estate volgeva al termine quando cominciavano a cadere le foglie e nei rioni comparivano certe tende ai garage, che proteggevano da mosche, zanzare e sguardi indiscreti il rito della salsa che vi si celebrava. Farsi la salsa in casa è stato forse l’ultimo sussulto, l’epifania estrema di una civiltà contadina che ormai non esiste più. La tradizione è stata sommersa dai discount . Proprio oggi ho trovato nella cassetta postale il volantone che pubblicizza il prezzo di una bottiglie di salsa di una nota marca parmigiana: 79 centesimi. L’industria sconfigge l’artigianato. A volersela fare da soli, oggi, la salsa costerebbe di più (un chilo di pomodori freschi al mercato lo paghi 50 centesimi…) e non offrirebbe le garanzie di igiene e di qualità garantite dalla pastorizzazione industriale. Eppure la tradizione resiste, sparuta, soprattutto nei rioni popolari di periferia, dove assieme alle case si costruivano anche i box, ampi e spaziosi, che consentivano di lavora

Perché la Puglia sta scoppiando

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Il poster di Aeroporti di Puglia che promuove la cattedrale di Lecce all'aeroporto Lisa di Foggia (foto di Salvatore Valerio ) La Puglia scoppia. E l’estate surriscalda le tentazioni scissionistiche o comunque l’insofferenza da parte di chi fa fatica a riconoscersi in una dimensione unitaria e identitaria della regione che occupa il Tacco dello Stivale. Il tentativo di declinare e valorizzare la Puglia come brand unico e riconoscibile che l’assessore al turismo e all’industria culturale Loredana Capone , salentina, sta portando avanti, non piace ai territori che un’identità ce l’hanno (ce l’avevano?), e forse più forte e consolidata della Puglia, come il Salento o lo stesso Gargano. Hanno suscitato un nugolo di polemiche le parole di Paolo Pagliaro , esponente di primo piano del centrodestra salentino: “Il Salento è altra cosa rispetto alla Puglia, siamo distanti anni luce come peculiarità, storia, cultura, lingua, gastronomia, ed è inammissibile sapere che c’è qualcuno che

L'Aeroporto Gino Lisa, infinita tela di Penelope...

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Pigiando il pedale del freno e dicendo che ha bisogno di vederci chiaro sulla delibera regionale che dovrebbe sdoganare il finanziamento comunitario per l’allungamento e la riqualificazione della pista dell’aeroporto Lisa, il neo assessore regionale ai trasporti Antonio Nunziante fa quello che dovrebbe fare ogni amministratore serio ed oculato: approfondire i problemi, soprattutto quelli che non si conoscono perché ne si ha una conoscenza soltanto superficiale. Però, il fatto che sia trascorso già un mese dal rimpasto in seno al governo regionale, senza che l’assessore Nunziante abbia potuto visionare gli atti, la dice lunga sulla bassa tensione con cui vengono seguite a Bari le vicende e i provvedimenti che riguardano lo scalo aeroportuale foggiano. È giusto che un amministratore si prenda il tempo che vuole prima di assumere una decisione, ma a distanza di un mese dalla delega, non essersi fatto neanche una opinione, non fa che confermare una verità amara che i foggiani conosc

19 agosto 1943: il racconto di una tragedia (di Giuseppe de Troia)

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Insigne cultore di storia, soprattutto medievale (è tra i massimi esperti della Capitanata fridericiana), Giuseppe de Troia offre agli amici e ai lettori di Lettere Meridiane questa preziosissima testimonianza personale sulla incursione aerea che colpì Foggia e i foggiani il 19 agosto 1943, la più violenta e la più disastrosa di quella tragica estate. Il racconto di de Troia è importante ai fini di una maggiore conoscenza di quegli eventi perché l’autore, ancora ragazzo, fu testimone oculare dei fatti e delle distruzioni e perché nella sua narrazione riesce a mantenere il rigore e la neutralità dello storico. Il documento, già pubblicato sulle colonne del quotidiano L’Attacco qualche anno fa, svela alcuni particolari poco noti di quelle drammatiche giornate mostrando una Foggia, diversamente da quanto viene in generale ritenuto, tutt'altro che vuota, ed anzi, ancora abitata dai suoi cittadini (che sarebbero stati costretti ad abbandonarla proprio in seguito alle conseguenze

Meridione sprecone, meridione discriminato...

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Qualche giorno fa, Lettere Meridiane ha pubblicato alcune interessanti riflessioni di Michele Eugenio Di Carlo sulla perdurante attualità della questione meridionale, e sulla sordina che da troppo tempo è stata messa sul problema del divario tra Nord e Sud. Le considerazioni di un intellettuale serio e pacato come Di Carlo hanno provocato una vivace discussione tra gli amici e i lettori del blog, il che dimostra come la questione meridionale sia sentita, e come sia, nei fatti e nelle percezioni, ancora attuale ed aperta. Del dibattito riporto due interventi, tra loro molto diversi, ed entrambi profondamente veri. Non si può negare, come sostiene Teresa Silvestris , che gli sforzi condotti dall'Unione Europea e dal Governo nazionale per attenuare il divario siano stati vanificati da certi atteggiamenti dei meridionali. Ma, allo stesso modo, la scarsa qualità degli interventi e la scarsa qualità della spesa per il Mezzogiorno, non possono diventare alibi per mandare in soffitt

Quando la Villa simboleggiava il raggiunto decoro di Foggia

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Lettere Meridiane sta pubblicando, in questi giorni, la serie di reportage su Foggia che comparvero sulle colonne de  La Stampa  nella primavera del 1934. (Se li avete persi, trovate qui il primo articolo , e qui  il secondo ). Il quotidiano torinese ne affidò la redazione al giornalista scrittore specializzato in racconti di viaggio e di terre esotiche, Curio Mortari che con indubbio tocco creativo titolò i suoi pezzi Tropico d'Italia , a sottolineare la somiglianza di Foggia con il paesaggio tropicale. Mortari era rimasto colpito dall'abbondanza delle palme che in quel tempo adornavano rigogliose il centro cittadino. La foto colorizzata di oggi, tratta da una cartolina dell'epoca, e raffigurante la villa comunale, gli dà ragione. Le palme dominavano allora il verde urbano, conferendo alla città una immagine del tutto diversa da quella suggerita dallo stereotipo della terra "arsa e sitibonda". E la villa comunale era veramente il biglietto da visita e il gio

Fuggi da Foggia

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Foggia è tra i capoluoghi di provincia meridionali che negli ultimi otto anni hanno perso più ventenni. Lo rivela una elaborazione dell'Istat realizzata per conto dell'Espresso , che pubblica le relative infografiche on line, sul suo sito. I dati si riferiscono ai giovani che hanno cambiato residenza, lasciando la loro città e trasferendosi altrove. Si apprende così che è andato via da Foggia il 10,46% dei giovani. Ma peggio ancora di Foggia fanno San Severo (-12,61%) e per quanto riguarda i capoluoghi pugliesi Taranto (-11,29%) e Brindisi (-10,98%). In Puglia, la città maggiormente colpita dall'emigrazione giovanile è Molfetta, con un calo del 14,36%. Com'era facile prevedere, il fenomeno dell'emigrazione giovanile colpisce soprattutto il Mezzogiorno. I numeri sono ancora più impressionanti se passiamo dai dati percentuali a quelli assoluti. Foggia occupa il nono posto della graduatoria nazionale e il terzo di quella regionale. Ha perso 2.599 giovani in otto a