Pd, congresso avvelenato. Ma rinnovamento inevitabile.
Comunque vadano a finire le cose, e nonostante l’abbondante spargimento di veleni, la difficile stagione congressuale del Pd di Capitanata ha già prodotto un risultato incontestabile: ha vinto la necessità, l’urgenza del rinnovamento. Da oggi in poi, niente più potrà essere come prima, a prescindere da chi vincerà alla fine la tenzone, se il “renziano e basta” Michelangelo Lombardi o il “renziano e non solo”, Raffaele Piemontese. Un arguto e attento osservatore politico come Girolamo Arciuolo l’aveva detto, anzi pronosticato, sabato scorso, ancor prima della fatale domenica congressuale: “Il PD di Capitanata è cambiato - aveva scritto. - Domani il segretario Provinciale, anche se dovesse prevalere quello più continuista, anzi, soprattutto in tale ultimo caso, dovrà aprire porte e finestre e lasciarle aperte a lungo per favorire un completo, vero ricambio d'aria.” A dare ragione alla tesi di Arciuolo sono in primis i risultati: mai un congresso provinciale si era risolto sul