In scena a Lucera il dramma di Anacleto Lupo su Aldo Moro
“Vorrei capire, con i miei piccoli occhi mortali, come ci si vedrà dopo. Se ci fosse luce, sarebbe bellissimo." Con queste parole, si conclude l’ultima lettera scritta dal carcere brigatista, da Aldo Moro a sua moglie. Dal buio della prigione, Moro intravede la speranza della luce. Il pathos straordinario di quella lettera accompagna tutte le sequenze del dramma “Aldo Moro: politica e martirio” di Anacleto Lupo, andato in scena in anteprima nazionale al Teatro Garibaldi di Lucera. Un omaggio che in occasione della Settimana della Cultura e del trentennale del rapimento e dell’uccisione di Moro, la Provincia di Foggia e l‘Agenzia per la Cultura hanno voluto rendere sia alla memoria del grande statista, sia allo scrittore e giornalista Lupo, che da anni vive nella cittadina sveva, dopo essere stato per decenni a capo della redazione foggiana della Gazzetta del Mezzogiorno. Nella sua opera, Anacleto Lupo offre una insolita ma affascinante lettura del calvario di Aldo M