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Visualizzazione dei post da gennaio, 2014

Perché l'apertura di Amendola ai voli civili è positiva. Anche per il Lisa.

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Ci sono almeno tre buoni ragioni di soddisfazione (anche da parte di chi, come me, sostiene la causa dell'aeroporto Lisa) per l'annunciata apertura dell'aeroporto militare di Amendola ad una parziale e provvisoria utilizzazione a fini civili. La prima è di natura politica. Per la prima volta dopo non so quanti anni, un politico nato in provincia di Foggia riesce a spuntare un risultato concreto per la sua terra.E non è stata cosa facile.  L'Aeronautica Militare aveva in passato ostinatamente chiuso la porta ad ogni possibilità di un'apertura dello scalo pedegarganico a voli civili. Il ministro Mauro ce l'ha fatta, e gliene va da atto, sperando che si tratti l'inizio di una inversione di tendenza che veda la Capitanata risarcita dei numerosi torti patiti negli ultimi anni (tanto per citare un paio di casi, l'agenzia nazionale per la sicurezza alimentare e la diga di Piano dei Limiti). La seconda ragione di soddisfazione è economica. Il turismo gargani

Monti Dauni, più partecipazione popolare per evitare il collasso

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L'anonimo ed illuminato lettore che con era intervenuto con un post molto intelligente nel dibattito sulla esclusione dei comuni dei Monti Dauni dai beneficiari dei finanziamenti Smart Puglia, si racconta. È originario della nostra terra, proprio dei Monti Dauni, ma vive in Emilia. Ed è rimasto anonimo solo perché non aveva tempo di registrarsi su Google. In quest'altra, altrettanto lucida riflessione, analizza non solo le ragioni tecniche, ma anche quelle politiche che mettono il Subappennino Dauno in una condizione di endemica debolezza. Ecco quanto ci scrive. * * * Credo che, aldilà dell’esigenza di soddisfare gli elettori dei luoghi in cui si siano ottenuti più voti, chi sta al governo di enti locali ed istituzioni, debba far fronte anche a territori e popolazioni svantaggiate sia per posizione geografica, sia per la natura del territorio. Territori che, non dimentichiamo, (come precisava anche Geppe Inserra) danno forza agli indicatori necessari per l’ottenimento di

L'olio e le olive daune sbancano su Google

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Le eccellenze della provincia di Foggia si mettono in mostra nella più prestigiosa vetrina del web. Il Google Cultural Istitute ha aperto da qualche giorno una sezione riservata al Made in Italy che espone, attraverso suggestive gallerie, i prodotti tipici del Bel Paese, sia della filiera agro-alimentare, sia di quella artigianale. La Capitanata è la provincia maggiormente rappresentata sul prestigioso palcoscenico del più popolare sito di ricerca del mondo, con due eccellenze, entrambe alimentari ed entrambe legate all’olivicoltura: l’olio di oliva Dauno e La bella di Cerignola . L’altra eccellenza alimentare pugliese messa in vetrina è in provincia di Bari il Pane di Altamura . Gli altri due prodotti di pregio segnalati dal sito del Google Cultural Istitute vengono invece dall’artigianato e sono  le Ceramiche di Grottaglie e la Cartapesta di Lecce . Le schede e le immagini presenti nella galleria dell’olio di oliva Dauno sono state realizzate dal Consorzio Daunia Verde in collab

Marco Cavallo a Foggia per testimoniare che Guarire si può

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Marco Cavallo è un simbolo della lotta contro il disagio psichico e contro i manicomi. È una statua di legno e cartapesta alta quattro metri, ma anche una macchina teatrale, per il vissuto che si porta dentro e attorno.  Fu costruito nel 1973 dagli ospiti dell’ospedale psichiatrico di Trieste diretto da Franco Basaglia, sotto la supervisione di Vittorio Basaglia, cugino dello psichiatra promotore della legge 180, che riformò in modo radicale  il sistema psichiatrico nazionale. Gli autori trassero ispirazione da un cavallo in carne ed ossa, adibito al trasporto della biancheria e delle vettovaglie nell’ospedale triestino. Da allora è diventato un’icona dell’impegno contro l’isolamento dei malati mentali. L’ultimo suo tour di sensibilizzazione risale soltanto a qualche settimana fa. Marco Cavallo ha girato per i manicomi giudiziari sparsi nel Paese chiedendone la chiusura, che dovrebbe avvenire tra qualche mese. C’è una legge che lo stabilisce, ma il termine potrebbe essere pror

I "foggiani di Mussolini" che sottoscrissero il Manifesto della Razza

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di Maurizio De Tullio In occasione del “Giorno della Memoria” (*), vorrei dare un piccolo contributo alla conoscenza di un pezzo di storia pugliese e – soprattutto – foggiana, poco noto. Ne parlai la prima volta nel 2010, in un articolo pubblicato sul n. 2, anno 2, fasc. di maggio-giugno della rivista “Diomede. Tra passato e futuro”, da me diretta, senza che ciò suscitasse quel minimo di reazioni che, almeno in parte, mi aspettavo. Ricordo che il solo prof. Giuseppe Trincucci, di Lucera, mi chiese copia di quell’articolo per una ricerca che, probabilmente, intendeva avviare ma di cui non seppi più nulla. Poiché ritengo che i temi del razzismo siano una costante dei nostri giorni, e anche se il “Giorno della Memoria” rischia solo di essere celebrato ma non intimamente vissuto, rigenero in parte quell’articolo portando alla conoscenza del pubblico la partecipazione dei cosiddetti “foggiani di Mussolini”, tre illustri personalità della cultura dell’epoca, originari di Foggia, che fir

Lettere Meridiane supera le centomila "viste"

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Non è mai bello parlare di se stessi, ma questa volta fatemi fare uno strappo. Lettere Meridiane ha superato le centomila viste: ovvero gli articoli sono stati letti più di centomila volte. Una cifra significativa, per un blog gioiosamente di nicchia , che si rivolge non già al pubblico astratto della comunicazione di massa (perché il pubblico, appunto, non è mai massa) ma ad un po’ di amici, con l’ambizioso obiettivo di comunicare e non di trasmettere. Non sono un esperto di metrica del web e non so pertanto dirvi se centomila letture e passa siano poche o tante, nei quindici mesi di pubblicazioni più o meno regolari. Una cosa però posso e devo dirla: questo traguardo è stato raggiunto grazie anche ai tanti colleghi ed amici che hanno animato il blog con i loro commenti, le loro osservazioni, le loro riflessioni e le loro critiche. Il fine precipuo di Lettere Meridiane è quello di annodare opinioni , nella speranza che possano produrre quella opinione pubblica così necessaria pe

La scomparsa di Padre Remigio de Cristofaro, grande musicista ed etnomusicologo del Gargano

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Padre Remigio de Cristofaro non c’è più. Qualche giorno fa, ha raggiunto le celesti dimore all’età di 93 anni, a Siena. Le esequie si sono svolte nella chiesa di San Francesco (ex convento francescano) della natia Ischitella. Raffinato cultore di musica sacra, fu autore della Raccolta 104, la più completa compilation di musica popolare del Gargano. Il Centro Studi di Tradizioni Popolari del Gargano e della Capitanata, nel 2005 gli  conferì il "Premio Tarantella Fest 2005". A distanza di sei anni, il Comune di Ischitella, sua città natale, nella Sala del Consiglio comunale, il 29 agosto 2011 gli rese omaggio in occasione del suo 90° compleanno. Teresa Maria Rauzino gli dedica questo commosso ricordo. * * * Frate francescano, padre Remigio de Cristofaro viveva stabilmente a Siena, da oltre quarant'anni. Compositore fecondo di musica sacra (messe, cantate, laudi,salmi, ecc) pubblicò due volumi di canti popolari: "Siena. I Canti del Popolo", e “Ischitella. I

La sfida di Basaglia, 36 anni dopo: guarire si può

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Sono passati trentasei anni dall’entrata in vigore della legge 180 del 1978, conosciuta anche come legge Basaglia, dal nome dello psichiatra di Venezia che la volle e la sostenne. La legge più riformista ed innovatrice del nostro ordinamento prevedeva la chiusura dei manicomi ed una radicale trasformazione dell’approccio terapeutico verso la malattia mentale, da curarsi non più in strutture “altre” e separate dal mondo - come appunto i manicomi - ma "nel" e "dal" territorio. A che punto sono le cose oggi in Capitanata? L’applicazione della legge ha raggiunto gli obiettivi che si prefiggeva? Darà una risposta a questo interrogativo il convegno promosso dalla Consulta Salute Mentale della Provincia di Foggia che oggi e domani nell’Auditorium dell’Ordine dei Medici metterà a confronto i principali attori della salute mentale: utenti, famiglie, operatori e servizi. Ma, attenzione: la battaglia riguarda tutti, proprio nello spirito della riforma psichiatrica. Un terri

Sandro Stallone: il sottosviluppo è colpa anche della società civile

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Sandro Stallone, ricercatore universitario nonché esperto di economia del turismo, mi scrive commentando il post sul rischio di desertificazione dei Monti Dauni . Sandro svolge interessanti e condivisibili considerazioni sulla situazione di endemico sottosviluppo che angustia l’intero territorio provinciale.  * * * Caro Geppe, io penso che la desertificazione intesa in senso lato non riguardi solo il Subappennino o meglio i Monti Dauni (che sicuramente rappresentano una realtà con prospettive ancora più difficili delle altre zone del territorio), ma l'intera Capitanata e quindi anche Foggia. La colpa di queste difficili prospettive sono nostre, dei cittadini che abitano questo territorio. La mancanza di prospettive per la Capitanata dipende solo marginalmente dalla politica (che comunque è lo specchio di un popolo) o dall'esistenza dell'ente provincia (che ovviamente è sbagliato abolire perché strumento importante per la gestione e lo sviluppo di territori non metrop

In/Visibili, la mostra di Fortarezza al Museo Civico: quando guardare diventa prender parte

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In Professione Reporter , Michelangelo Antonio firma uno dei piano-sequenza più celebri della storia del cinema. La macchina mostra il giornalista-reporter David Locke nella sua camera d’albergo che si sdraia sul letto, accedendosi una sigaretta. Lentissima, la macchina da presa comincia a guardare altrove: i dettagli della camera, poi l'esterno, il mondo e i fatti che vi accadono. Dopo aver svelato tutto ciò che sta intorno all’eroe, l’inquadratura torna nella stanza per farci vedere Locke privo di vita, ucciso per essersi lasciato coinvolgere dai fatti, di cui era prima soltanto un imparziale osservatore. Antonioni racconta magistralmente un ribaltamento di sguardo: la vita prima soltanto osservata che adesso diventa coscienza di sé. Dolorosa, fino alla morte. Per il regista emiliano, è questa anche la funzione profonda e primigenia del cinema: guardare, senza soltanto osservare. Prendendo parte, a costo della sofferenza che procura il vedere ciò che non t’aspetti o che vu

Lettere Meridiane apre una pagina facebook: iscrivetevi

Da un po' Lettere Meridiane non è più soltanto un blog, ma anche una pagina facebook . Ho pensato  di affiancare al tradizionale contenitore dei post anche una pagina sul principale social network, per rendere la consultazione degli articoli più comoda per gli amici e i lettori che frequentano più facebook del web. La pagina ha anche lo scopo di concentrare i diversi link pubblicati in un solo posto sul social network e anche i diversi commenti dei lettori, che attualmente si perdono tra i diversi gruppi che ospitano i link di Lettere Meridiane. Perché l'iniziativa possa avere successo è però necessario (odio farlo, ma purtroppo gli algoritmi di facebook funzionano così...) che i lettori clicchino mi piace sul pulsante che sta in alto sulla destra della pagina. Così facendo si "iscrivono" alla pagina stessa, in modo che ogni volta che su di essa viene pubblicato qualcosa - un link o una notizia - lo avranno notificato nel loro diario.

Lauriola (Pro Capitanata): "Per il riscatto di Foggia, più policy e meno politica"

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Parafrasando il titolo di un articolo di Lettere Meridian e sul rapporto Svimez, Michele Lauriola, fondatore ed animatore della rete Pro Capitanata, mi invia un'approfondita e lucida riflessione sullo stato di Foggia e sull'opportunità offerta dalle ormai prossime elezioni per il sindaco e il consiglio comunale. Un utile contributo, per cercare di spostare il focus della competizione sui programmi e sulle cose da fare, piuttosto che sui personalismi. Eccone il testo. * * * Tutti i partiti, tutti i movimenti politici, alcuni gruppi, alcune persone pongono al centro dell’attenzione il “politico”. Parlano, discutono, intrecciano relazioni nelle “segrete stanze delle segreterie” per individuare il Sindaco, i consiglieri, i partiti, i movimenti politici, le coalizioni possibili, per stabilire regole per le primarie, etc; altri stanno ascoltando, parlando, discutendo e intrecciando relazioni nelle “piazze virtuali e reali” per costruire il progetto “possibile” per il territorio

Grazie al Conservatorio, Foggia torna alla ribalta culturale nazionale

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Quanto tempo era che Foggia non faceva parlare di sé nei telegiornali nazionali, per fatti diversi dalla cronaca nera? Da tanto, troppo tempo. Oggi la lunga astinenza si è interrotta. In occasione della imminente Giornata della Memoria, il TG3 nazionale ha infatti intervistato Francesco Lotoro, docente al Conservatorio Musicale "U.Giordano" di Foggia, che ha trasformato la storica istituzione culturale foggiana in uno dei pochi luoghi al mondo dove si studi e si approfondisca la musica concentrazionista, ovvero la musica prodotta dai musicisti che si trovarono rinchiusi nei lager e nei campi di concentramento nella seconda guerra mondiale. Lotoro è una indiscussa autorità nella materia, e da qualche anno organizza nel conservatorio presieduto da Alessandro Romanelli e diretto da Francesco Di Lernia, dei master sulla disciplina, che hanno portato al recupero di una rilevante quantità di spartiti e altro materiale documentario. Ho diffusamente parlato della meritoria inizi

Che ne sarà dei Monti Dauni, con la chiusura della Provincia?

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Non sono un fanatico delle statistiche che nascono dai motori di ricerca. Ma non c’è dubbio che, opportunamente utilizzato, Google fornisca indicazioni utili sul modo di percepire i problemi da parte delle comunità del web e più in generale della pubblica opinione. Un dato particolarmente interessante si ottiene, per esempio, cercando sul web (e distribuendole poi geograficamente) le tracce di un problema su cui Lettere Meridiane e i lettori stanno discutendo non poco, nelle ultime settimane: la desertificazione delle aree interne. I risultati sono sorprendenti. Nella prima pagina restituita dal motore di ricerca che, come si sa, mostra dieci collegamenti ad altrettanti siti web, 6 riguardano la Campania, 4 il Molise e nessuno la Puglia. Stupisce anche l’arco temporale in cui si situano i collegamenti. Quando un argomento è caldo, generalmente sono concentrati nell’arco di poche settimane o al massimo di pochi mesi. In questo caso, invece, i collegamenti individuati da Google c

Foggiani che restano e volano alto: Antonella Bevilacqua

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La metafora del titolo è pressoché scontata. Però ha un valore simbolico, una carica morale del tutto particolare, l’appassionato commento che Antonella Bevilacqua, la foggiana che ha volato più in alto di ogni altro foggiano, ha depositato sotto l’articolo Fuggi da Foggia? No, sono in tanti a voler restare… Più che un commento è una risposta al titolo stesso. Sono in tanti a voler restare… “Io tra questi - scrive la campionessa -. Non solo restare a Foggia, ma finalmente viverci senza veder chi vuole andare via (ma non può) distruggerla giorno dopo giorno con piccoli/grandi gesti di inciviltà.” Per potersi mantenere agli altissimi livelli agonistici che hanno accompagnato tutta la sua lunga e radiosa carriera (due volte olimpionica, a Barcellona nel 1992 e ad Atlanta nel 1996, 13 titoli italiani, 29 presenze in nazionale, medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo di Bari), Antonella - cresciuta dal punto di vista sportivo nell’Atletica Daunia Foggia - ha dovuto peregrinare, è stat

Il pasticcio della riforma elettorale: peggio del porcellum

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In un paese in cui la gente non è mai stata così distante dai palazzi dei governi, abolire il sacrosanto diritto dell’elettore di scegliersi chi dovrà rappresentarlo non è soltanto immorale e abominevole: è immondo. Non sto parlando del voto di preferenza, attenti, ma di un elementare diritto democratico, che viene prima di ogni discorso di legge elettorale. Sto parlando di un’idea di Stato, di Democrazia come valori in se stessi, che non possono essere limitati da alcuna legge elettorale.  Se non si vuole l'espressione di un voto di preferenza, che ci siano allora collegi uninominali: l'importante è votare non per una lista, ma per qualcuno con una faccia, un'anima, una proposta. Chi pensa che il ripristino del voto di preferenza possa provocare il ritorno a sistemi di corruzione e di malaffare, si schieri allora apertamente ed espressamente per un sistema elettorale fondato sui collegi.  Almeno così il voto di preferenza non c’è, ma c’è comunque modo di votare pe

Fuggi da Foggia? No, sono in tanti a voler restare...

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Foggia, andarsene o restare? Fuggire o ritornare? Il tema è caldo, appassiona e fa discutere gli amici e i lettori di Lettere Meridiane , che stanno dando vinta ad un intenso e consapevole confronto.  Tanti commenti al post pubblicato ieri, emblematicamente intitolato Foggia, fuggire o restare . Apre le danze Cristina Consales , fondatrice del gruppo Foggia ricordi del cuore (per inciso, il crescente successo che stanno incontrando gruppi come il suo, o come Foggia sparita o Foggia com’era testimoniano un amore verso la città difficile da cogliere nel quotidiano tran tran del social network, nelle polemiche e nei veleni che spesso lo intridono.

De Tullio: Foggia? Una città destinata a implodere

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Maurizio De Tullio commenta con una lucida anche se amara riflessione l'articolo di ieri, Foggia: fuggire o restare . Ecco quanto scrive Maurizio, che come sempre ringrazio per il suo contributo. * * * Foggia è una città inesorabilmente destinata a implodere. Non sono i miei (pre)giudizi a minarla, non è la disoccupazione a trascinarla nel baratro. Parlo di una situazione che viene da lontano e che oggi occorre saper leggere con i numeri e non solo con le impressioni, anche se qualcuno potrebbe accusarmi di parlare usando proprio il metro delle sensazioni e non della realtà. Invece sono convinto che queste mie sensazioni coincidano sempre più con dei dati di fatto plastici ed eloquenti, che solo certa miopia culturale può negare. E mi spiego. Quando parlo di numeri, mi riferisco al fatto che sempre più foggiani dimostrano scarso o nullo "senso di appartenenza" (da non confondere con quello che una volta era definito "senso civico"). Se non sai chi sei, c

Quando l'arte diventa storia: in un video, l'omaggio di Sinhue alla tragica estate del 1943

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Sinhue da Foggia, al secolo Sergio Luigi Imperio,  è uno degli artisti foggiani più poliedrici ( qui il suo sito ), nonché un intellettuale, un operatore culturale a tutto tondo, che ce ne dovrebbero essere altri cento come lui. Difficile definirlo una volta per tutte. Non solo pittore, ma anche scultore (e come lui stesso afferma “poeta anche se solo per accidente”), prolifico giornalista con un occhio sempre attento alla dimensione sociale della cultura. Tanto per dire, per alcuni anni ha svolto un corso di scrittura con alcuni detenuti alla casa circondariale di Foggia, pubblicando un giornale e realizzando un sito web. Da qualche tempo, Imperio si dedica anche alla realizzazione di video, e ha fondato su You Tube un suo canale, che vi consiglio di guardare . Nella maggior parte dei casi,  Sinuhe utilizza il video come modo alternativo di presentare (e in un certo esplorare, facendosi egli stesso osservatore e fruitore) le sue stesse opere. In altri casi, si tratta di stimolan

Foggia, fuggire o restare?

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Non so veramente da dove cominciare, per dare conto della discussione che si è sviluppata attorno all' articolo in cui davo notizia dello strano modo di dire di livornesi e pisani , che bollano cafoni e truzzi come "foggiani". Facciamo così, allora. Me la prendo comoda, cominciando con qualche interessante dato statistico. Il post in questione ha polverizzato ogni dato precedente di lettura e di commenti. Ha conquistato in poche ore la vetta della classifica dei post più popolari di Lettere Meridiane : ad oggi (ma il dato è tuttora in crescita) ha totalizzato circa 2.700 viste, ovvero quasi quattro volte il secondo in graduatoria, dedicato allo scempio che sul finire del 2012 venne compiuto dalla mano di stupidi ignoti ai danni della statua in bronzo di Jorge Jimenez Deredia, che adorna l'ingresso della nuova sede della Provincia, in via Telesforo. L'articolo ha anche conquistato il record dei commenti: 17 soltanto nel blog , e tantissimi altri su facebook,

Proposta: una concertazione "dal basso" dei comuni dei Monti Dauni

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Un anonimo quanto illuminato lettore ha commentato con un contributo molto stimolante il post di Lettere Meridiane in cui si parlava delle proteste di Rino Lamarucciola, ex sindaco di Pietramontecorvino , per l’esclusione dei Monti Dauni (più precisamente, delle associazioni dei comuni dei Monti Dauni) dai beneficiari dei fondi per le città smart. Sulla base della determinazione assunta dal dirigente regionale competente, infatti, i fondi finiranno soltanto ai progetti presentati dai capoluoghi di provincia. Il paradosso è che la Regione Puglia si trova nelle aree svantaggiate comprese nell’obiettivo 1 dell’Unione Europea (che, in quanto tali usufruiscono di maggiori finanziamenti rispetto ad altre zone) “grazie” ai Monti Dauni che presentano indicatori da aree sottosviluppate. Quando si tratta però di distribuire i finanziamenti comunitari, poco o nulla tocca a queste aree. Il commento del nostro anonimo lettore si sofferma proprio su questo aspetto, analizzando doviziosamente

Ecco la mappa degli edifici distrutti dai bombardamenti

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Da par suo, Tommaso Palermo risolve il mistero dei punti neri tracciati dai genieri del quartiere generale del 904° reparto dell'Air Force sulla mappa della città di Foggia di cui ho parlato  in un precedente articolo su Lettere Meridiane , e che qualche giorno fa ho nuovamente pubblicato, sulle bacheche dei gruppi Foggia sparita, Foggia ricordi del cuore e Foggia com’era, alcuni dei quali non ancora costituiti al momento della prima pubblicazione. Ecco quanto scrive l’amico Palermo, commentando il reprint dell’articolo: “L’interessante mappa venne realizzata da genieri del 904th Engineers Headquartes Command stanziati a Manduria ed è costituita da una copia a stampa della misura di mm 510 x 340, in scala 1:4000. La mappa è custodita all’Archivio Storico della Città di Foggia, collocazione: tit. B, XIV 11 3. Un particolare richiama l’attenzione: la dicitura “via Cappuchini”, evidente storpiatura anglosassone. I punti neri indicherebbero sicuramente le bombe cadute in città:

La foggiana Roberta Di Lorenzo nome nuovo e grande, tra le cantautrici italiane di qualità

Segnalo a Geppe Inserra e ai lettori di 'Lettere Meridiane' un nome per noi foggiani nuovo, ma che da tempo si sta imponendo a livello nazionale, pur partendo da esperienze maturate finora in quel vero e proprio campo di battaglia che è la musica indipendente. Si tratta della cantautrice Roberta Di Lorenzo e la cosa ancora più interessante è che questo personaggio è di Foggia, anche se anagraficamente nata a San Marco in Lamis. Da oltre un anno la seguo con attenzione e dallo scorso mese di settembre attendo da lei, o dal suo produttore (il torinese Francesco Venuto), alcune risposte che - per motivi ignoti - ancora non mi pervengono, nonostante avessi fornito tutte le mie credenziali per poterla intervistare. Ma di questo parlerò quando accetterà di farlo di persona, visto che via mail la cosa non sembra funzionare, nonostante un nuovo recente sollecito e una timida ma indecifrabile risposta di Venuto. Roberta Di Lorenzo ha 33 anni ed ha vissuto per molti anni nella vic

Un frammento di storia foggiana riemerge dal lago di Bolsena

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 Le tantissime missioni aeree che partirono dagli aeroporti foggiani, all’indomani della conquista di Foggia da parte degli alleati, fanno parte della storia del capoluogo dauno, che in quei mesi diventò un autentico crocevia del mondo. È forse una parte di storia rimossa, o mai adeguatamente investigata perché, in definitiva, fummo un mero teatro di guerra, e i teatri di guerra la storia non la fanno. La subiscono. Sta di fatto che i piloti che prima bombardarono e poi ebbero Foggia e i suoi aeroporti come base, intrecciarono per un certo periodo la loro vita con quella della città, in modo più o meno intenso. E in qualche modo ne hanno scritto la storia. Un frammento di questa storia, nascosta e dimenticata, da qualche giorno è tornato alla luce. O, più precisamente, è riemerso dal fondo del lago di Bolsena, nelle cui acque è rimasto per una settantina d’anni. Si tratta della torretta del B 17 Ileen Lois partito assieme ad altre 37 fortezze volanti dal complesso aeroportuale di

Su Lettere Meridiane da ieri i commenti sono moderati

L'ignobile commento pubblicato da un tizio, senza alcun riferimento al post in discussione, ma al solo scopo di gettar fango su persone, mi ha indotto ad abilitare la moderazione dei commenti su Lettere Meridiane. Mi rendo conto che ciò toglie freschezza al dibattito, ma purtroppo non si può farne a meno, quando in ballo c'è la dignità delle persone. Per questa ragione, gli amici che intervengono sui post non vedranno più apparire i loro commenti in tempo reale, come accadeva prima ma dovranno attendere qualche ora. Sarà comunque mia cura, dare conto dei commenti più interessanti dedicando ad essi specifici post. Geppe Inserra

Foggia discute | Ritrovare la dimensione comunitaria della cittadinanza

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Fa discutere e parecchio, il post di Lettere Meridiane sul “pareggio” tra Foggia e Bari nella classifica delle qualità della vita nelle province italiane stilata dal quotidiano Il Sole 24 Ore [Quanti non avessero letto i precedenti articoli sull’argomento, trovano i relativi collegamenti in calce a questo articolo]. Tra i diversi parametri utilizzati dal quotidiano economico finanziario per stilare la classifica, c’era la percentuale di giovani laureati sul totale della popolazione. Questo indicatore vede in vantaggio la provincia di Foggia su quella di Bari, e l’abbiamo sottolineato con particolare fervore, rilevando come un giovane ateneo come quello foggiano sia riuscito ad ottenere più significativi effetti di ricaduta sul territorio, rispetto a quello barese. Esalta l’importanza del dato, a sua volta, l’ex rettore della università di Foggia, Giuliano Volpe che scrive in un commento su Facebook: “Ancora una volta è l'Università ad avere risultati positivi e a far salir

La tragedia di Manfredonia in rare fotografie su Amaraterra

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Era una tranquilla domenica mattina di fine estate quando, all’incirca alle 10, un tremendo boato terrorizzò Manfredonia. Nello stabilimento dell’Enichem, era esplosa la colonna di lavaggio dell’anidride carbonica dell’impianto preposto alla produzione dell’ammoniaca. Dalla torre sventrata si sprigionò una nube tossica che in breve tempo si riversò nei campi circostanti e nel rione Monticchio, il più vicino alla fabbrica, ubicata a poche centinaia di metri dall’abitato. I danni provocati alla salute degli operai, degli abitanti e dell’ambiente furono molto ingenti, non solo per l’incidente in quanto tale, ma anche per la scellerata decisione dei vertici aziendali di minimizzare quanto era accaduto. Gli operai vennero fatti entrare regolarmente in fabbrica il giorno successivo e vennero adibiti alla pulizia dei micidiali residui lasciati dall’esplosione, a mani nude, senza alcuna protezione. Si verificò la moria di centinaia di capi di bestiame che avevano ingerito il veleno fuor

Don Antonio Silvestri, campione di solidarietà e carità. Da oggi il Sesto Memoriale.

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Nei decenni a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento, a Foggia si viveva nella miseria più nera. Eppure, proprio in quegli anni il capoluogo dauno registrò uno straordinario florilegio di iniziative di carità e solidarietà, grazie allo straordinario apostolato di padre Antonio Silvestri, sacerdote dell’oratorio di San Filippo Neri, che operava presso la Chiesa di Sant’Eligio. Le opere di don Antonio, morto in odore di santità,  sono giunte fino a noi. La casa di ricovero per donne anziane ed ammalate che istituì in un vicolo adiacente la chiesa di San Giovanni di Dio rappresentò il primo nucleo di quelli che sarebbero diventati gli Ospedali Riuniti. Qualche anno più tardi, realizzò il Conservatorio del Buon Consiglio, ubicato dietro la Chiesa di Sant’Eligio, che ospitò invece giovani prostitute desiderose di cambiare vita. Oggi è in fase di  ristrutturazione e - a cura dell’Ipab del Conventino - è destinato ad ospitare un centro di accoglienza per gli immigrati. Il sacerdote fi

L'eccellenza turistica dei Monti Dauni. Però senza giornali.

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Con la sua consueta, certosina diligenza Maurizio De Tullio mi segnala alcuni link ad articoli sulla scomparsa dei giornali dalle edicole dei comuni più piccoli. Dalla lettura, si conferma in maniera evidente quanto era già emerso dall’ appassionato dibattito sulla sospensione della distribuzione dei quotidiani  nelle edicole dei Monti Dauni. La crisi delle edicole dei piccoli comuni si inscrive nella crisi più generale della carta stampata nell’era di internet, ed è appesantita dall'oggettiva situazione di isolamento in cui versano queste zone. Le segnalazioni di De Tullio aggiungono che il problema è nazionale, e riguarda la sopravvivenza stessa delle edicole (ovvero di imprese e posti di lavoro, dato  che mi è sembrato un po’ trascurato). Accade in Abruzzo, come si legge in un articolo sul sito Primadanoi , in cui Luigi Manzo , presidente della Fenagi-Confesercenti, l’associazione più rappresentati degli edicolanti, così racconta la crisi del settore: “Nella maggior parte

Lo sapevate che in certi posti d'Italia dire foggiano è un insulto?

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Che i foggiani non godano di grande stima e simpatia, nell’immaginario collettivo nazionale, è cosa risaputa, ma che in alcune parti d’Italia dire foggiano a qualcuno significhi più o meno insultarlo, davvero non l’immaginavo. Calmatevi: questa volta non c’entrano affatto i baresi e nemmeno la trita querelle sul foggianesimo , neologismo coniato dal governatore pugliese Nichi Vendola per bollare la tendenza dei dauni all’autocommiserazione. La questione viene da ben più lontano. Il posto d’Italia dove il termine foggiano è quasi una parolaccia è infatti quella parte di Toscana compresa tra le province di Pisa e Livorno. L’ho scoperto quasi casualmente, imbattendomi  in un curioso commento sul blog di pensieri pisani Fai Ammodino , segnalatomi da mio figlio che a Pisa vive per ragioni di studio. Il commento  riguarda un argomento che non riguarda affatto  l’essere foggiano, ma  una festa pisana, La Luminara , che si svolge il 16 giugno, vigilia di San Ranieri, patrono della città ch

Monti Dauni esclusi dai finanziamenti Smart Puglia: la protesta di Lamarucciola

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Non si sono ancora placate le polemiche per la sospensione del servizio di distribuzione dei quotidiani alle edicole dei piccoli comuni del Subappennino Dauno, che già si profila all'orizzonte un'altra dura protesta. Rino Lamarucciola, uno dei più navigati esponenti politici dei Monti Dauni (è stato per dieci anni sindaco di Pietramontecorvino) affida alla sua bacheca facebook un durissimo attacco alla Regione. "Oltre alla viabilità, al trasporto pubblico e ai giornali - scrive Lamarucciola - ai Comuni dei Monti Dauni viene negata la possibilità di partecipare alla procedura negoziata per l'intervento patti per la città ." L'ex sindaco di Pietra punta l'indice contro la Determinazione del Dirigente Servizio Ricerca Industriale e Innovazione del 16 dicembre 2013, n.483, pubblicata sul BURP n.1 del 02.01.2014 con cui la Regione Puglia ha proceduto all'approvazione delle Direttive per l'attuazione, del format progettuale ed all'impegno di s

Non è colpa delle rose: il sound pugliese di Una

Adoro Playlist , la rubrica musicale di Internazionale curata da Pier Andrea Canei. Un critico intelligente, che con attenzione e scrupolo seleziona, promuove e segnala la musica indie , italiana e non. Tre brani alla settimana, messi in fila al primo, secondo e terzo posto come, appunto, in una playlist. Al terzo posto, qualche numero di Internazionale fa, Canei ha inserito una bella canzone pugliese, Non è colpa delle rose , di Marzia Stano, alias Una . “Musicalmente è una lamentatio sudista ben strutturata, e in un certo qual modo è il pezzo che meglio rappresenta Puglia Sounds 2013, bella compilation dell’ultimo XL (il supplemento musicale di Repubblica, n.d.r.).” Canei ha ragione. La canzone di Una rappresenta al meglio il nuovo sound pugliese. Il testo - molto delicato e nello stesso tempo intenso - affronta il tema dell’integrazione con gli immigrati: le rose di cui al titolo sono quelle vendute nei ristoranti, e quasi sempre rifiutate con sufficienza. Ecco la canzone

La scomparsa dei quotidiani nel Subappennino: le opinioni e le polemiche

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Il post di Lettere Meridiane (ripreso dall’ apertura del Quotidiano di Foggia , di qualche giorno fa) sulla sospensione della  distribuzione dei quotidiani nelle edicole del Subappennino Dauno ha suscitato diverse prese di posizioni e commenti, soprattutto tra gli addetti di lavori. Ho già pubblicato l’approfondita riflessione di Maurizio De Tullio . Diversa l’opinione di diversi altri giornalisti intervenuti. La tesi ricorrente è che, dato lo scarso numero di lettori (dovuto essenzialmente - giova ricordarlo - allo scarso numero di abitanti) nella zona, effettivamente il servizio è antieconomico. E che non è comunque il caso di preoccuparsi più di tanto, visto l’avvento di internet e della banda larga che comunque garantisce il diritto all’informazione. Ecco i diversi interventi.

Sole 24 Ore, Università: Foggia meglio di Bari per la ricaduta sul territorio

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Foggia e Bari pareggiano la sfida, o quasi, nell’annuale classifica della qualità della vita nelle province italiane stilata dal quotidiano Il  Sole 24 Ore . Abbiamo esaminato in un precedente articolo , come si sono comportate le due province nella prima serie di indicatori utilizzata dal quotidiano economico finanziario, in particolare per quanto riguarda Tenore di vita, Servizi e ambiente e Affari e Lavoro . Completiamo l’analisi, soffermandoci sulla seconda serie di indicatori, che riguardano l’ordine pubblico, la popolazione, il tempo libero . Anche questi non privi di sorprese. Per quanto riguarda l’ordine pubblico, Bari va decisamente meglio di Foggia, classificandosi all’81° posto della classifica nazionale, con 391 punti, mentre Foggia si colloca nove gradini più in basso: 90° posto e 375 punti. Prendendo in esame i singoli parametri, a penalizzare la Capitanata sono soprattutto il fenomeno delle estorsioni e quello delle truffe e frodi informatiche. È infatti in ques

Il giornale che non c’è. Considerazioni e proposte di Maurizio De Tullio

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L'articolo di Lettere Meridiane sulla sospensione della distribuzione dei quotidiani in quindici comuni del Subappennino Dauno sta suscitando una vivace discussione, sui social network e non. Cercherò di darne conto nel blog. Cominciamo da questo contributo, approfondito e ricco di stimoli, di Maurizio De Tullio , amico e collega giornalista da sempre particolarmente attento ai temi che riguardano la comunicazione. Assieme ad  Arcangelo Renzulli qualche anno fa dette vita a Il vademecum , prima settimanale poi mensile, che fu, per oltre quattro anni, l'unico giornale italiano, se pur telematico, a occuparsi di informazione e comunicazione a livello locale, pubblicando la bellezza di 112 numeri, tuttora in rete . * * * Due notizie apparentemente diverse ma che, a mio avviso, richiamano ad una comune riflessione. La prima. Da martedì 7 gennaio 2014 l'Agenzia Lobuono di Bari, che da anni distribuisce in provincia di Foggia quotidiani e riviste per conto degli editori

Niente più quotidiani nel Subappennino

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Il Subappennino si allontana ancora di più dalla Puglia. I cittadini di quindici piccoli comuni ricadenti in questo territorio (Alberona, Anzano, Biccari, Candela, Carlantino, Castelluccio dei Sauri, Casalnuovo Monterotaro,  Casalvecchio di Puglia, Castelluccio Valmaggiore,  Faeto,  Monteleone di Puglia, Panni, Roseto Valfortore, Volturara Appula e Volturino) da qualche giorno non possono più leggere i giornali, salvo a non andarseli a comprare in qualche centro più grande. L'agenzia di distribuzione che serve le edicole in tali comuni ha infatti sospeso unilateralmente il servizio, ritenendolo antieconomico. Lo fa sapere Il Quotidiano di Foggia che all'evento dedica la copertina del numero oggi in edicola ( qui il post del sito web del giornale cittadino ). È appena il caso di rilevare che nell'elenco non figurano alcuni centri - come Celle San Vito - i cui abitanti già fa tempo non possono leggere più i giornali, perché non hanno neanche l'edicola. Il problema si

Una stupenda canzone di Michele Tancredi canta l'anima del Gargano

Sta suscitando molte interessanti reazioni l'articolo pubblicato da Lettere Meridiane sulla proposta di costituire un distretto di musica e artigiano artistico sul Gargano. Pubblicherò i diversi commenti nei prossimi giorni. Tonino Tancredi mi ha però regalato una bellissima chicca che vale la pena mettere in evidenza da sola: è la canzone che Michele Tancredi, musicista garganico emigrato in Germania, ha dedicato alla sua terra. Una melodia struggente, parole intrise di nostalgia e di commozione, che suscitano profonda emozione in quanti l'ascoltano. È davvero straordinario come Tancredi riesca, attraverso la sua musica, il suo canto e le sue canzoni, a restituire i colori e l'anima più profonda del Gargano. Ascoltatela, amatela, condividetela.

Due stemmi foggiani tornano alla luce a Lucera: le ipotesi sulla loro origine

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L’articolo di Lettere Meridiane sul rinvenimento nella chiesa lucerina di San Leonardo di due stemmi raffiguranti tre fiammelle sull’acqua (simbolo della città di Foggia) ha scatenato la fantasia e la creatività degli amici lettori, che hanno formulato diverse ipotesi sulla possibile origine dei due preziosi reperti. Per Savino Russo potrebbe trattarsi di un riverbero delle complesse vicende della Chiesa a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento: “c’erano gli agostiniani anche a Foggia, e dunque si può ipotizzare il passaggio di un "abito dismesso" nell'ambito di una stessa famiglia. Poi c'e' tutta la storia delle soppressioni, quelle murattiane in primis: alcune chiese furono letteralmente spogliate; altre chiese, in seguito, acquisirono statue ed arredi magari acquistati all'asta. È il caso della statua di Sant'Anna, nell'omonima chiesa, riacquistata per pochi carlini e proveniente da Santa Maria di Costantinopoli e dello stesso altare maggior

Un distretto musicale sul Gargano. Sfida difficile ma affascinante.

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Trovo entusiasmante l’appello lanciato dall’associazione culturale Carpino Folk Festival per la costituzione di un distretto della musica e dell’artigianato artistico sul Gargano. Potrebbe essere la chiave di volta per restituire alla Montagna del Sole quella competitività che sta perdendo a vantaggio per restare nell’ambito pugliese di zona come il Salento che negli ultimi anni si sono meglio attrezzate sotto il profilo dell’offerta, anche musicale e culturale, La proposta formulata dal direttore artistico del Carpino Folk Festival è tanto suggestiva quanto semplice: “unire tutte le attività finora svolte con tanta fatica dalle aziende a dai comuni del Gargano con la cultura e lo spettacolo, in un Distretto della musica e dell'artigianato artistico, per accrescere ulteriormente la forza di attrazione del nostro territorio.” Il Presidente dell’associazione carpinese Pasquale Di Viesti ha chiesto all'Ente Parco del Gargano di farsi promotore del progetto, così disegnando

Proviamo a vincere la sfida della memoria

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L’appello di Lettere Meridiane ad unire energie e sforzi affinché dalla commemorazione della tragica estate del 1943 possa scaturire una memoria condivisa forte ha trovato risposte pressoché unanimi da parte di tutti quelli che erano  stati chiamati in causa: autori, ricercatori, amministratori di siti e gruppi di Facebook. Ho raggruppato le risposte, i commenti, le osservazioni dei tanti intervenuti in un documento che potete scaricare cliccando sui seguenti collegamenti in versione pdf o in versione epub . Mi sembra necessario che la discussione suscitata dall’articolo in cui lanciavo l’appello venga il più possibile condivisa, rappresentando la base per un confronto pubblico i cui tempi sono ormai maturi. Anche per superare una volta per tutte i dubbi, le perplessità. Quel che conta, come vedrete leggendo i diversi contributi, è che tutti convengono sull’idea di una rete della memoria . La sfida, adesso, è cercare di sedimentare la memoria condivisa che sta nascendo, in

Foggia maglia nera per la raccolta differenziata

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Resta sempre molto critico il rapporto tra Foggia e la raccolta differenziata dei rifiuti. La nuova gestione del servizio, che dopo il fallimento dell’Amica viene svolto dall’Amiu, non sembra aver invertito una tendenza che fino ad oggi è stata sempre negativa. È però opportuno tener presente che la responsabilità della raccolta differenziata è del Comune, che lo affidato alla municipalizzata barese. Ma forse qualcosa comincia a muoversi. Lo si rileva dai dati sull’andamento della raccolta differenziata pubblicati dal sito regionale Rifiutiebonifica che si riferiscono all’arco temporale compreso tra febbraio e novembre 2013. La percentuale di differenziata sul totale dei rifiuti solidi urbani è appena il 5,1: molto bassa, ma significativamente superiore a quella della precedente gestione (quando Amica si avvaleva dell’azienda Dauniambiente) che negli anni 2011 e 2012 totalizzava una percentuale inferiore al 3%. Nel complesso, nell’arco temporale preso in considerazione, i foggi