I bombardamenti come public history, ma attenti alle sterili polemiche
Il settantesimo anniversario dei bombardamenti alleati su Foggia potrebbe essere un’irripetibile occasione per cominciare a costruire una storia pubblica anche nel capoluogo dauno, a partire da quella che è stata la pagina più atroce e più drammatica della sua storia recente. Ve ne sarebbe necessità, per tante ragioni, la più importante delle quali sta nella urgenza di ritrovare una memoria condivisa del passato, che sia in grado di far percepire meglio il presente alla comunità cittadina, consolidandone la malferma identità. I bombardamenti non distrussero soltanto vite umane e palazzi. Uccisero la memoria, e con essa, annichilirono pezzi consistenti di identità. La progressiva rarefazione della memoria collettiva trovò paradossalmente un’alleata nella tumultuosa ricostruzione che la città conobbe a guerra conclusa. Nel giro di pochi anni Foggia esplose dal punto sia dal punto di vista edilizio che da quello demografico. Non si trattava soltanto di ricostruire quanto la guerra ave