Trasversalismo che funziona: ecco il Comitato Vola Gino Lisa

Il trasversalismo non mi è mai piaciuto. Preferisco generalmente gli schieramenti nitidi: chi la pensa in un modo da una parte, chi la pensa diversamente dall'altra. Chi deve scegliere scelga, come meglio ritiene, ma senza che ci sia confusione rispetto a ciò che sceglie.
Ma in tempi di crisi dei valori, delle ideologie, dei partiti, della politica e chi più ne ha ne metta, la nitidezza è diventata merce sempre più rara, così che in certe condizioni una certa dose di trasversalismo non fa male, e può anzi contribuire a raggiungere obiettivi e risultati altrimenti impossibili.
Gioacchino Rosa Rosa ha recentemente tessuto l'elogio del trasversalismo in un post sulla bacheca di Riaccendiamo le idee, uno dei gruppo facebook hanno aderito all'evento ULTIMI, ma non ci arrendiamo svoltosi la scorsa settimana ad iniziativa di Giampiero Protano e Michele Salatto, esponenti di primo piano della componente renziana del Pd di Capitanata.
Per la prima volta la politica ha incontrato il mondo del social network, delle imprese innovative, delle start up. Per andare dove, è ancora presto per dirlo, ma l'obiettivo è sicuramente intrigante: costruire una nuova classe dirigente, con un sistema di reclutamento non più affidato ai metodi della vecchia politica ma alla creatività, all'onestà, alla voglia di fare per la città.

Ecco quanto Rosa Rosa ha scritto: "Noi, pur non essendo del PD e tantomeno Renziani, abbiamo partecipato a questo incontro che tra cose più o meno interessanti credo mi abbia arricchito di conoscenze. Mi ha fatto piacere conoscere il progetto di Antonio Cavaliere, quello di Enzo Dota (che ha risvegliato la concreta attenzione del sindaco di Bari Emiliano) ho saputo qualcosa in più su Banca Etica, i numeri (impressionanti) del turismo garganico e poi, abbiamo avuto l'occasione di far conoscere il nostro video Riaccendiamo le idee ad una platea che non l'aveva mai visto e che ci ha tributato due spontanei applausi. Certo si potrà dire che gli organizzatori si sono mossi per prepararsi alla campagna elettorale ma credo che nessun politico, al mondo, non abbia come fine quello di essere eletto e governare. Quindi, per quanto mi riguarda, come in ogni cosa, il prendo il buono che c'è, e ignoro il resto."
Questo prendere il buono che c'è, ed ignorare il resto può essere a ben vedere un metodo nuovo di fare politica, in una città in cui troppo spesso la logica delle appartenenze ha schiacciato quella della qualità, del merito.
Un altro interessante laboratorio di trasversalismo possibile mi sembra il Comitato Vola Gino Lisa, che verrà presentato ufficialmente domani (ore 11.00 Salone del Conart al Villaggio Artigiani): associazioni, imprese, professionisti, cittadini che hanno cuore le sorti dello scalo foggiano, si mettono assieme per perseguire due obiettivi, importanti, nevralgici per il futuro della città e della provincia, ma temporalmente limitati e circoscritti: l'allungamento della pista (che finalmente sta per essere appaltato da Adp) e il ripristino dei voli.
Il comitato è apartitico e dichiaratamente trasversale. Possono farvi parte tutti quelli che credono nella mission di cui sopra. Un bell'esempio di quanto vagheggiato da Rosa Rosa: "prendere il buono che c'è" (l'aeroporto, i voli) e "ignorare il resto" (le appartenenze politiche, le ideologie, le polemiche sterili ed infinite).

Commenti

Enrico Ciccarelli ha detto…
Mi spiace dover sempre rilasciare commenti "antipatizzanti", ma credo che anche di questo articolo si debba, according to Rosa Rosa, "prendere il buono che c'è". È certamente positivo che si esca da accampamenti che non hanno più molta ragion d'essere e ci si apra al contributo di molti, meglio se distanti da noi e fra di loro. Ma la miopia di fondo del qualunquismo è proprio la ricerca del "buono in sé", di una presunta verità che preesiste alle opinioni. Non è vero che un obiettivo condiviso sia neutro, non è vero che le stesse persone e le stesse cose dette all'assemblea dei renziani avrebbero avuto identica valenza all'assemblea del Pdl o a quella dei renziani. È un mito falso e pericoloso che si possa fare a meno dei duri spartiacque, delle scelte dirimenti, delle opzioni di principio. Non per farsene abbagliare, ma perché senza la loro guida ci si consegna ad un'insulsa e indifferente deriva.

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