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Visualizzazione dei post da aprile, 2015

Foggia, chi parte, chi resta.

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L'emigrazione intellettuale colpisce le aree più deboli. Foggia, purtroppo, non fa eccezione. La città e la provincia hanno perduto via via intelligenze importanti, che hanno reso ancora più complicato decidere di stare a Foggia. Partendo dai casi e dalle storie di tre noti intellettuali e autori foggiani, Lettere Meridiane ha ospitato qualche mese fa una lunga e ricca discussione sull'argomento, vivacizzata anche da diversi racconti e testimonianze personali: di chi se n'è andato, di chi ha scelto invece di restare ed anche di chi è tornato. I diversi interventi sono stati adesso raggruppati in una pagina specifica, intitolata Chi parte e chi resta , che racconta una insolita storia collettiva cittadina. Sono pubblicate, in ordine cronologico, le riflessioni di Antonio Vigilante, Gianni Pellegrini, Salvatore Speranza, Antonio Fortarezza, Mara Cinquepalmi, Gianni Ruggiero, Daniela Marcone, Franco Salcuni e Gino Longo.  Per accedere alla pagina e alle lettere meri

L'antifascismo in Capitanata fu soprattutto femminile

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Giovanna Paolino La riscoperta della dimensione femminile dell'antifascismo in Capitanata promossa da Auser, Spi Cgil e Coordinamento Donne Spi Cgil con la riuscita iniziativa di qualche giorno fa sta suscitando un vivo interesse tra gli amici e i lettori di Lettere Meridiane . Per gentile concessione dell'autrice, Tina Pizzolo , responsabile del Coordinamento Donne dello Spi Cgil, pubblichiamo questo interessante articolo sull'argomento. * * * Il contributo dato dalle donne di Capitanata all’antifascismo fu importante. Purtroppo gli eventi che videro protagoniste le nostre donne sono ancora oggi poco conosciuti. Basta un dato: si devono al coraggio e alla sensibilità delle donne i pochi episodi di protesta popolare contro il regime fascista che si sono registrati durante il ventennio in p rovincia di Foggia. Si deve agli studi e alle ricerche di Vito Antonio Leuzzi se è stata sottratta all’oblio la rivolta delle donne di Monteleone di Puglia che il 23 ago

De Tullio: quando si parla dell'altro... due pesi e due misure

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di Maurizio De Tullio Qualche settimana fa, su ‘Lettere Meridiane’ , facevo presente il vergognoso atteggiamento dei media italiani (e foggiani, soprattutto) nel segnalare il differente trattamento mediatico rispetto a due notizie di cronaca, due terribili notizie di cronaca, che avevano grandissime affinità. Solo con grave e colpevole ritardo alcuni TG nazionali (penso al TG1, TG3 e al TG de la 7) hanno fatto marcia indietro ponendo in evidenza la similitudine dei due casi – quello del povero Davide, ucciso da un ubriaco marocchino fuori da un bar a Terni e subito enfatizzato a livello nazionale dalla stampa e dalla politica populista, e quello del marocchino Moustafa, picchiato quasi a morte da un sanseverese fuori da un bar locale e, per alcuni giorni, ignorato dalla stessa “classe” giornalistica e politica – ma senza soffermarsi sulla caduta di sensibilità (e di professionalità) delle due categorie, quelle dei giornalisti e dei politici. Oggi sono costretto ad occuparmi non

Sbano: "Senza le vittime di Foggia la libertà non si sarebbe conquistata"

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L'amico Alfredo Signorile deposita sul mio profilo facebook  le seguenti interessanti considerazioni sul luogo comune dello scarso contributo meridionale alla Liberazione: "Alla grave affermazione di Salvini sull'assenza di partigiani nell'Italia meridionale, ha risposto degnamente Geppe Inserra sulla presenza dei nostri conterranei e soprattutto delle nostre donne del Gargano e del sub-appennino che hanno contribuito fattivamente alla resistenza. Ciò che più mi meraviglia è che, nonostante tutto, a Foggia siano sorte alcune sezioni politiche Noi con Salvini ". Signorile si riferisce alla lettera meridiana intitolata La forza delle donne , in cui ho ricordato le sommosse che si registrarono in pieno regime fascista ad opera delle donne di Monteleone di Puglia e di Cagnano Varano.  Va detto anche che l'articolo ha suscitato un interessante dibattito (ne darò conto nei prossimi giorni) su una questione non secondaria: si possono ritenere episodi di antifasci

Palermo: "Molto probabile l'uso di bombe incendiarie nei bombardamenti su Foggia"

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Tommaso Palermo , cultore di storia locale, tra i maggiori esperti dei bombardamenti su Foggia e degli eventi connessi, mi ha inviato un dettagliato contributo di riflessione e di approfondimento a proposito della lettera meridiana in cui, traendo spunto dalla testimonianza di un lettore e incrociandola con quanto narrato dallo scrittore Luciano Bianciardi sulla tragica incursione del 22 luglio 1943, veniva ipotizzato l'uso, da parte delle forze aeree alleate, di bombe al fosforo. Palermo conferma questo sospetto, con un'analisi rigorosa dei dati storici e di altre testimonianze disponibili. Ecco quanto scrive Tommaso, che ringrazio per il suo impegno storico e divulgativo. (Nella foto, "Foggia distrutta". Con licenza Pubblico dominio tramite Wikipedia - http://it.wikipedia.org/wiki/File:Foggia_distrutta.jpg#/media/File:Foggia_distrutta.jpg ) * * * Le bombe lanciate sulle città dagli angloamericani erano dei proietti cavi di corpo metallico contenenti una car

Gino Lisa: ok dal ministero. Adesso non ci sono più alibi.

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Il parere favorevole della commissione nazionale del ministero dell’Ambiente alla valutazione d'impatto ambientale per l'allungamento della pista dell'aeroporto Gino Lisa apre una fase nuova, chiudendo il tormentone delle estenuanti lungaggini della procedura (in genere bastano sei mesi, ci sono voluti invece 25 mesi e un percorso ad ostacoli, che si è concluso con l'esame del progetto in assemblea plenaria, dopo che un'altra commissione aveva espresso parere sfavorevole). Adesso non ci sono più alibi: l'allungamento della pista si può fare. E si deve fare, assieme al recupero dell'aeroporto foggiano negli scali d'interesse nazionale, da cui è stato escluso a causa dello scarso traffico che si è registrato negli ultimi anni (e proprio - giova ricordarlo - per la mancanza di una pista che possa consentire l'atterraggio e il decollo di velivoli più grandi e più convenienti dal punto di vista commerciale). Non ci sono più alibi per quanti, sotto sot

Bombe al fosforo nei bombardamenti su Foggia?

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Nel corso delle tragiche incursioni aeree sulla città di Foggia, che provocarono la distruzione della città e la morte di migliaia di inermi cittadini, potrebbero essere state utilizzate le micidiali bombe al  fosforo. Il sospetto diventa sempre più corposo. Un caro amico, appassionato di storia locale, mi invia questa struggente testimonianza: Egr. dott. Inserra, come Lei ho anche io a cuore la storia della Capitanata e, vorrei dirle cosa mi raccontava mia nonna dei terribili bombardamenti di cui Foggia fu colpita. Io oggi ho 54 anni e mia nonna non esiste più da diverso tempo, ma mi raccontava che dopo un terribile bombardamento Foggia fu colpita da una strana epidemia e morì se non erro o una figlia piccola o una nipote di mia nonna. Foggia seppelliva sia le vittime del bombardamenti, sia quelli colpiti da questa malattia. Mia nonna si mise a litigare con chi seppelliva le vittime per poter vedere la bambina. Uno di questi, per farla stare zitta, l'accontentò aprendo la bar

La forza delle donne

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L’apertura e la disponibilità on line di nuovi archivi, assieme ad un rinnovato interesse per la storia locale, stanno permettendo di smontare un po’ alla volta lo stereotipo che vuole che nel Mezzogiorno l’antifascismo fu poca cosa rispetto al Nord. Pochi sanno che la Capitanata fu teatro, durante il regime fascista, di ben due manifestazioni popolari che videro protagoniste le donne: episodi di questo tipo erano rarissimi, a causa dei rigorosi controlli imposti dalla forze di polizia verso quanti in qualche modo dissentivano dal Governo. In entrambi i casi, a provocare lo sdegno popolare furono le condizioni di fame e di miseria cui la guerra aveva costretto il popolo. È il caso di sottolineare la forza che le donne daune riuscirono ad esprimere in queste occasioni, dando scacco al regime. Il primo episodio si registrò a Cagnano Varano, il 1° dicembre del 1941, in pieno periodo bellico. Viene puntualmente raccontato dal Questore dell’epoca nel rapporto periodico che questi inviav

La storia tutta da scrivere dell'antifascismo in Capitanata

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Antifascismo e resistenza nel Mezzogiorno, in Puglia, in Capitanata, una storia dimenticata? No. Piuttosto una storia non ancora scoperta. Per questo è importante “fare memoria”. In occasione del settantesimo anniversario della Liberazione, ecco una raccolta degli articoli e degli e-book che ha pubblicato sull'argomento Lettere Meridiane . Buona lettura. Ebook: Figli sconosciuti, Il contributo dei foggiani alla Resistenza: in ebook la nuova edizione del quaderno di Raffaele de Seneen Il memoriale di Giovanni Roselli, foggiano sopravvissuto a Dachau Articoli: L'antifascismo di Capitanata fu rigoglioso e radicato: ecco i dati  Si pensava fossero dispersi, invece erano deportati 116 cittadini di Capitanata. La bella iniziativa della Biblioteca Provinciale "Giuseppe Di Vittorio, mio padre": su Lettere Meridiane il memoriale della figlia Baldina  Nicola Ugo Stame, il dovere della memoria

Una foggiana candidata al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione

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Quest’anno le elezioni del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione assumono un particolare significato, perché coincidono con la riforma della scuola avviata dal Governo Renzi, e c'è dunque più che mai bisogno di un organismo consultivo, che possa dialogare e confrontarsi con il Ministero, in un momento così delicato di cambiamento e di transizione. In lizza c’è anche una foggiana: Loredana Olivieri , insegnante della scuola primaria e segretaria provinciale della Flc Cgil. Olivieri è candidata per la scuola primaria (e possono dunque votarla le insegnanti e gli insegnanti di tale ordine di scuola, in tutta Italia) con la lista “Cgil Valore Scuola” ed è una candidatura significativa e importante, che riconosce il lavoro svolto in questi dalla Flc Cgil pugliese e provinciale, per difendere la scuola pubblica e per tutelare la dignità e la qualità professionale dei docenti e di tutti gli operatori scolastici. Si vota il 28 aprile prossimo. "In questi anni - scrive Lor

A rischio un pezzo importante dell'Archivio di Stato di Foggia

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Foggia corre il rischio di perdere una parte importante dei documenti custoditi dall’Archivio di Stato, uno dei più antichi e importanti del Mezzogiorno. A lanciare l’allarme è Saverio Russo , presidente della Fondazione Banca del Monte, docente all’Università di Foggia, dove ha diretto il Dipartimento di Studi Umanistici. Il pericolo che i documenti vengano trasferiti si legge tra le righe del piano di razionalizzazione delle sedi del Ministero dei Beni Culturali, che prevede una drastica riduzione delle spese per i fitti passivi e il concentramento dei materiali attualmente custoditi nelle sedi da chiudere, in un Polo archivistico di deposito che sta sorgendo in una caserma dismessa di Monopoli. La sede che verrebbe tagliata, a Foggia, è quella di viale Europa dove sono custoditi importanti fondi archivistici come il catasto dei terreni, i protocolli notarili della seconda metà dell’Ottocento, i documenti dell’amministrazione finanziaria preunitaria, della Prefettura e dello stato

Lucera a Expo 2015, grazie a Sgarbi e Trincucci

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È scattato il conto alla rovescia per Expo 2015 , e per quanto riguarda la provincia di Foggia sembra essere mancata una cabina di regia che coordinasse gli interventi per promuovere la visibilità della Capitanata nella prestigiosa vetrina internazionale che aprirà i battenti a Milano il prossimo primo maggio. Meno male che ci hanno pensato intellettuali affezionati alla propria terra a fare in modo che la Daunia possa essere in qualche modo rappresentata e visibile. Intellettuali come Giuseppe Trincucci di Lucera che, approfittando dell’amicizia che lo lega da lunga data a Vittorio Sgarbi , ambasciatore per le Belle Arti per Expo, lo ha contattato sollecitandolo affinché anche Lucera potesse avere uno spazio all'Esposizione Universale. “Sgarbi - rivela Trincucci sulla sua bacheca facebook -  mi ha risposto di esserne felice . Mi ha incaricato di scegliere per la Mostra iconografica "L'immagine dell'Italia nella fotografia", sei foto di Giuseppe Cavalli . La sce

Allarme a Foggia: amianto in viale Giotto

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Con un documentato articolo  su Newsgargano , Nico Baratta lancia l'allarme sulla presenza di amianto a Foggia. Il fatto si è verificato in viale Giotto, dove alcuni ignoti avrebbero lasciato  nei pressi di un cassonetto per la raccolta dei rifiuti solidi urbani una vasca di eternit, probabilmente una vecchia autoclave. L'oggetto è stato messo in sicurezza affinché non disperda nell'aria i residui velenosi. La zona è stata transennata. I residenti attendono l'intervento di bonifica. Per leggere tutto l'articolo di Baratta, cliccare qui .

Giamburrasca? Abitava a Foggia

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Commentando l'articolo su Carlo Collodi e il suo tour foggiano, in occasione della pubblicazione del terzo tomo de Il Viaggio per l'Italia di Giannettino , Maurizio De Tullio mi delizia con una "chicca" che volentieri giro agli amici e ai lettori di Lettere Meridiane . Se Carlo Collodi passò per Foggia, un altro popolarissimo autore di libri per ragazzi, Luigi "Vamba" Bertelli (nella foto), creatore di Giamburrasca, addirittura vi soggiornò in quanto vi lavorava come ferroviere, e probabilmente proprio a Foggia cominciò a pensare al personaggio che lo avrebbe reso celebre in tutto il mondo. Ecco quanto mi scrive Maurizio che ringrazio per la "chicca" e per le espressioni di stima nei confronti miei e dell'impareggiabile Gaetano Matrella . Complimenti, Geppe, per il tuo sforzo nel recuperare pezzi di memoria storica relativi alla Capitanata di tanti anni fa! E complimenti a quel grande maestro di giornalismo che fu Gaetano Matrella e a q

Cervaro, il baffo, la vendita del Magazzino: il gioco delle tre carte delle FF.SS.

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Perché le Ferrovie dello Stato mettono in vendita un complesso immobiliare così prestigioso come l’ex Magazzino Approvvigionamenti di Cervaro (nella foto), quando in quella località potrebbe essere realizzata una nuova stazione? A porre questo interrogativo, tutt’altro che ozioso, è un lettore ed amico di Lettere Meridiane , Pietro Orsi , che di stazioni e ferrovie se ne intende, per essere stato per molti anni capostazione e dirigente dello Ferrovie dello Stato. "Se qualcuno si ricordasse che con la cosiddetta linea veloce Bari-Roma i treni dovrebbero arrivare e partire dalla ex stazione di Cervaro, forse penserebbe ad un migliore utilizzo del vecchio Magazzino Approvvigionamenti di Cervaro….”, tanto scrive Orsi in un commento al post di Lettere Meridiane in cui davo notizia della messa in vendita dei gioielli di famiglia del patrimonio ferroviario foggiano: l’ex Cineteatro Ariston e, appunto, l’ex Magazzino Approvvigionamenti di Cervaro. Orsi si riferisce al progetto del cosi

Il viaggio in Capitanata di Carlo Collodi

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Tra i diversi turisti che visitarono Foggia alle fine dell’Ottocento vi fu anche l’autore della storia più famosa del mondo, Carlo Collodi, papà di Pinocchio. Non si è detto e scritto molto sul viaggio che portò lo scrittore fiorentino in terra di Capitanata, e proprio negli anni in cui egli dava alle stampe il suo capolavoro. Collodi racconta Foggia, Manfredonia, Monte Sant’Angelo e Lucera con la penna e la voce di Giannettino, un altro personaggio per l’infanzia, meno noto di Pinocchio, ma assai più presente del burattino di legno nella sua ricca produzione letteraria.  Ho appreso del viaggio in Capitanata di Carlo Collodi sfogliando la raccolta del Nuovo Risveglio , che mi è stata regalata dall’indimenticabile e compianto direttore del periodico cattolico. Uno scrigno di preziosi ricordi, che cercherò di offrire a mia volta agli amici e ai lettori di Lettere Meridiane . Il Nuovo Risveglio ospita un articolo molto documentato di Carlo Raso, intitolato Foggia e la Capitanata

Cineteatro Ariston in vendita, la gara va deserta

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Con i suoi 800 posti a sedere, è stato il cineteatro più grande della città di Foggia. Ma sembra sempre più difficile che l’Ariston possa riaprire i battenti. Il suo destino appare segnato: se da un lato è definitivamente sfumato il progetto di trasformarlo in un contenitore culturale polivalente, dall'altra non si riesce ancora a trovare chi voglia farsene carico.  Il proprietario, le Ferrovie dello Stato, ha messo in vendita l’immobile attraverso la Ferservizi, società del gruppo preposta alla gestione del patrimonio immobiliare. A tal fine è stata indetta una gara, che è però andata deserta. Nessuno si è fatto avanti per rilevare la struttura, per la cui vendita era prevista una base d’asta di un milione e 700.000 euro; tantissimi, tenuto conto anche della situazione di degrado in cui versa il vecchio teatro, chiuso ormai da anni. "A causa del disuso - si legge nella brochure di Ferservizi che illustra le caratteristiche -, lo stato di manutenzione generale è scarso

Fareassieme, la sfida di una nuova salute mentale

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Poco più di un anno fa, Foggia ospitò un evento memorabile. Sotto lo sguardo vigile e sornione di un monumento che ne ha viste tante come Marco Cavallo , operatori e psichiatri, pazienti e loro familiari, tecnici e politici si ritrovarono a riflettere e a confrontarsi sul disagio mentale, ma da un punto di vista decisamente nuovo e stimolante per ii territorio: superare le sempre più frequente istituzionalizzazione dei disagiati psichici, riportando il territorio e i servizi al centro dello star bene mentale. Non era e non è una questione di poco conto, perché la crescente istituzionalizzazione sta facendo rientrare dalla finestra quel che Franco Basaglia e i suoi avevano cacciato via dalla porta, con la chiusura dei manicomi voluta dalla Legge 180, che non fu soltanto una legge di riforma della psichiatria, ma un manifesto di convivenza civile e di rispetto della persona umana. Una rivoluzione culturale autentica, ma oggi dimenticata o quasi. Ho avuto il piacere di prendere parte a

Ajinomoto-Insud: la storia del fallimento di una politica industriale

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L’immagine che illustra questa lettera meridiana è stata postata, qualche giorno fa, dall’amico Giorgio Montedoro sul suo profilo Facebook. Riproduce la bustina di un insaporitore giapponese, a base di glutammato monosodico, che si vende nei maggiori supermercati. Pochi sanno, però, che una volta questo prodotto veniva preparato in provincia di Foggia, a Manfredonia. "Quali le reali ragioni di una chiusura di una fabbrica che realizzava un prodotto che economicamente ancora tira?", si chiede argutamente Montedoro. La storia dell'Ajinomoto-Insud di Manfredonia e della vertenza che esplose all'indomani della sua improvvisa chiusura, costituisce uno dei  capitoli più controversi ed emblematici del processo di industrializzazione vissuto dalla Capitanata a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta. Delle sue potenzialità, dei suoi limiti. Di quella vertenza conservo un ricordo molto vivo, perché fu la prima di cui mi occupai, da cronista, allora molto giovane. Da un

L'abbraccio di Foggia a Carmela Morlino: grande prova di civiltà

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La positiva sensazione di un momento forte di coesione e di solidarietà, offerta dalla fiaccolata di domenica sera, in ricordo di Carmela Morlino , foggiana vittima di femminicidio, è confermata dalle reazioni e i commenti degli amici e dei lettori del blog, nonché dalle numerose condivisioni della lettera meridiana in cui riferivo della serata. La preside Michelina Boccia , intervenuta nel corso della riflessione collettiva che ha concluso la fiaccolata, in piazza Battisti, scrive: "Foggia si riunisce intorno al grande dolore di Matteo e Maria Teresa e lo fa proprio. Ora è il tempo che tutti, uomini e donne della città, si rimbocchino le maniche e lavorino, umilmente ma fermamente, come piccoli operai , per realizzare il grande sogno dell'effettiva parità di genere, educando i bambini e le bambine al rispetto, al piacere di saper camminare mano a mano tra loro, senza distinzioni e senza prepotenze di alcun genere. Se il sogno è collettivo e sentito, ce la faremo. Grazie, M

Iosa, Sabbetta, Paolella, eroi dimenticati. L'Italia li ricorda, non la loro Foggia.

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Antonio Iosa Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo questo contributo di Maurizio De Tullio . * * * Coltivare la memoria storica, sia se riferita a un passato remoto che ad uno recente, è sempre un esercizio che fa bene. Fa bene alla città, al territorio. Fa bene ai più giovani, perché possano crescere consapevoli di quale passato ha forgiato le vite dei nostri avi, dei luoghi in cui sono nati e dove hanno sviluppato speranze, progetti e sogni realizzati. Fa bene alle “Cattedrali laiche”, la bellissima espressione usata dalla collega Roberta Jarussi, l’anno scorso, per dipingere con straordinarie pennellate il senso di ‘essere’ e ‘fare’ Biblioteca, un luogo sempre più emarginato e vilipeso. Parto con questa premessa per dolermi dell’oblio nel quale importanti pezzi di vita foggiana (intendendo per foggiana l’intera sua provincia) sono nuovamente calati, anche “grazie” alla memoria corta della nostra classe amministrativa e giornalistica. Oblìo che fa da contraltare ai

La curia smentisce la soppressione della diocesi Lucera-Troia, ma...

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Giuseppe Trincucci, professionista lucerino, nonché cultore di storia locale, torna sulla vicenda della paventata soppressione della diocesi Lucera-Troia, di cui avevo parlato in una lettera meridiana di qualche giorno fa . Trincucci posta un commento sul social network per precisare alcuni aspetti della notizia, raccolta da Lettere Meridiane proprio da un post pubblicato da Trincucci sul suo profilo facebook. "La notizia - scrive il professionista lucerino -  non è ufficiale , ma nella normativa vaticana sulla riorganizzazione delle diocesi italiane, ancora in discussione, le diocesi sotto i 90.000 abitanti dovrebbero essere soppresse o accorpate. Detto questo, vi è già stata una smentita ufficiale di Don Michele Di Gioia, che si occupa della pastorale della comunicazione nella Lucera-Troia, sia sulla imminenza del provvedimento che sulla manifestazione erga omnes di questa volontà di soppressione in un qualsivoglia incontro o sessione presbiteriale. Confermo che la n

Foggia in cerchio, una città che sa sperare

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La bella Foggia sta seduta in cerchio, nel tramonto di piazza Battisti, rischiarata da cento e cento fiaccole che illuminano il crepuscolo e la speranza. In quel cerchio batte il cuore vivo e pulsante di una città che hai quasi dimenticato, ma che puntuale sa invece riemergere dal torpore. È bella e inattesa, questa città che si stringe attorno a Matteo Morlino e Maria Teresa D’Orsi, genitori di Carmela, l'ennesima vittima di femminicidio. Una foggiana che era partita da qui e aveva fatto fortuna al Nord, rispettata ed apprezzata universalmente per la sua professionalità e le sue capacità. Da tutti, fuorché dal marito che l’ha barbaramente trucidata. Mai più come Carmela, recita il tema dell'iniziativa promossa dalla rete di associazioni RIVIVI, che esordisce come mai avrebbe immaginato e tanto meno voluto, facendo memoria del sacrificio di una concittadina, ennesima vittima della violenza sulle donne, ma al tempo stesso lanciando un forte messaggio di impegno, di coesio

Perchè il Gargano non è stato ammesso al fondo di solidarietà Ue

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Il Gargano non può beneficiare del fondo di solidarietà dell’Unione Europea per le aree colpite da calamità naturali, perché i danni provocati dall’alluvione di settembre 2014 sono inferiori al tetto minimo previsto dalle norme comunitarie per accedere alle provvidenze. La notizia nuda e cruda è questa, ed è inutile girarci attorno, e soffiare sul fuoco delle polemiche. A puntualizzare come sono andate realmente le cose e a chiarire che non c’è stata alcuna deliberata volontà da parte del Governo di escludere il Gargano è l’on. Michele Bordo , presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera. L’esponente del Pd ricorda che il Regolamento Ue n.661/2014 "ha introdotto la fattispecie di 'catastrofe naturale regionale' che comprende qualsiasi catastrofe naturale che provochi danni diretti superiori all'1,5% del Pil di una regione. In base alla tabella esplicativa della Direzione generale politiche Regionali della Commissione Ue, per la Puglia questa soglia a

Soppressa la diocesi di Lucera-Troia

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La notizia era nell’aria da tempo, ma è stata resa ufficiale soltanto adesso: la Diocesi di Lucera-Troia, la più piccola territorialmente e demograficamente parlando di quelle facenti capo alla provincia di Foggia, sarà soppressa. Tra i primi ad ufficializzare la notizia è stato lo studioso e storico lucerino Giuseppe Trincucci , con un amaro post affidato al suo profilo Facebook. Secondo quanto scrive Trincucci, la decisione della Santa Sede sarebbe stata ufficializzata in un incontro dei presbiteri e dei religiosi lucerini, e sarebbe stata accolta dal Vescovo, mons. Domenico Cornacchia, "in perfetto silenzio.” La diocesi di Lucera-Troia era stata istituita con decreto della congregazione dei Vescovi il 30 settembre 1986, e comprende  un territorio di 1337 km quadrati, con una popolazione di circa 77.000 abitanti. Ne fanno parte i comuni di Alberona, Biccari, Carlantino, Casalnuovo Monterotaro, Casalvecchio di Puglia, Castelnuovo della Daunia, Castelluccio Valmaggiore, Celenza

Torna Cinema Show al Cineporto di Foggia

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Dopo il brillante exploit ottenuto dalla prima edizione, torna al Cineporto di Foggia Cinema Show, ripetendo il fortunato format di novembre scorso, che vide la struttura di via San Severo gremita all’inverosimile di appassionati di cinema e fotografia. In programma, da mercoledì 15 a sabato 18, workshop teorici e tecnici con professionisti del settore, che completeranno il percorso formativo iniziato nell’edizione di novembre. Ospite d’onore sarà l’autore e regista della fortunata serie Boris, Giacomo Ciarrapico. Con lui tanti altri nomi di primo piano del cinema italiano, che animeranno e guideranno le iniziative in programma: Fabrizia Iacona, segretaria di edizione/script supervisor al fianco di registi del calibro di Marco Risi, Paolo Virzì, Ermanno Olmi, Giuseppe Ferrara, Roberto Faenza; Roberto Moliterni, sceneggiatore vincitore del prestigioso Premio Rai La Giara 2014; Ferdinando Cocco, direttore di produzione di Anime Nere di Francesco Munzi e In grazia di Dio di Edoardo Wins

Le bellezze della Moldaunia

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Il meteo non è stato certamente benevolo con il week end di Pasqua, ma comunque è ormai aprile, e arrivano la primavera e le prime opportunità per le prime scampagnate fuori porta. Lettere Meridiane regala ad amici e lettori che volessero scoprire le bellezze del territorio più vicino a noi – e ahimè spesso sconosciute – una miniguida che è tornata d’attualità in queste settimane: la mappa turistica del territorio della Moldaunia, la possibile aggregazione tra Capitanata e Molise che, dopo la delibera del consiglio comunale del capoluogo, potrebbe essere oggetto di un referendum popolare. Per la verità, non si tratta soltanto e proprio del territorio moldauno , ma di quello delle cosiddette Quattro Province , che   comprende Foggia, Campobasso, Benevento e Avellino. Agli inizi del Duemila, le amministrazioni provinciali dei quattro territorio dettero vita a un’ambiziosa intesa interistituzionale che non prevedeva la nascita di una nuova regione vera e propria, ma una serie

Moldaunia, botta e risposta

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Dando notizia agli amici e ai lettori di Lettere Meridiane dell'avvenuta approvazione, ad iniziativa del consiglio comunale di Foggia, della delibera con cui viene chiesta l'indizione del refererendum popolare per l'eventuale annessione della provincia di Foggia al Molise (con la conseguente nascita della cosiddetta Moldaunia), e sottolineando l'importanza della decisione dell'assise del maggior consesso democratico elettivo di Capitanata, auspicavo un confronto sulla questione rigoroso e approfondito, ma il più possibile scevro sia da strumentalizzazioni elettoralistiche, sia da polemiche di campanile. L'appello è stato raccolto soltanto parzialmente dai tanti che sono intervenuti nella discussione sollevata dal post : resta il rischio che il percorso referendario possa trasformarsi in una crociata pro e contro Bari, e il suo ruolo di capoluogo regionale. Lo ribadisco, a costo di risultare noioso: lo sviluppo di un territorio non è questione di confini

Capitanata, la ripresa comincia dai piccoli comuni

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Su Lettere Meridiane abbiamo spesso ragionato, con gli amici e i lettori, del difficile rapporto tra il capoluogo e il resto del territorio provinciale, e di come l'endemica crisi del primo, rappresenti un vincolo anche per il rilancio del secondo. Se le cose stanno così, uno dei nodi mai risolti del modello di sviluppo della Capitanata è proprio quello che riguarda il rapporto tra Foggia e la provincia, le relazioni del capoluogo con le altre città (Manfredonia, San Severo, Cerignola e Lucera) che con esso compongono la cosiddetta Pentapoli, e con gli altri territori (l'Alto e il Basso Tavoliere, il Gargano, i Monti Dauni) che fanno della Capitanata una tra le più grandi province d'Italia. Il punto è che, mentre Foggia s'avviluppa nel tentativo di venire fuori da una crisi che l'ha profondamente e strutturalmente cambiata (purtroppo non in meglio), dal resto della provincia affiorano segnali positivi, che vengono però sottovalutati, buone prassi che, opportuna

Garanzia Giovani | Bene i servizi pubblici, in ritardo le imprese di Capitanata

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Le istituzioni, le associazioni di categoria, i sindacati, gli ordini professionali e le forze che a luglio del 2014 dettero vita al protocollo d’intesa per sostenere l’implementazione di Garanzia Giovani in provincia di Foggia, sono tornati a riunirsi negli scorsi giorni, per verificare lo stato dell’arte della misura europea che sta ormai entrando a regime in Puglia. Con la formalizzazione dei meccanismi che regolano le attività delle associazioni temporanee di scopo, chiamate ad erogare ai giovani servizi essenziali, quali la formazione, l’orientamento di secondo livello, l’accompagnamento al lavoro, i tirocini extracurricolari, stiamo proprio entrando nel vivo. Il protocollo d’intesa nacque con due obiettivi prioritari: mettere assieme una rete in grado di utilizzare il maggior numero possibile delle opportunità offerte dal pacchetto di interventi di Garanzia Giovani; fare i modo che quelle opportunità possano trasformarsi nel medio periodo in buona occupazione. Con la m