Le bellezze della Moldaunia
Il meteo non è stato certamente benevolo con il week end di Pasqua, ma comunque è
ormai aprile, e arrivano la primavera e le prime opportunità per le prime
scampagnate fuori porta.
Lettere Meridiane regala ad amici e lettori che volessero scoprire le bellezze del territorio più vicino a noi – e ahimè spesso sconosciute – una miniguida che è tornata d’attualità in queste settimane: la mappa turistica del territorio della Moldaunia, la possibile aggregazione tra Capitanata e Molise che, dopo la delibera del consiglio comunale del capoluogo, potrebbe essere oggetto di un referendum popolare.
Lettere Meridiane regala ad amici e lettori che volessero scoprire le bellezze del territorio più vicino a noi – e ahimè spesso sconosciute – una miniguida che è tornata d’attualità in queste settimane: la mappa turistica del territorio della Moldaunia, la possibile aggregazione tra Capitanata e Molise che, dopo la delibera del consiglio comunale del capoluogo, potrebbe essere oggetto di un referendum popolare.
Per la verità, non si tratta soltanto e proprio del territorio
moldauno, ma di quello delle cosiddette Quattro Province, che comprende Foggia, Campobasso, Benevento e
Avellino.
Agli inizi del Duemila, le amministrazioni provinciali dei quattro territorio dettero vita a un’ambiziosa intesa interistituzionale che non prevedeva la nascita di una nuova regione vera e propria, ma una serie di progetti comuni che avevano il loro fulcro e il loro punto di forza nelle aree interne, collinari e montane, con l’obiettivo strategico di sottrarle al rischio della desertificazione demografica, rischio che purtroppo ancora incombe nelle aree interessate.
È il caso di ricordare che l’atto d’intesa non venne sottoscritto soltanto dai responsabili delle province, ma anche dai governatori regionali della Puglia, della Campania e del Molise.
Agli inizi del Duemila, le amministrazioni provinciali dei quattro territorio dettero vita a un’ambiziosa intesa interistituzionale che non prevedeva la nascita di una nuova regione vera e propria, ma una serie di progetti comuni che avevano il loro fulcro e il loro punto di forza nelle aree interne, collinari e montane, con l’obiettivo strategico di sottrarle al rischio della desertificazione demografica, rischio che purtroppo ancora incombe nelle aree interessate.
È il caso di ricordare che l’atto d’intesa non venne sottoscritto soltanto dai responsabili delle province, ma anche dai governatori regionali della Puglia, della Campania e del Molise.
A credere fortemente nel progetto fu l’allora presidente di
Palazzo Dogana, Antonio Pellegrino, che mi volle tra i dirigenti della
Provincia incaricati di seguirlo e di sostenerlo. La mappa turistica fu
pubblicata in una brochure che venne distribuita allo stand allestito dalle
quattro amministrazioni in occasione di fiere specializzaste.
L’idea poi si arenò, anche se qualche anno dopo venne
ripresa dalla Cgil, senza che neanche in questa occasione riuscisse a mettere
radici in modo da poter trovare gli auspicati finanziamenti comunitari, che
avrebbero ad essa consentita di mettere le ali. Resta, in ogni caso, la
bellezza ancora tutta da scoprire di un territorio in cui – come recitava lo
slogan della brochure – antiche civiltà possono dare un senso nuovo al futuro,
e rappresentare un nuovo modello di sviluppo per l’intero Mezzogiorno.
Per scaricare la cartina, cliccare qui.
Se volete saperne di più sul progetto, ecco i link ad alcune
lettere meridiane che hanno affrontato l’argomento.
- Molisannio, Moldaunia, e se fosse l'ora delle Quattro Province?
- Ecco come Foggia, Avellino, Benevento e Campobasso avrebbero potuto diventare una nuova Regione
- I Monti Dauni, e la dimensione dello sviluppo come relazione
- Ecco come la Capitanata potrebbe diventare una Regione
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