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Visualizzazione dei post da novembre, 2017

Gli ottant'anni di don Tonino Intiso

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Compie ottant’anni don Tonino Intiso, il sacerdote che ha fatto dell’ osare più solidarietà la mission della sua vita. L’evento sarà celebrato con una Messa di condivisione e di ringraziamento alla quale don Tonino invita a partecipare tutti quanti vogliano “condividere la gioia del dono della vita”. “Consapevole di non essere in grado di lodare e ringraziare degnamente il Signore per il dono dell’esistenza, chiedo, invitandovi, la “Solidarietà condivisa” di cuore e di presenza, nell’invocazione a Cristo di far sua la nostra lode ed offrirla al Padre nella celebrazione del suo mistero d’amore (morte e resurrezione)”, ha scritto don Tonino nell’invito a partecipare alla Messa, che rivolge a tutti quanti “hanno condiviso e resa feconda e gioiosa l’esistenza dei miei 80 anni, e ai quali rivolgo un sentito e affettuoso ringraziamento.” La funzione religiosa si svolgerà nella Chiesa di San Pasquale, alle ore 19.00 del 5 dicembre 2017, giorno dell’ottantesimo compleanno del sacerdot

Gargano e Daunia in vetrina al Motorshow di Bologna

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Gargano e Daunia protagonisti al MotorShow di Bologna, grazie ad una bella iniziativa del portale Gargano e Daunia , che ha raggiunto un accordo di co-marketing con Ford Racing , il team agonistico della Ford in Italia, in virtù del quale sarà possibile pubblicizzare le offerte turistiche della provincia di Foggia mostrandole ai visitatori (se ne stimano almeno 800.000) della popolarissima manifestazione fieristica bolognese. Gargano e Daunia favorisce l’incontro tra l’offerta e la domanda turistica attraverso l’innovativa piattaforma  Flywheel , che consente alle aziende aderenti di mettere in vetrina i loro pacchetti e i loro prodotti, e al turista di vivere una vacanza a trecentosessanta grandi, vivendo al meglio tutte le potenzialità offerte dal territorio. Un territorio che, quando si parla di Gargano e Daunia, ha veramente tante cose da mettere in campo. La vision di Gargano e Daunia è tra le più innovative, ed è fondata sull'idea di marketing territoriale integrato, c

31 maggio 1943, il sacrificio di Diego Foschi

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Mettiamola così: le vittime dei bombardamenti della tragica estate del 1943 sono state di gran lunga inferiori alle 22.000 vittime stimate dal Comune di Foggia. E questo lo si sapeva già. Ma sono senz'altro di più, molte di più della cifra ufficiale che venne certificata dopo la guerra, dall'Istat. La laboriosa, certosina ricerca che Maurizio De Tullio , bibliotecario, giornalista e scrittore sta conducendo con la Biblioteca Provinciale di Foggia sta dando risultati importanti. Le vittime finora accertate, con nome e cognome, sono 1780 (cifra che andrà epurata da soldati tedeschi, morti per altre ragioni, ecc.): che sono quasi il triplo delle 607 stimate dall'Istat. Istituto Nazionale di Statistica che - possiamo dunque dirlo con certezza - prese una solenne cantonata. L'aspetto più interessante della ricerca di De Tullio è che non è solo numerica o quantitativa: associa al numero il nome e il cognome della vittima, recuperando pezzi reali di memoria storica. Sare

De Zerbi punge Gattuso: "Spero che domenica non abbia la borsa di ghiaccio in testa"

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L'alterco tra De Zerbi e Gattuso durante Foggia-Pisa Le vie del calcio, così come quelle del destino, seguono a volte percorsi imperscrutabili, che neppure lo sciamano più navigato se la sentirebbe di preconizzare. Cinquecentotrentanove giorni dopo quella fatidica partita di ritorno dei play off che si disputò allo Zaccheria, Roberto De Zerbi e Rino Gattuso si ritroveranno domenica prossima l’uno di fronte all’altro, in serie A, in un match dai risvolti drammatici, che potrebbe pesare come un macigno sulla carriera dell’uno o dell’altro. Se qualcuno lo avesse predetto soltanto un paio di mesi fa, gli avrebbero dato del matto. Il 12 giugno di due anni fa, l'incontro ravvicinato tra i due tecnici allo Zaccheria finì come i tifosi rossoneri non dimenticheranno mai. Il Foggia di De Zerbi affrontava il Pisa di Gattuso nella finale di ritorno dei play off, dopo che i nerazzurri si erano sorprendentemente imposti per 4 a 2 nel match di andata. I satanelli sognavano la rimonta

Zappo la terra e me ne vanto

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Esporre uno striscione in cui si rimarca il fatto di essere abitanti del capoluogo regionale, così come hanno fatto ieri al San Nicola i tifosi biancorossi appare francamente riduttivo, di dubbio gusto e forse anche un tantino provinciale. Hanno forse dimenticatoi i nostri cugini corregionali, che “se Parigi avesse il mare sarebbe una piccola Bari”?  Avrebbe senso uno striscione in cui i tifosi romani fanno presente a quelli del Frosinone che sono loro quelli del capoluogo? L'essere capoluogo, così come l'essere capitale, è questione di carisma e non solo di geografia. Lo striscione esibito nella curva biancorossa denota una caduta di stile, che tuttavia è particolarmente rivelatrice del modo di pensare dei baresi verso i loro corregionali pugliesi. Il problema è che questo modo di intendersi cittadini del capoluogo regionale piuttosto che pugliesi, non riguarda soltanto l'universo pallonaro ma un po' tutta la sfera pubblica. Col risultato che la Puglia soffre

Qualità della vita: Foggia risale, Bari sprofonda

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È la BAT la provincia pugliese in cui si vive meglio, secondo i dati della classifica annuale sulla qualità della vita, curata dal dipartimento di statistiche economiche dell’Università La Sapienza di Roma per conto del quotidiano economico-finanziario ItaliaOggi , con il supporto di Cattolica Assicurazioni. La provincia che ha come capoluoghi Barletta, Andria e Trani si è piazzata al 74° posto della graduatoria, davanti a Benevento, Genova e Torino. La BAT ha sorpassato Brindisi, che nella indagine dello scorso anno capeggiava la classifica pugliese. In quella di quest'anno si è classificata al 78° posto, perdendo quattro posizioni, mentre la BAT è stata protagonista di un autentico balzo in avanti, guadagnando ben otto posizioni. Taranto è al terzo posto della classifica regionale  e all’84° di quella nazionale, con una performance positiva rispetto all’anno scorso: ha guadagnato sei posizioni che le consentono di collocarsi, assieme alla  BAT e a Brindisi nella terza fasci

Liberismo o piuttosto feudalesimo? (di Michele Eugenio Di Carlo)

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L' intervento di Vincenzo Concilio sul blog di Geppe Inserra , Lettere Meridiane , pubblicato il 19 novembre, introduce temi poco frequentati e desueti negli ultimi tempi (almeno nel mondo occidentale), quali colonialismo, geopolitica, imperialismo; quasi considerati tabù in una società in cui il consumismo sfrenato e il capitalismo senza regole dettano legge, orientando la politica e dirigendo i media col silenzio attivo di un’intellettualità quasi sempre subordinata, se non complice. In un contesto nel quale non è difficile filtrare vaghi umori dal sapore feudale, sotto le mentite spoglie di un liberismo mondano, si stenta persino a porre l’accento – non è di moda, nemmeno conveniente ai più - sulle ragioni storiche che hanno determinato l'attuale sottosviluppo del Mezzogiorno d’Italia e quello dei tanti sud del mondo. Sottosviluppo che è maturato, almeno in Italia, nutrendosi del protagonismo essenziale del blocco politico sociale conservatore-liberale, costituito dall&#

Un paesaggio lunare alla periferia foggiana

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Il bello (o il brutto, è questione di punti di vista) della Masseria Pantano è quello di rivelarsi diversa ad ogni stagione. In autunno inoltrato come siamo adesso, quando cadono le erbacce e la vegetazione spontanea che la circondano nelle altre stagioni, è possibile “ammirarla” in tutta la sua mole possente, che oggi fa triste mostra di se stessa, ridotta a rovine, assediata dal cemento dell’onnivora periferia urbana foggiana. Un urlo silenzioso, che annuncia un destino ormai segnato. Fabrizio Jamie De Lillo , il videoblogger foggiano appassionato di droni, che tante emozioni ha regalato ad amici e lettori di Lettere Meridiane , sembra legato a questo luogo, magico e amaro, da un profondo, indissolubile cordone ombelicale. Non riesce a staccarsene. Ritorna ogni volta. Ogni nuovo drone, ogni nuova videocamera, lo spingono a cercare altri e nuovi sguardi su questo pezzo di Foggia sta sta malinconicamente scomparendo, altre e nuove narrazioni. Ed ogni volta è una scoperta. Nell&

Tra Bari e Foggia vince l'arbitro

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Alla fine, a determinare l’esito di un derby intenso e quanto mai equilibrato ci ha pensato l’arbitro. 34enne di Roma, Federico La Penna festeggiava al San Nicola di Bari la sua centesima partita, e non è stata certamente la sua migliore prestazione. Il Bari ha sconfitto i satanelli di misura e soltanto al 92° grazie a un bel gol di Galano e alla sola disattenzione della difesa, che si è fatta trovare impreparata proprio in occasione dell’ultimo assalto biancorosso alla difesa rossonera. La partita era stata però viziata almeno da due pesanti sviste dell’arbitro romano. Di quelle che, alle fine di un match possono influenzarne il risultato, e così purtroppo è stato. Macroscopico quella commessa al 20’ del primo tempo quando Fedato riesce a puntare l'area barese dopo un abile palleggio e tira in porta. La palla viene intercettata in piena area di rigore dal difensore Gyomber che voltandosi colpisce il pallone con il braccio. È rigore netto, ma La Penna lascia proseguire, nonos

Il Parco si fa bello: opera d'arte a Parcocittà

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Ogni opera d’arte che viene esposta pubblicamente e concorre a migliorare l’arredo urbano della città fa notizia. Ma è ancora più meritevole di attenzione se succede in un angolo della periferia foggiana, come Parco San Felice, che fino a poco più di un anno fa era diventato il simbolo del degrado urbano e civile. Prigionieri del mondo è il titolo dell’artistica scultura donata da Pasquale Pepe a Parcocittà, in occasione della festa che ha celebrato il primo anniversario della rinascita di Parco San Felice, grazie alla rete di associazioni che hanno promosso e che gestiscono Parcocittà. Si tratta di una scultura particolarmente significativa, che rappresenta bene la cifra stilistica di Pepe, protagonista nelle scorse settimana di un’apprezzata mostra, proprio nella galleria di Parcocittà (ne ho parlato in questa lettera meridiana ). Realizzata interamente in metallo, raffigura un globo terrestre stilizzato che racchiude i “Prigionieri del Mondo” : efflorescenze e piccole sfere c

La Moldaunia finisce nella Treccani

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L’idea - o il sogno, fate voi - della Moldaunia , ovvero dell’annessione della Capitanata alla Regione Molise, suscita vivaci polemiche in provincia di Foggia, e c’è anche chi boccia questa ipotesi, con un certo disprezzo, derubricandola ad  una boutade . Sull’argomento, ho sempre pensato che ci sarebbe invece la necessità di un confronto sereno e pacato. E su questa stessa lunghezza d’onda sembrano essere ambienti scientifici di primissimo piano, come E su questa stessa lunghezza d’onda sembrano essere ambienti scientifici di primissimo piano, come - nientepopodimeno che - la Treccani . La versione on line dell’enciclopedia italiana per eccellenza pubblica, alla voce Daunia , un espresso riferimento alla Moldaunia. La voce si trova nella parte del sito della Treccani dedicata al Lessico del XXI secolo . Potete leggerla qui nella versione integrale . Dopo aver ricordato che “il riconoscimento di una regione Daunia (parte settentrionale della Puglia con capoluogo Foggia) era stato

L'ultima Zemanlandia? Oggi varrebbe quanto il Bologna

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Zeman nella stagione 2010-2011 Il calcio può anche essere una scienza esatta, quando si fa riferimento al valore finanziario di una rosa, e dei diversi giocatori che la compongono. Ma non sempre i dati di mercato coincidono col sentire dei tifosi. Così, se chiedessi agli amici e ai lettori qual è stata, a loro giudizio, la rosa più importante del Foggia del XI secolo, temo che ben pochi darebbero la risposta esatta. Credo che la maggior parte delle risposte propenderebbe per il Foggia edizione 2015-2106, quello di De Zerbi e Iemmello, per intenderci. Oppure per la squadra di questa stagione, considerato che, dopo tutto, rappresenta il primo Foggia cadetto di questo secolo. Invece no. Devo avvisarvi che parliamo di valore virtuale di una rosa, cioè di quello dato dal valore attuale dei singoli giocatori che la componevano quando giocavano nel Foggia in una certa stagione. Allora, siete pronti a dare la risposta? Siete ancora convinti che il Foggia più importante sia stato quello

Felice Caperdoni, quell'eroe oscuro e dimenticato, che salvò decine di vite foggiane

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L'ex Banca d'Italia, teatro dell'eroico gesto del generale Felice Caperdoni Grazie alle preziose dritte di Tommaso Palermo , sono riuscito a ricostruire più dettagliatamente la storia umana e militare del generale Felice Caperdoni , protagonista a Foggia dell’eroico gesto di cui ho parlato in una precedente lettera meridiana. Eccola, nella speranza di far cosa gradita agli amici e ai lettori di Lettere Meridiane . * * * Una vita da soldato, quella vissuta dal generale. E da bravo soldato. Una vita intensa, drammatica, ma esemplare. Una vita da farci un film. Nato nel 1889 a Bergamo,  Felice Caperdoni  si arruolò molto giovane nell’esercito come ufficiale. Non aveva neanche trent’anni quando prese parte alla Grande Guerra, con il grado di capitano. Per lui, tre medaglie al valore ed una ferita, rimediata in un’azione della Brigata “Macerata” sul fronte del Piave, a Castelnuovo. Promosso tenente colonnello, partecipò alla Guerra di Libia, agli ordini del generale R

Quando la Capitanata voleva staccarsi dalla Puglia, ed essere una regione a sè

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In seno alle commissioni dell'Assemblea Costituente, si sviluppò un vivace dibattito sulle Regioni, la cui nascita sarebbe stata formalmente sancita dalla Costituzione, assieme alla delimitazione delle relative circoscrizioni. Questo dibattito interessò particolarmente la Puglia, in quanto non mancarono le voci critiche di quanti, soprattutto da parte salentina e foggiana non gradivano la supremazia barese e avrebbero preferito staccarsi dal territorio regionale che andava profilandosi, facendo regione a sè. Fu un confronto serrato, che si concluse come tutti sappiamo, con la Regione "lunga" che comprende Capitanata, Terra di Bari e Salento ma che è ancora oggi attualissimo: la Puglia decretata dai Costituenti resta ancora, per molti versi, le Puglie ed una concreta unità regionale è ancora tutta di là da venire. Tra i sostenitori dell'autonomia dauna figurava Carlo Ruggiero , avvocato socialista, direttore dell'organo della Federazione socialista di Capitanat

Monumento alle vittime del '43, il sindaco precisa: nessun attrito con l'artista e il Comitato

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo dall'Ufficio Stampa del Comune di Foggia, la seguente nota di precisazione sulle dichiarazioni del Sindaco, Franco Landella , comparse nell'articolo di Maurizio De Tullio , Monumento alle vittime del '43, Landella sollecita il Comitato , pubblicato ieri. * * * Gentilissimo Geppe, abbiamo letto l’intervista realizzata da Maurizio De Tullio al Sindaco Franco Landella in relazione allo stato dell’iter per la realizzazione del monumento alle vittime dei bombardamenti, pubblicata sul tuo blog. La tempistica di pubblicazione, rispetto al giorno in cui sono state raccolte le dichiarazioni del primo cittadino (il 30 ottobre, in coincidenza con la cerimonia di concessione della cittadinanza onoraria al dott. Pasquale Di Cicco ), rende l’articolo anacronistico e causa possibili motivi di attrito con l’artista che ha progettato il monumento e con il Presidente dell’ Associazione per un Monumento alle Vittime dei Bombardamenti . Nel frattempo

Monumento alle vittime del '43, Landella sollecita il Comitato (di Maurizio De Tullio)

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Come avevo annunciato ai lettori di LM , mi ero promesso di approfondire i motivi per cui il progetto del monumento per le vittime civili dei bombardamenti su Foggia del 1943, comprensivo di posa in opera, si sia arenato ormai da quasi un anno. Un anno a distanza del quale sembrava tutto pronto: plastico dell’opera, progetto approvato dal Comune, location individuata, possibili finanziamenti individuati. E allora – si chiederanno da lassù le anime delle migliaia di vittime innocenti cui quel monumento è stato dedicato –, quali ostacoli si sarebbero frapposti? Onestamente faccio fatica a individuarli, soprattutto dopo l’intervista che mi ha concesso qualche giorno fa il Sindaco di Foggia, Franco Landella, perché il livello del confronto dialettico è davvero poco esaltante. La domanda che ho posto è stata semplice: “ Signor Sindaco, a che punto siamo con la realizzazione dell’opera ?”. E il primo cittadino ha evitato di dare numeri o date perché, a suo dire, è il “Comitato” – pre

Giuseppe Vaccariello e don Tonino Intiso, storie e incroci di sport e solidarietà

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Trent’anni di attività. Generazioni di giovani calciatori forgiati in quella che è scuola di calcio più longeva e più radicata a Foggia. Cresciuti nei campi di periferia e poi finiti a tirare calci al pallone su quelli che contano, come Cristian Agnelli , l’attuale capitano rossonero. Ma tutti, campioni e non, educati ad essere sportivi veri, persone oneste, rispettose del prossimo, e ad amare la città. Giuseppe Vaccariello festeggia i suoi primi trent’anni di insegnante e tecnico del pallone. Allenatore di calcio laureato in quel di Coverciano, il mister opera sul campo della parrocchia di Sant’Antonio, in via Sbano, dove il suo sodalizio, il Foggia Football Club , gestisce una scuola calcio tra le più apprezzate e frequentate della città. L’esordio di Vaccariello tra i prof. del calcio, datato appunto trent’anni fa, è legato ad una delle pagine più belle ed intense della storia di Foggia solidale. Ebbe luogo sul campetto della parrocchia del SS.Salvatore, in via Napoli, che allo

Parco San Felice, da simbolo di degrado a speranza di futuro

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Nello scorso week end, Parcocittà ha spento la sua prima candelina. Dodici mesi soltanto, ma sembrano esserne passati molti di più, tanto la struttura si è radicata nel tessuto sociale, civile e culturale del quartiere, della città. Solo qualche anno fa, Parco San Felice era assurto a simbolo dell'endemico degrado della periferia foggiana: il centro sociale sorto nell'ambito del piano Urban completamente vandalizzato, gli spazi verdi e il parco giochi sporchi. L'impressione prevalente era quella dell'abbandono, di un destino segnato. Grazie a Parcocittà, Parco San Felice è tornato ad essere nuovamente un attrattore, e non solo per una salutare passeggiata o per godere un po' d'aria fresca quando incombe la calura. Il centro sociale, recuperato e riqualificato, con l'annesso anfiteatro, è divenuto il principale aggregatore di iniziative culturali della città: convegni, concerti, proiezioni, mostre, infittiscono e impreziosiscono un cartellone di qualità.

Quell'eroe sconosciuto della guerra a Foggia

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Quanti atti di eroismo si sono consumati in silenzio, lontano dal clamore della cronaca e dalla ribalta della storia nella tragica estate del 1943? Mi fa specie pensare che Foggia sia riuscita nella impresa di dividersi per decenni sul numero esatto delle vittime dei bombardamenti, ma non sia stata in grado di inscrivere nella sua memoria collettiva le tante e tante belle storie che hanno punteggiato quei giorni drammatici, e che corrono il rischio dell'oblio. Come quella che potete leggere in questa lettera meridiana, in cui mi sono imbattuto spulciando le annate di Avanti Daunia , l'organo della Federazione socialista di Capitanata. La raccontò sul numero zero del giornale, in edicola il 3 marzo del 1945, firmandosi con lo pseudonimo Cierre , Carlo Ruggiero , che era anche il direttore. L'articolo è prezioso perché dà conto di pagina oscura e mai sufficientemente portata alla luce del 1943 a Foggia: la feroce rappresaglia nazista che si abbatté sulla città all'in

Baricentrismo e colonialismo regionale hanno impoverito Foggia e la Capitanata (di Vincenzo Concilio)

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In un commento all' articolo sull'ennesimo episodio di disimpegno di Trenitalia da Foggia (la chiusura del cosiddetto Impianti Equipaggi ), scrivevo che questa volta non si possono addossare responsabilità alla geopolitica e al "baricentrismo" che tante volte hanno penalizzato il capoluogo dauno, ma che il movente va piuttosto ricercato nelle filosofie aziendali di Trenitalia. Resto della mia opinione, ma è innegabile che il contributo di Vincenzo Concilio che segue, pur sostenendo un'altra tesi, contenga seri e condivisibili elementi di riflessione. Non credo che il processo di accentramento nel capoluogo regionale di uffici, funzioni, infrastrutture nevralgiche per lo sviluppo possa essere interpretato con gli schemi di quel fenomeno della Storia comunemente identificato come Colonialismo. Ma non c'è dubbio che, dalla istituzione della Regione in poi, abbia avuto luogo in Puglia un processo che ha impoverito le aree più estreme della Regione, favorendo i

Ricostruzione del palazzo regale di Federico II, la disponibilità di Tresoldi

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Prende corpo e mette le ali il sogno di ridare vita al palazzo regale che Federico II fece costruire a Foggia, affidando il progetto artistico ad Edoardo Tresoldi , autore della spettacolare ricostruzione della basilica paleocristiana di Siponto. Interpellato dalla Gazzetta del Mezzogiorno , l’artista ha manifestato la sua disponibilità a studiare l’idea, dichiarandosi onorato “dell’interesse spontaneo nato tra i foggiani…” “Ho bisogno di studiare e pensare a lungo se il mio linguaggio possa integrarsi con il genius loci ” puntualizza Tresoldi, dicendosi “molto legato a Manfredonia ed a tutta la Puglia.” L’artista è molto rispettoso dell’identità dei luoghi e dei beni su cui opera: “La forza del lavoro della Basilica di Siponto - dice ancora nella mail inviata alla redazione foggiana del quotidiano regionale - era data dalla sua specificità, dal racconto che abbiamo potuto creare e sviluppare sulla storia del sito. Ultimamente sto ricevendo diverse proposte per ricostruire e re-in

La bella Foggia che non c'è più: la Caserma di Cavalleria

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Proseguo la pubblicazione del ciclo di vecchi articoli usciti sulla Gazzetta del Mezzogiorno , nell'ambito della rubrica Foggia da salvare . Diversamente dall'oggetto del primo articolo di qualche giorno fa, il portale di San Martino della Cattedrale , questa volta il bene di cui parlo non si è salvato. Nemmeno un po'. Quando scrissi nel 1981, della Caserma di Cavalleria che qualche studioso ha attribuito a Federico II, sopravvivevano alcuni archi, residue testimonianze dell'antico splendore. Oggi non restano neanche quelli: sono stati divorati dalle consuete attività di sostituzione edilizia. Più o meno stessa fine aveva fatto un altro gioiello di cui parlo nell'articolo: il Palazzo della Pianara , che secondo qualcuno era collegato alla Caserma di Cavalleria da una galleria, nel sottosuolo. Alcuni storici negano la possibilità di camminamenti sotterranei (mancherebbe l'aria), però durante i lavori di sistemazione dell'omonimo piazzale Matteo Pazienz

"Soprattutto al Sud". Il Mezzogiorno tra nostalgie borboniche e urgenze autocritiche (di Alfonso Foschi)

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Raramente mi è successo di leggere una riflessione così lucida e puntuale sulla questione meridionale. L'autore, Alfonso Foschi, collabora con la Gazzetta di San Severo. Originario della nostra terra, è emigrato al Nord con la sua famiglia, quando era ancora un ragazzo. Nel suo articolo, Foschi affronta la questione meridionale da un punto di vista che so particolarmente caro agli amici e ai lettori di Lettere Meridiane . Il divario che separa Nord e Sud, così come l'arretratezza economica del Mezzogiorno sono un dato di fatto che viene sempre più dimenticato. Ma ciò non legittima nostalgie borboniche o neoborboniche, e rilancia la necessità di una riflessione, anche autocritica, sui meridionali. Una tesi che, sono certo, farà discutere con la consueta passione civile e tensione ideale quanti seguono il blog. Ringrazio Foschi per il suo bel contributo a vi invito a leggerlo, condividerlo, commentarlo. * * * Quando si parla in negativo dell’Italia su qualsivoglia aspett

La globalizzazione sta azzerando la Capitanata

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Tra le diverse reazioni alla lettera meridiana in cui davo notizia della chiusura dell’Impianto Equipaggi di Foggia , ad opera di Trenitalia, mi ha particolarmente colpito quella di Vins Ger . Il commento si riferisce a quanto avevo scritto nel post , e ad una mia ulteriore riflessione, nella discussione sul social , in cui rilevavo che, nella vicenda della chiusura dell’impianto equipaggi, la geopolitica e il presunto baricentrismo che sorregge talune scelte politiche non c'entrano nulla, ed invitavo a riflettere sull'incapacità della classe dirigente di avviare un vero confronto con Trenitalia. Trascrivo testualmente le considerazioni di Vins Ger : caro Geppe la tua analisi non fa una grinza, questa volta il baricentrismo, il foggianesimo, il lamento continuo, mi pare proprio non c’entrino nulla, Trenitalia e Rfi ormai ragionano come una multinazionale, conseguentemente devono massimizzare il loro profitto, il vero dramma è che il costo di tutto ciò ricade su noi tutti,

Quando le radio locali rivoluzionarono l'informazione

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Ho capito cosa erano le emittenti locali e che potenzialità potessero avere, un pomeriggio di tanti anni fa, mentre ascoltavo Radio Luna . Su Foggia si era scatenato un autentico nubifragio. Ad un certo punto la città fu scossa da un fortissimo tuono che percepii chiaramente e contemporaneamente, sia durante la trasmissione che era in onda in quel momento, sia fuori la finestra di casa mia. Per la prima volta, la radio diventava qualcosa di vicino. Terribilmente vicino. E capii che come poteva farti sentire il rumore del suono in tempo reale, così la radio poteva dare voce e sonorità ai fatti piccoli e grandi che tutti giorni avvengono nelle strade, nelle piazze e nei quartieri della città. Le radio locali hanno avuto una grande importanza nella storia dell’informazione locale foggiana. E hanno creato almeno un paio di generazioni di nuovi giornalisti. In un certo senso hanno sdoganato il mestiere di giornalista che prima era appannaggio di quei pochi fortunati che potevano frequen

L'eterno conflitto tra bene e male nelle sculture metalliche di Pasquale Pepe

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Una delle opere di Pepe in mostra a Parcocittà Se pensate che l’arte sia tanto una opportunità di godimento estetico quanto un’occasione di riflessione culturale e morale, fate un salto a Parcocittà e visitate la mostra di Pasquale Pepe , giovane e talentuoso scultore foggiano, che con le sue opere di metallo affronta e declina un tema da millenni caro alla filosofia: il bene e il male. Molte delle sue opere - potenti, suggestive, emozionanti - riguardano quel fenomeno della storia dell’umanità che più di ogni altri scandisce l’eterno conflitto tra i bene e il male: la guerra che produce morte, distruzione, oscurità ed è in se stessa antitesi all'amore, alla luce e alla vita. Tra le mani di Pasquale Pepe - che nella vita di tutti i giorni fa il fabbro, e conosce dunque bene la materia - il metallo, a volte forgiato, altre volte inciso ed intagliato, diventa racconto. Al simbolismo bellico (elmetti, armi, bombe, tagli, cesure) che occupa molta arte delle sue opere  si contrappo

Trenitalia chiude e se ne va. E la politica? Non c'è.

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Il film della chiusura dell’ impianto Frecciabianca a Foggia (il reparto di Trenitalia che provvede alla gestione del personale in servizio sui treni veloci di lunga percorrenza) racconta una storia già vista. Ma è come se ogni puntata del sequel  gli sceneggiatori proponessero una trama sempre più cruenta di quella degli episodi che l’hanno proceduta. Che Trenitalia da anni stia attuando verso Foggia, che era una volta lo scalo ferroviario più importante del versante adriatico del Mezzogiorno, una selvaggia politica di dismissione, era un dato di fatto. Ma che procedesse in modo del tutto unilaterale, prendendo a schiaffi non soltanto il territorio, ma anche le organizzazioni sindacali, è un indice inquietante di peggioramento, se non di vero e proprio avvelenamento, delle relazioni aziendali cui soltanto la politica potrebbe porre un argine. Ma la politica non c’è. La notizia della chiusura del reparto, noto anche come Impianto Equipaggi , circolava da tempo. È stata notificata

Cavi rubati, due pesi e due misure dell'Enel

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Per capire in che consiste e cosa innesca il divario che separa il Sud dal Nord, non bisogna avere una laurea in sociologia né leggere complicati saggi sull’argomento. Certe volte basta guardare il telegiornale, come quello trasmesso stamattina da Rai 3. Due notizie mandate in onda l’una dopo l’altra, sul medesimo fenomeno: il furto dei cavi di rame. A far la differenza non è il fatto in sé, ma la conclusione. Teatro della prima notizia, la borgata del Salice Nuovo, all’estrema periferia foggiana, già in passato colpita da episodi del genere. Per l’ennesima volta i malviventi hanno asportato circa un chilometro e mezzo di cavi, venti campate in tutto. Il fatto si è verificato venerdì scorso, ma per ripristinare e normalizzare l’erogazione dell’energia elettrica sarà necessaria non meno di una settimana perché, come ha fatto sapere l’Enel, è necessario riprogettare l’intera linea, stendere i cavi e metterli in sicurezza. La situazione è divenuta drammatica per diverse famiglie, pr

Sessantanove anni fa la morte di Umberto Giordano: lo pianse tutta l'Italia

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Sessantanove anni fa, il 12 novembre del 1948, si spegneva a Milano, Umberto Giordano. La sua morte provocò viva commozione, a testimonianza di come il grande compositore foggiano fosse popolare ed amato da tutti. Una popolarità che va ricordata e sottolineata nell'anniversario della sua morte, anche per smentire una volta per tutte il luogo comune che vuole che la musica lirica sia espressione di una “cultura colta”, riservata a pochi. Niente di più falso. Nell’Ottocento e nel Novecento, il melodramma è stato una forma di cultura popolare: le arie e le sinfonie delle opere venivano fischiettate e cantate per strada, come si usa oggi con le canzoni dell’ hit parade . Lo stesso Giordano era popolarissimo tra la gente, anche tra il popolo. Purtroppo più a Milano, città in cui visse l’ultima parte della sua vita e che ospita le sue spoglie mortali, che non a Foggia, città che gli aveva dato i natali. Se non ci credete, guardate come la Settimana Incom , il cinegiornale che setti

Infiniti tifosi rossoneri: in tremila ad Ascoli, spingono il Foggia alla vittoria

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I tifosi continuano a credere nel Foggia, che li ripaga con una grande prestazione e con un’altra vittoria esterna. A sostenere la squadra ad Ascoli Piceno sono andati in tremila, più di un terzo delle presenze complessive sugli spalti del Cino e Lillo Del Duca . Novantacinque minuti di incessante sostegno ai propri beniamini, in una partita difficile che però il Foggia ha avuto il gran merito di aver giocato con una mentalità vincente. Pressing alto fin dall’inizio, squadra stretta che ha chiuso sistematicamente le linee di passaggio ai padroni di casa che quasi mai sono riusciti a rendersi pericolosi, in una partita autorevole che il Foggia ha dimostrato di voler vincere a tutti i costi. La vittoria in terra marchigiana rilancia seriamente le aspirazioni di classifica dei rossoneri, che salgono al tredicesimo posto in condominio con Brescia e Pescara (quest’ultimo sarà impegnato stasera a Bari) e si mettono alle spalle Pro Vercelli, Spezia, Perugia, Virtus Entella, Ternana, Cesen

La bella Foggia nascosta: il portale di San Martino

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Sapendo di far cosa gradita agli amici e ai lettori di Lettere Meridiane , ed in generale a tutti gli internauti appassionati di Foggia, della sua storia e delle sue bellezze, comincio a pubblicare, da oggi, una serie di articoli che scrissi nel 1981 per La Gazzetta del Mezzogiorno nella rubrica  Foggia da salvare , che svelava e raccontava i piccoli e grandi tesori, più o meno nascosti, della città, che avevano bisogno di essere valorizzati e di una maggiore attenzione. Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata davvero tanta: molte cose sono cambiate, altre no. Alcuni dei beni che segnalavo ai lettori della Gazzetta sono stati in qualche modo tutelati e portati a nuovo splendore, altri non esistono più, perché l’appello a salvarli è caduto nel vuoto, altri ancora restano poco conosciuti o non fruibili, come quello di cui vi parlo oggi. Va detto che da allora ad oggi è (per fortuna) anche sensibilmente cresciuta la sensibilità della cittadinanza e dell’opinione pubblica vers