L'eterno conflitto tra bene e male nelle sculture metalliche di Pasquale Pepe

Una delle opere di Pepe in mostra a Parcocittà
Se pensate che l’arte sia tanto una opportunità di godimento estetico quanto un’occasione di riflessione culturale e morale, fate un salto a Parcocittà e visitate la mostra di Pasquale Pepe, giovane e talentuoso scultore foggiano, che con le sue opere di metallo affronta e declina un tema da millenni caro alla filosofia: il bene e il male. Molte delle sue opere - potenti, suggestive, emozionanti - riguardano quel fenomeno della storia dell’umanità che più di ogni altri scandisce l’eterno conflitto tra i bene e il male: la guerra che produce morte, distruzione, oscurità ed è in se stessa antitesi all'amore, alla luce e alla vita.
Tra le mani di Pasquale Pepe - che nella vita di tutti i giorni fa il fabbro, e conosce dunque bene la materia - il metallo, a volte forgiato, altre volte inciso ed intagliato, diventa racconto. Al simbolismo bellico (elmetti, armi, bombe, tagli, cesure) che occupa molta arte delle sue opere  si contrappongono elementi vegetali che indicano ed esaltano la vita: arti umani fitomorfi, virgulti che spuntano da crepe, efficaci trasposizioni allegoriche dell’eterna dialettica tra il bene e il male, tra la vita e la morte.
Inaugurando la mostra, Gianfranco Piemontese, docente di storia dell’arte ha sottolineato come in Pepe si mescolino con notevole originalità artistica espressionismo e neodadaismo, per la capacità di dare forma al metallo, e combinare le forme con il riuso di materiali "quotidiani".
Per visitarla c’è tempo fino al 21 novembre. A Parcocittà (Parco San Felice) dalle 9 alle 12 e dalle 17 alle 20.30, nel giorni feriali, e dalle 10 alle 13 e dalle 17.30 alle 20.30 la domenica.
Un momento della cerimonia inaugurale

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