Lo sviluppo sta nelle cose: senza grandi opere non si esce dalla crisi
Dal Gino Lisa, al definanziamento delle dighe di Piano dei Limiti e sul Carapellotto. Il silenzio tombale caduto sul completamento della superstrada del Gargano e della Pedesubappenninica. Qualche settimana fa, l'edizione regionale di un noto quotidiano ha pubblicato un ampio speciale dedicato alle grandi opere in stand by in Puglia. A dir la verità, a voler compilare un elenco delle grandi incompiute dello Stivale d'Italia c'è l'imbarazzo della scelta. Ma il dossier doveva essere per forza di cose limitato ai casi più appariscenti sicché le grandi opere comprese nell'elenco declinato dal quotidiano non sono moltissime, ma comunque abbastanza per rivelare la "percezione" della classe dirigente pugliese (di cui, detto senza ironia alcuna, i giornalisti baresi sono un'autorevole espressione) dello stato dell'arte della dotazione infrastrutturale pugliese e delle sue priorità. I casi selezionati dai redattori del dossier sono soltanto