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Visualizzazione dei post da agosto, 2016

L'autogol di Adp: "Palese è un'altra cosa"

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La Regione risponde al fuoco di polemiche divampate dopo la pubblicazione del bando per il completamento dell’allungamento della pista di Bari Palese, che ha mandato su tutte le furie molti ambienti foggiani.  L'analogo bando che riguarda l’allungamento della pista di Foggia è infatti bloccato da mesi, per il timore di infrazioni alle norme comunitarie che disciplinano gli aiuti di stato e la libera concorrenza. La risposta non giunge, come sarebbe stato auspicabile (perché di rilievi di natura politica si trattava, e non tecnica) dagli organismi di governo della Regione, ma dall’ufficio stampa di Aeroportidipuglia , stazione appaltante. Chi volesse leggere la risposta integrale può farlo cliccando qui  . Secondo Michele Fortunato , dell’ufficio stampa della società aeroportuale pugliese, “i lavori presso l’Aeroporto di Bari non sono confrontabili ed equiparabili a quelli previsti per l’aeroporto Gino Lisa di Foggia” per i quali “è in corso di valutazione da parte della

Lettere Meridiane: buon giornalismo o scoop di basso livello? (di Maurizio De Tullio)

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Il titolo proposto dall'autore del post era Giornalista? Sempre meglio che lavorare. Ho preferito modificarlo come vedete sopra perché mi sembra che le critiche di De Tullio siano rivolte più al blog e ai suoi "contributori" che non all'universo mondo dei giornalisti come tali. Stimo troppo Maurizio per non ritenere i suoi rilievi meritevoli di un'attenta lettura e di altrettanto attente considerazioni, che farò prossimamente. Per il momento, leggete quanto scrive De Tullio a proposito di alcune recenti scelte editoriali di Lettere Meridiane e se volete, dite la vostra. (g.i.) * * * Forse nessuno lo avrà notato, ma da oltre due mesi non intervengo direttamente su "Lettere Meridiane", che ho comunque continuato a seguire. Mi ha fatto piacere, ad esempio, leggere da parte di alcuni lettori la proposta di convertire questo Blog in qualcosa di più concreto, come una rivista bi o trimestrale. Lo avevo proposto un anno fa e caldeggerò fino

Gino Lisa: la comunità foggiana indignata verso la Regione

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L’obiettivo principale per cui sono nate le Lettere Meridiane è stimolare la circolazione delle idee, nella speranza di far crescere quella opinioni pubblica che, dove riesce ad esprimersi in modo civile, innesca democrazia e propizia sviluppo. Perciò ritengo che le opinioni di quanti intervengono nelle discussioni provocate dai post, abbiamo la stessa dignità - sono fonte di informazione e di notizia- di quelle dei comunicatori di professione e degli esponenti della politica e della classe dirigente. Non mi aspettavo che la denuncia dei due pesi e due misure utilizzati da Aeroporti di Puglia, che ha pubblicato il bando per l’allungamento e la messa in sicurezza della pista dell’aeroporto di Bari Palese, dopo aver bloccato per circa un anno il bando che riguarda l’aeroporto di Foggia, provocasse tante reazioni. Così tante da rendere necessarie qualche aggiustante al format che in tali circostanze viene utilizzato dal blog. I commenti verranno pubblicati non tutti assieme, ma a punta

Capitanata discriminata, la Confesercenti si schiera con il sindaco Riccardi

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La Confesercenti di Foggia valuta con interesse la presa di posizione del sindaco di Foggia, Angelo Riccardi , che dopo l'ennesima beffa operata dalla classe dirigente regionale verso l'aeroporto Gino Lisa di Foggia si è schierato a favore del passaggio dell'intera Capitanata al Molise. Per la verità, l'associazione di categoria non si schiera espressamente a favore del progetto Moldaunia, ma sollecita un confronto a trecentosessanta gradi con la Regione Puglia, per rivedere le politiche regionali nella Puglia settentrionale. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, prontamente denunciata da Lettere Meridiane , è la pubblicazione, ad opera di Aeroporti di Puglia, del bando per l'allungamento e la messa in sicurezza della pista dell'aeroporto di Bari Palese. Il bando analogo che riguarda l'allungamento della pista del Lisa è stato congelato dalla stessa stazione appantate per il timore che violi le norme comunitarie che disciplinano gli aiuti di Stato e

Vince il Foggia, ma che indecenza SportubeTv

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È stata la partita di calcio più surreale che abbia mai visto, nella mia vita. Surreale per l'assenza di pubblico sugli spalti. Surreale perché la "diretta" di SportubeTv è stata la peggiore diretta streaming di tutti i tempi. Surreale per come si sono messe le cose in campo, con un Foggia ancora troppo balbettante in difesa, e che ha seriamente rischiato un mezzo passo falso che sarebbe stato un pessimo viatico per il campionato. Ma il Foggia ha vinto, e questo contava, facendo sua una partita difficile, spigolosa che la Fidelis Andria ha giocato senza concedere niente. Il primo tempo, che ha registrato una netta supremazia territoriale dei satanelli è finito a reti inviolate. L'Andria ha però colpito una traversa in una delle diverze ripartenze che hanno messo in difficoltà la retroguardia foggiana. Tutte nella ripresa le reti. Le marcature sono state aperte da Sarno, che ha trasformato un rigore concesso dall'arbitro per un fallo del portiere sullo stesso

A Bari sì, a Foggia no: altro che foggianesimo

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 La denuncia di Lettere Meridiane sull’incredibile vicenda del bando per l’allungamento della pista dell’aeroporto di Bari Palese (pubblicato mentre resta tuttora congelato quello che riguarda Foggia) ha scatenato un autentico pandemonio. Dell’incresciosa vicenda si sono occupati la Gazzetta del Mezzogiorno  di ieri e il Tg Puglia di oggi. Durissimo il commento del capo della redazione di Foggia del quotidiano regionale, Filippo Santigliano . “Aiuti di Stato, vale solo per Foggia” è il titolo dell'articolo pubblicato nell’edizione di Capitanata di ieri. Santigliano ricorda, tra l’altro, la memoria elaborata, per conto del Comune di Foggia, dall’avv. Vania Romano (successivamente nominata dalla Regione consulente per la preparazione della documentazione che dovrà essere inviata a Bruxelles, nel tentativo di sbloccare la procedura, n.d.r.), memoria da cui traspaiono in modo evidente e clamoroso “le negligenze, i depistaggi, le sottovalutazioni che hanno caratterizzato questa s

De Leonardis alla Regione: "Ma il Lisa è uno scalo pugliese?"

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La Regione dovrà chiarire ufficialmente e istituzionalmente le ragioni della politica dei due pesi e due misure adottata per quanto riguarda l’allungamento delle piste degli aeroporti di Bari e di Foggia. Lo ha chiesto ufficialmente il consigliere regionale Giannicola De Leonardis che sulla vicenda ha presentato una dettagliata interrogazione. Come si sa, la polemica è divampata perché il bando che riguarda Bari Palese è stato licenziato negli scorsi giorni, mentre quello che interessa l’allungamento della pista foggiana è fermo da tempo, per il timore che il finanziamento possa violare le norme comunitarie in materia di concorrenza ed aiuti di stato. Pur senza dirlo espressamente, De Leonardis adombra il sospetto che i tecnici di Aeroporti di Puglia, la società regionale che si occupa della gestione degli scali pugliesi, abbiano trovato, nel caso di Bari Palese, la classica “pezza a colore”, per scongiurare il pericolo di uno stop da parte di Bruxelles.  Dopo aver ricordato

"Tra ipocrisie baresi e verità nostrane": Elena Gentile sull'aeroporto Lisa

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Elena Gentile con Angelo Riccardi (la foto è di Leonardo Ciuffreda ) Elena Gentile , europarlamentare del Pd (ma anche assessore regionale nei governi Vendola) condivide sul suo profilo facebook (la ringrazio per questo) il post di Lettere Meridiane sull'ennesima beffa operata ai danni dell'aeroporto di Foggia e sulla reazione del sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi , che invita ad aderire al movimento che si batte per il passaggio della Capitanata al Molise, postando un commento lucido ed interessante. Apprendiamo, tra l'altro, che l'Europa non ha nulla contro il Gino Lisa. E dunque la possibilità di un'infrazione alle norme comunitarie sulla concorrenza e sugli aiuti di Stato è stata forse eccessivamente enfatizzata negli ambienti regionali. Ecco il commento di Elena Gentile. Il Sindaco di Manfredonia fa bene ad alzare il tiro. Ma la Moldaunia non è la soluzione. È tempo di abbattere i confini e di ripensare la Capitanata dentro una grande Regione de

Gino Lisa-Regione.... mo' basta

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Non è tanto il fatto in sé, ma il modo. Pubblicare in pieno agosto un bando per l’allungamento della pista dell’aeroporto di Bari Palese, da parte della stessa stazione appaltante che ha congelato la gara per l’allungamento della pista del Gino Lisa di Foggia, offende la pazienza e l'intelligenza di quanti si aspettavano invece risposte concrete a Foggia. A far colmare la misura è questo eterno atteggiamento dei due pesi e delle due misure, la mancanza totale di trasparenza, la perdurante assenza di una cabina di regia che prenda sul serio la causa dell'aeroporto Lisa, la conferma che a Bari Foggia conta sempre meno, e che le istanze della Puglia settentrionale vengono considerate, se non con fastidio, con una insopportabile sufficienza. Si riapre la ferita per la brutta uscita che qualche anno fa vide protagonista l’allora governatore regionale pugliese, Nichi Vendola, che coniò il termine “foggianesimo”. Per amore di verità, va detto che i governi di centrosinistra guida

Le responsabilità del sisma? Sono anche di noi tutti

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A volte il social smentisce lo stereotipo che vuole le piazze virtuali luoghi dove si grida e ci si insulta, senza riuscire a ragionare. L'accorata riflessione sul sisma che ha sconvolto l'Appenino centrale ( Non cercare colpevoli, ma responsabilità ) di Francesco A.P. Saggese ha suscitato intense reazioni da parte degli amici e dei lettori di Lettere Meridiane: una profonda partecipazione emotiva che ha prodotto commenti approfonditi e responsabili, da cui traspare un'Italia, una comunità che soffre assieme ai terremotati, senza rinunciare a pensare, senza cedere alle facili polemiche. Ringrazio di cure tutti gli intervenuti, le cui opinioni mi sento di poter condividere interamente. Potete leggerle di seguito. Da parte mia osservo soltanto che la cultura diffusa della sicurezza auspicata da parte di tutti, non può essere improvvisata, né miracolosamente implementata per decreto legge: per poterle dare spessore e concretezza, c'è bisogno di cambi il modo di conce

A Bari si può. A Foggia invece no.

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Annalisa Rizzo , amica e lettrice di Lettere Meridiane , segnala una notizia di quelle che non sai se incazzarti, oppure riderci sopra. È la foto dell’avviso di gara pubblicato qualche giorno da Aeroporti di Puglia per l’allungamento e l’adeguamento della pista dell’aeroporto di Bari Palese. Annalisa accompagna l’immagina con un commento lapidario: “Ecco a Voi l'ultima pernacchia al Gino Lisa da parte dei baresi! Buon Ferragosto Foggia!” In effetti è difficile non restare sconcertati, visto che, mentre si dà il via all'adeguamento della pista barese,  la procedura di aggiudicazione dell’analoga gara d’appalto che riguarda l’allungamento della pista dell’aeroporto Gino Lisa di Foggia è stata sospesa in quanto su di essa grava il timore di una possibile infrazione alle norme comunitarie che disciplinano gli aiuti di Stato.  Tra qualche settimana scadrà il termine per inviare alla competente struttura burocratica comunitaria (che è quella che si occupa di vigilare sulla

Cristian Agnelli, capitano coraggioso

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Cristian Agnelli è uno dei giocatori del Foggia cui sono più affezionato. Mi piace quel modo che ha di sbattersi in campo, di dare tutto - fiato, cuore ed anima - fino allo stremo delle forze. Non lo dimenticherò mai quando, negli ultimi minuti della semifinale play off con il Lecce, inseguiva come un forsennato un avversario per trenta metri, nonostante avesse la gamba dolorante per un crampo... Immenso, indomito capitano. Ancora più immenso l’altro giorno, anche se questa volta il pallone non c’entra. Sapete che il Foggia è rimasto coinvolto nel terremoto che ha sconvolto l'Appennino centrale. I satanelli erano in ritiro a Norcia, ed hanno trascorso ore di paura e di terrore, passando la notte all’addiaccio: la cittadina umbra è vicinissima all’epicentro del sisma. La mattina dopo hanno dovuto far ritorno a Foggia. Chi di noi non avrebbe tirato un sospiro di sollievo, scappando dalla zona del sisma, facendo ritorno a casa? Il capitano no. Affranto, si è confessato davanti

Non cercare colpevoli ma responsabilità (di Francesco A. P. Saggese)

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Questo è il tempo di scavare tra le macerie. Magari un respiro, magari una voce. Questa sarà la prima notte in cui migliaia di persone dormiranno per strada. Questa per molti sarà la prima notte senza un figlio, una madre, un amico, un fratello, una nonna, un padre. Ma un domani di qualche giorno che verrà, qualcuno mi deve spiegare cosa è stato fatto nel nostro Paese dal 1997, quando il sisma in Umbria e nelle Marche distrusse la basilica di Assisi facendo undici morti. Un domani di qualche giorno che verrà, qualcuno mi deve spiegare cosa è stato fatto nel nostro Paese dal 2002, quando un terremoto in Molise provocò il crollo della scuola elementare di San Giuliano di Puglia, facendo 30 vittime di cui 27 bambini. Un domani di qualche giorno che verrà, qualcuno mi deve spiegare cosa è stato fatto nel nostro Paese dal 2009, quando la terra in Abruzzo seppellì 308 persone, tra cui molti studenti.

Seconda stazione: la verità oltre le polemiche (di Geppe Inserra)

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Il dibattito sulla possibilità di una seconda stazione a Foggia sale di tono, ed è comunque qualcosa di positivo, in un territorio come il nostro che discute poco sul suo futuro. Ho però la sensazione che la corsa a schierarsi pro o contro la infrastruttura annunciata (ufficiosamente) dall'assessore all'urbanistica, Francesco D'Emilio, stia facendo perdere di vista alcuni dati di fatto, fondamentali, che cercherò di riassumere. 1) La possibile seconda stazione non sminuisce in alcun modo la centralità della stazione di Foggia, che resta tal quale è allo stato attuale delle cose. (Una centralità - va detto - sempre più modesta per la pervicace baresizzazione del trasporto ferroviario pugliese, ma questo è un altro discorso). 2) Così come siamo convinti della centralità della stazione attuale, siamo tutti convinti che essa non debba essere bypassata dalla linea ad alta capacità Napoli-Bari (non a caso definita nei documenti ufficiali Napoli-Foggia-Bari), così come previ

Deposito GPL: il "no" della Chiesa di Manfredonia

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La vicenda dell'impianto Energas di Manfredonia ha un valore simbolico particolare. Perché si tratta della città sipontina, perché presenta molti tratti in comune con la storia dell'ex ANIC che sorse a Manfredonia negli anni Sessanta, e da cui prese le mosse il processo di industrializzazione che l'intera Capitanata ha vissuto, nel bene e nel male, nel secolo scorso. Anche cinquant'anni fa, fu aspro il confronto tra quanti sostenevano l'inserimento chimico e quanti erano preoccupati delle ripercussioni che esso avrebbe avuto sull'ambiente, sul paesaggio e sulle attività economiche verso cui il territorio pareva maggiormente vocato, come il turismo e la pesca. L'Anic arrivò come contropartita di un'autentica beffa che la Capitanata e soprattutto i Monti Dauni avevano patito, con il metano scoperto nelle viscere delle colline subappenniniche dirottato ad alimentare un altro discutibile processo di industrializzazione poco rispettoso dell'ambient

Il buco nero dell'informazione locale

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Scrive sulla sua bacheca l'amico Franco Eustacchio Antonucci: "Vorrei comunicare a tutti i miei amici di Facebook che in provincia di Foggia opera una rivista online, "letteremeridiane", di divulgazione culturale di massimo interesse per la Capitanata intera, quindi considerata nel suo complesso di territorio organico (ancora non troppo). Non è questa una pubblicità, ma un invito a consultare quanto di interessante viene detto. All'Amico Geppe Inserra, se mi legge in questo post, dico di pensare alla possibilità di una parallela pubblicazione cartacea. Sarebbe un servizio prezioso per il territorio. Eustacchiofranco Antonucci" L'iniziativa di Antonucci (che ringrazio per le belle parole nei confronti miei e di Lettere Meridiane, di cui egli stesso è un apprezzato collaboratore) fa il paio con una proposta analoga, formulata tempo fa da Maurizio De Tullio. Il post ha totalizzato "mi piace" e interessanti commenti. Tra questi, quelli di Gi

Caporalato e Grand Ghetto, si fa sul serio (forse)

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Dal punto di vista della concretezza, la visita del ministro di Grazia e Giustizia Andrea Orlando è stata poco più di una passerella, la montagna che ha partorito il topolino. Non così, però, dal punto di vista politico e simbolico. Perchè non era mai successo che un ministro della Repubblica visitasse il Grand Ghetto, e perché la presenza del Guardasigilli certifica il salto di qualità che lo Stato intende operare sul versante della lotta al caporalato: tolleranza zero, e quindi sostegno alla linea della fermezza del governatore Emiliano. Orlando non si è nascosto dietro il dito ed ha affidato al social le sue impressioni: "Una città fantasma. Una non città - ha scritto sul suo profilo Facebook - . Eppure migliaia di uomini e donne danno vita alle porte di Foggia a una comunità di lavoratori sfruttati. Schiavi ricattati dai caporali. È qualcosa di inaccettabile. È da questo luogo che penso sia più giusto ribadire l'impegno del governo ad approvare nel più breve tempo possibi

Cos'hanno perso Foggia e il Foggia con De Zerbi

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Adesso che i clamori si sono attenuati ed i toni abbassati, si può riflettere ad alta voce sull'esonero di Roberto De Zerbi, sull'eredità che lascia, non solo alla sua squadra ma all'intera città. Mi pare che una riflessione vada fatta in termini non strettamente calcistici. Dal punto di vista sportivo, non ci piove: il mister è stato messo alla porta, nemmeno tanto garbatamente, perché ormai il suo rapporto con la proprietà rossonera, ovvero con i suoi datori di lavoro, si era irrimediabilmente deteriorato. In un simile contesto, ha ragione chi investe tempo e danaro nella gestione del sodalizio. La rottura, per quanto improvvisa e traumatica, era inevitabile. Detto questo, provo tanta nostalgia per mister De Zerbi. Per quello che aveva dato al Foggia. Per quello che avrebbe potuto ancora dare. Ma soprattutto per l'esempio che ha dato, decisamente controcorrente per le abitudini e per i costumi tipici foggiani. Un perfezionista. Un perfezionista con l'aggiunta di u

Il corto circuito del caporalato nel Tavoliere in un reportage di Internazionale

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Farà certamente discutere il reportage di Fabio Ciconte e Stefano Liberti, pubblicato on line da Internazionale. Perché forse per la prima volta si sforza di leggere il fenomeno del caporalato senza pregiudizi, senza moralismi, e dal punto di vista degli stessi caporali. L'immagine complessiva del  caporalato che ne emerge, a tratti, è più quella di un sistema di organizzazione parallela del lavoro, che non di un fenomeno di malaffare. Un sistema - si legge -  "assolutamente normale in un territorio dove lo stato è assente o ha difficoltà a svolgere un efficiente ruolo di intermediazione tra richiesta e offerta di manodopera." Protagonista del reportage è. Abu Sow, un senegalese cinquantenne che dal 1998 è nel Tavoliere: il suo lavoro consiste nel reclutare braccianti per conto di aziende agricole , fornire loro un mezzo di trasporto, trattenendo in cambio una piccola percentuale sulla "giornata". Si descrive come una sorta di agenzia interinale e respinge con d

Capitanata provincia a rete, una potenzialità inespressa (di Franco Antonucci)

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Da tempo, Franco Antonucci sostiene che la peculiarità della Capitanata quale "provincia a rete multi urbana" rappresenta per il territorio una grande potenzialità. Lo ribadisce nella riflessione che segue, che volentieri sottoponiamo alla lettura e alla riflessione degli amici di Lettere Meridiane. Sono assolutamente d'accordo con l'idea di Antonucci che l'essere una rete potenziale rappresenti un punto di forza. Ma perché funzionino, le reti vanno prima costruite. E probabilmente il problema più grosso della Capitanata sta proprio nella sua incapacità di sentirsi, e di essere, rete. Buona lettura. * * * CAPITANATA : CONCETTI IN PILLOLE - step 1 Come mi è capitato di ripetere fino alla noia, soprattutto di quelli cui è capitata la sfortuna di leggermi, la Capitanata ha una enorme differenza (di vantaggio) rispetto allo scenario totale delle altre provincie italiane : La Capitanata è una provincia a RETE MULTI-URBANA (la famigerata PENTAPOLI), ancora potenzi

Seconda stazione e alta capacità, un affare ma non per la città (di Lello Saracino)

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Fotoritocchi, rendering, mancano i plastici in scala. E poi un confronto serrato tra esperti, opinioni su opinioni, nascita di comitati (il civismo foggiano, lo ammetto, mi sorprende sempre). L’ipotesi di una seconda stazione ferroviaria a Foggia, servente alla linea Bari-Foggia in direzione Napoli e Roma, ha suscitato un dibattito per certi versi originale, montato ben oltre le stanze della politica e della rappresentanza sociale. Da giornalista che ha seguito le politiche di sviluppo territoriale e approfondito la centralità delle infrastrutture quale fattore di competizione e crescita, ammetto che ad oggi le tesi emerse pro nuova stazione non mi convincono. Anzi per certi versi soffrono a mio avviso di una miopia che è propria di uno sguardo provinciale, che palesa scarsa lungimiranza rispetto alle ricadute complessive e rassegnazione rispetto alla capacità di incidere nelle scelte e negli indirizzi di governo. Provo a spiegare.

Trivelle e cicciottelle

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Mettiamola così. Il mio titolo sulle trivelle ondivaghe dell’Adriatico, per scorrettezza e per bruttezza ha oscurato quello sulle olimpioniche cicciottelle che ha provocato il licenziamento del direttore di QS, Quotidiano Sportivo. Me ne dolgo profondamente con gli amici e i lettori di Lettere Meridiane. Come ha scritto qualche giorno fa sul Corriere della Sera, Beppe Severgnini   riferendosi al titolo sulle “cicciottelle”: “quel titolo era sbagliato. Peggio: era brutto. Ma se licenziassero tutti i giornalisti che hanno fatto un brutto titolo, le redazioni sarebbero deserte.” Visto che sono il datore di lavoro di me stesso, e che scrivere Lettere Meridiane  non è nemmeno un lavoro, ma puro volontariato, non posso licenziarmi. Resta però l’errore. Una topica più che una bufala. Le trivelle andavano a sud, e non a nord. Dunque non arrivavano, come ho scritto erroneamente e, ma se ne andavano. Si trattava delle trivelle di Ombrina Mare, piattaforma realizzata lungo l’abruzzese Cost

Foggia, 19 agosto 1943: la città annientata

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Mons. Farina tra i comandanti delle truppe di occupazione Secondo i dati ufficiali, l’incursione aerea degli Alleati su Foggia del 19 agosto 1943 fu la più pesante di tutte; 9.581 morti e oltre 600 feriti a fronte delle 7.643 vittime  che, sempre stando alle cifre ufficiali diffuse successivamente dal Comune di Foggia, sarebbero state provocate dal bombardamento del 22 luglio. Diversi autori hanno contestato l’attendibilità del dato che riguarda il 19 agosto, sostenendo che la città era praticamente vuota, dopo i pesantissimi danni provocati dal raid del 22 luglio. Come ho detto più volte, la querelle sul numero preciso dei morti è una questione di lana caprina: quel che conta è che i morti furono tantissimi, troppi e che Foggia fu vittima dei cosiddetti bombardamenti strategici che - pare per iniziativa inglese, più che americana - non distinguevano più tra obiettivi militari e non, e massacrarono l’inerme popolazione, allo scopo di terrorizzarla (e furono perciò un atto di te

Pelagosa, l'offensiva del M5S

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Qualcosa finalmente si muove per porre fine ai soprusi che i nostri pescatori subiscono a Pelagosa, e far sì che la Croazia rispetti gli impegni assunti con il trattato di pace che alla fine della seconda guerra mondiale decretò l’annessione all’allora Iugoslavia dell’isola, che faceva una volta parte della provincia di Foggia e della Puglia. Una storia rocambolesca, quella di Pelagosa, o più precisamente delle Isole Pelagose, un piccolo arcipelago in mezzo all'Adriatico (a soli 53 chilometri da Peschici) che è un’autentica gemma dal punto di vista naturalistico e paesaggistico e che fu l’unico pezzo d’Italia che i Savoia dimenticarono di annettersi. Una vicenda bizzarra e travagliata, che è proseguita anche quando l’isola è definitivamente passata sotto un’altra bandiera: prima quella della ex Iugoslavia, poi quella croata. Sulla base dei trattati sottoscritti dopo la guerra, i pescatori pugliesi dovrebbero poter pescare senza problemi nelle acque di Pelagosa, essendo stato lor

I Sannella: "A casa nostra comandiamo noi" (di Nico Baratta)

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Giorni concitati quest’ultimi per la società rossonera. Dopo l’andirivieni di chi doveva allenare i satanelli, finalmente è uscito il verdetto: Giovanni Stroppa guiderà i rossoneri nella prossima stagione di Lega Pro. Lo avevamo anticipato ieri, come vi avevamo informati sulla querelle interna tra De Zerbi – Società e/o Proprietà – Stroppa. Tra i tifosi c’è chi apprezza, chi disprezza, chi si adegua pur di andare allo stadio e semmai sognare il Foggia in B. Tuttavia in mattinata sono uscite tre note stampa, rispettivamente della tifoseria della Curva Nord e del Foggia Calcio. Andiamo per ordine. I tifosi della Curva Nord, con un duro ma accorato comunicato stampa non ci stanno a subire altre “prese in giro”; pretendono rispetto. E lo dicono con chiare parole «Non accettiamo che si manchi di rispetto impunemente ad una piazza già duramente provata dalla mancata promozione e da un inferno che dura continuativamente da quasi venti anni. A lasciare il Foggia a chi vuole battersi per

Se mons. Pelvi batte Roberto De Zerbi

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Gestire un blog sulla piattaforma di Google offre la interessante opportunità, attraverso l’analisi degli indici di lettura e di gradimento dei diversi post, di sondare e comprendere gli umori dell’opinione pubblica, il “sentire” della comunità virtuale. Che a Foggia si mangi pane e pallone, lo sanno anche le pietre, e perciò non mi stupisce il gradimento piuttosto alto che gli amici e i lettori riservano ai post che riguardano i satanelli. Ma potete capire la mia sorpresa nel verificare che il messaggio ferragostano ("Foggia reagisci e non stare a guardare") dell’arcivescovo di Foggia, mons. Vincenzo Pelvi , ha sonoramente battuto, in termini di audience , i post riguardanti la telenovela messa in scena dal Foggia con l’esonero di mister Roberto De Zerbi , che pure è un beniamino indiscusso del social . Che l’appassionata e lucida esortazione rivolta ai foggiani da mons. Pelvi abbia ottenuto un indice di ascolto superiore a quelli calcistici, smentisce una volta di più

Tifare Foggia fa bene al cuore

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Ha compiuto  il suo primo anno di vita il gruppo whatsApp Che si dice du Fogge? Ed è toccato proprio al fondatore e coordinatore, Giovanni Cataleta (il gruppo prende nome da un fortunato libro di Giovanni sulla passione rossonera) spegnere la prima candelina con un messaggio augurale: “Buon compleanno al nostro gruppo che compie il primo anno di vita!  Volevate sapere tutto, ma proprio tutto sul nostro amatissimo Foggia? Speriamo di esserci riusciti. Non solo notizie, ma anche commenti e discussioni sulla nostra perenne passione per i colori rossoneri. La maggior parte di noi ha partecipato alla vita di questo gruppo, giovane ma già apprezzato. Per il futuro cercheremo di migliorare i contenuti evitando ripetizioni di notizie e snellendo i nostri interventi.” Complimenti ed auguri anche da parte di Lettere Meridiane che periodicamente diffonde i contenuti delle news e delle discussioni del gruppo, incontrando particolare apprezzamento non solo da parte dei tifosi rossoneri, ma anch

Marcinelle, Gargano

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Giulio Di Carlo, papà di Michele Eugenio Sono convinto che i social network possano essere una fonte inesauribile di public history , ovvero memoria collettiva, che viene recuperata e raccontata attraverso canali e documenti non convenzionali, come fotografie o anche semplicemente ricordi. Un esempio da manuale arriva da un’interessante discussione che si è aperta sulla bacheca facebook di Michele Eugenio Di Carlo , a seguito di un post di Michele Lauriola . Oggetto, la tragedia di Marcinelle, nella quale morirono tanti minatori italiani. Il Gargano fu particolarmente colpito dall’emigrazione, e molti furono i garganici che abbandonarono la loro terra per trasferirsi in Belgio, sicché il ricordo della tragedia di Marcinelle è ancora particolarmente vivo. Raffinati intellettuali, Di Carlo e Lauriola, così come Teresa Maria Rauzino che interviene con una bella testimonianza, sono di quelle persone che ti fanno capire che il Gargano è straordinaria non solo per la natura, il mare

Scivoli che fanno scivolare (di Nico Baratta)

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Non è detto che barriere architettoniche vuol dire imbattersi in un ostacolo fisso. A volte l’ostacolo può essere mobile, forse più pericoloso. Ma può essere anche temporaneo e rischioso più di uno fisso o uno mobile. Per la maggior parte di noi spesso passa inosservata, ma una pozzanghera di acqua, a volte piovana, a volte fognaria, a volte causata dalla cattiva educazione di cittadini inosservanti del buon e civil vivere, può diventare un ostacolo insormontabile per chi è costretto a muoversi in carrozzella. Una barriera architettonica che irrita perfino i normodotati, costretti a evitarla per non bagnarsi. Mentre chi è in carrozzella non può farlo giacché l’unica via di transito è quella. Uno scivolo come accesso al marciapiede, o come uscita. Meglio dire una pozzanghera con scivolo che limita l’accesso e che potrebbe celare altre brutte sorprese. Foggia ne è piena.