L’esplosione lentissima di un seme (di Francesco A. P. Saggese)
Inizierò il nuovo anno aprendo la finestra di casa e guardando gli alberi che ho di fronte. C’è in particolare un albero, che con i suoi rami di anno in anno si avvicina sempre di più alla mia finestra, e adesso posso quasi toccarlo. Penso di essere un uomo molto fortunato, perché ho la certezza di poter accarezzare un albero dalla mia finestra. Un anno è un tempo lunghissimo e lentissimo che lascia sempre un segno, come farà la natura con il nuovo cerchio che scriverà sugli alberi. Così ognuno di loro disegnerà a proprio modo questo ed altri orizzonti. Fuori dalla finestra avrò davanti ai miei occhi la più antica e silenziosa lezione vivente dell’universo – penso ancora tra me e me; una lezione che sfugge all’universo umano. Sono un uomo fortunato perché, tra le mie certezze, posso anche accarezzare un albero. Ciascuno avrà le sue fondamentali certezze, penso ancora. Ma basta il tempo di mandare giù il respiro per capire che non è così, non per tutti, non per ‘ciasc