Post

Visualizzazione dei post da marzo, 2014

La memoria ritrovata: al Festival del cinema indipendente l'originale esperimento di Giovanni Rinaldi

Immagine
Il web è memoria che si sedimenta, giorno dopo giorno. Certo, la memoria digitale è cosa altra rispetto alla memoria espressa dagli oggetti (Baudrillard sosteneva che gli oggetti sono memoria sedimentata) ma riesce pur sempre a custodire - e con ogni probabilità a rendere eterne - le tracce del tempo. Pensate al libro. Il web non potrà mai custodire un libro di carta. Può dirci però dove sta fisicamente. Gestire le procedure necessarie per chiederlo in prestito oppure per acquistarlo. In molti casi, può fornircene una versione digitale, che possiamo a nostra volta stampare oppure semplicemente consultare sullo schermo. L’avvento della memoria digitale postula la necessità di un rapporto nuovo dei bit con la memoria, per così dire, analogica soprattutto in riferimento a materiali (come le immagini, i video, la musica) che si prestano ad essere prodotti e distribuiti con la stessa efficacia con modalità sia digitali che convenzionali. Il Festival del cinema indipendente (ore 21.

La relazione di Mons. Farina sui bombardamenti del 1943: non è vero che la città si svuotò dopo il 22 luglio

Immagine
Mons. Farina tra i comandanti delle truppe di occupazione Domani il Festival del Cinema Indipendente (ore 21 - Sala Farina) rende omaggio alla città di Foggia, ricordando il 70° anniversario dei bombardamenti (qui il programma della serata , non mancate, è importante). Una fortunata coincidenza ha portato il festival a svolgere l’evento proprio nella sala cinematografica intitolata a Mons. Fortunato Maria Farina, Vescovo di Foggia durante quei giorni orrendi e dolorosi, nonché autore di un documento illuminante - e forse non adeguatamente valorizzato - per capire come la città visse quella tragica estate: si tratta della la relazione che Mons. Farina scrisse al Papa Pio XII per informarlo della drammatica situazione che si era venuta a determinare a Foggia. Credo che il primo a pubblicarla sia stato il giornalista e scrittore foggiano Gaetano Matrella nel libro che pubblicò a sue spese nel 2005, in occasione del 150° anniversario della erezione della Diocesi autonoma di Foggi

L'omaggio del festival alla grande scrittrice foggiana Maria Marcone

Immagine
Maria Marcone è stata una delle voci letterarie pugliesi più importanti. Era nata a Foggia nel 1931, figlia dell’allora direttore della Biblioteca, Arturo Marcone.  Di lei mi hanno sempre stupito ed affascinato la straordinaria vitalità, il calore umano che riusciva ad esprimere ed a trasmettere a chiunque le stesse vicino, fosse pure in un momento pubblico, come una presentazione o una conferenza. Un calore umano che Maria riusciva a infondere anche a tutte le sue parole, sia in prosa che in poesia. La copiosa produzione letteraria e poetica che ci lascia - preziosa eredità morale e culturale -  è tutta un inno alla pugliesità più vera, al sole, alla terra, ai colori al mare di Puglia, senza mai scadere nell’oleografico o nel convenzionale. Il prodigio sta appunto nella scrittura di Maria Marcone, autentica e avvolgente come poche, che trasuda passione, gioia di vivere ad ogni parola.  “Non v’è tematica antica, moderna, futura che io non abbia toccato col fervore della ment

Pontelandolfo come le Fosse Ardeatine?

Immagine
È legittimo paragonare a quello delle Fosse Ardeatine l'eccidio operato dalle truppe "italiane" il 14 agosto del 1861, quando per rappresaglia contro l'uccisione di 45 soldati ad opera di briganti e semplici cittadini, due paesi - Pontelandolfo e Casalduni - vennero letteralmente rasi al suolo? Quando si parla di storia, i paragoni sono sempre in qualche modo azzardati e arbitrari. Ma i due fatti posseggono molti aspetti in comune, come la ferocia della vendetta e il fatto che la barbara ritorsione fu operata da truppe di occupazione. Differisce radicalmente invece la "fortuna" arrisa ai due episodi. La storia, si sa, la scrivono sempre i vincitori, così se le Fosse Ardeatine sono diventate un simbolo della ferocia nazista, poco o nulla si sa della violenza delle truppe piemontesi. A ricordare i fatti di Pontelandolfo e Casalduni è l'amico lettore Vincenzo Concilio, in un commento al post su Nicola Stame , il tenore foggiano ucciso dal tedeschi alle

Stasera l'omaggio a Fellini del Festival del Cinema Indipendente: per continuare a resistere

Immagine
La locandina realizzata da Remo Fuiano per l'evento del Festival di Foggia Ginger e Fred , che apre il XIII Festival del Cinema Indipendente rendendo omaggio a Federico Fellini, è stato il terzultimo film dello straordinario autore romagnolo. Se il cinema felliniano degli anni Settanta era stato dedicato prevalentemente al tema della memoria ( I clown, Roma, Amarcord ), quello del successivo decennio si occupa della contemporaneità: la società post-industriale e la civiltà della comunicazione di massa. È proprio il film che racconta dei due ballerini di tip-tap magistralmente interpretati da Marcello Mastroianni e Giulietta Masina che avviò il ciclo di Fellini sui guasti prodotti dalla civiltà della televisione. Nel film trova posto un’aspra critica alla pervasività della pubblicità, anima ormai non più soltanto del commercio, come si diceva una volta, ma della stessa comunicazione. Fellini non odiava la pubblicità come tale: le sue ultime opere furono anzi dei preziosi spot

Numero speciale di Lettere Meridiane per il XIII Festival del Cinema Indipendente

Immagine
Dopo le applaudite anteprime di sabato e domenica scorsi, tutto è pronto per l'inizio della tredicesima edizione del Festival del Cinema Indipendente, che verrà seguita con particolare attenzione da Lettere Meridiane . Si comincia domani con l'omaggio a Federico Fellini, per terminare sabato prossimo, con la tradizionale cerimonia conclusiva. Per l'occasione, Lettere Meridiane ha dedicato un numero speciale della sua newsletter al programma e alla storia del festival. Quanti non ricevano la newsletter possano iscriversi cliccando qui . Fare clic qui , invece, per leggere il numero speciale dedicato al Festival del Cinema Indipendente.

Ecco perchè bisogna ricordare...

Immagine
Certe volte gli amici di Lettere Meridiane , con i loro commenti, riescono ad essere più efficaci e a produrre più opinione di quanti più o meno professionalmente esercitato il mestiere della scrittura. Eccovi una serie di commenti all’articolo su Nicola Ugo Stame, il tenore foggiano ucciso dai nazisti nell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Mi limito a virgolettarli, uno dopo l’altro, senza citare il nome di chi li abbia postati, proprio per dare il senso di una riflessione collettiva, di una opinione comune, e condivisa. “Come tanti ...anche io ignoravo che tra i martiri ci fosse un giovane concittadino...perché la città non lo commemora?” “Sinceramente non lo sapevo che tra le vittime c'era anche Lui, che era di Foggia. Una pagina crudele della nostra storia, la cattiveria umana non ha limiti ieri come oggi. Onore al nostro concittadino Nicola Stame.” “Non lo sapevo.” “Peccato, sinceramente non lo sapevo che c'era anche Lui e che era di Foggia, Una pagina crudele della nost

Pino Campagna: "Quant'è bello essere foggiani"

Immagine
Come sempre succede quando si parla di questo straordinario artista e del suo rapporto con la città natale, il post su Renzo Arbore ha suscitato appassionate e in qualche caso polemiche reazioni. C'è però chi, come Pino Campagna (che su un certo modo di intendere e di rappresentare la foggianità ha costruito molti dei suoi personaggi televisivi, un po' come lo stesso Arbore) non perde occasione per ricordare le sue origini foggiane. Cosa che ha fatto anche commentando, sul gruppo Sei di Foggia se, il post su Arbore, raccontando un gustoso, recente episodio che mi piace condividere con gli amici di Lettere Meridiane. "Si - scrive Campagna -  è bello essere Foggiani e due giorni fa ritornando in aereo da Bari a Milano il destino ha voluto che avessi il posto 14 F sul volo e i due posti accanto a me ..14D e 14E  erano vuoti ..Mi siedo al 14 F ed intanto entra gente in aereo ....e vedi il destino cosa ti fa?...chi arriva a sedersi in quei due posti ? Pio e Amedeo. Da briv

A rischio l'archivio-biblioteca di don Tonino Intiso: una iniziativa per salvarli

Immagine
Per il quarantacinquesimo anniversario dell’ordinazione sacerdotale di don Tonino Intiso, un gruppo di suoi amici sta organizzando una serata di spettacolo e di pensiero che ha due obiettivi: ricordare quanto don Tonino Intiso ha fatto nel suo lungo e luminoso  percorso pastorale, che lo ha visto protagonista di tanti momenti di grande solidarietà vissuti da Foggia, in un momento in cui la città ha ancora un assoluto bisogno di carità e solidarietà per riprendersi e per continuare a sperare nel futuro; raccogliere fondi per trovare una sede dignitosa alla biblioteca e all’archivio di don Tonino Intiso che documentano questo pezzo straordinaria della storia cittadina. Il sacerdote intende donarli alla città, ma c’è il sempre più concreto pericolo che, non trovando una sede idonea e non procedendo alla sistemazione, questo immenso patrimonio, di inestimabile valore culturale e spirituale, vada disperso. Nella sede della biblioteca-archivio verrà ubicato anche il centro di ascol

Il paesaggio? Ridotto a schifezza

Immagine
Commentando la recente lettera meridiana sulla mutazione del paesaggio in Capitanata dovuta al proliferare incontrollato delle pale eoliche (un inutile proliferare, perché buona parte dell'energia che si potrebbe potenzialmente produrre resta nei parchi, a causa dell'inadeguatezza delle rete), Alfre De Martino regala agli amici del blog una toccante descrizione del pesante cambiamento patito dal paesaggio. "Tanto per cominciare - scrive De Martino - non la chiamerei più energia pulita o verde, l'impatto ambientale è quanto di peggio si possa vedere, perché le pale si vedono e come. Un tempo da Foggia era come dare uno sguardo alla natura incontaminata quando volgevamo gli occhi all'orlatura del Subappennino, d'inverno per capire se nevicava il primo luogo da osservare era proprio la meravigliosa corona di monti che ci circonda. Possiamo farlo anche oggi, certo, ma che schifezza: tutti quei pali, anche a 40 km sono perfettamente visibili, per non parlare dei

Fondi comunitari a rischio, senza "coesione"

Immagine
Quale responsabilità hanno i dirigenti pubblici sullo scempio dei fondi comunitari non spesi, o spesi male? Se lo domanda, intervenendo nel dibattito aperto da Lettere Meridiane, Domenico Palma Valente. La tesi sostenuta dal blog è che non basta utilizzare i finanziamenti realizzando le infrastruttura o i servisti dai progetti. Occorre anche verificare preventivamente la sostenibilità dei costi di gestione, per evitare che quanto è stato fatto diventi un’altra cattedrale nel deserto. Domenico Palma parla con cognizione di causa, operando all’interno di un’azienda che si occupa di innovazione tecnologica, e che ha lavorato in diversi appalti basati su fondi comunitari. “Ci sono due aspetti da considerare - scrive su Google + -. La visione e l'opportunità di richiedere certi finanziamenti se non si sa come sostenerli (abbiamo altre esperienze che riguardano direttamente la provincia di Foggia anche se sono meno visibili, o le comunità montane enti ormai e per fortuna soppress

Arbore: quando ho "studiato" al conservatorio Giordano

Immagine
Renzo Arbore ha “studiato” al Conservatorio musicale Giordano di Foggia. A dare l’inedita notizia è stato proprio il popolare showman l’altro giorno, nel corso di una breve intervista al Tg Uno del mattino.  La frequenza al corso di clarinetto è stata tuttavia breve, anzi brevissima: un giorno soltanto. L’insegnante si accorse che Arbore sapeva già suonare lo strumento e gli consigliò di investire meglio il suo tempo, dedicandosi allo spettacolo. Nel raccontare la storia in televisione, Arbore è incappato in un lapsus dal sapore quasi freudiano, che rilancia l’antica querelle sul rapporto con la sua città natale. “Ho studiato al Conservatorio Musicale Umberto Giordano della mia città”, ha detto infatti il musicista, omettendo che la sua città è Foggia. Vivaci polemiche aveva suscitato la sua recente esibizione sanremese quando Arbore (in risposta - c’è da sottolineare - ad alcune considerazioni poco carine della Litizzetto su Napoli) si era lasciato andare ad una dichiarazion

Come Lucera, Manfredonia e il Gargano scrissero gli albori del cinema pugliese

Immagine
Preciso e dettagliato come sempre, Maurizio De Tullio regala agli amici di Lettere Meridiane due chicche riguardanti le origini del cinema in Puglia. L'amico De Tullio fa chiarezza su un dilemma che ha appassionato non poco gli addetti ai lavori. La querelle riguarda quale sia stato il primo film realizzato in Puglia. L'articolo offre diverse chiavi di lettura. Per rispondere all'interrogativo una volta per tutte, bisogna mettersi d'accordo prima su cosa s'intenda per film. La questione non è di poco conto, dal momento che parliamo veramente degli albori della settima arte. Qualche data per dare ai lettori un qualche riferimento temporale. L'invenzione del cinema risale al 1895. Il primo film realizzato in Puglia risalirebbe a 17 anni dopo. E' un documentario, e non potrebbe essere diversamente, visto che all'epoca (1912) ancora non esisteva il cosiddetto cinema narrativo. Sarebbe nato soltanto due o tre anni dopo (gli storici sono divisi anche su

Nicola Ugo Stame, il dovere della memoria

Immagine
Nel campo di concentramento di Bergen Belsen, a pochi metri dai forni crematori, la mano ignota di una delle vittime della barbarie nazista ha inciso con un chiodo una frase tragica, e nello stesso tempo struggente, che dice così: "Io sono stato qui e nessuno racconterà la mia storia." In quel campo di concentramento si trovano le spoglie mortali di una bambina che ci ha lasciato il racconto più drammatico e commovente di quegli anni terribili e oscuri. Ma nessuno sa di preciso dove giacciano i resti di Anna Frank. Dopo averle tolto la vita ed il futuro, il nazismo voleva condannarla anche all'oblio ed all'anonimato. Goebbels, uno che di stermini se ne intendeva, amava affermare che "un morto è uno scandalo, mille morti sono una statistica". Eccidi e stragi vennero fondati su questa agghiacciante filosofia: uccidere per far numero. Uno scandalo si ricorda, una statistica si dimentica. Uccidere per far diventare i morti un numero, distruggendo anche le

Una Madonna foggiana? Un articolo di mons.Mario De Santis

Immagine
Il 15 marzo del 1981, in occasione delle celebrazioni del 250° anniversario dell'apparizione ai foggiani della Madonna dei Sette Veli, il giornale Anno Mariano Notizie pubblicò un articolo molto interessante di mons. Mario De Santis, raffinato teologo, dal titolo già in se stesso interessante: Una Madonna foggiana? Il prelato orignario di Troia riflette nell'articolo sul senso della religiosità popolare riferita alla Madre di Cristo, per concludere che Essa è "contemporanea a tutte le generazioni, conterranea a tutti i luoghi", e riunisce in se stessa tanto quella particolare branca della teologia che è la mariologia, quanto le espressioni di fede più popolare, raccontate dagli ex voto e dalle tantissime storie di cui sono ricchi i Santuari Mariani, in una sorta di teologia che l'autore definisce "dialettale". In occasione della festa di oggi, Lettere Meridiane pubblica il bell'articolo di Mons. Mario De Santis, messo a disposizione da don Tonino

Eolico, al danno si aggiunge la beffa

Immagine
Parchi eolici ad Accadia Leggo sul sempre attento blog Amara terra mia di Domenico Sergio Antonacci un post interessante, tratto dall'altrettanto attenta Onda Radio : una delle poche emittenti locali che ancora raccontano il territorio, e riflettono sui suoi problemi. Laconico ma quanto mai significativo il titolo del post Rinnovabili, beffa pugliese adesso l’energia è troppa . "Coperto il 55% del fabbisogno: spesso l' elettricità verde si butta via - si legge nel testo -. È come se dalle 8 del mattino fino alle 9 della sera, ogni giorno, l'elettricità dei pugliesi sia fornita dal sole, dal vento e (in misura minore) dalle biomasse. Nel 2012 le rinnovabili hanno in­fatti garantito quasi il 45% del consumo energetico della Puglia, una percentuale che nel 2013 do­vrebbe essere salita almeno al 55%. E crescerà ancora: ma è un dato molto meno positivo di quanto sembri. I numeri del 2012 (la fonte sono le statistiche Tema, che per il 2013 non sono ancora definitive) s

Lo scempio dei fondi europei: ecco perché li abbiamo spesi così male

Immagine
Scrive, sempre attento e sagace come al solito, Michele Pietrocola commentando la lettera meridiana sullo scempio dell’ottagono sul piazzale della stazione di Foggia che avrebbe dovuto ospitare uno sportello d’informazione turistica: “ Ho avuto a che fare con l' amministrazione pubblica e Geppe Inserra ha perfettamente ragione nell' auspicare un "piccolo" e fondamentale cambiamento sulla gestione post-progetto…Le amministrazioni, dopo aver attivato i finanziamenti e realizzato i progetti, dovrebbero OBBLIGATORIAMENTE prevedere dei capitoli di spesa per la gestione, dipendente dalla complessità del progetto… a 2, 3,5,10 anni e così via. I progetti, falliti miseramente appena qualche mese dopo, saranno solo un brutto ricordo. “ Pietrocola mette in effetti il dito nella piaga. C’è un vizio di fondo nella filosofia stessa della programmazione comunitaria: troppo spesso i finanziamenti vengono erogati senza che venga preventivamente verificata la capacità del sogget

Le struggenti immagini della Foggia raccontata da Romolo Caggese

Immagine
Come ho avuto modo di scrivere in un'altra lettera meridiana , tra il 1905 e il 1938, l’Istituto Italiano di Arti Grafiche pubblicò una collezione di monografie dedicata all’ Italia artistica . L’imponente iniziativa editoriale fu diretta da Corrado Ricci, scrittore, archeologo e storico dell’arte, che avviò il recupero dei Fori Imperiali. La collana vide la pubblicazione di ben 115 volumi, riccamente illustrati. La redazione dei testi di ciascun volume venne affidata a esperti di storia locale e di arte. L’approccio non fu soltanto artistico in senso stretto. Possiamo ritenere le monografie pubblicate dalla casa editrice di Bergamo come il primo grande tentativo di valorizzare l’immagine paesaggistica e turistica del Bel Paese, e va sottolineato, in particolare, lo sforzo che Ricci profuse nella ricerca e nella valorizzazione anche dei luoghi artisticamente e turisticamente meno noti. Due di questi volumi furono dedicati alla provincia di Foggia: Il Gargano di

Storie di ordinaria disamministrazione

Immagine
L’ottagono di piazzale  Vittorio Veneto (a destra, uscendo dalla stazione ferroviaria) è un altro monumento allo spreco, un’altra amara quanto lampante testimonianza di come dalle nostre parti vengono spesi male i soldi dell’Unione Europea, che sono poi – giova ricordarlo – soldi nostri, dei contribuenti italiani. È il caso di smontare lo stereotipo secondo il quale i contributi comunitari sono un’elargizione dell’Unione Europea.   Non è vero, perché l’Italia è un contributore netto , cioè versa alla casse comunitarie più di quanto riceve. Il che significa che spendere male quei soldi è un doppio malaffare: brucia comunque danaro pubblico, e brucia soldi nostri, italiani. Il bell'ottagono della stazione ferroviaria che richiama l'architettura aveva di Caste del Monte, avrebbe dovuto ospitare uno sportello di informazione turistica nell’ambito dell'itinerario turistico-culturale del PIS “Normanno – Svevo –Angioino che, per quanto riguarda la provincia di Foggia, av

Ralph De Palma in cerca d’autore

Immagine
I monumenti sono importanti, soprattutto se raccontano il capitale umano di un determinato territorio, e ancora di più se la loro realizzazione è il frutto di un percorso condiviso, al quale concorrono i talenti creativi di quella comunità. Attorno al complesso percorso varato dal Comune di Biccari e dal “Comitato Ralph De Palma” per riannodare il legame di memoria tra i leggendario campione automobilistico e il comune dauno che gli dette i natali, stanno nascendo diverse buone pratiche che andrebbero imitate in altri contesti dei Monti Dauni. Tra queste c’è adesso anche quella del monumento in onore di De Palma: a renderla particolare, è tuttavia proprio il percorso innescato dal comune guidato da Gianfilippo Mignogna e del comitato voluto   dal giornalista scrittore Maurizio De Tullio, il cui libro su De Palma ha costituito l’incipit di questo cammino importante che ha riscattato il grande pilota dall’oblio in cui era precipitato nella nostra terra. Un’offerta di turismo “espe

De Tullio: Monti Dauni, Puglia "altra" e meravigliosa

Immagine
Qualche giorno fa ho pubblicato la tenerissima dichiarazione d'amore di Francesco Quitadamo ai Monti Dauni, dalla quale traluce l'immensa risorsa che essi costituiscono per l'intera Puglia e, di conseguenza, per la stessa Capitanata. Una risorsa spesso sottovalutata o almeno sottostimata, che dovrebbe riprendere vigore grazie al progetto di eccellenza turistica che sta per essere cantierizzato da Pugliapromozione, in cooperazione cone Camera di Commercio, Promodaunia e Provincia. Il progetto è fondato su una brillante intuizione: per il suo patrimonio prima di tutto umano, e quindi storico, culturale, paesaggistico quest'area è in grado di mettere in campo un'offerta turistica fatta di emozioni e di esperienza, che si ritrovano tutte nel contributo di Quitadamo. Mi è piaciuto molto anche il commento depositato in calce al post da Maurizio De Tullio, che mi pare indichi con molta nitidezza e passione le ragioni per cui i Monti Dauni declinano una identità partic

L'articolo di Bocca fa arrabbiare i foggiani

Immagine
Fa discutere, e molto, l’articolo di Giorgio Bocca su Foggia , ripubblicato da Giuseppe Trincucci nell’ultimo numero de La Capitanata, la rivista della Biblioteca Provinciale di Foggia. Non è una novità. Il grande giornalista non ha mai fatto mistero della sua antipatia per il sud e per i  meridionali, anche se – a mio parere – la Foggia raccontata da Bocca è quanto mai realistica, perfino attuale, nonostante sia passato mezzo secolo dalla sua pubblicazione. A calcare la mano sull’antimeridionalismo di Bocca è un osservatore attento ed acuto come Vincenzo Concilio , che sulla bacheca del gruppo Foggia Sparita , ha postato – assieme alla foto in alto – un duro commento, con diverse citazioni da Bocca, che gettano luce sul suo difficile rapporto con il sud.  “Insomma, la gente del Sud è orrenda (…). C’era questo contrasto incredibile fra alcune cose meravigliose e un’umanità spesso repellente. Una volta, a Palermo, c’era una puzza di marcio, con gente mostruosa che usciva dalle cata

Lavoro: la provincia di Foggia "buco nero" della Puglia

Immagine
Le statistiche sono utilissime quando si tratta di comprendere le dinamiche del mercato del lavoro, soprattutto quando si dispone di dati provinciali, che consentono raffronti con quelli regionali e nazionali. La Provincia ha fatto una cosa molto utile pubblicando i dati sull’andamento del mercato del lavoro nel 2013 . Utile sia dal punto di vista conoscitivo, sia da quello politico, perché i dati attenuano parecchio l’ottimismo manifestato dall’assessore regionale al lavoro, Leo Caroli, quando ha presentato l’analoga pubblicazione regionale. Per attenuare la morsa della crisi la Regione Puglia ha messo in campo degli strumenti finanziari straordinari, che hanno dato effettivamente buoni risultati. Ma non in provincia di Foggia, questo è il punto. Come si legge nello studio del Settore Politiche del Lavoro di Palazzo Dogana, “la provincia di Foggia paga più delle altre province pugliesi gli effetti della crisi economica, che hanno aggravato sensibilmente il problema del lavo

I quarant'anni della Biblioteca dei Ragazzi. Tante iniziative a partire da domani

Immagine
Compie domani 40 anni di attività la Biblioteca dei Ragazzi, la sezione specializzata in letteratura per l’infanzia della Biblioteca provinciale di Foggia “La Magna Capitana”. In una terra culturalmente difficile e con indici di lettura di libri e giornali tutt'altro che esaltanti, quarant'anni sono un'eternità, soprattutto quando l'istituzione che li festeggia si occupa di pubblica lettura. Ed è amaro constatare che questo importante anniversario coincide con l'ormai pressoché certa fine dell'intervento culturale della Province. Con la fine dell'ente intermedio, la biblioteca passerà, libri, personale know how e tutto il resto con ogni probabilità alla Regione. Quanrant'anni fa, si trattò però di una intuizione geniale che confermò la qualità della scelta delle giunte provinciali presiedute da Gabriele Consiglio, Berardino Tizzani e Franco Galasso che con la costruzione della nuova sede della Biblbioteca (in precedenza ubicata a Palazzo Dogan

L'articolo di Giorgio Bocca su Foggia: Spider bianca per statale pugliese

Immagine
Come promesso agli amici Lettere Meridiane ecco l'articolo di Giorgio Bocca su Foggia, recuperato da Giuseppe Trincucci e pubblicato nell'ultimo numero della rivista della Biblioteca Provinciale di Foggia. Ieri abbiamo pubblicato l'introduzione di Trincucci all'articolo di Bocca , intitolato Spider bianca per statale pugliese. * * * Foggia, gennaio Scendo a Foggia, nel profondo sud, e scopro una città che già somiglia a Busto Arsizio: dopo i Normanni, gli Angioini e i Borboni, case tipo svizzero e mobili di Cantù. Da quest’anno gli alberi di Natale, i cupi abeti del nord, signoreggiano sui miseri quercioli del Corso, contorti e polverosi, orina di cane sulla corteccia rugosa. Le musichette dei persuasori occulti escono da un grande magazzino vetrocemento, arrivano nei giardini e Umberto Giordano, di bronzo, non gli fa né caldo né freddo. In attesa delle industrie gli onorevoli con segretario litigano sul futuro Centro industriale e, in attesa del piano

Quitadamo: la lettera dei Monti Dauni alla Puglia innamorata

Immagine
Con il progetto di eccellenza turistica, fortemente voluto dall'assessore regionale al Mediterraneo, per i Monti Dauni potrebbe aprirsi una nuova stagione, all'insegna del riscatto. L'intuizione che sta alla base del progetto - che si è conquistato l'attenzione del Governo per la sua qualità - è che i Monti Dauni, custodi di un ricchissimo tesoro di cultura immateriale, di civiltà antica e di un'umanità profondamente radicata nella sua gente, sono in grado di mettere in campo un'offerta importante di quel turismo esperenziale che rappresenta una voce sempre più importante della moderna domanda turistica. I turisti scelgono di recarsi in un certo posto non soltanto perché possiede bellezze paesaggistiche, ambientali, culturali, ma perché offre la possibilità di vivere, di far vivere, un'esperienza altrove non possibile, grazie alle sue specificità, alla sua identità. I Monti Dauni hanno le carte in regola per vincere questa sfida. E lo dimostra la bella

Lo sviluppo non abita più qui

Immagine
Mi scrive l’amico troiano Liberato Bonghi , a proposito dell’articolo sulla esclusione della Capitanata dall’iniziativa turistica di Pugliapromozione Lunedì ti racconto (di cui ho parlato nella lettera meridiana di ieri): “G eppe: fai bene a mettere in risalto che la Puglia è rappresentata solo da Bari e Lecce. Sarà merito loro e degli operatori turistici, oltre che degli amministratori. Ma la Capitanata ed il Gargano, hanno degli amministratori? Toglimi il dubbio. Comunque, ottimo il tuo lavoro di informazione, considerato che la politica ha abdicato. ” Più o meno dello stesso tenore il contributo di Valter Rizzi che scrive: “Se tutto questo si spiega con la scarsa rappresentatività delle dirigenze di Capitanata negli organismi regionali, quali iniziative strategiche possono essere messe in campo per non soccombere sempre allo strapotere del restante territorio pugliese? Le battaglie quasi sempre vengono vinte da chi mette in campo più forze.. Alfre de Martino infine mi

Trincucci riscopre un articolo di Giorgio Bocca su Foggia

Immagine
Nel 1961, Giorgio Bocca – mentre si avviava a diventare uno dei giornalisti più apprezzati d’Italia – scrisse per il quotidiano L’Avanti un articolo su Foggia. Il pezzo faceva parte di una serie di reportage firmati da Bocca, inviato dall’organo del Partito Socialista nel Mezzogiorno con lo scopo di capire e raccontare se e cosa stesse cambiando a Sud, alla vigilia del boom economico. Gli articoli furono successivamente raccolti nel libro Miracolo all’Italiana , e pubblicati dalla casa editrice del quotidiano socialista. La scelta di Foggia quale tappa del viaggio di Bocca è tutt’altro che casuale. All’epoca la Capitanata cominciava ad esibire – nonostante le ferite della guerra tutt’altro che rimarginate e la situazione di endemica povertà – indicatori che la rendevano una delle aree meridionali più dinamiche e dalle paggiori potenzialità, sul fronte della riduzione del divario con il Nord. Allora, la questione meridionale passava per Foggia, soprattutto per Foggia. L’

"Lunedì ti racconto". Pugliapromozione bypassa il Gargano e la Capitanata

Immagine
Mi scrive Tommaso Faienza, commentando la lettera meridiana di ieri sull’assenza di immagini ed eventi della provincia di Foggia nella campagna di comunicazione promossa da Pugliapromozione nelle maggiori stazioni ferroviarie italiane: “Caro Geppe, sei stato fin troppo generoso con Vendola o chi per lui. Credo che vada elogiato per ciò che ha fatto di buono per la Puglia intera e anche per la nostra Provincia (grazie a L. Di Gioia), ma va criticato aspramente quando ha questo tipo di defaillance.” Temo che l’amico Tommaso abbia ragione. Proprio ieri, contemporaneamente alla pubblicazione del post, Pugliapromozione ha reso noti sul proprio sito i contenuti della campagna. È un comunicato che suscita molte perplessità. Qualcosa non ha funzionato. L’iniziativa è stata suggestivamente intitolata   "Lunedì ti racconto" e, come si legge nel comunicato, è “un invito a scoprire itinerari inediti, fra cultura, natura e intrattenimento durante i week end in Puglia. Anche p

Carlo Gentile fascista? No. Piuttosto un campione della tolleranza.

Immagine
L’articolo di Maurizio De Tullio sull’adesione giovanile alfascismo di Carlo Gentile , celebre intellettuale e filosofo foggiano, ha suscitato diverse reazioni. L’articolo di De Tullio è un lungo commento ad un saggio breve sulla razza che Gentile scrisse nel 1939, quando aveva appena 19 anni, ma già si segnalava prepotentemente negli ambienti culturali cittadini per la sua intelligenza e per la sua vivacità intellettuale. La prima reazione all’articolo di Maurizio è di Ninì Russo che scrive: “ ... mi viene in mente "La mosca cocchiera" di Gramsci e il ruolo degli intellettuali. Si cavalca di volta in volta lo spirito del secolo pur non avendo fatto nulla per suscitarlo. Grato a De Tullio per la curiosità trasmessami di conoscere meglio questo personaggio. Lo farò.” Importante la testimonianza di Luigi Paglia, altro noto scrittore, saggista e intellettuale foggiano, che ha conosciuto bene Carlo Gentile, essendone stato alunno, come tantissimi altri foggiani (me comp