Stasera l'omaggio a Fellini del Festival del Cinema Indipendente: per continuare a resistere
La locandina realizzata da Remo Fuiano per l'evento del Festival di Foggia |
Ginger e Fred, che apre il XIII Festival del Cinema Indipendente rendendo omaggio a Federico Fellini, è stato il terzultimo film dello straordinario autore romagnolo. Se il cinema felliniano degli anni Settanta era stato dedicato prevalentemente al tema della memoria (I clown, Roma, Amarcord), quello del successivo decennio si occupa della contemporaneità: la società post-industriale e la civiltà della comunicazione di massa.
È proprio il film che racconta dei due ballerini di tip-tap magistralmente interpretati da Marcello Mastroianni e Giulietta Masina che avviò il ciclo di Fellini sui guasti prodotti dalla civiltà della televisione. Nel film trova posto un’aspra critica alla pervasività della pubblicità, anima ormai non più soltanto del commercio, come si diceva una volta, ma della stessa comunicazione. Fellini non odiava la pubblicità come tale: le sue ultime opere furono anzi dei preziosi spot girati per la Banca di Roma.
Detestava la sua invadenza e in particolare il fatto che i film presentati in televisione vengano ripetutamente interrotti dai messaggi pubblicitari. Fu proprio lui a coniare la frase “Non si interrompe un’emozione” che sarebbe diventato lo slogan di quanti tentarono inutilmente di battersi contro la barbarie dei film oltraggiati dalla pubblicità.
L’atteggiamento critico di Fellini verso la società di massa, plasmata nei suoi valori e nelle sue ideologie proprio dalla comunicazione di massa, si sviluppò nei due film successivi, che sarebbero stati anche gli ultimi. Ne L’Intervista, il trionfo della televisione viene rappresentato dalla metafora degli indiani che imbracciano antenne a mo’ di arma.
Ma è ne La voce della Luna (che è personalmente il film di Fellini che prediligo, assieme ad Amarcord, e che è stato ingiustamente sottovalutato) che la critica assurge ai suoi livelli più alti.
La società della comunicazione e dei consumi diventa la civiltà del rumore, che con la sua invadenza e onnipresenza ottenebra qualsivoglia possibilità di comunicazione autentica. Non a caso, il male supremo viene identificato con la discoteca. Il solo, possibile antidoto, è la riscoperta del silenzio, la capacità di ascoltare la voce della luna.
È molto bello e significativo, dunque, che il Festival del Cinema Indipendente cominci da Fellini, facendo vedere anche Ed ecco a voi... il back stage di Ginger e Fred realizzato dal “nostro” Ferruccio Castronuovo (regista garganico che ha girato mezza Europa), che di Fellini fu un apprezzato collaboratore e un amico.
Il Maestro di Rimini non cessa mai di essere attuale, così come si addice ai classici. Soprattutto, e ancora di più, in un momento in cui il cinema di qualità italiano sembra aver ritrovato uno smalto perduto da tempo.
Si è molto parlato dei riferimenti felliniani de La Grande Bellezza di Sorrentino: riferimenti che mi sembrano più vicini e sodali al Fellini de La Voce della Luna, che non a quello della Dolce Vita.
Se ne La voce della luna il massimo della volgarità sono i balli in discoteca, ne La Grande Bellezza questo ruolo viene assolto dai balli di gruppo latino americani.
L’esito della società di massa plasmata dalla cultura, dalla televisione di massa è la volgarità eretta a stile di vita.
E chi non s’arrende, chi vuole resistere? Chi non s'arrende e vuole resistere, può provare a sentire la voce della luna. O anche più semplicemente, ritrovare il gusto di guardare, in una piccola sala, film di qualità che mai giungeranno in multisala. Così come fa il Festival del Cinema Indipendente.
Ecco perché mai omaggio fu più azzeccato di questo.
[Lo stesso Fellini è stato vittima della brutale volgarità cui è approdata la televisione, che come ho scritto in un'altra lettera meridiana, ha praticamente ignorato il ventesimo anniversario della scomparsa del regista, occorso lo scorso anno. Il festival celebra la ricorrenza con qualche mese di ritardo: non si tratta di un errore: l'edizione 2013 della rassegna è slittata ai primi mesi del 2014. Lo stesso discorso vale per la celebrazione del 70° anniversario dei bombardamenti su Foggia, che si terrà lunedì.]
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