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Visualizzazione dei post da febbraio, 2013

Lauriola: "Ha vinto la società civile"

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Michele Lauriola è un acutissimo osservatore della realtà locale: un ingegnere che sta cercando di implementare strategie di rete in grado di dare senso spessore e futuro ad un nuovo modello di sviluppo per la Capitanata. È promotore di ProCapitanata , una piattaforma vede che potrebbe diventare assai di più di una piazza virtuale per sostenere lo sviluppo del territorio. Potrebbe infatti essere il primo passo verso una accordo di rete che metta assieme istituzioni, organizzazioni, società civile. Nella nostra corrispondenza su facebook, mi ha inviato un’approfondita riflessione sul risultato elettorale e sulle prospettive che esso schiude, alla luce del successo incontrato anche a Foggia dal Movimento 5 Stelle, che mi piace condividere con i lettori di Lettere Meridiane. Nell’analisi di Michele è centrale (e tutta la condividere) la riflessione sulle potenzialità, fino ad oggi mortificate, della società civile e dell’opinione pubblica in Capitanata. Ecco cosa mi ha scritto l’ing.

Perché la sconfitta. Il centrosinistra riflette

Quel che non t'aspetti è questa rinnovata voglia di politica che sembra affiorare dalle macerie della vecchia politica, questo desiderio di discussione e di confronto. Mai i post di Lettere Meridiane erano stati così partecipati. Inutile rimarcare che l'insuccesso del centrosinistra e l'exploit di Beppe Grillo mettono prima di tutto il Pd di fronte al bivio tra un "vecchio" superato soltanto a parole ed un "nuovo" ancora tutto di là da venire. E gli amici e i lettori riflettono, discutono. Sul tema della rottamazione e del nuovo che ho sollevato nei post precedenti, interviene ancora Giovanni Dello Iacovo : “ Anche io penso che esista un problema di egemonia degli "ex". Ho provato a dirlo qui (Dello Iacovo si riferisce ad un post pubblicato sul suo bel blog in cui con molta intelligenza riflette su tema della contrapposizione irriducibile tra società civile e apparato che a suo giudizio a prodotto la sconfitta elettorale del Pd). “Ma la str

Rottamare per rigenerare il centrosinistra

Intelligente come sempre, Giovanni Dello Iacovo mi "becca" a proposito del titolo (volutamente provocatorio) del post Rottamare, senza se e senza ma , e scrive: "Stavolta, caro Geppe, condivido tutto (tranne il titolo spicciativo). Penso, però, che senza l'eco delle tv e l'ammiccamento dell'establishment, al 25% MV5S non ci arrivava." Condivido anche io: Grillo ha goduto di un effetto mediatico "di ritorno" proprio in quanto ha rinunciato alla ribalta televisiva per così dire ufficiale, e poi si  è giovato dell'effetto tam tam veicolato dalla rete, dalle chiacchiere nei bar. È proprio su a questo aspetto che interviene, con una lucida ed articolata riflessione, Ninì Russo , uno che la politica la bazzica da sempre: "Il nuovo non viaggia solo su reti telematiche, per essere valido deve incarnarsi in testimonianze visibili, in presenze territorialmente radicate. Nell'epoca della crisi delle ideologie, con il tramonto dell'

Rottamare. Senza se e senza ma.

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È stato soltanto un voto di protesta, quello di domenica scorsa, o al contrario si è trattato di una svolta epocale? Non è la prima volta che nella storia politica dell’Italia repubblicana partiti relativamente nuovi conquistano valanghe di voti, catturando l’insoddisfazione popolare. Era già successo nelle elezioni per l’Assemblea Costituente con l’Uomo Qualunque di Giannini, e nel 1994 con Forza Italia e con la Lega. Nel primo caso, il movimento è durato poco più dello spazio del mattino, nel secondo si è trattato di un fenomeno tutt’altro che passeggero. Ma lo tsunami provocato dal Movimento 5 Stelle va oltre questi precedenti: l'impressione è che , questa volta, non si sia trattato di un voto di protesta e basta. Il successo di Beppe Grillo non ha decretato soltanto la fine della vecchia politica, ma di un intero sistema, della forma partito così come siamo stati abituati a concepirla.  Il voto di domenica scorsa è stato un voto quanto mai di opinione, corroborato, in q

Sconvolta la geografia politica della Capitanata: non ci sono più maggioranze

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Il sorprendente risultato elettorale di lunedì scorso apre per la politica foggiana e pugliese prospettive imponderabili. Un dato è certo: il quadro politico classico è saltato. Non ci sono più poli che si contrappongono l’uno all’altro, non ci sono più partiti in grado di svolgere la funzione di ago della bilancia, in un modo o nell’altro bisognerà fare i conti con il Movimento 5 Stelle. Tutto questo induce un’ulteriore conseguenza: per sperare di vincere le sfide elettorali che si approssimano, dalla regione alle città della pentapoli, occorrerà mettere in campo candidati diversi dal solito, e facce nuove. La coalizione che esce più pesantemente ridimensionata dalla consultazione, numeri alla mano, è quella di centrodestra, ma il vero sconfitto è il centrosinistra che ambiva a riconquistare la leadership provinciale, che resta invece ancora saldamente in mano agli avversari.  Prendendo in considerazione i risultati della camera, la coalizione di Berlusconi perde oltre 11 punt

Giuliano Volpe, non solo un'occasione perduta

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Non è vero che di una campagna elettorale non resta più niente, dopo lo spoglio delle schede. Anche per chi non ce l'ha fatta, restano il ricordo, le tracce di un impegno che ha permesso di conoscere persone nuove, di stringere mani, di far circolare idee, di testimoniare un impegno che a volte è un seme messo a germinare, che darà frutti. Ricorderò così la candidatura di Giuliano Volpe, che è stata una delle cose più belle che la campagna elettorale ci ha offerto. Il suo impegno ha portato nell'agone politico e nel confronto elettorale temi che erano assenti: l'importanza della cultura e delle conoscenza come indispensabili strumenti di sviluppo, la memoria come speranza di futuro, la formazione, l'istruzione come fattori propulsivi di senso civico. Grazie a Volpe, il dizionario della politica locale si è arricchito. E resterà traccia di questa ricchezza. Il rettore ha affidato al suo profilo facebook un messaggio che, pur non nascondendo l'amarez

Monta la nostalgia per Renzi, e Riccardi diventa rottamatore

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Monta nel Partito Democratico la nostalgia verso quel che avrebbe potuto essere, ma non è stato. Il riferimento è al possibile risultato della coalizione di centrosinistra qualora a guidarla fosse stata Matteo Renzi, anziché Pierluigi Bersani, la cui vittoria di Pirro, con il passare delle ore, assume sempre più i contorni di una sconfitta. I commentatori sono concordi: con il giovane rottamatore forse le cose sarebbero andare diversamente. A manifestare nostalgia non è soltanto chi, come Giampiero Protano, renziano della prima ora e dalla prima ora, ha messo il cuore e l’anima nelle primarie che videro la sconfitta del sindaco di Firenze e l’effimera vittoria di Bersani. Adesso si strappa le vesti anche chi stava dall’altra parte, come il sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi, che affida al suo profilo facebook la sua rabbia e la sua amarezza, chiedendo senza mezzi termini le dimissioni del segretario del Pd e dell’intero gruppo dirigente.

Protano: "Se ci fosse stato Renzi sarebbe andata diversamente"

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Non si può non essere d’accordo con Giampiero Protano: il vero vincitore delle elezioni è il convitato di pietra. Il giorno dopo tutti concordano sul fatto che fosse stato Matteo Renzi il candidato leader del centrosinistra forse le cose non sarebbero andate così, non ci sarebbe sarebbe stata questa vittoria di Pirro che ha il sapore della sconfitta. Protano, componente della segreteria provinciale del Pd e referente del sindaco di Firenze in provincia di Foggia, così commenta sulla sua bacheca Facebook il risultato elettorale: “Dalle urne viene fuori quello che noi "renziani" avevamo previsto : aumento dell'astensionismo (ormai il primo partito), grande successo del M5S di Grillo , situazione politica di ingovernabilità . Grandi sconfitti : il PD e Bersani . Se il nostro Matteo Renzi avesse vinto le primarie sarebbe senz'altro stata tutta un'altra storia per il nostro Paese...”

I risultati definitivi delle elezioni politiche in provincia di Foggia

Di seguito, i risultati definitivi (Fonte Ministero dell'Interno) delle elezioni politiche in provincia di Foggia, suddivisi tra Senato e Camera.

Raffaele Vescera: "Da oggi niente sarà più come prima"

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Così Raffaele Vescera si definisce su Facebook: “Giornalista per necessità e scrittore per dannazione. In quanto al mio cuore, da quando sono nato batte a sinistra, in basso verso sud.” Giornalista intelligente e scrittore raffinato, Raffaele offre sul social network una lettura meridionalista del risultato elettorale e del successo di Beppe Grillo che fa riflettere parecchio. A cominciare dal titolo, decisamente apodittico: “Da oggi nulla sarà più come prima”. “Prepariamoci a sentire il botto – annota Vescera nel suo “stato” -. Tutto ce lo fa pensare, la neve che seppellisce il nord sotto un candido manto purificatore dei suoi vecchi peccati, la pioggia che dilava il Sud dalla sua antica subalternità e l'Etna che festeggia eruttando lava e lapilli in un nuovo magma che modellerà altri paesaggi. Festeggia già tutto il mondo, tra borse al rialzo e spread al ribasso. Finisce un incubo durato vent'anni, ma se ne crea un altro. Il potere s'arroccherà nelle camere s

Ha vinto Grillo, ha perso la politica dell'inciucio

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Col senno di poi ha avuto ragione Girolamo Arciuolo, che nelle sue sempre intelligenti riflessioni su Lettere Meridiane aveva indicato con nitidezza il limite intrinseco del centrosinistra (ma sarebbe forse meglio dire del Pd): la riduzione della politica a tecnicismo (variante nobile dell'inciucismo) che non esercita alcun appeal sull'ellettorato. Il commento di Arciuolo al voto è lapidario ma preciso: "Il dato ha una sua chiarezza. Berlusconi non ha vinto. ma non ha vinto neppure Italia bene Comune. ha vinto solo il Movimento 5 Stelle. Il risultato del centrosinistra è il frutto di anni e anni di inciuci e di politicismi." Paradossalmente, ma non troppo, la stessa tesi viene sostenuta dall'anonimo lettore, presumibilmente sostenitore di Beppe Grillo, che così ha commentato il post in cui ho analizzato l'esito del voto. Replicando direttamente al titolo, volutamente provocatorio, del post, "Perché Grillo stravince a Foggia, ancora di più

Perché Grillo stravince a Foggia, ancora di più che altrove.

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Sui risultati delle elezioni ci sarà molto da discutere nei prossimi giorni. Ma in provincia di Foggia,  così come e forse anche di più rispetto al resto del Paese, un dato sembra incontrovertibile: ha vinto la voglia di una politica, nuova, diversa.  Facciamo un esercizio, non del tutto accademico: sommiamo la percentuale degli astensionisti con quella ottenuta da Beppe Grillo: in provincia di Foggia supera la metà del corpo elettorale, ed è su questo dato, semplice e secco, che è il caso si apra una riflessione a trecentosessanta gradi, a sinistra così come a destra. Cominciamo dal primo partito, quello degli astensionisti. Mai si era votato così poco in una elezione destinata ad eleggere i parlamentari in provincia di Foggia. I dati ufficiali della Prefettura mettono in evidenza una flessione che è quasi assimilabile ad un crollo: si è recato alle urne, per quanto riguarda il Senato, il 68,16% degli aventi diritto, cioè il 7,67% in meno rispetto a cinque anni fa. Ancora in

Con la Capitanata nel cuore: il bel manifesto di De Luca

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Sicuramente non sarà eletto, Giovanni De Luca, candidato foggiano del Centro Democratico di Tabacci, che sostiene Bersani. Però adesso, a bocce ferme e a urne chiuse, posso dirlo: il suo slogan, fugacemente comparso su pochi manifesti (ritengo affissi negli spazi spettanti alla lista) è una delle cose più interessanti che siano emerse da una campagna elettorale piuttosto priva di slanci e di emozioni. La Capitanata nel cuore. Il tema è di quelli solleticanti. L'impegno politico, lo  sviluppo di un territorio sono anche una questione di cuore? È bello se non altro porsi la domanda, perché come la si volti a come la si giri, da almeno una ventina d'anni il sentimento, se volete la passione, sono scomparsi dal dizionario di quanti si occupano dello sviluppo dalle nostre parti. In questi ultimi lustri, le questioni dello sviluppo sono state tutt'altro che questioni di cuore: roba da ingegneri, con tutto il rispetto per quanti esercitano questa nobile professio

In calo l'affluenza alle urne in provincia di Foggia

Se il buongiorno si vede dal mattino, il trend dell’affluenza alle urne in provincia di Foggia sembra confermare  una certa, diffusa disaffezione verso la politica. Gli elettori sono in forte calo stando ai dati di ieri, prima giornata di voto. La tendenza si è manifestata fin dalla prima rilevazione alle ore 12, confermandosi in misura sempre più accentuata nelle successive rilevazioni della prefettura, alle 19 ed alle 22. Ieri sera, alla chiusura dei seggi, risultava aver votato alla Camera il 45,28% degli aventi diritto, mentre cinque anni fa a votare era stato il 53,81, con una flessione dunque di circa 8 punti e mezzo. Alle 19, aveva votato il 33,67% contro il 36,2% di cinque anni fa (meno 2,53%); alle 12 i votanti erano stati l’11,34, poco più di un punto in meno rispetto all’ultimo turno elettorale. A prima vista sembra non ci sia stato l’abituale affollamento dei seggi che si registra la domenica sera, difficile prevedere che oggi ci sarà un recupero, almeno parziale, o s

La genialità di Cesare Rizzi: se la bellezza di Foggia sono i foggiani...

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Il Gruppo Amici della Domenica si è fatto promotore di una simpaticissima iniziativa: il concorso fotografico "Un ritocco alla città" . Si prende una fotografia di un luogo della città e, armati di Photoshop lo si ritocca digitalmente, in modo da migliorarlo d abbellirlo.  Sono moltissime le proposte che quotidianamente affollano la bacheca Facebook del gruppo. Ma trovo semplicemente geniale la proposta di Cesare Rizzi sul restyling dell'anfiteatro di Parco San Felice, simulacro e simbolo di una delle pagine peggiori della storia cittadina. Non è stato praticamente mai inaugurato, ma in compenso è stato ripetutamente e brutalmente vandalizzato assieme a quella che avrebbe dovuto essere la contigua sala prove. Nelle immagini degli Amici della Domenica che partecipano al concorso si vede solitamente il posto che si desiderare abbellire com'è adesso, quindi come lo si vorrebbe. Solitamente senza persone.

Elezioni: mai tanti foggiani in pole position

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Mai i candidati foggiani nelle precedenti elezioni politiche svoltesi con il porcellum, avevano guadagnato posti così significativi nella griglia di partenza. Come si sa, il sistema elettorale vigente non consente di esprimere voti di preferenza, i deputati e i senatori vengono eletti nell'ordine con cui figurano nella lista. Rappresenta perciò un fatto nuovo e positivo che ci siano tanti foggiani nella pole position delle 51 liste (27 alla Camera, 24 al Senato) che si contenderanno i 62 seggi disponibili (20 al Senato, 42 alla Camera). Con la sola, clamorosa eccezione del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo: comunque vadano le cose, è certo infatti che nessun grillino foggiano sederà nei banchi del parlamento, perché l'ex comico genovese non ne ha candidato neanche uno. Vediamo invece come stanno messi i candidati foggiani negli altri partiti, riferendoci ovviamente a quelli la cui posizione in lista ha ragionevoli possibilità di consentirne l'elezione.

Le attese della Capitanata alla vigilia di un voto mai così incerto

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Non era forse mai successo, nella storia dell'Italia repubblicana, che un competizione elettorale fosse così incerta, come quella che si concluderà con il voto di domenica e lunedì prossimi. E bisognerà aspettare lunedì notte per capire se si sarà trattato di un voto utile a dare al Paese una maggioranza di governo o, al contrario, se l'esito delle urne non scioglierà i tanti rebus che la legislatura appena conclusa ha lasciato irrisolti. La parola agli elettori, si dice in questi casi. Ma mai come in questa occasione gli elettori appaiono incerti, se non confusi. Non ha aiutato alla comprensione una campagna elettorale giocata troppo sulla demagogia e sulla comunicazione mediatica. Con l'ulteriore conseguenza che nel dibattito politico sono rimasti assolutamente definita alcuni temi "territoriali" che dovrebbero rappresentare invece il cuore del confronto e della discussione. A cominciare dalla questione meridionale, sempre più marginale e residua

Troia e Leonardo Lioce / Dalla civitas alla civicness

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Una vita al servizio dei lavoratori, dalla parte dei più deboli, sempre a cavallo tra il partito e il sindacato. È stato presentato nella sala consiliare del Comune di Troia il libro "La politica per passione" di Leonardo Lioce, esponente politico troiano, che in passato ha ricoperto la carica di sindaco della cittadina del rosone e di Presidente del Consiglio Provinciale di Foggia.  Nel volume, edito dalle Edizioni Il Rosone, Lioce ripercorre - con un ricco corredo di fotografie e di documenti - le diverse tappe della sua vicenda politica, raccontando anche alcune pagine poco note della storia troiana, come quelle che caratterizzarono la caduta del fascismo e la nascita della democrazia, all'indomani della Liberazione. Ho preso parte alla serata in quanto autore della "post-fazione" al volume, ed è stata un'occasione propizia per ritrovare tanti amici che non vedevo da tempo. Hanno partecipato all'incontro, oltre all'autore, Angelo R

Manifesti funebri, tolleranza e... le ragioni del Gadd

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Chi di Facebook perisce, di Facebook perisce. Sono spesso critico con alcune tendenze del social network (come il non leggere fino in fondo i post, o il limitarsi a criticare e intervenire sulla base di una foto, ecc.), e questa volta ci sono cascato io. Mai però "smentirmi" mi è stato tanto gradito. Mi riferisco al post in cui sollecitavo una maggior tolleranza verso le affissioni funebri, e in cui esprimevo il mio dissenso verso Cesare Rizzi e gli Amici del Gadd . Dissenso che non ha alcuna ragione di esistere, come mi fa amichevolmente notare proprio Cesare. "Grazie Geppe, sempre attento... grazie per l'attenzione.... sono sicuro - mi scrive -  che non ti è sfuggita questa ulteriore precisazione.... che colgo l'occasione per riproporre, che sottolinea, infatti, l'importanza sociale del manifesto funebre e della giusta e decorosa collocazione nelle vie dei quartieri…" Invece, caro Cesare, mi era sfuggita, in quanto non avevo letto tut

Massimo Mazza: "Foggiani, basta essere queruli e piagnoni"

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Nel dibattito sul ruolo di Foggia nella operazione Avalanche, che portò gli Alleati a sbarcare nel difficile porto di Salerno, interviene anche Massimo Mazza , che commenta sia il post iniziale di Lettere Meridiane , sia il bell'intervento di Franco Mercurio , storico e Direttore della Biblioteca Provinciale. Ecco l'intervento di Massimo Mazza. * * * La nota di Geppe Inserra sulla centralità dell’aeroporto “Gino Lisa” nell’ operazione “Avalanche”, che ha segnato una pagina cruciale della seconda guerra mondiale, è stata al centro di una serie di interventi fra i frequentatori di facebook, sia pure con opinioni diverse, che continuano a dare un importante contributo alla ricerca della verità nel 70^ anniversario dei tragici avvenimenti che portarono morte e distruzione. Una bella interpretazione dei fatti Geppe l’ha individuata nell’intervento di Franco Mercurio, intellettuale, storico, direttore della Biblioteca Provinciale di Foggia, pubblicando la sua riflessione su “L

Perché sui manifesti funebri non sono d'accordo con il Gadd

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Apprezzo da sempre l’impegno civico del Gruppo Amici della Domenica e, in particolare, la grande sensibilità di Cesare Rizzi, sempre attento a rivendicare una città più bella e più vivibile. Questa volta, però, mi permetto di non condividere alcuni aspetti della battaglia che Cesare e il gruppo stanno conducendo contro le affissioni selvagge. Sono assolutamente d’accordo quando rivolgono i loro strali verso i manifestati elettorali dei candidati (fenomeno che mi pare tuttavia in questa campagna elettorale più contenuto che in altre occasioni), ma non mi associo alle critiche mosse – peraltro con garbo e civiltà – in alcuni commenti ai post del gruppo, nei confronti dei manifesti funebri, che annunciano la dipartita dei nostri concittadini. C’è manifesto e manifesto. Ed una cosa è quello del candidato sorridente e sornione che mira a carpirci il voto senza neanche osservare le regole che disciplinano la propaganda elettorale, ben altra quello che annuncia che qualcuno che abitav

Franco Mercurio: Foggia e la ricostruzione post-bellica, come al danno si aggiunse la beffa

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Oltre che direttore della Biblioteca Provinciale di Foggia, Franco Mercurio è uno studioso di storia ed ha vissuto in prima persona un capitolo importante della storia dell’aeroporto Lisa, quale segretario del consorzio Lisa, promosso dall’amministrazione provinciale allora guidata da Michele Protano. Mercurio è intervenuto con un commento approfondito e molto interessante, sia dal punto di vista storico che politico, al dibattito che sul gruppo Facebook Basta chiacchiere… Aeroporto , si è aperto a proposito del post di Lettere Meridiane sulla centralità dell’aeroporto Lisa nella operazione Avalanche che costituisce una pagina cruciale della seconda guerra mondiale. Ecco il bell’intervento di Franco Mercurio, che arricchisce la riflessione alla vigilia delle celebrazioni del settantesimo anniversario dei bombardamenti su Foggia. * * * C'è una maledetta rimozione della nostra storia che spesso passa attraverso la mitizzazione di alcuni eventi. Durante la seconda guerra mondia

A Foggia, realtà più nera per colpa del web e dei mass media?

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Giovanni Dello Iacovo, apprezzato giornalista foggiano, commenta il post di Lettere Meridiane Ma che posto sta diventando Foggia? con parole che fanno riflettere. “ Qualche settimana fa aveva colpito anche me la sequela/sequenza... Poi mi è venuto uno scrupolo e sono andato a vedere le altre testate della piattaforma "Citynews": è così anche a Lecce, Firenze e Novara. Io temo che da molto, troppo tempo ci sia un problema di "agenda-setting" molto serio.” La sequela/sequenza alla quale Dello Iacovo si riferisce riguarda una fitta serie di episodi di cronaca nera che si erano verificati a Foggia nel giro di sole 24 ore: l’investimento di un pedone ad opera di un pirata della strada, una rapina in banca, e poi furti ed arresti vari. Giovanni si domanda questo tingersi di nero delle pagine di cronaca non sia dovuto ad un problema di agenda-setting, ed è una bella domanda.

I primi otto anni dei Fratelli della Stazione

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C’è un senso profondo nei primi otto anni (ufficiali) dei Fratelli della Stazione, che coincidono con la festa dell’Amore e con giorni epocali della Chiesa Cattolica, di penitenza, di speranza, di riscoperta di dimensioni profonde riportate alla luce dal grande gesto di Benedetto XVI. C’è quella Foggia che non t’aspetti e che spesso dimentichiamo, enfatizzando più l’annuncio delle eventuali ronde dei commercianti del rione della Stazione, che non i tanti piccoli e grandi gesti di solidarietà che permettono alla città di sopravvivere, di aprirsi ad una dimensione multiculturale che deve fare quotidianamente i conti con la povertà diffusa e la disperazione.

Quando il Gino Lisa era più importante di Bari Palese

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Le informazioni più dettagliate sulla consistenza e sulla importanza del Foggia Airfield Complex (Complesso aeroportuale di Foggia) si trovano sulla edizione inglese di Wikipedia, e già questa è una circostanza che dovrebbe far riflettere: nonostante l’immane prezzo di sangue e di dolore che la città di Foggia ha pagato alla seconda guerra mondiale per effetto della sua posizione strategica nello scacchiere bellico, è pressoché misconosciuta nel nostro Paese. Le celebrazioni del settantesimo anniversario dei tragici bombardamenti dovrebbero servire anche a questo: a valutare l’esatto prezzo pagato da Foggia alla guerra, e non mi riferisco alle stucchevoli polemiche sull’esatta consistenza del numero delle vittime. Parlo del costo delle opportunità mancate, di tutto ciò che sarebbe potuto essere e che non è stato. Ma torniamo a Wikipedia. Dalla voce dedicata a Foggia Airfield Complex  - la cui segnalazione debbo all’eccellente sito Foggia In Guerra - si apprende che il Complesso A

L'operazione Avalanche passò per Foggia

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La tesi di Amedeo Tosti secondo cui gli Alleati scelsero di sbarcare a Salerno e non in un approdo più settentrionale e più facile da conquistare, perché ritenevano prioritaria la conquista di Napoli e degli aeroporti di Foggia (ne ho parlato in un post precedente ) trova una conferma autorevole anche da parte degli storici militari americani. Il colonnello Kenneth V. Smith ha scritto sull'argomento una brochure che ricostruisce dettagliatamente le ragioni e le diverse fasi della campagna Naples-Foggia , cui l’esercito statunitense dedicò anche una mostrina celebrativa, che vediamo in una delle immagini. L’operazione fu ideata dal generale Marshall il 16 luglio del 1943, soltanto qualche giorno dopo il successo riportato nello sbarco in Sicilia. “L'invasione della Sicilia – scrive Smith -  il 10 luglio andò al di là di ogni più ottimistica aspettativa degli alleati. Le loro forze subirono perdite più leggere del previsto e registrarono progressi significativi  già ne

L'identità di Foggia sulle ali della Storia

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Il pronao della villa comunale distrutto dalle bombe alleate. L'immagine è tratta da foggiainguerra.altervista.org  Il post Quando il generale Eisenhower disse: "PrendiamoFoggia" ha suscitato diversi interessanti commenti su Facebook da parte dei lettori di Lettere Meridiane . In effetti, l’imminente ricorrenza del settantesimo anniversario dei bombardamenti su Foggia dovrebbe rappresentare l’occasione per una riflessione, più che per una celebrazione e basta.  Le tragiche giornate di luglio 1943 hanno lasciato, nel bene e nel male, una traccia profonda nella identità della città. Riannodare il legame con quegli eventi può contribuire a consolidare la sempre più rarefatta identità cittadina. Ben vengano, dunque, i contributi. Davide Leccese aggiunge un’importante considerazione circa l’importanza del capoluogo dauno e di Salerno nello scacchiere bellico dell’Italia Meridionale: “Foggia e Salerno venne individuate anche come importante snodo ferroviario che pot