A Foggia, realtà più nera per colpa del web e dei mass media?


Giovanni Dello Iacovo, apprezzato giornalista foggiano, commenta il post di Lettere Meridiane Ma che posto sta diventando Foggia? con parole che fanno riflettere. “ Qualche settimana fa aveva colpito anche me la sequela/sequenza... Poi mi è venuto uno scrupolo e sono andato a vedere le altre testate della piattaforma "Citynews": è così anche a Lecce, Firenze e Novara. Io temo che da molto, troppo tempo ci sia un problema di "agenda-setting" molto serio.”
La sequela/sequenza alla quale Dello Iacovo si riferisce riguarda una fitta serie di episodi di cronaca nera che si erano verificati a Foggia nel giro di sole 24 ore: l’investimento di un pedone ad opera di un pirata della strada, una rapina in banca, e poi furti ed arresti vari. Giovanni si domanda questo tingersi di nero delle pagine di cronaca non sia dovuto ad un problema di agenda-setting, ed è una bella domanda.

Per i non addetti ai lavori, è il caso di precisare che agenda-setting è una categoria della teoria della comunicazione che può essere più o meno descritta utilizzando due assiomi di due celebri sociologi: secondo Luhmann, “ciò che sappiamo della nostra società, ed in generale del mondo in cui viviamo, lo sappiamo dai mass media”; secondo Lippmann, “la stampa e i mass media costruiscono stereotipi che contribuiscono a creare uno pseudo-ambiente”.
La provocazione di Dello Iacovo suggerisce, alle luce della teoria dell’agenda-setting, che vi sia da parte dei mass media (e in particolare di quelli della piattaforma che avevo utilizzato per estrarre la famigerata scaletta delle notizie su cui ho articolato il mio commento) una certa tendenza ad esasperare le notizie di cronaca nera, che sono quelle più appetibili ed appetite da parte dei lettori, e di conseguenza producono più audience.
Che vi sia una universale questione di agenda-setting è ormai un dato di fatto. Qualche settimana fa ho letto su Internazionale un serissimo articolo che adombrava l’idea di una certa inattendibilità delle previsioni meteo che, come dire, indulgono a peggiorare la situazione perché al pubblico le notizie cattive (maltempo compreso) piacciono più di quelle buone.
Tutto questo premesso, com’è la situazione a Foggia? Che non viviamo nella migliore della città possibili è più d’una sensazione a pelle, e basta camminare per le strade per rendersene conto. Che vi sia una inquietante assuefazione è anche questo un dato difficile da contestare. Ma la realtà ha sempre molte facce, nere, bianche e con mille sfumature di grigio. Presentare quelle più oscure – su questo sono assolutamente d’accordo con Giovanni – produce alla lunga una errata percezione della realtà, innesca la rassegnazione.

Commenti

Unknown ha detto…
Il pubblico è soggetto all'influenza dei media per quanto riguarda l'individuazione dei temi, ma non per la loro valutazione. Poi, l'agenda-setting funziona allorché la gente non ha l'esperienza diretta di una determinata area e noi, di Foggia, l'esperienza diretta l'abbiamo e come. Non farti scrupoli Geppe, la tua nota andava benissimo.
Anonimo ha detto…
A Foggia la realtà non è più nera per colpa del web o dei mass media ma per il disimpegno di quanti a parole sono solo capaci di indignarsi ma che poi si defilano quando si richiede la loro partecipazione a manifestare l'indignazione.

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