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Visualizzazione dei post da gennaio, 2016

La "partita". Quando il Foggia strabiliò il mago Herrera

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“Cielo coperto, terreno in ottime condizioni. Nessun incidente di rilievo. Angoli 5-4 per l'Inter. Spettatori 30.000 circa, per un incasso superiore a 32 milioni.” Già le note anticipano l’exploit, l’impresa. È il tabellino di quella che sarebbe diventata "la partita". La leggenda. Foggia-Inter, 3-2, 51 anni fa. Era il 31 gennaio del 1965. Il giorno dopo Foggia e il Foggia conquistano la copertina della Gazzetta del Mezzogiorno : "Tre gol ai campioni del mondo / Foggia capolavoro” titola in prima pagina il quotidiano regionale, che aggiunge nel sommario: “Partita memorabile. Esaltante la ripresa: reti di Lazzotti e Nocera, pareggio dell’Inter con Peirò e Suarez, e a 12’ dalla fine, il colpo decisivo del centravanti." L'Inter di Helenio Herrera era campione d'Europa e del Mondo. Il Foggia di Oronzo Pugliese era appena stato promosso dalla serie B, e per la prima volta nella sua storia affrontava i nerazzurri. Il racconto della sf

Troia, paese chiuso in se stesso

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Scrive il mio amico Antonio Gelormini, sodale con l'indimenticabile Lillo Altobelli, con Giovanni Aquilino e con chi scrive di tante battaglie per la fruizione dello sterminato patrimonio culturale della Chiesa di Troia:  Un paese "chiuso" in se stesso. Chiuse la maggior parte delle Chiese, chiuse tante porte e portoni, chiuso il Museo del Tesoro, chiuso l'Ufficio Turistico e ora, mi giunge voce, che si pensa di "richiudere" - dopo l'anno giubilare - anche il Crocefisso miracoloso del Frasa nella teca di un tempo, relegando quella "luce viva" (l'unico Cristo in croce ancora supplichevole) nella penombra di una cappella funeraria: il Cappellone dei Santi. Al di là dell'eleganza e della drammatica bellezza, esaltate nell'attuale posizionamento, la "luce" del Supremo Sacrificio è quella che aveva preso il posto di quella di una finestra absidale orientata a Sud e non, come da tradizione, verso Est e Gerusalemme. 

Il sogno di Arbore: "Raccontare Foggia come se fosse Manhattan"

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L’intervista a Renzo Arbore è stata tra le cose più interessanti offerte dalla recente edizione 2015 di Raimen , la mostra-convegno con cui la Biblioteca Provinciale di Foggia, La magna Capitana , ha festeggiato i 60 anni della televisione in Italia, raccontando la storia del territorio provinciale attraverso i servizi ad esso dedicati dalle trasmissioni Rai.  Non poteva esservi miglior testimonial per la riuscita iniziativa della istituzione culturale foggiana di Renzo Arbore, foggiano, e nello stesso tempo protagonista di una parte cospicua dei sessant’anni di vita della televisione. L’intervista ad Arbore era stata realizzata telefonicamente dall’ideatore e coordinatore di Raimen, Maurizio De Tullio , ed è stata proposta al pubblico nella versione sonora.  Lettere Meridiane l’ha trascritta e la propone ad amici e lettori, ringraziando il direttore della biblioteca,  Franco Mercurio , e lo stesso De Tullio per averne concesso l’uso. È un documento parecchio interessante nel

Rodi Garganico ricorda Teodoro Moretti

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Per Rodi Garganico è stato assai più di un sindaco che per tanti anni ha guidato la cittadina. È stato un padre, un parroco laico, una persona che in un certo senso riusciva ad essere, per il suo Paese, sia Peppone, che don Camillo. Non c'era paesano di cui non conoscesse vita, morte e miracoli, e i suoi cittadini si rivolgevano a lui per tutte le necessità, anche soltanto per chiedergli un consiglio. Rodi Garganico gli renderà omaggio domani. A undici anni dalla scomparsa di Teodoro Moretti, lo celebrerà dedicandogli una strada e un'opera d'arte. Presidente della Provincia di Foggia dal 1991 al 1994, Moretti è stato tra gli amministratori provinciali che ha trascorso il maggior numero di consiliature a Palazzo Dogana. Eletto nel collegio di Rodi Garganico-Vieste-Peschici nelle file del PSI, è stato anche Vicepresidente, nelle giunte capeggiate da Franz Kuntze e da Gabriele Consiglio. Come Presidente della Provincia, ha legato il suo nome alla istituzione del Parco

Wolfgang Lettl e Manfredonia: "Questa terra è il mio paradiso"

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È una storia bella e tenera, come una favola, quella del rapporto profondo che ha legato il grande artista tedesco Wolfgang Lettl a Manfredonia. Ed è una favola che continua: i suoi figli continuano a venire sulla riviera sipontina due volte l’anno, in occasione della Pentecoste e durante il periodo estivo. Il Comune sta pensando ad alcune iniziative per suggellare definitivamente, anche dal punto di vista formale, questa splendida storia di arte, di passione per un luogo, di sensibilità fuori dell’ordinario. D'altra parte, la famiglia Lettl ha manifestato la disponibilità a donare alla città alcune opere. Marco Russo , bravo e sensibile artista foggiano, si è diplomato all’ Accademia di Belle Arti di Foggia discutendo un’approfondita tesi proprio sul complesso ma affascinante percorso artistico di Wolfgang Lettl. È naturale che il prolifico periodo trascorso a Manfredonia occupi un posto di rilievo nell’approfondito lavoro di Russo, che rappresenta quanto di meglio sia sta

Alfred Eisenstaedt a Cerignola

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Non smettono di stupire le fotografie scattate da Alfred Eisenstaedt in Capitanata nel corso del suo viaggio del 1947. Il grande fotografo di origine tedesca, emigrato in America per sfuggire all’oppressione nazista, era stato mandato in Italia dal suo giornale, Life , per documentare le condizioni di vita della popolazione, dopo la guerra. L’obiettivo di Eisenstaedt indugia spesso sui paesaggi, come abbiamo visto nelle lettere meridiane dedicato al suo lavoro sul Gargano e a Rignano Garganico . A Cerignola, invece, le immagini diventano improvvidamente dure. Sono fotografie di denuncia, in cui viene documentato con efficace crudezza il lavoro minorile, e lo sfruttamento dei bambini, utilizzati per lavori pesanti. Anche in questo caso, le immagini parlano da sole, ma Eisenstaedt mette in dito nella piaga anche nelle didascalie.

Ettore Scola a San Marco in Lamis

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Scola riceve la Fracchia d'argento dal sindaco Galante La prima volta che Ettore Scola venne in Capitanata fu nell'estate del 1997, ospite di Garganocinema , manifestazione ideata e promossa da Fabio Prencipe , antesignana dei successivi festival cinematografici. Il grande regista ricevette, a San Marco in Lamis, dalle mani dell'allora sindaco Michele Galante , la Fracchia d'argento. Storico, scrittore, intellettuale, Michele Galante ricorda e racconta quella serata per gli amici e i lettori di Lettere Meridiane . * * * Caro Geppe,  dopo il bell’articolo con cui hai voluto ricordare Ettore Scola, consentimi di ritornare sull’argomento non per aggiungere valutazioni critiche sul ruolo e sulla figura del grande cineasta, quanto piuttosto per ricordare un episodio relativo alla presenza che egli ebbe in Capitanata (e più in generale in Puglia). Una presenza su cui sarebbe opportuno far parlare Fabio Prencipe, che ebbe col maestro una buona frequentazione in qual

Antonucci: Università collante di una Capitanata sempre più coesa e integrata

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L'Università come possibile collante di un nuovo e diverso modello di integrazione e di coesione territoriale. L'dea di un territorio dilatato che abbracci la Pentapoli, e non solo. ma che parta dalle eccellenze. Dalle molte eccellenze che il territorio provinciale possiede, e che dovremmo abituarci a chiamare più spesso Capitanata e non provincia di Foggia. La stessa rete ospedaliera può venire riorganizzata all'interno della idea e della sfida del territorio dilatato. La capacità visionaria di Franco Antonucci questa volta vola davvero alta, a suggerire prospettive nuove e diverse per il nostro futuro. Leggete, meditate, dite la vostra ( g.i. ) * * * di Franco Antonucci Qualche mese fa ho letto qualcosa sull'Università di Foggia e le sue difficoltà di radicamento nel territorio. Non solo nella città di Foggia. Credo sia opportuno affrontare più in profondità la questione, non solo per l'importanza che una struttura del genere rappresenta per la cultura in

Don Antonio Silvestri, il primo Santo foggiano?

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Padre Antonio Silvestri potrebbe essere il primo foggiano a salire agli onori degli altari, e questo sognavano i tanti concittadini che ne piansero la morte, il 20 luglio del 1837, chiedendo che fosse fatto Santo subito . In realtà, il processo di beatificazione venne avviato relativamente presto dalle autorità religiose, per interrompersi altrettanto presto, a causa della prematura scomparsa del postulatore. Annualmente, il Comitato costituito perché riprenda il percorso del processo di beatificazione promuove assieme alla Confraternita Sant'Eligio (cui padre Antonio fu particolarmente legato e dove fondò tra l'altro un Oratorio nello spirito di San Filippo Neri) un Memoriale per sensibilizzare la cittadinanza e la comunità ecclesiale foggiana sulla figura e il ricordo di padre Antonio Silvestri. L'ottava edizione del memoriale avrà inizio oggi, giovedì 28 gennaio, con la celebrazione della Messa, alle  17.30, nella Chiesa di Sant'Eligio. Ad officiare il rito sarà

Il terremoto del 1731. Oltre al sisma, maremoto e poi tempeste di vento e di neve

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Foggia com'era all'epoca del terremoto del 1731 Pubblichiamo la seconda ed ultima parte della scheda che il CFTI - Med 4.0   (Catalogo dei forti terremoti dal 461 a.C. al 1997) , ha dedicato al terremoto che sconvolse Foggia il 20 marzo del 1731. La prima parte è stata pubblicata qualche giorno fa, e potete leggerla cliccando qui . Il CFTI - Med 4.0  è un laboratorio di sismologia storica e macrosismnica che gestisce un database che comprende tutti gli eventi sismici che si sono verificati dal 461 a.C. al 1997. Il lavoro di revisione e di aggiornamento operato dal laboratorio sul sisma della primavera del 1731 è stato prezioso, perché ha permesso di collocare meglio l'epicentro dell'evento tellurico, che sarebbe stato non a Foggia, come si era sempre detto, ma in un punto del  Tavoliere, tra Stornara e Stornarella. * * * Le vittime Il numero delle vittime causate dal terremoto a Foggia, che nel 1731 contava circa 15.000 abitanti, fu oggetto di diverse stime

In provincia di Foggia le strade meno sicure d'Italia

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di Maurizio de Tullio L’ultima indagine nazionale sulla sicurezza delle strade, provincia per provincia, risaliva al 2013. In quella occasione era emerso un dato decisamente negativo per la Capitanata , indicando Foggia la terza provincia in Italia tra le meno sicure. Oggi abbiamo i dati del 2014, elaborati da una ricerca del ‘ Corriere della Sera ’ sulla base di quelli forniti dall’ISTAT, e la provincia di Foggia balza prepotentemente al primo posto tra quelle con le strade meno sicure d’Italia. La Capitanata , dunque, si presenta agli occhi (e alle auto e moto) degli italiani - turisti in testa o passeggeri in transito - come una provincia “da bollino nero” in tema di sicurezza stradale. Basti dire che nel solo mese di marzo 2014 la ricerca ha registrato in provincia di Foggia la morte di ben nove persone: davvero un record poco invidiabile e tragico nella sua fredda fotografia. La ricerca del ‘ Corriere della Sera’ , inoltre, evidenzia che, in media, sono 4.400 l’anno l

Eisenstaedt a Rignano Garganico

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Sfogliare un archivio gigantesco com’è quello delle fotografie realizzate per Life da Alfred Eisenstaedt , il grande fotografo di origine tedesca di cui ho già parlato in una precedente lettera meridiana , è sicuramente faticoso, ma gratificante. Si viene ripagati dalla bellezza delle sua foto parlanti , e da inattese scoperte. Tenetevi forte. Gli scatti di Eisenstaedt in provincia di Foggia furono assai di più di quelli restituiti dalla ricerca su Google Cultural Institute, che ospita il prestigioso archivio fotografico del settimanale statunitense. Abbiate pazienza, cari amici e lettori di Lettere Meridiane , ve li mostrerò tutti, nel volgere di qualche giorno. Cominciamo oggi dalla scoperta più sorprendente e inattesa di tutte, che riguarda il comune pugliese più fotografato da Eisenstaedt, che non è Polignano a mare , così come sembra stando ai dati restituiti dal motore di ricerca. Ma Rignano Garganico . Quasi certamente. Io direi proprio di sì, ma vi chiedo di venirmi in

Di Leo un monumento? Forse è esagerato, ma...

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Fa discutere la lettera meridiana su Fernando Di Leo e sull'inaugurazione del cinecircolo Cinemafelix . Ho ricevuto da Luigi Paglia , docente, poeta ed umanista, una simpatica lettera che volentieri giro all'attenzione degli amici e dei lettori di Lettere Meridiane . La mia risposta alla fine. * * * Caro Geppe, perché non intitolare una strada, una piazza a Fernando Di Leo? A Foggia non le si nega a nessuno, neanche a personaggi poco conosciuti, e perché, dunque, non all’abbastanza noto regista e sceneggiatore Di Leo? Il quale nei suoi pochi anni vissuti a Foggia si prodigò per la diffusione della cultura cinematografica, ed io personalmente gli debbo la prima conoscenza del cinema, avendo partecipato agli inizi degli anni ’50, quando ero ancora uno studentello ginnasiale, al primo cineforum (“La scaletta”) da lui organizzato a Foggia, e avendo molto appreso dalle sue illuminanti presentazioni dei film. Ed è veramente paradossale la cancellazione del suo nome

Il terremoto del 1731? L'epicentro non fu a Foggia

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Non ha più segreti, il terremoto che il 20 marzo del 1731 sconvolse Foggia e la Capitanata. Con l’acquisizione di importanti carte dagli archivi segreti del Vaticano e lo spoglio di documenti tecnici e di perizie rinvenuti presso l’Archivio di Stato di Foggia, il tragico evento è stato infatti analizzato e descritto in via definitiva dal CFTI - Med 4.0  ( Catalogo dei forti terremoti dal 461 a.C. al 1997 ), che ha di recente completato il processo di revisione e di aggiornamento della relativa scheda. Il CFTI - Med 4.0  è un laboratorio di sismologia storica e macrosismica che gestisce un database che comprende tutti gli eventi sismici che si sono verificati dal 461 a.C. al 1997. Per quanto riguarda il terremoto di Foggia, il catalogo indica i seguenti  parametri  di spazio e di tempo: data dell’evento, 20.3.1731; ora, 03.00; latitudine 41.267; longitudine 15.75. Le coordinate spaziali rappresentano la novità più interessante rispetto agli studi  del passato. Il PFG ( Catalogo dei

Restauro finito, la Chiesa delle Croci torna a splendere

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Un'improvvisa giornata di sole quasi primaverile, nonostante siamo ancora in gennaio. La magica luce di certe giornate terse che sembrano fatte apposta per esaltare i colori. La recinzione attorno alla faccia della Chiesa delle Croci che viene rimossa. I lavori di restauro alla facciata sono terminati, il cantiere è stato chiuso. Il monumento torna a splendere e ad offrirsi alla vista della città e dei cittadini. Nonostante le polemiche che hanno accompagnato i lavori di restauro, è un gradito ritorno ed una bella vista. Ho scattato un po' di foto alla "nuova " Chiesa delle Croci, mettendole assieme nel filmato qui sotto. Che pensate del restyling della Chiesa? Vi piace? non vi piace? Rispondete, e condividete.

Quando Scola venne a Foggia

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Il 27 marzo del 2012, l’Università degli Studi di Foggia ospitò Ettore Scola , che sei trovava in Puglia essendo il presidente del  Bif&St – Bari International Film Festival . L’interessante manifestazione fu il frutto di una positiva sinergia tra l’ateneo foggiano, che era allora guidato da Giuliano Volpe , l’Apulia Film Commission e la Biblioteca Provinciale di Foggia. Il maestro parlò in un’aula magna gremita non soltanto di studenti universitari, ma anche di giovani e di ragazzi partecipanti al progetto “Piccoli spettatori per il grande schermo” . Scola tenne un’autentica lectio magistralis , non soltanto sul cinema, ma sui più generali temi della cultura e della lettura. Lettere Meridiane ha curato la trascrizione del discorso di Ettore Scola, e la propone come omaggio al grande regista. Particolarmente toccante la prima parte, in cui Scola parla delle ragioni che l'avevano spinto a decidere di non fare più cinema, della importanza della lettura e dei libri, e

Torna a Foggia il cinema d'essai

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È una data importante quella di domani, a Foggia. Torna infatti il cinema d’essai, dopo anni di silenzio, dopo la lunga parentesi dovuta alla chiusura del Falso Movimento . Torna nell’unico posto dov’era possibile farlo - l’auditorium Santa Chiara - e con una formula parecchio originale: un po’ sala, un po’ circolo.  A lanciare l’idea è la Fondazione Apulia Felix , l’istituzione pubblico-privata guidata da Giuliano Volpe , che sta dimostrando come si possa fare una produzione culturale di qualità con intelligenza, anche senza la disponibilità di finanziamenti ingenti, ma con quella materia prima impareggiabile che è la passione. Questo spazio-progetto si chiamerà Cinemafelix e , c ome afferma uno dei promotori della iniziativa, Tommaso Compagna , “vuol essere un luogo di confronto, di comprensione della realtà e di riflessione sul passato. Ma soprattutto vuol essere un Bene Comune, non una creatura del singolo o di un gruppo di persone. Ecco la ragione per cui la stessa programm

Eisenstaedt sul Gargano

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Alfred Eisenstaedt è stato uno dei fotografi e fotoreporter più famosi del mondo. È entrato nella storia per aver scattato durante i festeggiamenti per la fine della guerra, il 14 agosto 1945, il bacio tra un marinaio ed un’infermiera, in Times Square, a New York. Secondo il New York Times , Eisenstaedt è stato uno dei pionieri e dei fondatori del fotogiornalismo. Lavorò moltissimo con il settimanale Life, che nel 1947 lo mandò in Italia con la sua Leica M3 , probabilmente a documentare le condizioni di vita delle famiglie italiane, subito dopo la fine della guerra. Eisenstaedt venne anche in provincia di Foggia, sul Gargano, dove scattò per Life l’immagine che vedete sopra, compresa nell’ archivio fotografico della rivista americana , messo on line da Google . Si tratta di uno degli archivi fotografici più estesi ed importanti disponibili in rete, con quasi 4 milioni e mezzo di elementi. Nella descrizione si legge: Portrait of peasant family living on top of one of the mount

Lettl e Manfredonia, una storia da ritrovare

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Lettl mentre dipinge Masseria Tuori "Comprammo un terreno a Siponto, nel Golfo di Manfredonia, direttamente sul mare, perché secondo le informazioni del mio atlante geografico dei tempi di scuola, lì piove meno che altrove, e ci costruimmo una casa. In giardino c'era un sacco di lavoro da fare, perché all'inizio c'erano solo cardi e altre cose spinose, ma nel frattempo è quasi pronto, con uno stagno di ninfee, cipressi, palme e pini e tutto quel che cresce e fiorisce nel sud. Le pareti della casa erano ancora vuote, cosa per noi atipica. Così presi il mio vecchio cavalletto, andai in giro per i dintorni e dipinsi quadri del paesaggio. Questo è veramente il contrasto più  estremo: queste pitture impressioniste e le composizioni surrealistiche che io dipingo normalmente." Così Wolfgang Lettl , pittore tedesco il cui percorso estetico è suddiviso tra il surrealismo e l’impressionismo, racconta il suo arrivo a Manfredonia. Alla scelta del

L'ultimo singolo di Fiorella Mannoia, un inno alla vita e alla speranza

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Quando non si ama non si perde mai. Vale sempre la pena sperare nel futuro, anche dopo una sconfitta cocente. Anche quando la persona con cui hai condiviso una vita si rivela un perfetto sconosciuto. Ma ti accorgi che sta ancora lì, a fianco a te. E vale la pena credere ancora nel domani. La speranza ha la tenerezza, l’armonia e i colori dell’ultimo singolo di Fiorella Mannoia , uscito stamattina, in anteprima, su Repubblica Tv . La canzone, scritta dalla cantautrice romana assieme al pugliese  Bungaro (Io non ho paura, Dimentichiamoci, La mia piccola città)   e Cesare Chiodo , s’intitola Perfetti Sconosciuti e funge da colonna sonora all’omonimo film di   Paolo Genovese , in uscita nelle sale a febbraio. Riprendendo un tema che ha spesso affrontato nella sua carriera musicale, Fiorella riflette sulla quotidianità, raccontando una relazione difficile, fatta di silenzi, di segreti e di inganni, che sembra arrivata sul classico binario morto, ma... Ma la vita vale sempre la pen

Fiorella Mannoia a difesa delle Tremiti: "Sono bellezze come queste il nostro petrolio"

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Fiorella Mannoia scende in campo contro le ricerche petrolifere vicino alle Tremiti, ed affida alla bacheca della sua pagina facebook un post in cui sottolinea che il nostro petrolio sono propiro bellezze naturali e culturali come le Tremiti. Ecco quel che scrive la popolarissima cantante ed autrice: Oltre naturalmente Sicilia e Sardegna: Isola d'Elba, Capri, Lampedusa, Ischia, Vulcano, Ponza, Pantelleria, Salina, Giglio, Capraia, Procida, Stromboli, Ustica, Filicudi, Panarea, Alicudi, Pianosa, Linosa, Marettimo, Gorgona, Lipari, Giannutri, Asinara, Sant'Antioco, Caprera, Palmarola, Budelli, Ortigia, Nisida, Maddalena... ho dovuto leggerle tutte insieme per capire quante sono... Questo è il nostro petrolio, il nostro oro nero, e potremmo essere ricchissimi se sapessimo sfruttare la bellezza dei nostri mari e, in generale, di questo nostro meraviglioso paese. Ora si parla di trivellazioni anche in quel paradiso naturale delle Tremiti. Dicono che per ora si tratterebbe &quo

L'Arcivescovo al Ministro Franceschini: Salvate l'Abbazia di Calena

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Si firma “l’Arcivescovo della capitale del ricamo della pietra”, ma in realtà scrive al Ministro dei Beni Culturali per sollecitare l’attenzione del Governo su un bene culturale della sua cittadina natale, Peschici. Mons. Umberto Domenico D’Ambrosio, arcivescovo di Lecce, chiede l’intervento del Ministro per quella che definisce “una questione di cuore”: il salvataggio ed il recupero dell’antica Abbazia di Calena “perla artistica del x-Xii secolo” che sta cadendo a pezzi, vittima dell’incuria dei proprietari, ma anche della difficoltà a valorizzarla da parte delle istituzioni pubbliche, per ciò che effettivamente è: patrimonio dell’umanità. Dopo aver detto di essere nato a Peschici, “la cittadina che pochi giorni fa dal Touring Club è stata annoverata fra i primi dieci borghi marinari d’Italia più belli:” il presule scrive: "Dio Creatore non è stato avaro nel distribuire i tratti della sua bellezza nelle opere create. Accanto alle meravigliose bellezze naturali: spiagge, co

Il foggiano che contribuì ad abbattere il muro di Berlino

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L’immagine che illustra questo post raffigura un celeberrimo dipinto: Aufforderung zum Staatsstreich del surrealista tedesco, Wolfgang Lettl .  L’opera è popolarissima in Germania non soltanto per il suo indubbio valore artistico, ma perché venne scelta per la campagna di unificazione delle due Germanie, prima della caduta del famigerato muro di Berlino. Stampata in centinaia di migliaia di manifesti e cartoline, finì su tutti i muri delle città e nelle mani di tutte le famiglie tedesco, e dette un significativi contributo a sgretolare il muro,  diventando una sorta di simbolo della riunificazione.  Aufforderung zum Staatsstreich è quasi intraducibile, in italiano, vuol dire, più o meno, Invito al colpo di stato . Di certo, lo Stato da cambiare o reinventare è efficacemente rappresentato dall'artista nel personaggio bicefalo e a tre occhi, che evidentemente simboleggia lo Stato cui non sfugge nulla, ma pensoso ed attento al benessere dei suoi cittadini.

Addio Maestro, quanti sogni finiscono...

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La morte di Ettore Scola mette fine ai sogni di tanti italiani. E al mio sogno personale, di poterlo avere come Presidente di giuria od ospite al Festival del Cinema Indipendente di Foggia . Ci siamo andati vicini diverse volte, grazie ai buoni uffici di Micky De Finis , che col Maestro vantava un rapporto antico, e ai tentativi di Fabio Prencipe . Non ce l’abbiamo fatta, e il sogno non si avvererà mai. Con la scomparsa di Ettore Scola si chiude davvero un’epoca, per il cinema italiano e per quella commedia all'italiana che lo ha reso famoso nel mondo. Mi piace ricordarlo e piangerlo, assieme agli amici e ai lettori di Lettere Meridiane con il disegno e le parole di due uomini di cinema, amici miei, che lo hanno conosciuto, uno ( Ferruccio Castronuovo ) direttamente, per averci lavorato, l’altro ( Lorenzo Sepalone ) per averlo soltanto sfiorato, ma in modo particolarmente intenso e significativo. Da tempo Ferruccio Castronuovo ha smesso di stupirmi, e  pur avendolo  pres

Ritrovato un "trionfo" della statua di Lanza

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Si pensava fossero stati tutti distrutti dai bombardamenti, i trofei che una volta adornavano la statua di Vincenzo Lanza . Invece, non è così: almeno uno è sopravvisuto alla furia devastatrice delle bombe; è custodito al Museo Civico di Foggia, e soltanto da poco si è risaliti alla sua esatta origine. A ricostruire l'intricata vicenda è stato Tommaso Palermo , infaticabile ricercatore delle tracce di memoria del genius loci . Ringrazio Tommaso per averne messo a parte  me e i lettori di Lettere Meridiane, e per avermi  consentito di assistere praticamente in tempo reale alla soluzione dell'enigma. Il piedistallo del monumento - scrive Palermo - era anticamente circondato da quattro trofei rappresentanti la filosofia, la medicina, la politica e la beneficienza. Originariamente. il complesso scultoreo era ubicato nell'attuale piazza Giordano (che si chiamava invece piazza Lanza). Venne trasferito nella villa comunale nel 1928, e i trofei erano ancora esistenti, a dif

Foggia e la Chiesa delle Croci nel racconto di Yriarte e nel disegno di Clerget

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Pubblichiamo oggi la seconda parte delle pagine dedicate a Foggia ed alla sua provincia da Charles Yriarte nel suo libro Le rive dell’Adriatico ed il Montenegro , pubblicato da Emilio Treves per la prima volta a Milano nel 1 8 93, ed in ristampa nel 1897. I reportage di viaggio erano molto apprezzati dei lettori dell'epoca, ed erano arricchiti da disegni, in  qualche caso particolarmente artistici, come quello che pubblichiamo oggi. Ne è autore il disegnatore H.Clerget , su schizzo dello stesso Yriarte. Tra i diversi racconti di viaggiatori che sono passati per Foggia nell'Ottocento, quello dello scrittore francese si distingue per la sua originalità e per il desiderio di capire il contesto che affiora dalla narrazione, non priva di riferimenti storici precisi. La prima puntata del reportage , accompagnata dal suggestivo disegno di lavoratori all’opera al Piano delle Fosse, è stata pubblicata qualche settimana fa. Potete leggerla o rileggerla cliccando qui . Il dis

Tranviere pugliese spopola a Milano come cuoco creativo

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Roberto Fiermonte I gastronomi la definiscono cucina fusion , per indicare un modo di preparare cibi che mette assieme usi, sapori e culture diverse. Nel caso di Roberto Fiermonte si può dilatare il concetto di fusion : dall'aspetto culinario, a modo di intendere la vita, il lavoro, i rapporti con gli altri. Con la cucina che diventa sigillo e suggello di questa fusione, di questa perfetta integrazione tra mondi soltanto in apparenza diversi e lontani, ma che riescono a fondarsi mirabilmente. A tavola, in primis . Ma raccontiamola, questa bella storia. Tranviere per professione, cuoco per passione, scrittore per vocazione, Roberto Fiermonte è partito alla volta di Milano  da Stornara, un po’ di anni fa. Era stato assunto dall’azienda tranviaria milanese e spedito a guidare il tram su una delle linee più storiche ed antiche della città meneghina. La 33. Lunga ed unidirezionale, collega in trenta minuti e venticinque fermate mezza Milano. Non c’è nulla di meglio per so

La bella Foggia notturna di Vittorio Ruscillo

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A volte, bisogna saper guardare il posto in cui si vive con occhi diversi. Più benevoli. Liberandosi dalla patina della quotidianità che rende grigio, banale, trito tutto quello che ci circonda. Ecco perché la notte regala suggestioni e incanto. Vittorio Ruscillo ha guardato Foggia con questo sguardo, qualche sera fa. Catturando le emozioni che provava con la videocamera del suo cellulare, regalandoci questo bel video, che, al di là dell’artigianalità delle immagini, trasuda emozioni. “Foggia, Foggia, che meraviglia poterti conoscere così - ha scritto Vittorio - poter apprezzare le tue carezze per per strade e vicoli mi fai arrivare sul viso in questo undici gennaio del 2016, che di inverno ha poco da raccontare. Tanti non ti conoscono così. La ace, laqueite, il silenzio, le luci fioche che ti fanno bella.”. "Ci sono tanti e tanti che del luogo in cui son nati e vivono - aggiunge Ruscillo - , non sanno quasi nulla, se non quello che per forza di cose, li induce a conos

La Santa Priora conosciuta più in Polonia che non nella sua Foggia

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Il bello del social network è quando la rete produce conoscenza condivisa, andando ben oltre quelle interminabili discussioni vuote e improduttive, che punteggiano sovente profili personali e bacheche dei gruppi. E quando la conoscenza diventa effettivamente valore aggiunto, ti accorgi che bastano pochi clic, per scoprire aspetti delle cose, storie che prima non conoscevi, nuovi elementi di conoscenza, appunto, e di riflessione. È accaduto sul post che qualche giorno fa ho pubblicato sulla beatificazione di suor Maria Celeste Crostarosa , la venerabile che fondò a Foggia l’Ordine delle Suore del SS. Redentore. Grazie agli amici e colleghi Lucia Teresa Lopriore e Antonio Del Vecchio , che hanno contribuito a portare alla luce nuove storie connesse alla fulgida figura della Santa Priora . Attingendo dagli atti del processo di beatificazione della venerabile, Lucia Teresa Lopriore racconta la storia di Suor Teresa Spinelli , originaria di Orta Nova, che fu essa stessa madre superio

Quando lungo i tratturi scorrevano la civiltà e la cultura

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Franco Ferrara (che declama le sue poesie) con Giuseppe Donatacci L'Università del Crocese sta diventando uno dei più importanti presidi culturali di Foggia: certamente il più importante in una periferia urbana che si segnala più per la disgregazione e il degrado che vi si respirano che non per l'offerta culturale e sociale. Ma l'Università del Crocese è in netta controtendenza. È un presidio vero: di cultura, di aggregazione, di socializzazione e per giunta su un tema nevralgico qual è quello delle radici e dell'identità. Lo confesso, ne avevo sentito parlare tanto, ma non ci ero mai stato, nonostante i rapporti antichi di amicizia e di stima che mi legano a Giuseppe Donatacci e ad Angelo Capozzi . La prima volta è stata qualche giorno fa, e per merito di uno che foggiano non è, ma di Apricena: Franco Ferrara , poeta dialettale e non solo (i suoi versi spesso e volentieri debordano nella filosofia). Franco, le cui poesie sto leggendo per poi presentarle agli am