Tra Bari e Foggia vince l'arbitro
Alla fine, a determinare l’esito di un derby intenso e quanto mai equilibrato ci ha pensato l’arbitro. 34enne di Roma, Federico La Penna festeggiava al San Nicola di Bari la sua centesima partita, e non è stata certamente la sua migliore prestazione.
Il Bari ha sconfitto i satanelli di misura e soltanto al 92° grazie a un bel gol di Galano e alla sola disattenzione della difesa, che si è fatta trovare impreparata proprio in occasione dell’ultimo assalto biancorosso alla difesa rossonera.
La partita era stata però viziata almeno da due pesanti sviste dell’arbitro romano. Di quelle che, alle fine di un match possono influenzarne il risultato, e così purtroppo è stato.
Macroscopico quella commessa al 20’ del primo tempo quando Fedato riesce a puntare l'area barese dopo un abile palleggio e tira in porta. La palla viene intercettata in piena area di rigore dal difensore Gyomber che voltandosi colpisce il pallone con il braccio. È rigore netto, ma La Penna lascia proseguire, nonostante le proteste di Fedato e di Beretta.
L’azione è in effetti veloce, ed è difficile rilevare il fallo di Gyomber, che poi trae in inganno l’arbitro indicando di aver colpito il pallone con il petto. Circostanza, come dimostrano le foto qui a fianco, comunque impossibile, visto che quando è stato colpito dal tiro di Fedato, il difensore barese era girato di spalle. Nella foto che illustra il post si intravede appena il pallone (la macchia grigia che spunta tra braccio ed ascella di Gyomber): il tocco è inequivocabile e non è certo col petto, che risulta completamente libero.
Il guardalinee era in una posizione migliore rispetto all’arbitro ma non è intervenuto. Difficile giudicare involontario il tocco proibito del difensore in area. La postura del corpo è scomposta, il braccia staccato dal tronco.
La Penna è stato invece molto più fiscale in occasione dei cartellini gialli che hanno determinato l’espulsione di Coletti, poi risultata determinante sul risultato finale. I fatti c'erano, ma punirli tutt’e due con il cartellino giallo è apparso eccessivo, tanto più che l’arbitro aveva perdonato nel primo tempo un brutto fallo di Tonello a centrocampo. Il barese è stato ammonito nella ripresa: se avesse preso il cartellino giallo anche nella prima circostanza, sarebbe stato il primo a finire anzitempo negli spogliatoi, e la partita avrebbe probabilmente seguito un altro corso. Che l’arbitro non fosse in una giornata eccelsa lo dimostra anche il bilancio dei cartellini. La partita è stata sostanzialmente corretta: i cinque gialli (col conseguente rosso) comminati al Foggia contro i soli due mostrati ai baresi non riflettono l'andamento della partita.
Il Foggia non ha demeritato, allo Zaccheria, e la difesa è apparsa più solida che in altre circostanze. Ottima la prova dell’esordiente Tarolli che ha sostituito Guarna tra i pali.
Preoccupa il tridente offensivo. Beretta, chiamato a sostituire Mazzeo ha giocato una partita discreta, ma non è Mazzeo, e sarà durissima andare in gol senza il cannoniere titolare. Fedato è stato probabilmente il migliore dei rossoneri, evanescente invece Calderini. Buona la prestazione del centrocampo affidato ad Agnelli, Gerbo e Vacca.
La classifica è tornata deficitaria e le prospettive senza Mazzeo sono poco incoraggianti. In attesa del mercato di riparazione, Stroppa deve inventarsi qualcosa.
Certo è che in una squadra dove scarseggiano i piedi buoni tenere in panchina Floriano e Chiricò, e addirittura fuori rosa Sarno è un lusso che i satanelli non possono concedersi.
Il Bari ha sconfitto i satanelli di misura e soltanto al 92° grazie a un bel gol di Galano e alla sola disattenzione della difesa, che si è fatta trovare impreparata proprio in occasione dell’ultimo assalto biancorosso alla difesa rossonera.
La partita era stata però viziata almeno da due pesanti sviste dell’arbitro romano. Di quelle che, alle fine di un match possono influenzarne il risultato, e così purtroppo è stato.
Macroscopico quella commessa al 20’ del primo tempo quando Fedato riesce a puntare l'area barese dopo un abile palleggio e tira in porta. La palla viene intercettata in piena area di rigore dal difensore Gyomber che voltandosi colpisce il pallone con il braccio. È rigore netto, ma La Penna lascia proseguire, nonostante le proteste di Fedato e di Beretta.
L’azione è in effetti veloce, ed è difficile rilevare il fallo di Gyomber, che poi trae in inganno l’arbitro indicando di aver colpito il pallone con il petto. Circostanza, come dimostrano le foto qui a fianco, comunque impossibile, visto che quando è stato colpito dal tiro di Fedato, il difensore barese era girato di spalle. Nella foto che illustra il post si intravede appena il pallone (la macchia grigia che spunta tra braccio ed ascella di Gyomber): il tocco è inequivocabile e non è certo col petto, che risulta completamente libero.
Il guardalinee era in una posizione migliore rispetto all’arbitro ma non è intervenuto. Difficile giudicare involontario il tocco proibito del difensore in area. La postura del corpo è scomposta, il braccia staccato dal tronco.
La Penna è stato invece molto più fiscale in occasione dei cartellini gialli che hanno determinato l’espulsione di Coletti, poi risultata determinante sul risultato finale. I fatti c'erano, ma punirli tutt’e due con il cartellino giallo è apparso eccessivo, tanto più che l’arbitro aveva perdonato nel primo tempo un brutto fallo di Tonello a centrocampo. Il barese è stato ammonito nella ripresa: se avesse preso il cartellino giallo anche nella prima circostanza, sarebbe stato il primo a finire anzitempo negli spogliatoi, e la partita avrebbe probabilmente seguito un altro corso. Che l’arbitro non fosse in una giornata eccelsa lo dimostra anche il bilancio dei cartellini. La partita è stata sostanzialmente corretta: i cinque gialli (col conseguente rosso) comminati al Foggia contro i soli due mostrati ai baresi non riflettono l'andamento della partita.
Il Foggia non ha demeritato, allo Zaccheria, e la difesa è apparsa più solida che in altre circostanze. Ottima la prova dell’esordiente Tarolli che ha sostituito Guarna tra i pali.
Preoccupa il tridente offensivo. Beretta, chiamato a sostituire Mazzeo ha giocato una partita discreta, ma non è Mazzeo, e sarà durissima andare in gol senza il cannoniere titolare. Fedato è stato probabilmente il migliore dei rossoneri, evanescente invece Calderini. Buona la prestazione del centrocampo affidato ad Agnelli, Gerbo e Vacca.
La classifica è tornata deficitaria e le prospettive senza Mazzeo sono poco incoraggianti. In attesa del mercato di riparazione, Stroppa deve inventarsi qualcosa.
Certo è che in una squadra dove scarseggiano i piedi buoni tenere in panchina Floriano e Chiricò, e addirittura fuori rosa Sarno è un lusso che i satanelli non possono concedersi.
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