Il grande scrittore Bianciardi racconta i bombardamenti del 22 luglio 1943 su Foggia



Luciano Bianciardi

La guerra è scontro, ferocia, distruzione, morte. Ma visto che a farla sono comunque gli uomini, può succedere che anche in guerra si produca solidarietà, poesia, letteratura. In provincia di Foggia accadde proprio nella tragica estate del 1943, di cui ricorre quest’anno il settantesimo anniversario, le cui celebrazioni vedranno domani il loro momento più suggestivo.
La data del 22 luglio resterà per sempre impressa nella storia del capoluogo, perché coincise con il più drammatico e devastante bombardamento “strategico” alleato provocando migliaia di vittime. Lettere Meridiane ha già parlato della presenza a Foggia, durante l’occupazione militare che fece seguito ai raid aerei, una volta che Foggia fu conquistata, del poeta pacifista inglese John Gawsworth e profondi rapporti di amicizia che intrattenne con Umberto Fraccracreta, grande intellettuale e letterato di San Severo.
In quelle drammatiche settimane Foggia ospitò un altro, straordinario intellettuale, Luciano Bianciardi. Il grande scrittore toscano si trovava nel capoluogo dauno il 22 luglio del 1943: faceva la guerra come soldato, era di stanza alla Caserma Miale. Mentre le bombe distruggevano la città, Bianciardi fece una cosa molto letteraria: scrisse a sua sorella Mariagrazia. Quando le sirene annunciarono il cessato allarme, assieme ai suoi commilitoni Bianciardi uscì dalla Caserma per portare soccorso ai foggiani.
Lettere Meridiane ricorderà domani la giornata più tragica nella storia  della città, raccontando il racconto che Luciano Bianciardi scrisse di quella giornata: un inno contro la guerra, per la pace. Intanto vi consiglio di rileggervi quanto già scritto a proposito del poeta John Gawsworth.Trovate qui il post.

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