Final portrait, quando creare è anche un po' soffrire
In un ciclo di film dedicati all’arte, non poteva mancare Final portrait - L’arte di essere amici di Stanley Tucci, dedicato al grande e controverso pittore e scultore svizzero Alberto Giacometti e alla sua amicizia con lo scrittore americano James Lord. Il pubblico di D’Estate D’Autore, la rassegna cinematografica in corso nell’arena di Parco San Felice, potrà vederlo lunedì 17 settembre, alle 20.30 (ingresso 3 euro).
Non è un biopic nel vero senso della parola: “Non ho mai capito come si possa comprimere la vita di qualcuno in un’ora e mezza o due - dice il regista - . Alla fine, ne viene fuori un susseguirsi di eventi, mentre questo è un film incentrato sui personaggi. E speriamo di essere riusciti a raccontare altrettanto bene, se non addirittura meglio, la persona e la sua vita concentrandoci su un arco di tempo così circoscritto. Ho scelto alcuni eventi ed esperienze della vita di Giacometti e li ho collocati in queste due settimane per creare un microcosmo che rispecchiasse quello che l’artista era dentro e fuori del suo studio.”
La pellicola, interpretata da Geoffrey Rush (Giacometti) e da Armie Hammer (lo scrittore Lord) è tratta dal romanzo autobiografico di James Lord, Un ritratto di Giacometti, in cui lo scrittore, giovane e facoltoso, racconta il suo il suo ultimo incontro con Alberto Giacometti, già avanti con gli anni, che aveva conosciuto durante una delle sue frequenti visite a Parigi. I due erano amici da più di dieci anni quando Giacometti chiese a Lord di posare per quello che sarebbe diventato il suo ultimo ritratto. Giacometti gli promise che sarebbe stato un lavoro di un pomeriggio: in realtà, il ritratto richiese 18 lunghe e tormentate sedute. Il lavoro terminò solo quando Lord disse a Giacometti che non poteva più né aggiungere né togliere niente a quel dipinto. Giacometti regalò il ritratto a Lord come gli aveva promesso.
Voleva dipingerne un altro, ma morì due anni dopo: i due uomini non si sarebbero mai più incontrati. Il dipinto fu venduto nel 1990 per oltre 20 milioni di dollari.
Girato con grande efficacia narrativa, Final Portrait è un viaggio illuminante nella bellezza, ma anche nella frustrazione, nella profondità e nel vero e proprio caos del processo creativo ed artistico: l’affascinante ritratto di un genio e la storia di un’amicizia tra due uomini profondamente diversi, eppure uniti da un atto creativo in costante evoluzione. Il film racconta anche le difficoltà del processo artistico – a tratti esaltante, a tratti esasperante e sconcertante – chiedendosi se il talento di un grande artista sia un dono o una maledizione. Da non perdere, insomma. Sotto potete vedere il trailer.
Dedicata alla memoria di don Paolo Cicolella, decano degli esercenti cinematografici pugliesi, recentemente scomparso, la rassegna D’Estate D’Autore è organizzata da Parcocittà, Laltrocinema, Circuito Cinema Cicolella, Cinemafelix, Fondazione Apulia Felix e Lettere Meridiane, con il patrocinio di Apulia Film Commission e dell’Assessorato alla Cultura della Città di Foggia.
Non è un biopic nel vero senso della parola: “Non ho mai capito come si possa comprimere la vita di qualcuno in un’ora e mezza o due - dice il regista - . Alla fine, ne viene fuori un susseguirsi di eventi, mentre questo è un film incentrato sui personaggi. E speriamo di essere riusciti a raccontare altrettanto bene, se non addirittura meglio, la persona e la sua vita concentrandoci su un arco di tempo così circoscritto. Ho scelto alcuni eventi ed esperienze della vita di Giacometti e li ho collocati in queste due settimane per creare un microcosmo che rispecchiasse quello che l’artista era dentro e fuori del suo studio.”
La pellicola, interpretata da Geoffrey Rush (Giacometti) e da Armie Hammer (lo scrittore Lord) è tratta dal romanzo autobiografico di James Lord, Un ritratto di Giacometti, in cui lo scrittore, giovane e facoltoso, racconta il suo il suo ultimo incontro con Alberto Giacometti, già avanti con gli anni, che aveva conosciuto durante una delle sue frequenti visite a Parigi. I due erano amici da più di dieci anni quando Giacometti chiese a Lord di posare per quello che sarebbe diventato il suo ultimo ritratto. Giacometti gli promise che sarebbe stato un lavoro di un pomeriggio: in realtà, il ritratto richiese 18 lunghe e tormentate sedute. Il lavoro terminò solo quando Lord disse a Giacometti che non poteva più né aggiungere né togliere niente a quel dipinto. Giacometti regalò il ritratto a Lord come gli aveva promesso.
Voleva dipingerne un altro, ma morì due anni dopo: i due uomini non si sarebbero mai più incontrati. Il dipinto fu venduto nel 1990 per oltre 20 milioni di dollari.
Girato con grande efficacia narrativa, Final Portrait è un viaggio illuminante nella bellezza, ma anche nella frustrazione, nella profondità e nel vero e proprio caos del processo creativo ed artistico: l’affascinante ritratto di un genio e la storia di un’amicizia tra due uomini profondamente diversi, eppure uniti da un atto creativo in costante evoluzione. Il film racconta anche le difficoltà del processo artistico – a tratti esaltante, a tratti esasperante e sconcertante – chiedendosi se il talento di un grande artista sia un dono o una maledizione. Da non perdere, insomma. Sotto potete vedere il trailer.
Dedicata alla memoria di don Paolo Cicolella, decano degli esercenti cinematografici pugliesi, recentemente scomparso, la rassegna D’Estate D’Autore è organizzata da Parcocittà, Laltrocinema, Circuito Cinema Cicolella, Cinemafelix, Fondazione Apulia Felix e Lettere Meridiane, con il patrocinio di Apulia Film Commission e dell’Assessorato alla Cultura della Città di Foggia.
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