Quel pasticcio brutto tra Bari e Bisceglie

Lo giuro, e vi prego di credermi (l’appello è rivolto soprattutto a quei lettori di Lettere Meridiane che puntualmente mi insultano quando parlo del “baricentrismo” eccessivo del capoluogo regionale e di una parte della sua classe dirigente).
Il fallimento della Bari mi dispiace, come credo debba dispiacere ad ogni pugliese, ad ogni sportivo e perfino a quei tifosi, come foggiani e leccesi, che vantano antiche rivalità calcistiche con Bari.
Detto questo, come non stupirsi di fronte alla disinvoltura, al cattivo gusto, alla sciatteria, con cui certi commentatori sportivi (evito di chiamarli giornalisti) hanno salutato la notizia della disponibilità del presidente dell’U.S. Bisceglie ad utilizzare il titolo sportivo del sodalizio nerazzurro, per consentire alla Bari di disputare il campionato di serie C?
Il Bisceglie si era conquistato la C dopo anni trascorsi a giocare tra i dilettanti, alla fine del campionato 2016-2017, e nello scorso campionato si è dignitosamente guadagnato la permanenza nella ex Lega Pro, non qualificandosi per i play off per un solo punto.
Qualche ora dopo la mancata iscrizione della Bari al torneo cadetto, il presidente Nicola Canonico, ha annunciato a sorpresa di voler trasferire il titolo sportivo della società nerazzurra alla Bari, che, come ha detto in una dichiarazione “è la sua squadra del cuore”, cambiando la denominazione del club in A.S. Bari 2018 e consentendo dunque al sodalizio biancorosso di disputare il prossimo campionato ripartendo dalla serie C e non, come sembra ormai probabile, dalla categoria inferiore. 
Fin qui, poco male, la storia del calcio è ricca di personaggi bizzarri, anche se fino ad oggi non si era mai sentito d’un presidente di una squadra di calcio, che fa il tifo per un’altra.
Sulle prime sembrava soltanto una boutade, e invece la notizia è stata accolta con improvvido e incomprensibile entusiasmo. Per la verità non dai tifosi, che da una parte e dall’altra hanno bocciato senza riserve la sortita di Canonico, ma da certi ambienti del giornalismo (?) sportivo che hanno commentato con aperta soddisfazione la disponibilità manifestata dal “presidente” Canonico dimenticando del tutto le reazioni dei poveri tifosi e cittadini di Bisceglie, che si sarebbero visto privati d’un sol colpo della tanto agognata serie C e della squadra che vanta una storia lunga 105 anni, quasi quanto quella della Bari.
In questa brutta storia di dirigenti e giornalisti sportivi assai poco sportivi, tanto di cappello ai tifosi della Bari che hanno fatto trovare sotto casa di Canonico uno striscione tanto eloquente quanto lapidario: “La nostra dignità non si baratta, Canonico non ti vogliamo.”
Il buon Canonico si è detto stupito della reazione dei tifosi della sua squadra del cuore, e ha ritirato la proposta.
Meno male, alla fine ha trionfato la decenza.

Commenti

Anonimo ha detto…
Lei insultato? Non mi risulta di aver mai letto insulti anzi, sempre commenti molto pacati al suo continuo atteggiamento di polemista che vede il baricentrismo anche nel giornalista che in un programma come "Ulisse" sbaglia a dire il numero degli abitanti di Bari. Esagerare paragonando interventi di grande rispetto e civiltà ad insulti è abbastanza scorretto, come quando fece una lunga polemica postando sotto un titolo a dir poco vergognoso l'intervento giustissimo e rispettosissimo di chi le faceva notare la pluralità di questa provincia. L'educazione evidentemente non sempre paga.
Un caro ed affettuoso saluto

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