Lunedì a Parcocittà il film di Carpignano che ha incantato Martin Scorsese

La Ciambra è una piccola comunità rom nei pressi di Gioia Tauro. Qui, Pio Amato cerca di crescere più in fretta possibile: a quattordici anni beve, fuma ed è uno dei pochi in grado di integrarsi tra le varie realtà del luogo: gli italiani, gli immigrati africani e i membri della comunità rom. Pio segue ovunque suo fratello Cosimo, imparando quanto è necessario per sopravvivere sulle strade della sua città. Ma quando Cosimo scompare, le cose per Pio iniziano a mettersi male: dovrà
provare di essere in grado di assumere il ruolo di suo fratello, e decidere se è veramente pronto a diventare un uomo.
Questa è la storia raccontata da A Ciambra, il miracoloso film di Jonas Carpignano, selezionato per rappresentare l'Italia ai premi Oscar 2018 nella categoria Oscar al miglior film in lingua straniera, vincitore del Premio Europa Cinema Label a Cannes e di due David di Donatello (Miglior regista a Jonas Carpignano e Miglior montaggio a Affonso Gonçalves). 
Martin Scorsese, che della pellicola è stato produttore esecutivo così ha definito l'opera di Carpignano: “A Ciambra è un film bello e commovente. Entra così intimamente nel mondo dei suoi personaggi che hai la sensazione di vivere con loro”.
La critica non ha lesinato lodi per questo film: “manifesto di un cinema che si reinventa”, secondo Il fatto quotidiano. “Totalmente rivoluzionario”, secondo Cinematografo. "Indomito, coraggioso, sorprendente” ha scritto invece Best Movie.
Il pubblico foggiano potrà vederlo domani lunedì 30 luglio, nell’ambito di D’Estate D’Autore, nell’arena di Parco San Felice, alle 21.00 (ingresso 3€).
La proiezione si svolge nell'ambito del ciclo dedicato al Nuovo Cinema Meridionale. Dedicata alla memoria del compianto don Paolo Cicolella, decano degli esercenti cinematografici pugliesi, recentemente scomparso, D'Estate D'Autore è promossa da Parcocittà, Laltrocinema, Circuito Cinema Cicolella, Apulia Felix, Cinemafelix e Lettere Meridiane, con il patrocinio di Apulia Film Commission e del Comune di Foggia. 
Il protagonista del film, Pio, era già stato protagonista della prima opera calabrese di Carpignano. Ma la differenza sostanziale tra Mediterranea e A Ciambra, è che nel secondo film, Pio interpreta praticamente s stesso.
“Pio ha, come dicono i miei amici a New Orleans, qualcosa - racconta James Carpignano -. Qualsiasi cosa sia, Pio brilla di luce propria e l’ho percepito la seconda volta che l’ho incontrato. Avrei voluto fare un film nella Ciambra anche prima di incontrare Pio, prima che iniziassimo a girare Mediterranea. Sono arrivato alla Ciambra con un’idea primordiale di storia.
Quando ho incontrato Pio, ho modificato la storia inserendo lui e la sua famiglia. Gli elementi biografici della famiglia Amato hanno finito per modificare e cambiare la storia.
Tra gli aspetti che hanno maggiormente colpito  la critica c’è lo straordinario risultato ottenuto da Carpignano lavorando su attori non professionisti. Per il regista una funzione importante è stata svolta proprio dalla location: “Non penso avrei mai potuto ottenere le stesse interpretazioni se avessi portato il cast di A Ciambra a girare in uno studio a Roma, ad esempio. Ho passato molto tempo a cercare di buttare giù le barriere tra me e il cast. Non è stato solo un rapporto professionale.
Si è creata una profonda familiarità tra di noi grazie alla quale loro hanno accettato di fare quello che gli chiedevo. Non ricordo chi lo ha detto recentemente: “Esistono due modi di dirigere. Uno stando fermi e domandando agli attori di seguirti. E un’altra invece è andargli incontro e provare a portarli verso la direzione che pensi sia giusta”, preferisco il secondo approccio. “
Qui sotto il trailer.

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