Stroppa saluta e se ne va: "Foggia e i tifosi, siete meravigliosi"
Giovanni Stroppa ha rescisso ufficialmente il contratto che lo legava al Foggia fino al 2020. A comunicarlo è stato l’ormai ex allenatore rossonero in persona, in una conferenza stampa che si è svolta a Villa Reale.
Un addio commosso e commovente quello di Stroppa, che anche al momento del commiato ha confermato le doti di umanità, di sportività e di correttezza che lo hanno reso un campione con la “c” maiuscola, prima sul rettangolo verde e quindi in panchina.
Un uomo grande che, inutile dirlo, mancherà al Foggia e ai suoi tifosi.
Il protagonista del ritorno in serie B dei Satanelli ha idealmente passato il testimone a Gianluca Grassadonia, indicandolo come il tecnico che potrebbe meglio proseguire il lavoro iniziato dallo stesso Stroppa.
Ecco le parole pronunciate nella conferenza stampa, raccolte da Giovanni Cataleta per gli amici del gruppo whatsapp “Che si dice du Foggia” e per i lettori di Lettere Meridiane.
"Ho sempre lavorato per la società, me, per i tifosi, per la città. Una città che vive 24 ore al giorno per il calcio.
Nella scorsa stagione abbiamo espresso un buon calcio, già all'andata quando non sempre abbiamo avuto il riscontro dei risultati. Siamo stati protagonisti di uno strepitoso girone di ritorno che ha fatto del Foggia una delle formazioni più interessanti del torneo cadetto. Abbiamo espresso una qualità di gioco di grande livello. Abbiamo valorizzato tanti giocatori. Credo che tutti abbiano di che essere soddisfatti.
Consentitemi di dire che abbandono nel momento giusto. Non volevo passare da traditore, lasciando quando la società è venuta a trovarsi in difficoltà. E non lascio per le vicende giudiziarie, ma semplicemente perché mi sono reso conto che in questo ambiente, in questo contesto non potrei dare e fare di più.
Sono arrivato al culmine delle mie capacità. Ho dato al Foggia tutto quello che potevo dare. Poi le motivazioni qui sono venute meno. Ribadisco: lascio nel momento ideale perché Giovanni Stroppa più di questo non può dare. A Crotone avrò altre motivazioni.
La mia è stata una scelta tecnica e professionale, in cui come sempre ho messo la faccia ma è stata una scelta serena.
I rapporti con Nember sono stati eccezionali. Non è assolutamente vero che abbiamo litigato o avuto contrasti. Le scelte sui giocatori sono state sempre condivise.
La scelta è solo mia dopo aver avuto un rapporto ottimo con tutti. Ho rescisso pochi minuti fa. Ho rinunciato ai tre stipendi in sospeso."
Incalzato dalle domande dei giornalisti, Stroppa ribadisce: "Le motivazioni non sono da ricondursi alla eventuale penalizzazione. Già quando abbiamo scelto la sede del ritiro precampionato, avevo dentro di me le motivazioni che mi hanno spinto a questa scelta."
Il solo riferimento a possibili divergenze, o almeno differenze di opinione, con i vertici rossoneri, Stroppa lo fa quanto afferma: “La società mi ha informato che avrebbe fatto un ridimensionamento dei programmi vendendo alcuni giocatori.”
Poi la conclusione, l’addio, pronunciato davvero con il cuore in mano: “Foggia mi ha fatto sentire molto di più di un allenatore normale. Questa città ha qualcosa di magico. Quando sono arrivato pensavo di aver maturato un credito per aver indossato la maglia rossonera. Ma non è stato così! Ho avuto tanto dalla società, dai giocatori, dai tifosi, dalla città, e credo di aver dato anche io tanto. Credo di aver dato uno stile al Foggia. Di aver portato un’idea di gioco, di aver riacceso l’entusiasmo verso la squadra, come dimostrato i 4000 tifosi che hanno seguito le nostre partite fuori casa. Vi dico grazie. Foggia era per me qualcosa di speciale, e lo è diventato ancora di più. Ieri sera mentre passeggiavo ho avuto la pelle d'oca. Tutti mi dicevano di rimanere.
Ringrazio la società che mi ha fatto sentire importante. Ringrazio i tifosi che hanno confermato di essere il valore aggiunto. Abbiamo portato in giro civiltà, orgoglio, passione e abbiamo ottenuto dovunque rispetto. Credo non sia poco.”
Alle domande dei giornalisti presenti sul suo possibile successore, Stroppa si sbilancia, come abbiamo già detto: “Credo che l'allenatore che potrebbe continuare il mio lavoro sia Grassadonia.”
Pare un passaggio di testimone. Quel che è certo è che la storia di Stroppa a Foggia si è conclusa. Almeno per il momento, visto che il buon Giovanninino non è nuovo ai ritorni.
In bocca al lupo, mister.
Un addio commosso e commovente quello di Stroppa, che anche al momento del commiato ha confermato le doti di umanità, di sportività e di correttezza che lo hanno reso un campione con la “c” maiuscola, prima sul rettangolo verde e quindi in panchina.
Un uomo grande che, inutile dirlo, mancherà al Foggia e ai suoi tifosi.
Il protagonista del ritorno in serie B dei Satanelli ha idealmente passato il testimone a Gianluca Grassadonia, indicandolo come il tecnico che potrebbe meglio proseguire il lavoro iniziato dallo stesso Stroppa.
Ecco le parole pronunciate nella conferenza stampa, raccolte da Giovanni Cataleta per gli amici del gruppo whatsapp “Che si dice du Foggia” e per i lettori di Lettere Meridiane.
"Ho sempre lavorato per la società, me, per i tifosi, per la città. Una città che vive 24 ore al giorno per il calcio.
Nella scorsa stagione abbiamo espresso un buon calcio, già all'andata quando non sempre abbiamo avuto il riscontro dei risultati. Siamo stati protagonisti di uno strepitoso girone di ritorno che ha fatto del Foggia una delle formazioni più interessanti del torneo cadetto. Abbiamo espresso una qualità di gioco di grande livello. Abbiamo valorizzato tanti giocatori. Credo che tutti abbiano di che essere soddisfatti.
Consentitemi di dire che abbandono nel momento giusto. Non volevo passare da traditore, lasciando quando la società è venuta a trovarsi in difficoltà. E non lascio per le vicende giudiziarie, ma semplicemente perché mi sono reso conto che in questo ambiente, in questo contesto non potrei dare e fare di più.
Sono arrivato al culmine delle mie capacità. Ho dato al Foggia tutto quello che potevo dare. Poi le motivazioni qui sono venute meno. Ribadisco: lascio nel momento ideale perché Giovanni Stroppa più di questo non può dare. A Crotone avrò altre motivazioni.
La mia è stata una scelta tecnica e professionale, in cui come sempre ho messo la faccia ma è stata una scelta serena.
I rapporti con Nember sono stati eccezionali. Non è assolutamente vero che abbiamo litigato o avuto contrasti. Le scelte sui giocatori sono state sempre condivise.
La scelta è solo mia dopo aver avuto un rapporto ottimo con tutti. Ho rescisso pochi minuti fa. Ho rinunciato ai tre stipendi in sospeso."
Incalzato dalle domande dei giornalisti, Stroppa ribadisce: "Le motivazioni non sono da ricondursi alla eventuale penalizzazione. Già quando abbiamo scelto la sede del ritiro precampionato, avevo dentro di me le motivazioni che mi hanno spinto a questa scelta."
Il solo riferimento a possibili divergenze, o almeno differenze di opinione, con i vertici rossoneri, Stroppa lo fa quanto afferma: “La società mi ha informato che avrebbe fatto un ridimensionamento dei programmi vendendo alcuni giocatori.”
Poi la conclusione, l’addio, pronunciato davvero con il cuore in mano: “Foggia mi ha fatto sentire molto di più di un allenatore normale. Questa città ha qualcosa di magico. Quando sono arrivato pensavo di aver maturato un credito per aver indossato la maglia rossonera. Ma non è stato così! Ho avuto tanto dalla società, dai giocatori, dai tifosi, dalla città, e credo di aver dato anche io tanto. Credo di aver dato uno stile al Foggia. Di aver portato un’idea di gioco, di aver riacceso l’entusiasmo verso la squadra, come dimostrato i 4000 tifosi che hanno seguito le nostre partite fuori casa. Vi dico grazie. Foggia era per me qualcosa di speciale, e lo è diventato ancora di più. Ieri sera mentre passeggiavo ho avuto la pelle d'oca. Tutti mi dicevano di rimanere.
Ringrazio la società che mi ha fatto sentire importante. Ringrazio i tifosi che hanno confermato di essere il valore aggiunto. Abbiamo portato in giro civiltà, orgoglio, passione e abbiamo ottenuto dovunque rispetto. Credo non sia poco.”
Alle domande dei giornalisti presenti sul suo possibile successore, Stroppa si sbilancia, come abbiamo già detto: “Credo che l'allenatore che potrebbe continuare il mio lavoro sia Grassadonia.”
Pare un passaggio di testimone. Quel che è certo è che la storia di Stroppa a Foggia si è conclusa. Almeno per il momento, visto che il buon Giovanninino non è nuovo ai ritorni.
In bocca al lupo, mister.
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