Quando la memoria ritorna a fiorire
La memoria non è qualcosa di statico, da consegnare ai musei e ai libri di storia. Certe volte può fiorire, e spargere bellezza, profumi e colori. È successo a Foggia, in viale Pinto: il monumento che ricorda la tragica morte di Luigi Pinto, giovane docente foggiano rimasto ucciso nella strage di piazza della Loggia a Brescia, si è arricchito di un'aiuola fiorita, in occasione del quarantaquattresimo anniversario di quel drammatico e luttuoso evento.
L'iniziativa è stata promossa dalla Cgil di Foggia, con la collaborazione di Foggia PiÙ verde e del presidente della società, Ugo Fragassi.
“L'aiuola - commenta Loredana Olivieri, segretaria provinciale della Cgil di Foggia - vuole essere un modo per ricordare, ma anche per testimoniare che la memoria può continuare ancora a mettere fiori, a spargere profumo e colore, se non dimentichiamo quanti ne sono stati protagonisti.”
Luigi Pinto era uno dei tanti professori meridionali costretti ad emigrare al Nord per trovare lavoro. Attivista sindacale della Cgil, in quella fatale mattinata del 28 maggio 1974 era in piazza per prendere parte alla manifestazione antifascista convocata dalle organizzazioni sindacali. La terribile deflagrazione non lo uccise subito. Morì qualche giorno dopo, l'1 di giugno.
Progettato e disegnato dall'arch. Michele Sisbarra, il monumento di viale Pinto fu voluto dal sindacato in occasione del gemellaggio con la Cgil di Brescia.
“Abbiamo voluto abbellirlo, con piante e fiori, perché possa sprigionare nuova memoria, in un momento in cui i fascismi tornano a farsi sentire minacciosi, e la democrazia è messa a dura prova da spinte populistiche e nazionalistiche che alimentano l'egoismo e minacciano la pace e la libertà.”
“Luigi Pinto - conclude Loredana Olivieri - è stato un campione di pace e di democrazia. Foggia dev'essere orgogliosa di averlo avuto quale figlio, e deve onorarne la memoria.”
L'iniziativa è stata promossa dalla Cgil di Foggia, con la collaborazione di Foggia PiÙ verde e del presidente della società, Ugo Fragassi.
“L'aiuola - commenta Loredana Olivieri, segretaria provinciale della Cgil di Foggia - vuole essere un modo per ricordare, ma anche per testimoniare che la memoria può continuare ancora a mettere fiori, a spargere profumo e colore, se non dimentichiamo quanti ne sono stati protagonisti.”
Luigi Pinto era uno dei tanti professori meridionali costretti ad emigrare al Nord per trovare lavoro. Attivista sindacale della Cgil, in quella fatale mattinata del 28 maggio 1974 era in piazza per prendere parte alla manifestazione antifascista convocata dalle organizzazioni sindacali. La terribile deflagrazione non lo uccise subito. Morì qualche giorno dopo, l'1 di giugno.
Progettato e disegnato dall'arch. Michele Sisbarra, il monumento di viale Pinto fu voluto dal sindacato in occasione del gemellaggio con la Cgil di Brescia.
“Abbiamo voluto abbellirlo, con piante e fiori, perché possa sprigionare nuova memoria, in un momento in cui i fascismi tornano a farsi sentire minacciosi, e la democrazia è messa a dura prova da spinte populistiche e nazionalistiche che alimentano l'egoismo e minacciano la pace e la libertà.”
“Luigi Pinto - conclude Loredana Olivieri - è stato un campione di pace e di democrazia. Foggia dev'essere orgogliosa di averlo avuto quale figlio, e deve onorarne la memoria.”
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