Il Pug, una sfida per la città, e non solo (di Matteo Pio Pazienza)
Dopo aver ospitato Gianfranco Viesti che ha presentato il volume da lui curato dal titolo “Viaggio In Italia”, va in scena oggi a Parcocittà (ore 18.30) una seconda iniziativa culturale: un incontro dibattito in cui si discuteranno alcuni temi che riguardano nel complesso la città di Foggia.
Il tema dell’evento è: “Città e Territorio; quale sviluppo per la nostra provincia? Gli obiettivi indicati nell’agenda 2030 per la sostenibilità”.
L’incontro è stato organizzato dall’associazione culturale “Capitanata Futura” con il patrocinio della Fondazione dei Monti Uniti di Foggia, dell’Acli, di Legambiente , dell’Arci, del Cup, del Fai e di Lettere Meridiane.
Interverranno al dibattito l’Assessore all’Urbanistica del Comune di Foggia dott. Francesco D’Emilio, il dott. Roberto Lavanna per la Fondazione dei Monti Uniti, il vice presidente dell’Ance arch. Paolo Lops, l’arch. Matteo Pio Pazienza per Capitanata Futura, ed il dott. Geppe Inserra per Lettere Meridiane.
A moderare il dibattito ci sarà l’Ing. Giovanni Quarato del Cup.
L’iniziativa è da collegare con l’avvio delle procedure messe in atto dall’amministrazione comunale di Foggia per la redazione del “P.U.G.”, acronimo che sta per “Piano Urbanistico Generale”.
Acclarato che nelle procedure e negli obiettivi il “P.U.G.” è uno strumento urbanistico la cui concezione è completamente diversa dal “P.R.G.” (acronimo che sta per “Piano Regolatore Generale”), l’intento del dibattito consiste soprattutto nell’evidenziare le differenze culturali e metodologiche di fondo che insistono tra un Piano urbanistico e l’altro e nell'incoraggiare una riflessione collettiva sull'argomento.
Infatti se il P.R.G. era uno strumento la cui finalità era essenzialmente riservata agli operatori del settore edile con tutto il sistema che si esauriva prevalentemente nel definire, quantificare e qualificare le aree edificabili delle città soprattutto nei periodi di forte espansione territoriale, con i P.U.G. invece viene effettuato di fatto un salto di qualità sostanziale; come dire, quasi una rivoluzione copernicana.
Nella stesura dei “P.U.G.”, individuati i possibili obiettivi generali da perseguire e i relativi elementi economici attrattori utili per uno sviluppo equo, solidale e sostenibile dell’intero territorio comunale, il piano è studiato in modo tale che nel suo compiersi tutta la collettività ne tragga beneficio. Infatti esso è sottoposto ad analisi, verifiche e miglioramenti continui nel tempo ed operati con l’ausilio di figure professionale che (ad esempio) vanno dal geografo (utile per individuare e leggere eventuali preesistenze insite sul territori), al geologo, dall’economista, all’antropologo, dal sociologo, ad urbanisti, architetti ed ingegneri.
Un altro aspetto di particolare importanza, che verrà opportunamente evidenziato nell'incontro di oggi, è che le le analisi conoscitive strutturali ed infrastrutturali da compiere preliminarmente al “P.U.G.”, non sono limitate esclusivamente all’ambito urbano ma fanno riferimento ad ambiti più generali che vedono coinvolte altre regioni e altre province; ciò al fine di dar vita al principio di sussidiarietà nella realizzazione di eventuali opere di valenza territoriale che vedono coinvolte più regioni e più province.
Quindi attraverso i “P.U.G.” vengono messe in atto tutte le sinergie possibili finalizzate ad avere una ripartizione equa e sostenibile di opere necessarie alla cosiddetta “Area Vasta” di riferimento.
Già da queste poche battute si capisce come nella elaborazione di questo strumento urbanistico, per noi di ultima generazione, sia necessario il coinvolgimento di tutte le categorie sociali ed economiche operanti sul territorio preso in esame, sia in piccola che in grande scala. Così come facilmente si intuisce che per tale operazione è necessaria una preparazione culturale al fine di individuare la metodologia più idonea per lo svolgimento di tale compito.
Forse non è inutile aggiungere che tutte le Regioni del Nord e del Centro Italia da anni procedono su questa strada per loro oramai considerata più che ovvia; e magari con qualche eccesso. Adesso bisogna vedere se anche noi, per quanto in forte ritardo, ne saremo capaci.
Ed è tutta qui la sfida.
Matteo Pio Pazienza
(La foto che illustra il post, dotata di licenza Commons Creative, è tratta da Flickr, ed è di Raffaele Sergi. Raffigura graffiti dipinti sui muri foggiani)
Il tema dell’evento è: “Città e Territorio; quale sviluppo per la nostra provincia? Gli obiettivi indicati nell’agenda 2030 per la sostenibilità”.
L’incontro è stato organizzato dall’associazione culturale “Capitanata Futura” con il patrocinio della Fondazione dei Monti Uniti di Foggia, dell’Acli, di Legambiente , dell’Arci, del Cup, del Fai e di Lettere Meridiane.
Interverranno al dibattito l’Assessore all’Urbanistica del Comune di Foggia dott. Francesco D’Emilio, il dott. Roberto Lavanna per la Fondazione dei Monti Uniti, il vice presidente dell’Ance arch. Paolo Lops, l’arch. Matteo Pio Pazienza per Capitanata Futura, ed il dott. Geppe Inserra per Lettere Meridiane.
A moderare il dibattito ci sarà l’Ing. Giovanni Quarato del Cup.
L’iniziativa è da collegare con l’avvio delle procedure messe in atto dall’amministrazione comunale di Foggia per la redazione del “P.U.G.”, acronimo che sta per “Piano Urbanistico Generale”.
Acclarato che nelle procedure e negli obiettivi il “P.U.G.” è uno strumento urbanistico la cui concezione è completamente diversa dal “P.R.G.” (acronimo che sta per “Piano Regolatore Generale”), l’intento del dibattito consiste soprattutto nell’evidenziare le differenze culturali e metodologiche di fondo che insistono tra un Piano urbanistico e l’altro e nell'incoraggiare una riflessione collettiva sull'argomento.
Infatti se il P.R.G. era uno strumento la cui finalità era essenzialmente riservata agli operatori del settore edile con tutto il sistema che si esauriva prevalentemente nel definire, quantificare e qualificare le aree edificabili delle città soprattutto nei periodi di forte espansione territoriale, con i P.U.G. invece viene effettuato di fatto un salto di qualità sostanziale; come dire, quasi una rivoluzione copernicana.
Nella stesura dei “P.U.G.”, individuati i possibili obiettivi generali da perseguire e i relativi elementi economici attrattori utili per uno sviluppo equo, solidale e sostenibile dell’intero territorio comunale, il piano è studiato in modo tale che nel suo compiersi tutta la collettività ne tragga beneficio. Infatti esso è sottoposto ad analisi, verifiche e miglioramenti continui nel tempo ed operati con l’ausilio di figure professionale che (ad esempio) vanno dal geografo (utile per individuare e leggere eventuali preesistenze insite sul territori), al geologo, dall’economista, all’antropologo, dal sociologo, ad urbanisti, architetti ed ingegneri.
Un altro aspetto di particolare importanza, che verrà opportunamente evidenziato nell'incontro di oggi, è che le le analisi conoscitive strutturali ed infrastrutturali da compiere preliminarmente al “P.U.G.”, non sono limitate esclusivamente all’ambito urbano ma fanno riferimento ad ambiti più generali che vedono coinvolte altre regioni e altre province; ciò al fine di dar vita al principio di sussidiarietà nella realizzazione di eventuali opere di valenza territoriale che vedono coinvolte più regioni e più province.
Quindi attraverso i “P.U.G.” vengono messe in atto tutte le sinergie possibili finalizzate ad avere una ripartizione equa e sostenibile di opere necessarie alla cosiddetta “Area Vasta” di riferimento.
Già da queste poche battute si capisce come nella elaborazione di questo strumento urbanistico, per noi di ultima generazione, sia necessario il coinvolgimento di tutte le categorie sociali ed economiche operanti sul territorio preso in esame, sia in piccola che in grande scala. Così come facilmente si intuisce che per tale operazione è necessaria una preparazione culturale al fine di individuare la metodologia più idonea per lo svolgimento di tale compito.
Forse non è inutile aggiungere che tutte le Regioni del Nord e del Centro Italia da anni procedono su questa strada per loro oramai considerata più che ovvia; e magari con qualche eccesso. Adesso bisogna vedere se anche noi, per quanto in forte ritardo, ne saremo capaci.
Ed è tutta qui la sfida.
Matteo Pio Pazienza
(La foto che illustra il post, dotata di licenza Commons Creative, è tratta da Flickr, ed è di Raffaele Sergi. Raffigura graffiti dipinti sui muri foggiani)
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