Seconda stazione e allungamento della pista del Lisa: il fervore civico paga
Qualcosa si muove per la soluzione di due tra i più annosi e scottanti problemi del trasporto in Capitanata: la seconda stazione e l’allungamento della pista dell’aeroporto Lisa, ed è senz’altro una bella soddisfazione per quella parte della società civile che esercita un costante pressing sulle istituzioni perché i due nodi possano essere finalmente sciolti.
Cominciamo dalla seconda stazione, che proprio qualche giorno fa è stata al centro dell’ennesima assemblea popolare promossa dal Comitato “Un baffo per Foggia”, che da tempo si batte per la costruzione di una nuova stazione ferroviaria, poco fuori l’abitato, sulla cosiddetta bretella di Incoronata, che consente il by pass della stazione attuale da parte dei treni veloci Bari-Roma.
Nel corso di un vertice tra il sindaco di Foggia, Franco Landella, l’assessore comunale all’Urbanistica, Francesco D’Emilio, e l’ingegner Ciro Napoli, dirigente di RFI e responsabile del progetto per la seconda stazione sono emersi fatti importanti. Prima di tutto, che ci sono i soldi per la realizzazione dell’opera: 20 milioni di euro, già finanziati con la delibera CIPE inviata per la ratifica della Corte dei Conti.
Il progetto sarà consegnato entro aprile 2019: la nuova stazione dovrebbe essere pronta per il 2022. Entro quella data, dovrebbe essere pronto ed operativo anche il “raddoppio” della tratta Orsara-Benevento.
Come informa il comunicato diffuso da Palazzo di Città, l’ing. Napoli “ha sottolineato l’importanza strategica di Foggia come città capoluogo per il transito passeggeri che è imprescindibile per l’alta velocità. Ha anche ricordato che stazioni di questo tipo hanno più efficacia quando collocate a ridosso della cinta urbana.”
“L’ing. Napoli - si legge anche nel comunicato del sindaco - ha anche confermato che l’elettrificazione della linea Potenza-Foggia aumenterà il flusso di viaggiatori verso il capoluogo, allargando il potenziale bacino di utenza per l’alta velocità. In ogni caso, ha proseguito, deve essere garantita la sinergia tra il trasporto nazionale e quello locale, oltre che l’armonizzazione logistica del trasporto regionale. Napoli ha concluso che resta ferma la massima apertura di RFI al confronto e alla valutazione delle esigenze territoriali in relazione agli interventi di infrastrutturazione.”
Che Rfi sia ormai orientata verso la seconda stazione è ormai un dato di fatto: del resto, fin dall’inizio, il progetto dell’alta capacità (che - va puntualizzato - non coincide proprio con l’alta velocità) prevedeva il by pass dell’attuale stazione di Foggia e la contestuale realizzazione di una nuova stazione.
Il primo progetto la localizzava a Borgo Cervaro, in una zona molto più distante dall’abitato cittadino. Ma il ripristino della bretella di Incoronata (che ha fatto risparmiare un bel po’ di soldi) rende possibile una ubicazione molto più vicina. Dove?
La domanda resta sospesa, ma andrebbe invece affrontata quanto prima è possibile, perché la scelta non spetta ovviamente soltanto a Rfi, ma anche al consiglio comunale che deve approvare le necessarie varianti urbanistiche.
La localizzazione di un’opera così importante, anche per le sue implicazioni con il resto del territorio urbano, ha bisogno di una riflessione approfondita e di un confronto più ampio con Rfi che si è dichiarata disposta ad averlo. Il resto deve farlo adesso la città, semmai smettendo di sfogliare la margherita del sì o no alla nuova stazione, e confrontandosi sul dove, e sul come realizzarla, in modo che possa avere un impatto positivo.
E veniamo all’aeroporto. La buona novella in questo caso non giunge da un incontro istituzionale, ma da una (positiva) iniziativa della Confesercenti, organizzazione di categoria di operatori commerciali che ha chiesto e ottenuto un incontro con l’assessore regionale ai traporti Antonio Nunziante. Al termine dei lavori, cui hanno partecipato il presidente regionale dell'associazione, Benny Campobasso, il presidente provinciale, Alfonso Ferrara, e il direttore di Confesercenti Foggia, Franco Granata, Ferrara si è dichiarato “cautamente ottimista” sulla possibilità che il tanto agognato allungamento della pista (necessario soprattutto per valorizzare la vocazione turistica dello scalo foggiano) diventi una realtà.
Come si ricorderà, il progetto era rimasto impigliato nella severa normativa comunitaria che disciplina gli aiuti di stato, applicando la quale non sarebbe possibile il finanziamento pubblico totale dell’opera.
Per superare l’impasse il governatore regionale Michele Emiliano e gli assessori foggiani Raffaele Piemontese e Leo Di Gioia avevano annunciato la volontà del governo regionale di ubicare presso il Gino Lisa la sede operativa della Protezione civile regionale, scelta che consentirebbe il finanziamento totale dell’allungamento della pista da parte della Regione.
A che punto stanno le cose? Alla redazione del progetto (che riguarda ovviamente il versante della Protezione Civile, essendo quello che riguarda l’allungamento della pista già da tempo definito) sta lavorando un tecnico di Aeroporti di Puglia. La novità più interessante riguarda l’assenso dato alla decisione del governo regionale dai Vigili del Fuoco e dalla Protezione civile nazionale che fa capo al Ministero degli Interni.
La riqualificazione del Gino Lisa sta insomma per diventare realtà. Quando? Nunziante si è sbilanciato, annunciando che la Regione spera di poter predisporre per giugno la variazione di bilancio necessaria per finanziare l’intero progetto, che comprende tanto l’allungamento vero e proprio quanto l’adeguamento della struttura e l'organizzazione del servizio antincendio e di manutenzione per gli aeromobili della Protezione Civile che verranno dislocati a Foggia.
Incrociamo le dita, perché non è detto che tutto ciò serva, alla fine, a superare le obiezioni dell’Unione Europea, ma qualcosa si muove. E Franco Granata, direttore della Confesercenti di Foggia, non nasconde la sua soddisfazione: “La decisione di ubicare a Foggia la sede della Protezione civile regionale è stata opportuna, non solo perché si è deciso di collocare la struttura nella zona più settentrionale della Puglia, più esposta agli incendi boschivi e al rischio sismico e idrogeologico, ma anche perché consente alla Regione di cofinanziare l'allungamento della pista dell'aeroporto di Foggia, introducendo consistenti novità nella vision circa il sistema aeroportuale pugliese che diventa di fatto quadripolare. Non più soltanto Bari e Brindisi, ma anche Foggia e Taranto.”
La prospettiva c’è, e a riempirla di contenuti dovrà essere questo rinnovato fervore civico che pare spuntare dietro iniziative come quelle del Comitato “Un baffo per Foggia”, di gruppi storici che si battono per la causa del Lisa, come Basta Chiacchiere o il Comitato Vola Gino Lisa, e della stessa Confesercenti.
Cominciamo dalla seconda stazione, che proprio qualche giorno fa è stata al centro dell’ennesima assemblea popolare promossa dal Comitato “Un baffo per Foggia”, che da tempo si batte per la costruzione di una nuova stazione ferroviaria, poco fuori l’abitato, sulla cosiddetta bretella di Incoronata, che consente il by pass della stazione attuale da parte dei treni veloci Bari-Roma.
Nel corso di un vertice tra il sindaco di Foggia, Franco Landella, l’assessore comunale all’Urbanistica, Francesco D’Emilio, e l’ingegner Ciro Napoli, dirigente di RFI e responsabile del progetto per la seconda stazione sono emersi fatti importanti. Prima di tutto, che ci sono i soldi per la realizzazione dell’opera: 20 milioni di euro, già finanziati con la delibera CIPE inviata per la ratifica della Corte dei Conti.
Il progetto sarà consegnato entro aprile 2019: la nuova stazione dovrebbe essere pronta per il 2022. Entro quella data, dovrebbe essere pronto ed operativo anche il “raddoppio” della tratta Orsara-Benevento.
Come informa il comunicato diffuso da Palazzo di Città, l’ing. Napoli “ha sottolineato l’importanza strategica di Foggia come città capoluogo per il transito passeggeri che è imprescindibile per l’alta velocità. Ha anche ricordato che stazioni di questo tipo hanno più efficacia quando collocate a ridosso della cinta urbana.”
“L’ing. Napoli - si legge anche nel comunicato del sindaco - ha anche confermato che l’elettrificazione della linea Potenza-Foggia aumenterà il flusso di viaggiatori verso il capoluogo, allargando il potenziale bacino di utenza per l’alta velocità. In ogni caso, ha proseguito, deve essere garantita la sinergia tra il trasporto nazionale e quello locale, oltre che l’armonizzazione logistica del trasporto regionale. Napoli ha concluso che resta ferma la massima apertura di RFI al confronto e alla valutazione delle esigenze territoriali in relazione agli interventi di infrastrutturazione.”
Che Rfi sia ormai orientata verso la seconda stazione è ormai un dato di fatto: del resto, fin dall’inizio, il progetto dell’alta capacità (che - va puntualizzato - non coincide proprio con l’alta velocità) prevedeva il by pass dell’attuale stazione di Foggia e la contestuale realizzazione di una nuova stazione.
Il primo progetto la localizzava a Borgo Cervaro, in una zona molto più distante dall’abitato cittadino. Ma il ripristino della bretella di Incoronata (che ha fatto risparmiare un bel po’ di soldi) rende possibile una ubicazione molto più vicina. Dove?
La domanda resta sospesa, ma andrebbe invece affrontata quanto prima è possibile, perché la scelta non spetta ovviamente soltanto a Rfi, ma anche al consiglio comunale che deve approvare le necessarie varianti urbanistiche.
La localizzazione di un’opera così importante, anche per le sue implicazioni con il resto del territorio urbano, ha bisogno di una riflessione approfondita e di un confronto più ampio con Rfi che si è dichiarata disposta ad averlo. Il resto deve farlo adesso la città, semmai smettendo di sfogliare la margherita del sì o no alla nuova stazione, e confrontandosi sul dove, e sul come realizzarla, in modo che possa avere un impatto positivo.
E veniamo all’aeroporto. La buona novella in questo caso non giunge da un incontro istituzionale, ma da una (positiva) iniziativa della Confesercenti, organizzazione di categoria di operatori commerciali che ha chiesto e ottenuto un incontro con l’assessore regionale ai traporti Antonio Nunziante. Al termine dei lavori, cui hanno partecipato il presidente regionale dell'associazione, Benny Campobasso, il presidente provinciale, Alfonso Ferrara, e il direttore di Confesercenti Foggia, Franco Granata, Ferrara si è dichiarato “cautamente ottimista” sulla possibilità che il tanto agognato allungamento della pista (necessario soprattutto per valorizzare la vocazione turistica dello scalo foggiano) diventi una realtà.
Come si ricorderà, il progetto era rimasto impigliato nella severa normativa comunitaria che disciplina gli aiuti di stato, applicando la quale non sarebbe possibile il finanziamento pubblico totale dell’opera.
Per superare l’impasse il governatore regionale Michele Emiliano e gli assessori foggiani Raffaele Piemontese e Leo Di Gioia avevano annunciato la volontà del governo regionale di ubicare presso il Gino Lisa la sede operativa della Protezione civile regionale, scelta che consentirebbe il finanziamento totale dell’allungamento della pista da parte della Regione.
A che punto stanno le cose? Alla redazione del progetto (che riguarda ovviamente il versante della Protezione Civile, essendo quello che riguarda l’allungamento della pista già da tempo definito) sta lavorando un tecnico di Aeroporti di Puglia. La novità più interessante riguarda l’assenso dato alla decisione del governo regionale dai Vigili del Fuoco e dalla Protezione civile nazionale che fa capo al Ministero degli Interni.
La riqualificazione del Gino Lisa sta insomma per diventare realtà. Quando? Nunziante si è sbilanciato, annunciando che la Regione spera di poter predisporre per giugno la variazione di bilancio necessaria per finanziare l’intero progetto, che comprende tanto l’allungamento vero e proprio quanto l’adeguamento della struttura e l'organizzazione del servizio antincendio e di manutenzione per gli aeromobili della Protezione Civile che verranno dislocati a Foggia.
Incrociamo le dita, perché non è detto che tutto ciò serva, alla fine, a superare le obiezioni dell’Unione Europea, ma qualcosa si muove. E Franco Granata, direttore della Confesercenti di Foggia, non nasconde la sua soddisfazione: “La decisione di ubicare a Foggia la sede della Protezione civile regionale è stata opportuna, non solo perché si è deciso di collocare la struttura nella zona più settentrionale della Puglia, più esposta agli incendi boschivi e al rischio sismico e idrogeologico, ma anche perché consente alla Regione di cofinanziare l'allungamento della pista dell'aeroporto di Foggia, introducendo consistenti novità nella vision circa il sistema aeroportuale pugliese che diventa di fatto quadripolare. Non più soltanto Bari e Brindisi, ma anche Foggia e Taranto.”
La prospettiva c’è, e a riempirla di contenuti dovrà essere questo rinnovato fervore civico che pare spuntare dietro iniziative come quelle del Comitato “Un baffo per Foggia”, di gruppi storici che si battono per la causa del Lisa, come Basta Chiacchiere o il Comitato Vola Gino Lisa, e della stessa Confesercenti.
Commenti