Quando l’informazione incespica nella ricerca delle fonti (di Maurizio De Tullio)

Ringrazio, come sempre, Geppe Inserra per l’ospitalità che mi offre e Domenico Sergio Antonacci per una segnalazione fatta, sempre attraverso LM , che mi consente di fare alcune doverose precisazioni sulla storia “anagrafica” dei foggiani partecipanti a vario titolo al Festival di Sanremo.
Inizialmente, sulla scorta di quanto scritto dalla collega Anna Langone sulla "Gazzetta del Mezzogiorno/Capitanata" di martedì 13 febbraio e nel più dettagliato articolo de “La Gazzetta di San Severo” ( http://www.lagazzettadisansevero.it/festival-sanremo-francesco-checco-draicchio-lesina-contribuisce-al-successo-de-lo-sociale/), di quattro giorni prima, mi ero attivato per aggiornare il mio elenco, quello pubblicato lunedì 12 su Lettere Meridiane, avendo i colleghi scoperto che quest'anno sul palco si era esibito addirittura un foggiano, anche se della provincia, del gruppo “Lo Stato Sociale”, arrivando addirittura secondo.
L'ulteriore indicazione di Domenico Antonacci, però, mi ha lasciato perplesso, perché una cosa è parlare con certezza di "nascita", altra è parlare di "origini" come quando si allude agli ‘oriundi’.
In conseguenza di ciò, avevo inizialmente stilato una 'voce' (che potete leggere più avanti) che ovviamente, e a malincuore, a bocce ferme non mi consente di inserire nel "Censimento" dei foggiani d.o.c. storicamente presenti a Sanremo almeno uno dei due componenti de "Lo Stato Sociale" parzialmente ricordati da Antonacci.

Draicchio Francesco (detto Checco)È presente nel gruppo bolognese “Lo Stato Sociale” sin dal 2011, due anni dopo la nascita del gruppo. Il musicista, secondo la giornalista de "La Gazzetta del Mezzogiorno" Anna Langone e il sito del periodico “La Gazzetta di San Severo”, sarebbe nato a San Giovanni Rotondo anche se da una famiglia di Lesina, e vivrebbe sin da piccolo a Bologna dove i genitori si trasferirono per motivi di lavoro.Come gli altri quattro componenti, Francesco Draicchio canta, anche se il suo specifico è suonare le tastiere, in particolare il sintetizzatore e il sequencer.Al Festival del 2018 “Lo Stato Sociale” giunge secondo, alle spalle dei vincitori Ermal Meta e Fabrizio Moro, con il brano “Una vita in vacanza”, molto apprezzato dal pubblico anche grazie alla performance di una ballerina acrobatica di 84 anni, Paddy Jones.

Fatte le doverose verifiche, però, si apprende che il musicista garganico, stando alle note di presentazione del blog del gruppo musicale ospitato sul giornale “il Fatto Quotidiano”, sarebbe a tutti gli effetti bolognese: “Siamo 5 ragazzi nati verso la metà degli anni 80, tutti a Bologna, ma in ospedali diversi”. Qui il collegamento al loro Blog sul F.Q.: https://www.ilfattoquotidiano.it/blog/lssociale/
La conferma - della non nascita foggiana - verrebbe poi da una intervista rilasciata nel 2012 al sito www.indieforbunnies.com, nella quale si precisa come, al pari di un altro componente de “Lo Stato Sociale”, cioè l’altro tastierista Enrico Roberto (detto “Carota”), i due siano figli di genitori di origini pugliesi. Riporto, qui, per correttezza il riferimento e il link: “C’è un aneddoto divertente che riguarda i parenti di Checco e Carota stesso: devi sapere che le loro famiglie sono originarie proprio della Puglia, del Foggiano” (http://www.indieforbunnies.com/2012/10/16/intervista-con-lo-stato-sociale/ ).
Sottopongo pertanto a Geppe Inserra l’ennesimo (inascoltato!) invito a chiarire un concetto semplice e cioè che fare ricerca storica, sia pure a livello di microstoria locale, deve essere un impegno serio per non avallare tesi spontanee, spesso prive di fonti accreditate, che finiscono per portare fuori strada chi legge e chi, in futuro, per fini biografici e storiografici riprenderà quello che scriviamo oggi.
Per non dire di presunti scrittori e studiosi foggiani, laureati in…bullonerie, che continuano a prendere a piene mani dal mio “Dizionario Biografico di Capitanata – 1900-2008”, lucrandoci ma guardandosi bene dal citarlo nelle loro tardive e scalcagnate pubblicazioni.
Ma questa è un’altra pagina che, prima o poi, chiariremo in un’aula di Tribunale.
Cordialmente (Maurizio De Tullio)

Commenti

Non sono tematiche che mi appassionano, rispondo solo perchè leggo il mio cognome ben 3 volte.

Maurizio scrive: "L'ulteriore indicazione di Domenico Antonacci, però, mi ha lasciato perplesso, perché una cosa è parlare con certezza di "nascita", altra è parlare di "origini" come quando si allude agli ‘oriundi’.""

Non mi risulta di aver parlato di nascita, la mia frase è stata "Nello Stato sociale 2018 ci sono due garganici, almeno di origine".
Basta vedere i commenti di seguito: http://letteremeridiane.blogspot.it/2018/02/non-solo-nicola-di-bari-raf-e-renzo.html

Non mi è chiaro nemmeno se Maurizio si riferisca a me o meno in quanto al discorso delle "fonti"; nel primo caso sarei molto molto dispiaciuto.

In ogni caso mi pare molto debole affidare le ipotesi di "non nascita" foggiana ala frase "devi sapere che le loro famiglie sono originarie proprio della Puglia, del Foggiano” perchè questo non implica che lui stesso non sia nato "qui".
Nascere a San Giovanni Rotondo e crescere per i primi anni a Lesina equivale ad avere un legame con "questa terra" che va ben oltre la sola provenienza dei genitori.
Ma Maurizio potrà togliersi ogni dubbio facendo una piccola indagine a Lesina.

Chiedo gentilmente a Geppe di non utilizzare questo commento nei suoi post.
Saluti.

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