L'hanno vinta tutti: i tifosi, Stroppa, i giocatori. Che Foggia.

La festa a Novara
Ci sono partite, e vittorie, in cui è difficile trovare un protagonista. Direi che stasera, nella insidiosa trasferta di Novara, la partita l’hanno vinta tutti, ma soprattutto quei foggiani - millecinquecento e forse più - che dalla curva del Piola di Novara hanno fatto giocare il Foggia in casa.
Non è la prima volta che i tifosi rossoneri hanno dato spettacolo. Ma in serie B non s’era mai visto che in una trasferta di oltre 700 chilometri, i tifosi ospiti fossero più numerosi di quelli di casa, e li surclassassero sul piano del sostegno alla squadra.
Come fai a non vincere una partita così? Come fai a non regalare un ricordo memorabile a questi pazzi che da mezza Italia si sono concentrati su questa tribuna, beccandosi il freddo e il gelo, soltanto per gridare "Zafò", per novanta minuti novanta?
Eppure s’era  messa male dopo che Greco si era fatto (molto ingenuamente) espellere. Il Foggia era in vantaggio, grazie alla rete del solito Kragl (vuoi vedere che diventa il capocannoniere dei satanelli?), ma non era neanche il 30’ e c’era ancora una eternità da giocare.
Allora s’è visto un carattere che rare volte il Foggia ha esibito durante il torneo. Carattere, attributi e tanta voglia di vincere.
Bravo Stroppa, che ha fatto capire subito al collega avversario, Di Carlo, che giocare in dieci non lo intimoriva più di tanto. E così non ha fatto una piega quando il suo playmaker è uscito dal campo, continuando a giocare con due punte. Atteggiamento mantenuto anche all’inizio della ripresa.
Solo al 56’ ha fatto entrare Agnelli al posto di Duhamel (eccellente prestazione del francese). Aveva bisogno di cuore, per contrastare i timidi tentativi di rimonta dei padroni di casa, e il capitano non si è tirato indietro: giocando come al solito pallone su pallone, rincorrendo chiunque gli capitasse a tiro, conquistando palloni preziosi.
L’hanno vinta i tifosi, questa partita. L’hanno vinta i giocatori, tenaci, meravigliosi nel darsi vicendevolmente coraggio (commovente Camporese che ad ogni parata festeggiava Guarna come se avesse fatto gol). Ma l’ha vinta anche lui, Giovannino Stroppa, che al 74’, in dieci contro undici, di fronte alla pressione dei padroni di casa che saliva minuto dopo minuto, sapete cosa ha fatto? È tornato a giocare a due punte, come a dire: “Siete voi che dovete avere paura del Foggia”. E così, al posto di uno stremato e generosissimo Nicastro e a Deli sempre intelligente e pericoloso, sono entrati Mazzeo e Beretta.

Ha visto giusto, Giovannino. I due hanno messo paura quanto bastava agli avversari, mandando in scena un paio di ripartenze che avrebbero potuto affondare la lama nel cuore di un Novara che, nonostante la superiorità numerica, non ha praticamente creato occasioni da gol e non è riuscito neanche ad esprimere un’apprezzabile supremazia territoriale.
Alla fine, il possesso palla è risultato quasi alla pari: 22’e 2”’ per i rossoneri, 24’ e 27” per i padroni di casa.
Viste le numerose partita che non si sono giocate per il maltempo, la classifica è bugiarda, ma lasciateci sognare. I satanelli salgono al 10° posto, a pari punti con Perugia e Carpi (che però devono recuperare una partita): la zona play off dista ormai soltanto due punti, mentre si può guardare ormai con un certo distacco la zona play out, che sta ben 8 punti sotto.
E se domenica il Foggia fosse riuscito a battere il Brescia?


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