Bandiere e primavere: quando la Capitanata e Manfredonia sognavano, e volavano
Non succede spesso che alla presentazione di un libro che racconta episodi pure importanti di storia del territorio assistano più di centocinquanta persone, e che il libro si venda al banchetto a ciò preposto, come se si trattasse del romanzo in cima alle classifiche. È successo sabato scorso, al Laboratorio Urbano Culturale di Manfredonia, e in fondo non c’è poi da meravigliarsi più di tanto. Perché si trattava della presentazione di “Bandiere e Primavere”, scritto (per i tipi di Edizioni del Rosone) da Salvatore Castrignano: uno che gli eventi narrati li ha vissuti in prima persona, ed è tra ultimi grandi protagonisti di quella Capitanata che sognava, lottava, programmava, e caparbiamente cercava di costruire il suo futuro.
Castrignano ha guidato la Cgil di Capitanata provenendo da quel grande laboratorio di sperimentazione politica e sindacale e di cambiamento che è stato Manfredonia. Il libro racconta la storia sociale e produttiva della città sipontina, e del suo territorio di riferimento tra gli anni Settanta e i primi anni Novanta. Si tratta del periodo nevralgico che va dalla industrializzazione targata Enichem, fino alla crisi dello stabilimento petrolchimico, passando per altri momenti cruciali come la costruzione del nuovo porto e le partecipazioni statali. Si può dire che nel bene e nel male a Manfredonia si siano vissute e sperimentate tutte le diverse stagioni dell’industrializzazione, e non è un caso che proprio da questo laboratorio così minuziosamente ricordato da Salvatore Castrignano, sia poi venuto fuori quel contratto di area che ha rappresentato uno dei modelli più importanti di programmazione negoziata e di concertazione di tutta l’Italia.
La serata è stata caratterizzata dalla partecipazione di diversi e qualificati relatori, che hanno svolto i loro interventi davanti ad una sala gremita in ogni ordine di posto. Una partecipazione nutrita, appassionata, per una riflessione a più voci. Castrignano ed il suo bel libro sono riusciti a mettere attorno allo stesso tavolo, ed anche questa non è cosa da poco, istituzioni scientifiche come l’Università, istanze nazionali del sindacato (la Cisl), il mondo ecclesiale, associazioni di eccellenza come Lavoro&Welfare e Casadivittorio. Ed è bello prendere atto che ragionare di sviluppo richiama ancora attenzione e passione: una lezione su cui la politica, ridotta ormai solo alle esternazioni social, dovrebbe riflettere. Bravo, Castrignano.
Ma veniamo al resoconto della intensa serata.
Sono intervenuti con i loro contributi Giulio Colecchia, già Segretario Regionale della CISL di Puglia e Basilicata e attualmente Componente del Comitato di Indirizzo e Valutazione dell’INPS Nazionale; il Prof. Maurizio Ricci, Magnifico Rettore dell’Università di Foggia; Matteo Valentino, in rappresentanza dell’Associazione Casa Giuseppe Di Vittorio; il Prof. Massimiliano Arena per la Diocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo; Giovanni Battafarano, Segretario Nazionale dell’Associazione Lavoro&Welfare. Ha coordinato il dibattito il Prof. Silvio Cavicchia, sociologo nonché autore della postfazione del libro.
Proprio Silvio Cavicchia ha introdotto la serata, mentre scorrevano sullo sfondo alcune delle immagini più significative presenti nel libro, molto suggestive ed indicative della partecipazione che caratterizzava gli anni al centro dell’indagine del libro. Cavicchia ha evidenziato come quelle iniziative di lotta fossero momenti collettivi di ricchezza propositiva e di spinta al cambiamento da parte dei lavoratori, sottolineando infine come il titolo del libro esprima forse anche più di quanto detto dall’autore: la bandiera è emblema di appartenenza ad una idealità e ad un mondo di riferimento, quello del lavoro; la primavera simboleggia la rinascita.
Nel primo degli interventi della serata, Giulio Colecchia ha ripreso i temi trattati nel libro, a partire dai primi passi del giovane Salvatore Castrignano e dalla sua formazione, riproponendone la passione per le lotte sociali e per la difesa ed il miglioramento delle condizioni dei lavoratori. “Salvatore è un leader locale conscio dell’importanza della mediazione politica, sociale e culturale all’interno della società e tra le sue differenti espressioni, sempre appassionato e sensibile, sempre schierato con i più bisognosi e con gli oppressi, ma anche attento alle reali possibilità di cercare, per costoro, risposte sostenibili ed utili sul terreno della concretezza quotidiana”.
Il secondo intervento è stato quello del Rettore dell’Università di Foggia, Prof. Maurizio Ricci, che in quanto Docente di Diritto del Lavoro e Relazioni Industriali ha analizzato dal punto di vista storico il periodo descritto nel libro e gli effetti delle lotte sindacali in quegli anni, dando atto all’autore di aver descritto le vicende locali sempre partendo dal contesto nazionale, dal quale non possono prescindere. Due aspetti di grande importanza sono inoltre rilevati dal Rettore nel libro: la costante presenza di una dimensione collettiva e non egoistica, del “Noi” anziché dell’”io”, e il fatto che i valori sui quali si è basato l’impegno di tante persone non hanno una scadenza a breve termine ma sono parte della comunità e vivono con essa.
In seguito, Matteo Valentino, ex Sindaco di Cerignola e consigliere dell’Associazione Casa Di Vittorio, ha ricordato l’intreccio e la continuità ideale delle lotte al fianco dei più deboli descritte nel libro, con la CGIL di Giuseppe Di Vittorio, che dalla stessa Cerignola con le sue azioni e le sue proposte arrivò a dirigere la Federazione Sindacale Mondiale. Valentino si è inoltre soffermato sull’importanza di una programmazione strategica per un territorio come la Provincia di Foggia, ricco di risorse inespresse, ricordando come Castrignano, soprattutto in qualità di Segretario della CGIL provinciale, abbia contribuito a sviluppare tale programmazione con serietà e spirito unitario. “Chiedo a Salvatore, ha auspicato infine Valentino, di poter inserire il libro “Bandiere e Primavere” nella biblioteca dell’Associazione che rappresento, ereditata dalla figlia dello stesso Giuseppe Di Vittorio, dal momento che è una valida descrizione della Capitanata e del suo sistema socio-economico tra gli anni Settanta e Novanta.”
Successivamente, in rappresentanza della Diocesi e dell’Arcivescovo, a cui la platea si è stretta con un lungo applauso, è intervenuto il Prof. Massimiliano Arena che, in qualità di tutor del Progetto Policoro della CEI per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, ha notato notevoli convergenze tra le ultime esperienze sociali della Chiesa in materia di lavoro e molti aspetti trattati nel libro, risalenti a più di trent’anni fa. Arena si è soffermato anche sul tema del conflitto, nonché sulla frase di Papa Francesco “La realtà è superiore all’idea”, intendendo significare che quando la realtà ti pone di fronte a situazioni complesse bisogna mettere da parte convinzioni unilaterali e marciare uniti: “queste dinamiche, ha affermato Arena, traspaiono con chiarezza da alcuni racconti del libro, a testimonianza che il Sindacato per essere utile ai lavoratori deve rapportarsi a loro sapendone cogliere nuovi e articolati bisogni sociali e ricercando un senso pratico e una più consapevole partecipazione alla risoluzione delle loro problematiche.”
Un intervento ricco di spunti, ma anche di sintesi, è stato quello del Segretario dell’Associazione Lavoro&Welfare Giovanni Battafarano, già Sindaco di Taranto e Parlamentare. Ricordando quanto affermato dal Presidente dell’Associazione, l’ex Ministro del Lavoro Cesare Damiano, nella sua presentazione al libro, Battafarano ha ribadito il grande valore formativo, individuale e collettivo, del libro. Non sarà un caso se nei prossimi appuntamenti di presentazione e di confronto pubblico sui contenuti del libro Bandiere e Primavere, i luoghi saranno le scuole, le associazioni, le attività che incentivano l’imprenditorialità dei giovani, gli spazi aggregativi e di promozione sociale della Chiesa.
“Nel racconto e nell’analisi delle battaglie promosse e condotte da Salvatore egli è, infatti, molto attento a valorizzare donne e uomini che escono dall’anonimato ed appaiono, come lo sono stati, protagonisti della crescita della città, del territorio e della coscienza civile dei lavoratori, come è necessario fare per far dare vita e affermare la nascita di buoni gruppi dirigenti”.
Infine l’autore del libro Salvatore Castrignano, nel suo coinvolgente intervento conclusivo, ha ricordato il quadro generale in cui si svolsero gli avvenimenti descritti nel libro e indicato esemplari vicende e storie vissute in prima persona, riprese in paragrafi del libro quali: il delegato scomodo, i ragazzi della mensa, il cavaliere, il retificio, la genesi dei lavoratori socialmente utili, un frate speciale, nessuno era solo!, in festa per il lavoro, Ariccia una scuola per la vita, un territorio vivo, la mia CGIL.
“Tre gli obiettivi fondamentali che ho cercato di cogliere in tutto il percorso del mio racconto:
- Contribuire a rilanciare un tessuto sociale e partecipativo più vivo;
- Sostenere le ragioni di una azione qualificata di programmazione per promuovere pienamente le potenzialità del nostro territorio in termini di sviluppo e di lavoro;
- Rendere umano ed umile, non più uncinante, lo spirito con cui servire l’interesse collettivo nelle responsabilità e nelle azioni istituzionali e della rappresentanza sociale.”
Dal libro emerge con evidenza che negli anni in questione e nelle situazioni affrontate questi obiettivi venivano perseguiti con passione e determinazione. Il libro “Bandiere e Primavere” sarà dai prossimi giorni in vendita, oltre che in alcune librerie online come IBS, nelle librerie di Manfredonia e delle principali città della Provincia.
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