La scomparsa di Antonio Guida, grande uomo garganico (di Dina Crisetti)
Se n'è andato un uomo probo, un intellettuale rigoroso, un ricercatore che ha dato molto alla sua San Marco in Lamis, alla Capitanata, alla cultura pugliese e meridionale. Antonio Guida, Tonino per gli amici, non è più tra noi.
Di lui ho sempre apprezzato la serenità che trasmetteva, e assieme lo scrupolo con cui lavorava.
Dopo un lungo periodo in cui ci siamo visti poco, mi ha fatto piacere ritrovarlo alcuni mesi fa, a Vico Garganico, ad uno dei reading poetici organizzati da Franco Ferrara e i suoi Poeti del Gargano. È stato un autentico piacere sentirgli declamare le sue poesia in un dialetto caldo, espressivo, avvolgente e coinvolgente.
Vogliamo ricordare Tonino Guida con questo intenso e commovente ricordo, pubblicato da Dina Crisetti (che ringrazio per la concessione) sul profilo facebook di questa grande e bella persona, che lascia un vuoto profondo in tutti noi e nella cultura dauna. (g.i.)
I nostri percorsi si sono incrociati, allorché venne a sapere del mio interesse per la grotta di San Michele di Cagnano Varano, di cui ho scoperto essere profondo conoscitore. È stato lui ad insegnarmi a leggere, oltre agli affreschi e al materiale statuario, la storia della grotta di Cagnano caratterizzata da un meticciato culturale che affonda le radici nel Paleolitico.
La sua ricerca storica, pertanto, va oltre la realtà di San Marco, San Matteo, Santa Maria Di Stignano – oggetto di studio di alcune sue pubblicazioni – segnata dalla strata langobardorum, e lo conduce verso le vie altrettanto “sacre” che portavano i pellegrini alla grotta di Cagnano e al convento di San Francesco, situato ai piedi del centro storico di Cagnano Varano. Un crocevia importante, punto di snodo di chi, giungendo da Peschici, Carpino, Ischitella, Rodi, doveva passare necessariamente da qui, per dirigersi verso il Tavoliere.
Lo volle conoscere da vicino e mi chiese di fargli da guida. Lo accompagnai volentieri in quel convento, ormai ridotto a rudere. Il volto visibilmente turbato, timoroso che i pezzi crollati venissero trafugati.
La sua presenza ha animato non pochi convegni nel suo paese, ma anche il convegno sulla grotta di Cagnano Varano, i cui atti sono stati pubblicati in La grotta di San Michele di Cagnano Varano tra Arte e Storia, Bastogi 2010, (foto di copertina), i reading di poesie di Ischitella, gli incontri sulla poesia dialettale dei poeti del Gargano quasi per tutto l’anno 2017. La sua memoria continuerà ad aleggiare nei convegni a venire.
Grazie, Antonio – Tonino per la tua vita bene spesa. Che questi miei pensieri siano di conforto alla tua famiglia che piange la tua dipartita.
Dina Crisetti
Di lui ho sempre apprezzato la serenità che trasmetteva, e assieme lo scrupolo con cui lavorava.
Dopo un lungo periodo in cui ci siamo visti poco, mi ha fatto piacere ritrovarlo alcuni mesi fa, a Vico Garganico, ad uno dei reading poetici organizzati da Franco Ferrara e i suoi Poeti del Gargano. È stato un autentico piacere sentirgli declamare le sue poesia in un dialetto caldo, espressivo, avvolgente e coinvolgente.
Vogliamo ricordare Tonino Guida con questo intenso e commovente ricordo, pubblicato da Dina Crisetti (che ringrazio per la concessione) sul profilo facebook di questa grande e bella persona, che lascia un vuoto profondo in tutti noi e nella cultura dauna. (g.i.)
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Da qualche tempo non si faceva più vedere, la sua voce era stanca nell’ultima telefonata. Segni evidenti dell’agonia che attraversava Antonio Guida, maestro, poeta, meticoloso ricercatore di San Marco in Lamis, oltre che marito attento e premuroso e padre affettuoso, studioso impegnato a dare voce alle reliquie del passato, che narrano la storia plurimillenaria del meraviglioso Gargano. Ma soprattutto uomo profondamente umano, segnato da pietas, costanza, riservatezza e laboriosità. Uomo garganico.I nostri percorsi si sono incrociati, allorché venne a sapere del mio interesse per la grotta di San Michele di Cagnano Varano, di cui ho scoperto essere profondo conoscitore. È stato lui ad insegnarmi a leggere, oltre agli affreschi e al materiale statuario, la storia della grotta di Cagnano caratterizzata da un meticciato culturale che affonda le radici nel Paleolitico.
La sua ricerca storica, pertanto, va oltre la realtà di San Marco, San Matteo, Santa Maria Di Stignano – oggetto di studio di alcune sue pubblicazioni – segnata dalla strata langobardorum, e lo conduce verso le vie altrettanto “sacre” che portavano i pellegrini alla grotta di Cagnano e al convento di San Francesco, situato ai piedi del centro storico di Cagnano Varano. Un crocevia importante, punto di snodo di chi, giungendo da Peschici, Carpino, Ischitella, Rodi, doveva passare necessariamente da qui, per dirigersi verso il Tavoliere.
Lo volle conoscere da vicino e mi chiese di fargli da guida. Lo accompagnai volentieri in quel convento, ormai ridotto a rudere. Il volto visibilmente turbato, timoroso che i pezzi crollati venissero trafugati.
La sua presenza ha animato non pochi convegni nel suo paese, ma anche il convegno sulla grotta di Cagnano Varano, i cui atti sono stati pubblicati in La grotta di San Michele di Cagnano Varano tra Arte e Storia, Bastogi 2010, (foto di copertina), i reading di poesie di Ischitella, gli incontri sulla poesia dialettale dei poeti del Gargano quasi per tutto l’anno 2017. La sua memoria continuerà ad aleggiare nei convegni a venire.
Grazie, Antonio – Tonino per la tua vita bene spesa. Che questi miei pensieri siano di conforto alla tua famiglia che piange la tua dipartita.
Dina Crisetti
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