Parte da Monte Sant'Angelo il rilancio dell'ecologia sociale
Camminare sul crinale d’una montagna è sicuramente pericoloso, se non sei un alpinista, però ti fa godere d’uno sguardo privilegiato: guardi dall’alto, che più in alto non si può, e a destra e a sinistra, sopra e sotto. Allo stesso modo, vivere border line, a stretto contatto con il disagio, è certamente scomodo e duro, però può allargarti la mente, svelandoti che il disagio certe volte può offrire - tanto a chi ne è vittima, quanto a chi si sforza di curarlo - preziose opportunità di cambiamento.
Può accadere così che ritrovarsi in gruppo per fare in modo che persone colpite dall’alcolismo non bevano più, o per aiutare individui che soffrono di problemi psichici, si trasformi in qualcosa d’altro e più ampio: un sentirsi e fare comunità che aiuta tutti a vivere meglio, a migliorare la qualità della vita individuale e del gruppo. Ad essere stimolo di cambiamento e di crescita per l'intera collettività.
Questo approccio accomuna due delle strategie terapeutiche più innovative e rivoluzionarie: l’ecologia sociale ideata dal neurologo slavo Vladimir Hudolin e le Parole Ritrovate, movimento nato in Italia, non casualmente a Trento, patria della psichiatria democratica e alternativa di Franco Basaglia.
Se al centro dell’approccio ecologico sociale di Hudolin c’è la comunità, la metodologia delle Parole Ritrovate punta sul “darsi convegno” assieme, utenti, familiari, operatori, amministratori, cittadini non solo per dare la parola a chi non l’ha sinora avuta, ma piuttosto per ritrovare assieme le parole.
Caratteristica comune di entrambi i metodi è l’approccio di comunità, che mette al centro la persona e i suoi contesti di vita, e nello stesso tempo coinvolge assieme i curanti e i curati, miscelando con perizia il sapere professionale e scientifico ed il sapere esperienziale, in modo da tenere in considerazione i bisogni e le necessità individuali e nel contempo promuovere ed utilizzare le risorse personali e collettive.
Da oggi fino a domenica, a Monte San’Angelo si ragiona di tutto questo per confrontarsi, chiarirsi le idee, tratteggiare percorsi comuni nell’obiettivo di consolidare il movimento nato attorno alla metodologia di Hudolin.
L’intensa tre giorni monotematica è promossa dall’Arcat regionale pugliese e dall’Apcat della provincia di Foggia (le associazioni dei Club Alcolisti in Trattamento che si richiamano ad Hudolin) in collaborazione con il Centro di Salute Mentale di Manfredonia, il Comune di Monte Sant'Angelo, l’Associazione Genoveffa De Troia di Monte Sant’Angelo, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedali Riuniti di Foggia, l’Associazione Psychè di Manfredonia, il Centro Salute Mentale di Trento, la sezione Apulo-Lucana della Società Italiana di Alcologia, il Corso di Laurea in Scienze del Servizio Sociale dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Milano il Centro di Pedagogia delle Scienze della Salute dell’Università di Foggia. Tema del convegno: L’Approccio Sistemico al “Fareassieme”, Tre passi verso l’Ecologia Sociale (metodo Hudolin).
È bello e significativo che l’intensa tre giorni monotematica si celebri sotto lo sguardo vigile dell’Arcangelo Michele. A Monte Sant’Angelo, capitale culturale e storica del Gargano, luogo in cui - come si legge nella brochure che presenta l’iniziativa - "gli Angeli non esitavano, ma avevano dimora, vi abitavano, si ritempravano tra una impresa e l’altra tra la fine di un accompagnamento e l’inizio di un rinnovato prendersi cura.”
L’idea di partenza, se volete la sfida, è che “il movimento o Sistema Ecologico Sociale, inteso come insieme di conoscenze di pratiche e di persone è un patrimonio civile, sociale e culturale da salvaguardare.”
La speranza è che Monte Sant’Angelo rappresenti “una sorta di riprendersi cura, di “riprendersi a cuore” un movimento che è un portato di idee e di ottime pratiche, da mettere a base per innumerevoli nuove avventure umane.”
I lavori si svolgono a partire da oggi pomeriggio presso la Biblioteca Comunale “Ciro Angelillis” di Monte Sant’Angelo già Convento delle Clarisse in Piazza de Galganis.
Di seguito i temi della relazioni, con l’indicazioni di chi le svolgerà, e che saranno intervallate da discussioni di gruppo e discussioni dei lucidi presentati.
Oggi, Dal servizio sociale alla comunità conviviale/competente, Fabio Folgheraiter. Domani, sabato mattina, Dall’alcologia al “Fareassieme” (dal club alle Parole Ritrovate), Renzo De Stefani. Nel pomeriggio, tavola aperta con Michele Grossi (“il saper esperienziale”, narrazioni personali e di gruppo), e Giovanni Aquilino, (Da Zagabria a Belgioioso: l’approccio sistemico dalla famiglia alla Comunità).
Domenica mattina la sessione finale, con la discussione in Comunità, intitolata suggestivamente Impressioni di Settembre, le conclusioni e i propositi.
Può accadere così che ritrovarsi in gruppo per fare in modo che persone colpite dall’alcolismo non bevano più, o per aiutare individui che soffrono di problemi psichici, si trasformi in qualcosa d’altro e più ampio: un sentirsi e fare comunità che aiuta tutti a vivere meglio, a migliorare la qualità della vita individuale e del gruppo. Ad essere stimolo di cambiamento e di crescita per l'intera collettività.
Questo approccio accomuna due delle strategie terapeutiche più innovative e rivoluzionarie: l’ecologia sociale ideata dal neurologo slavo Vladimir Hudolin e le Parole Ritrovate, movimento nato in Italia, non casualmente a Trento, patria della psichiatria democratica e alternativa di Franco Basaglia.
Se al centro dell’approccio ecologico sociale di Hudolin c’è la comunità, la metodologia delle Parole Ritrovate punta sul “darsi convegno” assieme, utenti, familiari, operatori, amministratori, cittadini non solo per dare la parola a chi non l’ha sinora avuta, ma piuttosto per ritrovare assieme le parole.
Caratteristica comune di entrambi i metodi è l’approccio di comunità, che mette al centro la persona e i suoi contesti di vita, e nello stesso tempo coinvolge assieme i curanti e i curati, miscelando con perizia il sapere professionale e scientifico ed il sapere esperienziale, in modo da tenere in considerazione i bisogni e le necessità individuali e nel contempo promuovere ed utilizzare le risorse personali e collettive.
Da oggi fino a domenica, a Monte San’Angelo si ragiona di tutto questo per confrontarsi, chiarirsi le idee, tratteggiare percorsi comuni nell’obiettivo di consolidare il movimento nato attorno alla metodologia di Hudolin.
L’intensa tre giorni monotematica è promossa dall’Arcat regionale pugliese e dall’Apcat della provincia di Foggia (le associazioni dei Club Alcolisti in Trattamento che si richiamano ad Hudolin) in collaborazione con il Centro di Salute Mentale di Manfredonia, il Comune di Monte Sant'Angelo, l’Associazione Genoveffa De Troia di Monte Sant’Angelo, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedali Riuniti di Foggia, l’Associazione Psychè di Manfredonia, il Centro Salute Mentale di Trento, la sezione Apulo-Lucana della Società Italiana di Alcologia, il Corso di Laurea in Scienze del Servizio Sociale dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Milano il Centro di Pedagogia delle Scienze della Salute dell’Università di Foggia. Tema del convegno: L’Approccio Sistemico al “Fareassieme”, Tre passi verso l’Ecologia Sociale (metodo Hudolin).
È bello e significativo che l’intensa tre giorni monotematica si celebri sotto lo sguardo vigile dell’Arcangelo Michele. A Monte Sant’Angelo, capitale culturale e storica del Gargano, luogo in cui - come si legge nella brochure che presenta l’iniziativa - "gli Angeli non esitavano, ma avevano dimora, vi abitavano, si ritempravano tra una impresa e l’altra tra la fine di un accompagnamento e l’inizio di un rinnovato prendersi cura.”
L’idea di partenza, se volete la sfida, è che “il movimento o Sistema Ecologico Sociale, inteso come insieme di conoscenze di pratiche e di persone è un patrimonio civile, sociale e culturale da salvaguardare.”
La speranza è che Monte Sant’Angelo rappresenti “una sorta di riprendersi cura, di “riprendersi a cuore” un movimento che è un portato di idee e di ottime pratiche, da mettere a base per innumerevoli nuove avventure umane.”
I lavori si svolgono a partire da oggi pomeriggio presso la Biblioteca Comunale “Ciro Angelillis” di Monte Sant’Angelo già Convento delle Clarisse in Piazza de Galganis.
Di seguito i temi della relazioni, con l’indicazioni di chi le svolgerà, e che saranno intervallate da discussioni di gruppo e discussioni dei lucidi presentati.
Oggi, Dal servizio sociale alla comunità conviviale/competente, Fabio Folgheraiter. Domani, sabato mattina, Dall’alcologia al “Fareassieme” (dal club alle Parole Ritrovate), Renzo De Stefani. Nel pomeriggio, tavola aperta con Michele Grossi (“il saper esperienziale”, narrazioni personali e di gruppo), e Giovanni Aquilino, (Da Zagabria a Belgioioso: l’approccio sistemico dalla famiglia alla Comunità).
Domenica mattina la sessione finale, con la discussione in Comunità, intitolata suggestivamente Impressioni di Settembre, le conclusioni e i propositi.
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