Ecco gli "appunti" del viaggio garganico e pugliese di Lomax e Carpitella
Il social network offre importanti possibilità (per alcuni versi ancora inesplorate) di raccogliere memoria che altrimenti andrebbe dispersa, di intrecciarla, e di scrivere dunque storie e storia, quella che gli addetti ai lavori chiamano public history, e che altrove è una vera e proprio disciplina scientifica.
Si tratta, soprattutto, della storia che si nutre di fonti non convenzionali, come le fotografie o i ricordi.
Miky Lauriola e gli amici del gruppo Facebook "Sei di Monte se ..." me ne hanno dato una bella efficace dimostrazione. Sincero cultore della memoria e delle radici del suo paese e del Gargano, Miky ha prontamente raccolto la “dritta” contenuta nella lettera meridiana sul viaggio garganico del grande etnografo statunitense Alan Lomax e l’etnomusicologo calabrese Diego Carpitella, ed è andato a spulciare nell’archivio fotografico di Lomax, dove ha scovato due fotografie di un musicista dal volto sorridente e solare, che imbraccia una finissima fisarmonica artigianale e ha l’aria di saperla davvero lunga, in fatto di musica.
Lauriola non ci ha pensato su due volte, e ha postato le immagini nella bacheca del gruppo, sollecitando i suoi concittadini a dire chi, secondo loro, fosse il misterioso musicista.
Le risposte non si sono fatte attendere, e sono anzi giunte copiose: non soltanto hanno prontamente individuato il personaggio, ma ne hanno anche raccontato la storia.
Si tratta di Michele Principe, detto Sfrscint, papà di quella leggente vivente della fisarmonica che è Giuseppe “Peppino” Principe, nato a Monte Sant’Angelo nel 1924, ed emigrato a Milano assieme al fratello maggiore Leonardo, clarinettista. Dal sito del “principe della fisarmonica” si apprende che i primi rudimenti di musica e fisarmonica li aveva appresi proprio dal padre, Michele, “insegnante molto apprezzato nella zona del Gargano.”
Gli amici di "Sei di Monte se ..." aggiungono alla storia altri particolari. Il soprannome Sfriscnt sta per bollente, scottante, e deve probabilmente riferirsi al modo di suonare lo strumento, con particolare calore.
Michele Principe è stato per tanti anni capobanda del Complesso bandistico G.Lombardi, nonché gestore di una balera per soli maschi, unica al mondo, “in cui noi maschietti - come ricorda Matteo Ricucci - imparavamo a ballare con la speranza che un giorno avremmo danzato con le nostre fidanzatine.”
La famiglia Principe era popolarissima a Monte Sant’Angelo. Il padre di Michele affittava le biciclette ai bambini.
Ringrazio tutti quanti con i loro interventi hanno permesso di ricostruire questa deliziosa pagina della storia montanara (oltre a Miky Lauriola e Matteo Ricucci, hanno offerto il loro contributo di memoria, Michele Accarrino, Lucia Raffaela Lauriola, Tonino Tomaiuolo, Libero Altavilla, Carmela Vitello, Lina Totaro, Matteo Rinaldi, Domenico Impagnatiello, Lina Biscari, Dino Guerra, Michelina Simone, Pasuale Vaira, Pasquale Santoro, Michele Sena, Matteo Mazzamurro, Raffaele Ferri e Giovanni Ciliberti).
Per sdebitarmi, offro agli amici montanari e ai lettori di Lettere Meridiane un’altra chicca che spero vi piacerà: gli appunti in cui Alan Lomax annota i titoli dei brani, con i relativi esecutori, registrati durante i tre giorni trascorsi sul Gargano. Li ho trovati nientemeno che nell’archivio della Library of Congress, la Biblioteca del Congresso che, come puntualizza Wikipedia, è de facto la biblioteca nazionale degli Stati Uniti d'America.
Avevo letto che il diario scritto da Lomax durante il suo viaggio in Puglia e sul Gargano era stato rubato. Evidentemente qualcosa è fortunatamente sfuggita al furto: cliccando qui potete scaricare i fogli dattiloscritti con gli appunti che riguardano le diverse tappe pugliesi (Calimera, Galatone, Martano, Gallipoli, Locorotondo, Terlizzi, Bisceglie) e garganiche (Cagnano Varano, Monte Sant’Angelo, Sannicandro Garganico e Carpino).
Chissà che da questi nomi, al momento sconosciuti, non nascano altri ricordi, altre storie.
G.I.
Si tratta, soprattutto, della storia che si nutre di fonti non convenzionali, come le fotografie o i ricordi.
Miky Lauriola e gli amici del gruppo Facebook "Sei di Monte se ..." me ne hanno dato una bella efficace dimostrazione. Sincero cultore della memoria e delle radici del suo paese e del Gargano, Miky ha prontamente raccolto la “dritta” contenuta nella lettera meridiana sul viaggio garganico del grande etnografo statunitense Alan Lomax e l’etnomusicologo calabrese Diego Carpitella, ed è andato a spulciare nell’archivio fotografico di Lomax, dove ha scovato due fotografie di un musicista dal volto sorridente e solare, che imbraccia una finissima fisarmonica artigianale e ha l’aria di saperla davvero lunga, in fatto di musica.
Lauriola non ci ha pensato su due volte, e ha postato le immagini nella bacheca del gruppo, sollecitando i suoi concittadini a dire chi, secondo loro, fosse il misterioso musicista.
Le risposte non si sono fatte attendere, e sono anzi giunte copiose: non soltanto hanno prontamente individuato il personaggio, ma ne hanno anche raccontato la storia.
Si tratta di Michele Principe, detto Sfrscint, papà di quella leggente vivente della fisarmonica che è Giuseppe “Peppino” Principe, nato a Monte Sant’Angelo nel 1924, ed emigrato a Milano assieme al fratello maggiore Leonardo, clarinettista. Dal sito del “principe della fisarmonica” si apprende che i primi rudimenti di musica e fisarmonica li aveva appresi proprio dal padre, Michele, “insegnante molto apprezzato nella zona del Gargano.”
Gli amici di "Sei di Monte se ..." aggiungono alla storia altri particolari. Il soprannome Sfriscnt sta per bollente, scottante, e deve probabilmente riferirsi al modo di suonare lo strumento, con particolare calore.
Michele Principe è stato per tanti anni capobanda del Complesso bandistico G.Lombardi, nonché gestore di una balera per soli maschi, unica al mondo, “in cui noi maschietti - come ricorda Matteo Ricucci - imparavamo a ballare con la speranza che un giorno avremmo danzato con le nostre fidanzatine.”
La famiglia Principe era popolarissima a Monte Sant’Angelo. Il padre di Michele affittava le biciclette ai bambini.
Ringrazio tutti quanti con i loro interventi hanno permesso di ricostruire questa deliziosa pagina della storia montanara (oltre a Miky Lauriola e Matteo Ricucci, hanno offerto il loro contributo di memoria, Michele Accarrino, Lucia Raffaela Lauriola, Tonino Tomaiuolo, Libero Altavilla, Carmela Vitello, Lina Totaro, Matteo Rinaldi, Domenico Impagnatiello, Lina Biscari, Dino Guerra, Michelina Simone, Pasuale Vaira, Pasquale Santoro, Michele Sena, Matteo Mazzamurro, Raffaele Ferri e Giovanni Ciliberti).
Per sdebitarmi, offro agli amici montanari e ai lettori di Lettere Meridiane un’altra chicca che spero vi piacerà: gli appunti in cui Alan Lomax annota i titoli dei brani, con i relativi esecutori, registrati durante i tre giorni trascorsi sul Gargano. Li ho trovati nientemeno che nell’archivio della Library of Congress, la Biblioteca del Congresso che, come puntualizza Wikipedia, è de facto la biblioteca nazionale degli Stati Uniti d'America.
Avevo letto che il diario scritto da Lomax durante il suo viaggio in Puglia e sul Gargano era stato rubato. Evidentemente qualcosa è fortunatamente sfuggita al furto: cliccando qui potete scaricare i fogli dattiloscritti con gli appunti che riguardano le diverse tappe pugliesi (Calimera, Galatone, Martano, Gallipoli, Locorotondo, Terlizzi, Bisceglie) e garganiche (Cagnano Varano, Monte Sant’Angelo, Sannicandro Garganico e Carpino).
Chissà che da questi nomi, al momento sconosciuti, non nascano altri ricordi, altre storie.
G.I.
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