La Puglia è sempre una ma certe scelte possono essere divisive (di Maurizio De Tullio)

Maurizio De Tullio torna sulla questione della esclusione della Capitanata dalle tappe del RI-Ciclo in tour Puglia con un contributo ricco di spunti di riflessione. Eccolo, di seguito.
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Caro Geppe: o stiamo sulla notizia (che c’era: l’hai data tu!) o parliamo di altro. E se parliamo della notizia, così come tu l’hai presa, titolata e commentata, non si scappa dal classico “delle due l’una”. Che, nel caso della polemica innescata da LM sul “RI-Ciclo in tour Puglia”, che esclude di fatto la Capitanata, si condensa nella domanda-dubbio: è colpa del COREPLA o della Regione Puglia?
Tu, nella garbata risposta, senza esplicitarlo dichiaratamente, propendi (e non era difficile immaginarlo) per responsabilità del governo regionale, incapace di ragionare in termini di equilibrio nel concedere i patrocini. Ergo: il Consorzio COREPLA è assolto, il colpevole è l’Ente regionale, ancora una volta miope e/o punitivo nei nostri confronti. 
Stando al tuo ragionamento, quindi, ogni patrocinio deve presupporre “ricadute eque, omogenee ed equilibrate” sul territorio quando di mezzo ci sono interventi da attuare, come una campagna per la diffusione del recupero della plastica. 
È una contestazione che non regge, a mio avviso. La controprova è data dal fatto che se solo il COREPLA (col beneplacito della Regione) avesse coinvolto anche Manfredonia, integrando così anche la Capitanata nella mappa delle aree coinvolte, nessuno, a cominciare da LM, si sarebbe lamentato.
Peccato, però, che il Baricentrismo c’entri poco: la logica era di accorpare quante più località di medie dimensioni in un itinerario tutto sommato di facile amministrazione sul piano logistico. E se queste città – cartina e dati demografici alla mano – stanno tutti in quella zona (il Barese), cosa vogliamo stare lì a contestare? Che i Baresi di mare fanno figli come conigli mentre i Foggiani ne fanno altrettanti ma… nel Tavoliere?!
Baresi e salentini non ci boicottano con agire carbonaro, certo, ma non li vedo nemmeno mettersi a tavolino per trovare un sotterfugio al fine di diffondere la cultura del riciclo prendendo come scusante Comuni di medie proporzioni!
Il problema che poni, me ne rendo conto, solleva ogni tanto dei dubbi, ma occorre anche capire che certe scelte si fanno perché rispondono ad una esigenza e ad una logica e non perché in testa si ha una idea divisiva e plurale di Puglia in luogo di una omogenea e singolare, che pure condivido e che non sempre il governo regionale interpreta e rispetta.
Un po’ di elasticità mentale, ogni tanto, quindi, non farebbe male.
Cordialmente (Maurizio De Tullio)

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