In finale a Polignano il libro che racconta il cuore di Foggia
Più vado avanti nella lettura, più Papaveri rossi - il soffio caldo del favonio di Giuseppe Messina mi strugge e mi conquista. Le pagine intense di Giuseppe, intrise di un realismo magico che ricorda molto Anna Maria Ortese, mi fanno ritrovare e rivivere la Foggia di una volta: quella città dignitosa e austera che, uscita dalla tragedia della guerra, costruiva il suo futuro attraverso il rispetto della persona, la consapevolezza della propria dimensione comunitaria che fa d’una città qualcosa di più di un posto dove si abita e si mangia e si dorme.
Con sorpresa, ritrovo personaggi, come il Signor Pastarella cui Messina dedica un riuscitissimo capitolo, di cui mi parlava mio padre, era scomparso nell'album dei ricordi d'infanzia, ed eccolo ritrovato, vivo, sgargiante nel suo abbigliamento sempre sopra le righe.
La capacità affabulatoria di Messina è tale che fa rivivere, più che ricordare. La memoria non si dipana in nostalgia, diventa epopea.
Tra i diversi libri su Foggia che ho letto, questo è quello che potrei più giustamente definire “di” Foggia, ché il capoluogo della Daunia non è argomento, ma protagonista, così come il suo vento caldo, il favonio che fa vibrare i papaveri rossi, e la sua gente, le sue strade, i suoi luoghi.
Messina dichiara senza reticenze il suo obiettivo, scrivendo che la vita è una favola lunga che non finirà mai finché resterà nel ricordo, finché sarà "la memoria."
“Per questo - scrive Giuseppe - , ho pensato di scrivere una parte della mia favola, della mia vita e della mia avventura, con la speranza che molti possano rivivere anche solo una parte della propria favola, della propria vita e della propria avventura con un po’ di serenità e un po’ di dolcezza e ritrovare il fascino dell’affabulazione, questa volta, scritta.”
Mai obiettivo è stato raggiunto in modo così coinvolgente.
Vivere la propria vita come storia e come favola, ecco la suggestione, ecco la ragione del nodo alla gola che avverto ad ogni pagina, ecco il regalo inatteso che giunge alla città di Foggia dal libro di Messina, che si sta segnalando all’attenzione della critica nazionale, ed è in corsa per il prestigioso festival che si svolge a Polignano a Mare, "Il libro possibile".
Sarebbe bello se vincesse, perché a vincere sarebbe tutta la città. Per questo Giuseppe mi perdonerà della bizzarra illustrazione che illustra questo post, e che mischiando il sacro della letteratura al profano del "pallone", utilizza uno slogan caro a tifosi rossoneri per invitare amici e lettori di Lettere Meridiane e tutti i foggiani che hanno cara la loro amata città a votare.
C'è di tempo fino a domani, 1 giugno, e si può votare una volta al giorno. (Quindi può e deve votare anche chi ha già votato).
Contribuiamo alla volata finale, fino al novantesimo!
Per votare andare a questa pagina web e quindi cliccare sul pulsante "votare". Ripeto, si può votare una volta al giorno, quindi fatelo oggi e domani, e condividete il post, invitando i vostri amici a votare.
Geppe Inserra
Con sorpresa, ritrovo personaggi, come il Signor Pastarella cui Messina dedica un riuscitissimo capitolo, di cui mi parlava mio padre, era scomparso nell'album dei ricordi d'infanzia, ed eccolo ritrovato, vivo, sgargiante nel suo abbigliamento sempre sopra le righe.
La capacità affabulatoria di Messina è tale che fa rivivere, più che ricordare. La memoria non si dipana in nostalgia, diventa epopea.
Tra i diversi libri su Foggia che ho letto, questo è quello che potrei più giustamente definire “di” Foggia, ché il capoluogo della Daunia non è argomento, ma protagonista, così come il suo vento caldo, il favonio che fa vibrare i papaveri rossi, e la sua gente, le sue strade, i suoi luoghi.
Messina dichiara senza reticenze il suo obiettivo, scrivendo che la vita è una favola lunga che non finirà mai finché resterà nel ricordo, finché sarà "la memoria."
“Per questo - scrive Giuseppe - , ho pensato di scrivere una parte della mia favola, della mia vita e della mia avventura, con la speranza che molti possano rivivere anche solo una parte della propria favola, della propria vita e della propria avventura con un po’ di serenità e un po’ di dolcezza e ritrovare il fascino dell’affabulazione, questa volta, scritta.”
Mai obiettivo è stato raggiunto in modo così coinvolgente.
Vivere la propria vita come storia e come favola, ecco la suggestione, ecco la ragione del nodo alla gola che avverto ad ogni pagina, ecco il regalo inatteso che giunge alla città di Foggia dal libro di Messina, che si sta segnalando all’attenzione della critica nazionale, ed è in corsa per il prestigioso festival che si svolge a Polignano a Mare, "Il libro possibile".
Sarebbe bello se vincesse, perché a vincere sarebbe tutta la città. Per questo Giuseppe mi perdonerà della bizzarra illustrazione che illustra questo post, e che mischiando il sacro della letteratura al profano del "pallone", utilizza uno slogan caro a tifosi rossoneri per invitare amici e lettori di Lettere Meridiane e tutti i foggiani che hanno cara la loro amata città a votare.
C'è di tempo fino a domani, 1 giugno, e si può votare una volta al giorno. (Quindi può e deve votare anche chi ha già votato).
Contribuiamo alla volata finale, fino al novantesimo!
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Geppe Inserra
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