Cinemadessai | Gran Torino, il testamento artistico di Clint Eastwood

OGGI
Gran Torino è la solare dimostrazione di come anche una storia di ordinaria quotidianità - un ragazzo che cerca di rubare un’auto, una sfavillante Gran Torino,  per entrare in una gang, il derubato  che piano piano gli si affeziona, rivede i propri rapporti con la vita e col mondo e cerca di dargli un futuro - possa assurgere ad una dimensione epica. Perché la vita è essa stessa epos.
Non c’è mai niente di banale o scontato nel cinema di Clint Eastwood e questo film - ritenuto dalla critica il suo testamento artistico - ne è la più spettacolare conferma. È una storia di redenzioni parallele: quella del protagonista, Walt Kowalski, reduce di guerra, vedovo e razzista, interpretato dallo stesso Clint Eastwood) ed è stata la sua ultima apparizione sul grande schermo),  e del suo giovane amico cinese Thao. Una storia attraversata  da una profonda e inquietante riflessione su molti temi caldi dell'identità americana: la guerra, la violenza, l'integrazione, la solidarietà.
Bellissimo e monumentale. In onda su Rete4, stasera, alle 21.15.
DOMANI
Domani notte, su TV8, all’1.00,  Jackie Brown, uno dei film di Tarantino che prediligo. Alla sua uscita venne bocciato sia dalla critica che dal botteghino, dove incassò appena 39 milioni di dollari. In realtà, è il film meno canonico (stando ovviamente ai canoni della cinematografia tarantiniana) ma anche il più spiazzante, perché appunto inedito. Tarantino sostenne che per capirlo fino in fondo bisognava aspettare ancora due o tre dei suoi film. La critica lo ha successivamente rivalutato.

Uscito nel 1997, segnò il ritorno di Quentin al lungometraggio, tre anni dopo Pulp Fiction e l’enorme successo che ne era derivato. In mezzo una puntata di Medici in prima linea, un paio di film in cui compare come attore, il film collettivo Quattro stanze, di cui firmò l’ultimo episodio. Jackie Brown si iscrive alla  blaxploitation (film sui neri e sul loro sfruttamento, rivolti per lo più al pubblico di colore), e si avvale di una delle più note interpreti del genere, Pam Grier, che indossa i panni di una hostess di una certa età che arrotonda i guadagni trafficando danaro sulla rotta con il Messico per conto di un losco mercante di armi, Ordell Robbie (Samuel L. Jackson). Pescata durante una perquisizione con danaro illecito e cocaina, la donna finisce in carcere. Viene rimessa in libertà grazie alla cauzione versata, per conto di Robbie, da Max Cherry (Robert Forster). Robbie intende utilizzarla per portare clandestinamente negli Usa i proventi dei suoi traffici depositati in Messico. A dargli una mano c’è anche il suo maldestro braccio destro, Louis Gara (Robert De Niro). In mezzo i due agenti che hanno tratto in arresto Jackie Brown, ma che hanno come vero obiettivo Ordell Robbie. Chi la spunterà, alla fine?
Memorabile l’interpretazione di Robert De Niro che avrebbe voluto interpretare Max Cherry ma Tarantino aveva già assegnato la parte a Robert Forster. Ansioso di lavorare con il geniale regista, De Niro non ebbe esitazioni nell’accettare il ruolo di Louis. Film importante, assolutamente da rivalutare e riscoprire.

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