Foggia, solo pari ad Andria, scivola al quarto posto

La gioia di Agnelli dopo la rete del vantaggio
Sarà un campionato duro, e combattuto fino all’ultima giornata. La conferma è giunta immancabile anche del derby giocato nel pomeriggio del Foggia ad Andria.
È stata partita dura, sofferta, che i satanelli potevano anche vincere, ma che si è conclusa con un pareggio. Tutt’altro che da buttar via, considerando che i padroni di casa erano in serie positiva da 11 giornate. E il fatto che i satanelli siano stati ad un passo dal mettere fine alla lunga striscia collezionata dalla Fidelis Andria va comunque positivamente commentato, anche se resta l’amarezza per la mancata vittoria.
Il pareggio è il risultato più giusto, la vetta resta a sole due lunghezze almeno per il momento, ma il Foggia scende al quarto posto della classifica, perché la Juve Stabia ha raggiunto in vetta il Lecce, bloccato in casa (3-3) da un sorprendente Monopoli, e soprattutto aspetta il risultato del posticipo che opporrà il Matera (un punto sopra al Foggia in classifica) al Taranto.
Il derby della Puglia nord ha comunque mantenuto tutte le sue promesse agonistiche con le due squadre che si sono date battaglia per tutta la partita, contendendosi pallone su pallone, ma creando pochi pericoli alla porta avversaria.
I primi ad andare vicinissimi alla marcatura sono stati i padroni di casa, con un colpo di testa del terzino Aya, lasciato tutto solo davanti a Guarna. Il tiro del difensore si è infranto sul palo.
Qualche minuto dopo il vantaggio rossonero, con Cristian Agnelli tempestivo ed abile nell’approfittare di uno svarione dell’estremo difensore andriese, che ha lisciato il pallone che gli stava giungendo per un passaggio al compagno. Il capitano rossonero aveva seguito l'azione, fiutando l'errore. Ha quindi raccolto il pallone e lo ha infilato nel sacco.

A merito della Fidelis va detto che i suoi giocatori non si sono mai rassegnati, ed hanno caparbiamente inseguito il pareggio concedendo assai poco al Foggia, che non è riuscito a creare altri grossi pericoli alla porta avversaria e neanche a mettere agli avversari quella pressione che ne avrebbe forse attenuato il tono agonistico.
Nella ripresa, la partita è diventata sempre più nervosa: a farne le spese è stato il centrale foggiano Empereur (apparso inutilmente nervoso e ingenuo) raggiunto da una doppia ammonizione ed espulso.
In dieci contro undici, mister Stroppa è stato costretto a far uscire Sarno, per far posto a Martinelli, mentre gli attacchi dei padroni di casa si facevano sempre più intensi.
Il tecnico rossonero ha quindi coraggiosamente cercato  di alzare il baricentro del gioco, facendo entrare Sicurella e Padovan al posto di Riverola e Chiricò.
Il pareggio dei padroni di casa era nell'aria ed è arrivato grazie ad un colpo di testa di Tartaglia.
Deludente l’attaccante rossonero nei pochi minuti giocati: non è riuscito né a tener palla per consentire alla squadra di respirare, né a rendersi protagonista di particolari incursioni.
Purtroppo, nonostante le contromisure escogitate dall’allenatore per compensare la penuria di attaccanti, il problema delle punte resta ancora del tutto aperto, e incombe sul girone di ritorno rossonero. Da salutare positivamente il ritorno in panchina di Mazzeo.

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