Cinemadessai | La grande commedia all'italiana di Risi e De Sica
OGGI
Il bello della commedia all'italiana è stato soprattutto la sua capacità di cambiare tono e registro, adattandosi ad una realtà sociale in rapida trasformazione, ma rappresentandola come si conviene all'arte vera.
Oggi e domani in televisione due film che rappresentano un'eloquente conferma di questa tesi.
Si comincia oggi con I mostri (su Iris, alle 21.00) che Dino Risi realizzò nel 1963, praticamente nel momento più felice della sua ricca e sfavillante carriera. Il sorpasso lo aveva imposto finalmente anche all’attenzione della critica. Subito dopo, con La marcia su Roma aveva sperimentato con successo il binomio Vittorio Gassman- Ugo Tognazzi, che si ripete ne I mostri.
Risi si conferma sempre di più come un interpretare straordinaria della commedia all’italiana facendo vedere come le sue chiavi narrative possano essere utilizzate anche per ricostruire in termini satirici pezzi di storia del paese, come l’avvento del fascismo o come la crisi morale in cui il Paese cominciava a precipitare.
Ne I mostri i toni della commedia incontrano con successo quelli del grottesco. Attraverso venti episodi di diversa lunghezza, che vanno dal semplice sketch al racconto vero e proprio, Dino Risi documenta i cambiamenti del paese, i suoi vizi, le sue debolezze che fanno il paio con una sempre più incombente crisi di valori di riferimento.
Risi tratteggia un mosaico cinico e ironico dell'Italia che, alla metà degli anni sessanta esce dal miracolo economico e si trova ad affrontare l'industrializzazione e il cambiamento.
La chiave sta anche nella crisi della politica, così come annunciata senza mezzi termini nel primo episodio, da Ugo Tognazzi: "Adesso non si chiama più nemmeno Parlamento, ... si chiama Pappamento, si chiama ... Eh ... tu ridi ... eh ... c'è mica tanto da ridere, sai, ... ci sarebbe da piangere ... altro che storie. Perché, vedi, quelli che dovrebbero pensare agli interessi pubblici pensano invece agli interessi propri. Perché purtroppo c'è questa tendenza alla disonestà, questa tendenza alla malafede.”
Cast importante in cui figurano, oltre alla coppia Gassman- Tognazzi, Michèle Mercier, Lando Buzzanca e Daniele Vargas.
Il film compreso nell’elenco dei 100 film italiani da salvare ha avuto due sequel, sicché si parla di Trilogia dei Mostri. Il secondo, I nuovi mostri, fu girato nel 1977 dallo stesso Dino Risi, con Ettore Scola, Mario Monicelli e Roberto Rossellini per aiutare lo sceneggiatore, Ugo Guerra, gravemente malato. Il terzo che è anche il meno efficace, firmato da Enrico Oldoini. è uscio nel 2009 con il titolo I nuovi mostri.
DOMANI
Matrimonio all’Italiana, film che Vittorio De Sica girò nel 1964 è uno dei film più complicati da commentare e valutare, e non a caso è ancora oggi oggetto di discussione tra i critici.
Preso in sé, è un film molto bello, e riuscito, che rilegge con intelligenza, arricchendolo di interessanti toni pirandelliani, una delle opere più note di Eduardo, Filomena Maturano, che lo stesso mattatore napoletano aveva portato sul grande schermo, con eccellenti risultati, dieci anni prima.
Il film si situa insomma in scelte non soltanto artistiche ma anche commerciali. Con Matrimonio all’italiana, De Sica voleva anche sfruttare il momento favorevole inaugurato da Pietro Germi con Divorzio all'Italiana, uscito qualche anno prima.
Sta di fatto che la rivisitazione del testo eduardiano è azzeccata, così come i ringiovanimento dei personaggi, e che la prova di Marcello Mastroianni e Sofia Loren (nomination agli Oscar come migliore attrice) è sublime. Robusto anche i resto del cast, in cui spiccano Aldo Puglisi, Marilù Tolo e Tecla Scarano.
La pellicola, che ebbe la nomination come miglior film straniero, venne distribuita con successo in tutto il mondo, funziona, e resta tra i migliori esempi di commedia all’italiana degli anni Sessanta, nonché tra le opere migliori di De Sica. Domani, su RaiMovie, alle 22.50.
Il bello della commedia all'italiana è stato soprattutto la sua capacità di cambiare tono e registro, adattandosi ad una realtà sociale in rapida trasformazione, ma rappresentandola come si conviene all'arte vera.
Oggi e domani in televisione due film che rappresentano un'eloquente conferma di questa tesi.
Si comincia oggi con I mostri (su Iris, alle 21.00) che Dino Risi realizzò nel 1963, praticamente nel momento più felice della sua ricca e sfavillante carriera. Il sorpasso lo aveva imposto finalmente anche all’attenzione della critica. Subito dopo, con La marcia su Roma aveva sperimentato con successo il binomio Vittorio Gassman- Ugo Tognazzi, che si ripete ne I mostri.
Risi si conferma sempre di più come un interpretare straordinaria della commedia all’italiana facendo vedere come le sue chiavi narrative possano essere utilizzate anche per ricostruire in termini satirici pezzi di storia del paese, come l’avvento del fascismo o come la crisi morale in cui il Paese cominciava a precipitare.
Ne I mostri i toni della commedia incontrano con successo quelli del grottesco. Attraverso venti episodi di diversa lunghezza, che vanno dal semplice sketch al racconto vero e proprio, Dino Risi documenta i cambiamenti del paese, i suoi vizi, le sue debolezze che fanno il paio con una sempre più incombente crisi di valori di riferimento.
Risi tratteggia un mosaico cinico e ironico dell'Italia che, alla metà degli anni sessanta esce dal miracolo economico e si trova ad affrontare l'industrializzazione e il cambiamento.
La chiave sta anche nella crisi della politica, così come annunciata senza mezzi termini nel primo episodio, da Ugo Tognazzi: "Adesso non si chiama più nemmeno Parlamento, ... si chiama Pappamento, si chiama ... Eh ... tu ridi ... eh ... c'è mica tanto da ridere, sai, ... ci sarebbe da piangere ... altro che storie. Perché, vedi, quelli che dovrebbero pensare agli interessi pubblici pensano invece agli interessi propri. Perché purtroppo c'è questa tendenza alla disonestà, questa tendenza alla malafede.”
Cast importante in cui figurano, oltre alla coppia Gassman- Tognazzi, Michèle Mercier, Lando Buzzanca e Daniele Vargas.
Il film compreso nell’elenco dei 100 film italiani da salvare ha avuto due sequel, sicché si parla di Trilogia dei Mostri. Il secondo, I nuovi mostri, fu girato nel 1977 dallo stesso Dino Risi, con Ettore Scola, Mario Monicelli e Roberto Rossellini per aiutare lo sceneggiatore, Ugo Guerra, gravemente malato. Il terzo che è anche il meno efficace, firmato da Enrico Oldoini. è uscio nel 2009 con il titolo I nuovi mostri.
DOMANI
Matrimonio all’Italiana, film che Vittorio De Sica girò nel 1964 è uno dei film più complicati da commentare e valutare, e non a caso è ancora oggi oggetto di discussione tra i critici.
Preso in sé, è un film molto bello, e riuscito, che rilegge con intelligenza, arricchendolo di interessanti toni pirandelliani, una delle opere più note di Eduardo, Filomena Maturano, che lo stesso mattatore napoletano aveva portato sul grande schermo, con eccellenti risultati, dieci anni prima.
Il film si situa insomma in scelte non soltanto artistiche ma anche commerciali. Con Matrimonio all’italiana, De Sica voleva anche sfruttare il momento favorevole inaugurato da Pietro Germi con Divorzio all'Italiana, uscito qualche anno prima.
Sta di fatto che la rivisitazione del testo eduardiano è azzeccata, così come i ringiovanimento dei personaggi, e che la prova di Marcello Mastroianni e Sofia Loren (nomination agli Oscar come migliore attrice) è sublime. Robusto anche i resto del cast, in cui spiccano Aldo Puglisi, Marilù Tolo e Tecla Scarano.
La pellicola, che ebbe la nomination come miglior film straniero, venne distribuita con successo in tutto il mondo, funziona, e resta tra i migliori esempi di commedia all’italiana degli anni Sessanta, nonché tra le opere migliori di De Sica. Domani, su RaiMovie, alle 22.50.
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