L'appello del sindaco Tutolo ai suoi concittadini: "Spendete a Lucera"
Antonio Tutolo, sindaco di Lucera, non è nuovo a prese di posizione piuttosto controcorrente. Alla vigilia dell'inaugurazione di Grandapulia, il nuovo centro commerciale che sorge a Borgo Incoronata, invita i suoi concittadini a non lasciarsi sedurre dalla novità, e li esorta a continuare a fare la spesa a Lucera, affidando al suo diario facebook un appello stringato, ma eloquente.
"Il prossimo 30 novembre - scrive Tutolo - aprirà il nuovo enorme centro commerciale di Incoronata. Da Lucera per raggiungerlo e tornare occorreranno almeno 10 euro di carburante. Se a questi aggiungiamo che il carrello, come scoprirai alla cassa, sarà pieno di prodotti che mai ti saresti sognato di comprare, fatta come ipotesi una spesa media di 50 euro troverai convenienza solo se i prezzi saranno del 50% inferiori a quelli che ti fa il negozio vicino casa. Cosa questa non improbabile, bensì impossibile... Spendiamo nei nostri negozi, non è utile solo alla economia cittadina, è utile anche alla economia della propria casa..."
Premesso che è difficile fermare il progresso, soprattutto quando è sostenuto dalla pubblicità e dalle sirene dei consumi, la preoccupazione di Tutolo è comprensibile. L'avvento della grande distribuzione, nel vicino capoluogo, ha profondamente cambiato gli equilibri economici e commerciali, costringendo tanti piccoli esercizi alla chiusura, "desertificando" molte zone del centro cittadino e della periferia, e cambiando profondamente le abitudini dei foggiani. Ma Foggia può, se non altro, invocare l'effetto di compensazione provocato dall'insediamento di tanti supermercati ed ipermercati che hanno comunque creato nuovi posti di lavoro, sostituendo quelli che si sono perduti per l'abbassamento delle saracinesche di tanti negozi.
A Lucera potrebbe non essere così, e il rischio che i lucerini smettano di spendere a Lucera e consumino a Foggia esiste, accentuato dal fatto che Lucera è la città della pentapoli più vicina al capoluogo ma anche la più leggera dal punto di vista demografico. Così come la grande trasformazione ha svuotato a Foggia mercati rionali e quartieri (con un ulteriore dazio pagato in termini di rarefazione dei rapporti di vicinato), adesso potrebbe fagocitare un'intera città.
Il problema non riguarda soltanto la cittadina della fortezza, ma anche i paesi del Tavoliere più vicini al nuovo centro commerciale: da Cerignola, a Ortanova e agli altri comuni dei Reali Siti, da Troia ad Ascoli Satriano, da San Severo a Manfredonia, da San Marco in Lamis a Rignano Garganico.
Un fenomeno del genere sta già accadendo per quanto riguarda la multisala della Città del Cinema, che non solo ha portato alla chiusura i cinematografi del capoluogo, ma ha bissato il fenomeno anche in tanti comuni della Provincia. Ormai si viene al cinema a Foggia perfino da Vieste.
Sarà pure moderno. Ma non è bello.
"Il prossimo 30 novembre - scrive Tutolo - aprirà il nuovo enorme centro commerciale di Incoronata. Da Lucera per raggiungerlo e tornare occorreranno almeno 10 euro di carburante. Se a questi aggiungiamo che il carrello, come scoprirai alla cassa, sarà pieno di prodotti che mai ti saresti sognato di comprare, fatta come ipotesi una spesa media di 50 euro troverai convenienza solo se i prezzi saranno del 50% inferiori a quelli che ti fa il negozio vicino casa. Cosa questa non improbabile, bensì impossibile... Spendiamo nei nostri negozi, non è utile solo alla economia cittadina, è utile anche alla economia della propria casa..."
Premesso che è difficile fermare il progresso, soprattutto quando è sostenuto dalla pubblicità e dalle sirene dei consumi, la preoccupazione di Tutolo è comprensibile. L'avvento della grande distribuzione, nel vicino capoluogo, ha profondamente cambiato gli equilibri economici e commerciali, costringendo tanti piccoli esercizi alla chiusura, "desertificando" molte zone del centro cittadino e della periferia, e cambiando profondamente le abitudini dei foggiani. Ma Foggia può, se non altro, invocare l'effetto di compensazione provocato dall'insediamento di tanti supermercati ed ipermercati che hanno comunque creato nuovi posti di lavoro, sostituendo quelli che si sono perduti per l'abbassamento delle saracinesche di tanti negozi.
A Lucera potrebbe non essere così, e il rischio che i lucerini smettano di spendere a Lucera e consumino a Foggia esiste, accentuato dal fatto che Lucera è la città della pentapoli più vicina al capoluogo ma anche la più leggera dal punto di vista demografico. Così come la grande trasformazione ha svuotato a Foggia mercati rionali e quartieri (con un ulteriore dazio pagato in termini di rarefazione dei rapporti di vicinato), adesso potrebbe fagocitare un'intera città.
Il problema non riguarda soltanto la cittadina della fortezza, ma anche i paesi del Tavoliere più vicini al nuovo centro commerciale: da Cerignola, a Ortanova e agli altri comuni dei Reali Siti, da Troia ad Ascoli Satriano, da San Severo a Manfredonia, da San Marco in Lamis a Rignano Garganico.
Un fenomeno del genere sta già accadendo per quanto riguarda la multisala della Città del Cinema, che non solo ha portato alla chiusura i cinematografi del capoluogo, ma ha bissato il fenomeno anche in tanti comuni della Provincia. Ormai si viene al cinema a Foggia perfino da Vieste.
Sarà pure moderno. Ma non è bello.
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